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Seguito della discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2008-2011 (doc. LVII, n. 2).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione ed hanno avuto luogo le repliche del relatore e del Governo.
Ricorda altresì che sono state presentate le risoluzioni Peretti n. 6-00018, Elio Vito n. 6-00019 e Ventura n. 6-00020.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Conferma il parere favorevole del Governo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020.
PRESIDENTE. Ricorda che la risoluzione accettata dal Governo sarà posta in votazione prioritariamente e che, in caso di approvazione, risulteranno precluse le altre risoluzioni.
Passa quindi alle dichiarazioni di voto.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Richiamati i positivi risultati finora conseguiti dalla politica economica del Governo, esprime apprezzamento per le misure delineate nel DPEF, che si collocano in un contesto di equità sociale e di sostegno alle famiglie ed alle fasce più deboli della popolazione; dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione di approvazione del documento in esame.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione di approvazione del DPEF, esprime particolare apprezzamento per le prospettate agevolazioni connesse all'ICI.
LUANA ZANELLA (Verdi). Nel dichiarare voto favorevole sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, giudica pienamente condivisibili le linee strategiche di politica economica contenute nel DPEF, con particolare riferimento alle politiche di equità sociale e agli impegni assunti in materia energetica ed ambientale.
GIANNI PAGLIARINI (Com.It). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, ritiene che la politica attuata dal Governo abbia posto le basi per il perseguimento degli obiettivi di risanamento e di equità; giudica altresì necessario un ulteriore impegno sul versante della redistribuzione del reddito e della lotta alla precarietà. Nel manifestare, quindi, apprezzamento per l'impianto complessivo del DPEF, esprime, tuttavia un giudizio critico sul cosiddetto protocollo relativo al welfare, che a suo avviso dovrebbe essere riconsiderato.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, esprimendo apprezzamento per le misure prospettate nel DPEF, che giudica idonee a perseguire sviluppo economico edPag. VIequità sociale; auspica inoltre la predisposizione di ulteriori interventi nei settori della scuola, della ricerca e delle infrastrutture, segnatamente nel Mezzogiorno.
GIUSEPPE OSSORIO (IdV). Nel giudicare irragionevoli le critiche espresse sul DPEF in esame, richiama i positivi risultati conseguiti dal Governo, che ha attuato una politica economica conforme agli obiettivi prefissati. Dichiara, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, invitando altresì l'Esecutivo ad una riflessione sull'opportunità di valorizzare il documento di programmazione economico-finanziaria.
LUCIANO PETTINARI (SDpSE). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione di approvazione del documento in esame, condividendo pienamente le linee di politica economica del Governo indicate nel DPEF, volte a coniugare il risanamento dei conti pubblici con lo sviluppo economico. Sottolinea, infine, la necessità di ulteriori interventi in tema di politica occupazionale e di lotta alla precarizzazione del lavoro.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Nell'esprimere un giudizio fortemente critico sul documento di programmazione economico-finanziaria in esame, peraltro già bocciato dalle maggiori istituzioni nazionali e internazionali, rileva che esso prospetta una serie di interventi che aumentano la spesa corrente, in contraddizione con quello che sarebbe stato necessario fare in presenza di una congiuntura economica favorevole. Nel sottolineare che l'incapacità del Governo di ridurre la spesa pubblica lascia presagire ulteriori inasprimenti della pressione fiscale, giudica del tutto insufficiente l'accenno al federalismo fiscale contenuto nel DPEF.
ETTORE PERETTI (UDC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione di approvazione del DPEF, che non indica nessuna misura concreta di politica economica e finanziaria e che disegna uno scenario non corrispondente alla realtà di un Paese attraversato da una profonda crisi di sistema, morale e culturale, che determina fratture di carattere sociale, territoriale ed istituzionale, per la cui composizione è necessario un nuovo patto di cittadinanza basato su meritocrazia, legalità e superamento delle visioni corporative.
ANDREA RICCI (RC-SE). Nell'evidenziare la positiva novità costituita dal fatto che nella prossima legge finanziaria non sarà necessaria una manovra correttiva dei conti pubblici, sottolinea che i dati indicati nel DPEF dimostrano lo stretto legame tra gli interventi di carattere redistributivo della ricchezza e le misure volte al rilancio dello sviluppo. Dichiara, quindi, il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, in virtù dei significativi miglioramenti che apporta al DPEF relativamente alla lotta alla precarietà del lavoro ed allo sviluppo del Mezzogiorno, pur preannunziando iniziative per modificare profondamente il recente protocollo in materia di pensioni, welfare e competitività, che il suo gruppo dichiara di non condividere.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Sottolineato il carattere assolutamente evanescente degli obiettivi indicati nel DPEF in esame, che peraltro non trovano valido conforto nei dati tecnici in esso contenuti, paventa un ulteriore inasprimento della pressione fiscale per far fronte agli impegni di spesa assunti dal Governo.
LUCIO BARANI (DCA-NPSI). Manifesta l'orientamento nettamente contrario del suo gruppo al documento di programmazione economico-finanziaria in esame, ritenendo che la politica del Governo continui a determinare una indiscriminato aumento della spesa pubblica ed un peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini; osserva inoltre che l'azione dell'Esecutivo è fortemente condizionata dalle pressioni provenienti dalla sinistra massimalista.