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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 9,05).
(Opere infrastrutturali da realizzare nella regione Friuli-Venezia Giulia - n. 2-00656)
PRESIDENTE. Il deputato Compagnon ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00656, concernente opere infrastrutturali da realizzare nella regione Friuli-Venezia Giulia (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, innanzitutto faccio una premessa. Apparentemente, la mia interpellanza può sembrare circoscritta al Friuli Venezia Giulia, dove sussistono le motivazioni per le quali l'ho presentata, ma in effetti si tratta di atto di sindacato ispettivo che tocca un problema che interessa tutto il Paese. Quando parliamo di infrastrutture, infatti, ci riferiamo alla loro necessità per lo sviluppo di una zona. Fino a pochi anni fa il Friuli Venezia Giulia rappresentava una zona di confine oltre la quale vi erano Paesi con sistemi diversi e il passaggio attraverso questa regione era quasi inesistente. Tutti i flussi commerciali ed altri flussi si fermavano nel Friuli Venezia Giulia e, quindi, per molti anni il problema delle infrastrutture è stato legato ad una visione ridotta rispetto a quella europea che oggi è necessaria.
Dopo l'ingresso in Europa di quasi tutti i Paesi dell'Est che confinano con il Friuli Venezia Giulia, la questione delle infrastrutture è evidentemente diventata di importanza vitale, non solo per il Friuli Venezia Giulia e per il Nord est, ma per tutto il Paese. Il Friuli rappresenta, infatti, una porta per l'Italia in entrata e in uscita, con tutto ciò che ne consegue rispetto ai traffici commerciali e all'industria del turismo, che per noi è un aspetto economico fondamentale. Viviamo quotidianamente le difficoltà, che si toccano con mano ormai anche al di fuori delle autostrade e della Pag. 10grande viabilità, degli intasamenti, perché in quell'imbuto - chiamiamolo così - vi è un flusso continuo in entrata e in uscita proveniente dalla Germania, dall'Austria e dai Paesi dell'Est.
Inoltre, il traffico di mezzi pesanti è diventato insostenibile, da tutti i punti di vista, perché non vi sono le infrastrutture adeguate a supportare e sopportare un movimento di tale consistenza.
La situazione, pertanto, ci preoccupa, come evidenziato nell'interpellanza in esame, a fronte di una realtà, presa in considerazione anche dal passato Governo - e mi auguro anche dall'attuale - per la quale erano previste una serie di iniziative al fine di migliorare il sistema della viabilità, a cominciare dalla terza corsia sull'autostrada Venezia-Trieste e considerata l'importanza del Corridoio n. 5, per quanto attiene l'alta velocità/alta capacità (si deve tenere presente che, per anni e tuttora, vi è, nel cosiddetto passante di Mestre, un blocco che crea quotidianamente disagi per tutti i traffici).
In tale contesto (che suscita una chiara preoccupazione), dopo aver ascoltato le dichiarazioni del Ministro e seguito le varie iniziative messe in atto sul territorio dai rappresentanti del Governo, abbiamo preso atto che è stato operato un taglio quasi totale di tutte le opere previste, mentre si registra un'effettiva disponibilità rispetto al Corridoio n. 5 e alla terza corsia.
Vorremmo capire, pertanto, come mai si vuole operare tale taglio e, soprattutto, laddove si manifesta, come mai tale disponibilità rispetto al Corridoio n. 5 e alla terza corsia non abbia avuto seguito.
Con l'esempio che ho portato, relativo al passante di Mestre, ho voluto non tanto ribadire una situazione che ormai tutti conoscono, cioè le difficoltà che crea al traffico, ma sottolineare il fatto che, finalmente, dopo tanti anni, la politica è riuscita a prevalere sulle questioni locali e si sono avviati i lavori del passante di Mestre: è stato progettato e sono iniziati i lavori, ma per snellire tutta l'operazione è stato ritenuto opportuno nominare un commissario.
