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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Vicende relative alla crisi aziendale della Palmera - n. 3-01190)
PRESIDENTE. Il deputato Satta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01190, concernente le vicende relative alla crisi aziendale della Palmera (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
ANTONIO SATTA. Signor Presidente, signor Ministro, già il 4 ottobre dell'anno scorso abbiamo discusso in Parlamento del problema della Palmera e il Ministro Bersani ricordava quali fossero i temi in quelPag. 27momento. Oggi siamo all'epilogo, signor Ministro. La Palmera annuncia ormai la sua cessazione, vende l'azienda, lascia oltre 200 dipendenti sul lastrico, senza nessun futuro a partire, forse, dal prossimo 18 settembre, quindi martedì prossimo. In campo ci sarebbe già una trattativa con la Bolton, una multinazionale che è proprietaria anche del marchio Rio Mare, che è il simbolo del tonno in scatola. Chiediamo: la Bolton è disposta soltanto ad acquistare i marchi o a mantenere in piedi anche l'attività ad Olbia e l'occupazione dei lavoratori?
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ANTONIO SATTA. Ho finito ed è importante, signor Presidente.
È in campo un'altra proposta operativa da parte di una società di Genova che opera nel settore del tonno, al secondo posto, che chiede l'acquisizione della società della Palmera e il mantenimento degli occupati e la lavorazione del tonno ad Olbia.
PRESIDENTE. Il Ministro dello sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ha facoltà di rispondere.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Satta. Come egli sa, il Ministero dello sviluppo economico è da tempo a conoscenza della crisi che la società Palmera sta affrontando e anche dell'importanza che tale società riveste nella trasformazione del comparto agroalimentare, più di recente nella produzione di alimenti per animali con il marchio Petreet, la cui distribuzione sul territorio è localizzata nei depositi di Olbia e Napoli.
Le vicende dell'azienda, l'ho già riferito in risposta ad una sua analoga interrogazione, sono state trattate in questo periodo direttamente dalla regione Sardegna e dal comune di Olbia, che si sono impegnati ad attivare un tavolo congiunto fra le parti per cercare soluzioni alternative, di rilancio e di sviluppo della società. Dalle notizie fornite al Ministero del lavoro risulta effettivamente che la società, in data 1o agosto 2007 ha richiesto, tramite l'associazione industriali del nord Sardegna, l'avvio delle procedure per la concessione di cassa integrazione e crisi e cioè per cessazione.
Il mio Ministero, che ha continuato a seguire le vicende di tale società e le iniziative che nel corso del tempo gli enti locali hanno posto in essere, assicura all'interpellante l'apertura di un tavolo istituzionale che possa interessare tutte le parti coinvolte, nel quale potranno essere valutate proposte alternative, eventualmente anche quella che l'interpellante ha voluto segnalare e di cui, oggi, non abbiamo formalmente comunicazione se non appunto nell'interpellanza in esame, della quale la ringrazio.
PRESIDENTE. Il deputato Satta ha facoltà di replicare.
ANTONIO SATTA. Signor Ministro, la ringrazio per la sua chiarezza e per l'onestà dell'informazione. I lavoratori che sono oggi in sciopero generale ci ascoltano, al pari delle forze sindacali e degli amministratori di Olbia. La Palmera è stata un'azienda leader nel settore della trasformazione alimentare e nel tonno, non solo in Sardegna ma nel nostro Paese.
Si tratta di una fine che la Sardegna non merita e neanche il Paese. E allora, se davvero vi è in campo anche la proposta della Società generale conserve di Genova, che è la seconda azienda nel settore della lavorazione del tonno in Italia, di acquistare l'azienda, quindi il marchio, mantenendo in piedi sia la lavorazione ad Olbia sia il mantenimento dei livelli occupazionali, credo che il Governo debba fare ogni possibile sforzo per arrivare a tale determinazione, a meno che la stessa Bolton non intenda fare la stessa cosa.
Però, signor Ministro, lei ha assunto un forte impegno nei confronti del Mezzogiorno e non può permettere, per nessun motivo, che questa azienda chiuda con risultati così nefasti.
Speriamo che il tavolo istituzionale venga convocato quanto prima e porti a risultati certi.