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Discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2008-2011 (doc. LVII, n. 2).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al vigente calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MICHELE VENTURA (Ulivo), Relatore. Nel sottolineare la presenza di evidenti segnali di ripresa economica in atto, ritiene che il Governo si trovi ora nelle condizioni più idonee per impostare una manovra economica che crei le condizioni per una nuova politica per lo sviluppo, al di fuori della emergenza stringente che ha caratterizzato la manovra finanziaria dello scorso anno. Giudicati l'alto livello di evasione ed elusione fiscale e la enorme incidenza del debito pubblico sul PIL quali punti di debolezza strutturale dell'Italia, e condividendo pienamente gli interventi posti in essere dal Governo attraverso il decreto-legge sull'extragettito, che rappresenta il primo vero sforzo di redistribuzione sociale, richiama gli obiettivi delineati nel documento di programmazione economico-finanziaria, configurantisi quali elementi tendenziali e programmatici della prossima legge finanziaria, pur condizionati da impegni già assunti a vari livelli. Sottolinea quindi come punti principali la riqualificazione della spesa ed il contenimento di quella corrente, pur strutturalmente rigida, un maggior sviluppo della equità sociale e il potenziamento dei settori della innovazione e della ricerca, nonché l'esclusione di interventi di tipo correttivo e di inasprimento fiscale. Prospetta infine la necessità di una ricognizione di tutti gli strumenti per una riduzione del debito pubblico, tra i quali una cessione parziale delle riserve della Banca d'Italia.
PIETRO ARMANI (AN). Giudica di basso profilo il documento in discussione, ispirato all'esigenza di mantenere in vita l'attuale Esecutivo e pertanto privo di misure che incidano in maniera significativa sui problemi strutturali della finanza pubblica. Manifestata inoltre preoccupazione per i maggiori oneri per il bilancio pubblico conseguenti alle prospettate modifiche del sistema previdenziale, osserva che l'ipotesi di utilizzare parte delle riserve della Banca d'Italia per l'abbattimento del debito pubblico sarebbe praticabile solo in presenza di una credibile e strutturale riduzione della spesa, della quale non si intravedono i segnali, come ha evidenziato la vicenda del decreto sull'utilizzo del cosiddetto tesoretto.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Rileva che il DPEF in esame prefigura una manovra di 20 miliardi di euro, necessariaPag. IVed individuare la copertura degli impegni di spesa che il Governo - peraltro correttamente - ha indicato nel triennio, non essendo credibile la prevista riduzione della spesa dopo la vicenda relativa all'utilizzo dell'extragettito. Ritiene inoltre estremamente grave che a fronte di una riduzione del deficit superiore alle previsioni si sia persa l'occasione per accelerare nel processo di risanamento. Osserva infine che tra i possibili strumenti per l'abbattimento del debito pubblico dovrebbe essere prioritariamente considerato quello di un utilizzo più efficiente dell'ingente patrimonio dello Stato e degli enti locali.
SALVATORE IACOMINO (RC-SE). Stigmatizzate le differenti modalità di approvazione del documento in discussione nei due rami del Parlamento, giudica necessario predisporre misure volte a conseguire obiettivi di equità e di sviluppo. Manifestato apprezzamento per l'esclusione di manovre correttive nella prossima legge finanziaria, anche grazie all'efficace lotta al deprecabile fenomeno dell'evasione fiscale e alla ripresa economica in atto, ritiene che l'obiettivo del risanamento debba andare di pari passo con adeguati interventi di redistribuzione sociale. Sottolinea quindi l'opportunità di destinare adeguate risorse al rilancio del Mezzogiorno, che ritiene essenziale per lo sviluppo economico del Paese, in particolare attraverso la lotta al lavoro nero e alla precarietà ed investimenti in opere pubbliche e per programmi di riqualificazione ambientale.
Esprime infine rammarico per il tentativo di settori politici, supportati dai poteri forti, di attuare politiche neocentriste che rischiano di allontanare dagli impegni assunti nel programma elettorale, alla cui attuazione la sua parte politica continua a sentirsi coerentemente vincolata.
FEDERICA ROSSI GASPARRINI (Pop-Udeur). Nel giudicare condivisibile il documento di programmazione economico-finanziaria in discussione, sollecita il Governo a prestare maggiore attenzione alle politiche per l'equità sociale, segnatamente con riferimento al piano d'azione per le pari opportunità, nonché al piano nazionale per la famiglia.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 14,30.
La seduta, sospesa alle 12,40, è ripresa alle 14,40.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono cinquantanove.