Attualmente, essendo fondamentale per noi - ma non solo per noi, anche per il Paese - la terza corsia, non capiamo perché la proposta di nominare anche un commissario per la sua realizzazione sia ritenuta da parte del Governo e dal Ministro in particolare (lo abbiamo ascoltato dalle nostre parti) come non necessaria.
Infine, vorremmo capire se il piano finanziario che sta per essere messo in atto per affrontare questa problematica riuscirà a trovare, da parte del Ministro (rispetto alla sinergia fra regione, ANAS e concessionaria) quella spinta necessaria che, in tempi brevi, dovrebbe fornire una risposta.
Vorrei, infine, affrontare un'ultima questione (non l'ho inserita nella presente interpellanza urgente, perché ho avuto modo di verificarla successivamente; quindi, non so se il rappresentante del Governo sarà in grado di rispondermi): vorrei capire se vi sono le condizioni per sanare l'incomprensione fra Ferrovie dello Stato e concessionario, per quanto riguarda la progettazione della terza corsia e del Corridoio n. 5, relativamente al tratto che dovrebbe vederli affiancati. Infatti, vi è un tratto, che parte circa dal confine sul Tagliamento, fra Friuli Venezia Giulia e Veneto, verso l'est, dove il rapporto fra i succitati enti è teso: come leggo dai giornali e registro dalle riunioni e dai convegni che vengono svolti, hanno difficoltà a raccordarsi fra loro, e si sa benissimo che, se non appianano tali contrasti, vi è il rischio che si arresti sia l'una sia l'altra iniziativa.
Questo è il motivo per cui la preoccupazione è forte e, dopo la risposta del rappresentante del Governo, mi riservo eventualmente di replicare. Non vorremmo che, anche rispetto a necessità evidenti come queste, si verificasse il percorso lento e macchinoso che ha caratterizzato il passante di Mestre (a distanza di 25 anni da quando è stato deciso di trovare una soluzione al riguardo, sono appena avviati i lavori).
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le Pag. 11riforme istituzionali, Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, i quesiti posti dall'onorevole interpellante, in merito ai criteri utilizzati per la selezione delle opere prioritarie, come evidenziato nell'allegato Infrastrutture al nuovo Documento di programmazione economico-finanziaria, che per comodità chiedo alla Presidenza di essere autorizzato a depositare in allegato alla presente risposta...
PRESIDENTE. Mi dispiace sottosegretario, ma la Presidenza non lo consente.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Va bene, signor Presidente.
La generale rivisitazione del programma delle infrastrutture strategiche di cui alla legge 21 dicembre 2001, n. 443, la cosiddetta legge obiettivo, messa a punto all'atto del proprio insediamento dal Governo, ha evidenziato una duplice esigenza. Dapprima si è ritenuto opportuno individuare le nuove priorità di sviluppo infrastrutturale del Paese, partendo dall'obiettivo di portare a termine le opere in corso prima di assumere ulteriori impegni finanziari per nuovi progetti. Secondariamente si è proceduto a costruire sulla base delle risorse verosimilmente disponibili nel prossimo quinquennio un quadro finanziario per la copertura delle opere prioritarie. Il quadro delle priorità infrastrutturali del Paese è stato disegnato di concerto con le amministrazioni regionali attraverso la definizione dei più importanti atti di programmazione pluriennale in materia di infrastrutture: contratti di programma RFI e ANAS 2007-2011, programmi operativi nazionali finanziati con le risorse comunitarie e del Fondo per le aree sottoutilizzate nell'ambito del Quadro strategico nazionale e Masterplan delle infrastrutture prioritarie.
I rilevanti fabbisogni accertati con la ricognizione di novembre 2006 per opere già approvate dal CIPE ed i notevoli ritardi attuativi emersi in sede di monitoraggio di tali opere hanno peraltro reso necessario procedere con estrema cautela nella selezione delle opere prioritarie meritevoli di finanziamento. Il Governo ha, quindi, proceduto ad evidenziare per ciascun progetto lo stato di avanzamento, i fabbisogni economico-finanziari nonché le eventuali formule di cofinanziamento esistenti o attivabili su base locale e comunitaria. Sulla base di tali dati e delle priorità infrastrutturali determinate nell'ambito dei predetti atti di programmazione pluriennale è stato definito un quadro articolato che distingue gli interventi in base allo stato di avanzamento e alla loro rilevanza strategica e individua le opere prioritarie alle quali assegnare contributi della legge obiettivo nel periodo 2008-2012.
Per quanto concerne, poi, le opere cui è fatto riferimento nell'atto ispettivo (ovvero l'ampliamento a tre corsie del tratto Quarto d'Altino-Villesse, il raccordo autostradale Villesse-Gorizia, il collegamento autostradale A27-A23, il completamento del Corridoio n. 5, la messa in sicurezza della strada statale 354, la grande viabilità triestina, l'alta velocità Venezia-Trieste e la piattaforma logistica del porto di Trieste), si fa presente che le stesse risultano confermate quali priorità infrastrutturali che interessano il territorio della regione Friuli Venezia Giulia nell'ambito del documento «Infrastrutture prioritarie» contenuto nel richiamato allegato Infrastrutture 2008-2012 al nuovo Documento di programmazione economico-finanziaria. Il predetto documento individua, inoltre, quali infrastrutture prioritarie nella stessa regione, ulteriori opere inserite negli strumenti di programmazione ordinaria come il Piano della viabilità 2007-2011 e il Contratto di programma con RFI 2007-2011. Tali opere in particolare sono: la riqualificazione del tracciato della strada statale 56, dal raccordo autostradale Villesse-Gorizia (SS 305) in provincia di Gorizia fino al confine della provincia di Udine (Villanova dello Judrio); la SS 13 Pontebbana (interventi di Pag. 12ripristino della sede stradale e variante in galleria); la SS 552 del Passo Rest (interventi di completamento delle opere di sistemazione e miglioramento della sede stradale); la SS 52 Carnica (adeguamento - variante di Socchieve), la SS 52 bis Carnica (lavori di rettifica plano altimetrica); il potenziamento infrastrutturale-tecnologico VEUD-Tarvisio; il potenziamento infrastrutturale Trieste/Cervignano-Udine e Scalo Cervignano (lavori di completamento in stazione di Palmanova).
Con riferimento, quindi, alla richiesta nomina di un commissario ad hoc per la realizzazione della terza corsia della A4 si ritiene che l'attenzione al momento deve essere piuttosto rivolta alla progettazione nonché al raccordo con l'alta velocità ferroviaria e all'individuazione delle fonti di finanziamento, temi questi da affrontare nelle sedi istituzionali. Il commissario potrebbe semmai intervenire in una fase successiva, ad esempio in quella dell'esproprio delle aree.
Per quanto specificatamente attiene la realizzazione di opere di completamento del Corridoio n. 5 nel territorio della regione Friuli Venezia Giulia, a seguito dell'approvazione del nuovo Documento di programmazione economico-finanziaria e del già citato relativo allegato Infrastrutture da parte del CIPE e del Consiglio dei Ministri in data 28 giugno 2007, come esposto dal Presidente del Consiglio nella lettera datata 10 luglio 2007 ed indirizzata alla Commissione europea, è stato confermato l'impegno del Governo italiano per la realizzazione di una rete di collegamenti transfrontalieri che consenta all'Italia di connettersi con gli altri Stati membri dell'Unione attraverso linee ferroviarie ad alta velocità e che costituisce una priorità strategica irrinunciabile.
In attuazione degli impegni assunti, il Governo ha pertanto predisposto e presentato le richieste per concorrere all'assegnazione dei fondi TEN-T nel periodo 2007-2013, entro il previsto termine di scadenza dello scorso 20 luglio.
In tale ambito, per quanto concerne in particolare il Progetto prioritario 6 (cioè il Corridoio n. 5) per gli interventi che interessano la regione Friuli Venezia Giulia la richiesta riguarda la concessione di finanziamenti comunitari pari a 22 milioni di euro per il collegamento italo-sloveno Trieste-Divaca e di 24 milioni di euro per la strada Ronchi Sud - Trieste.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI (ore 9,55)
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Si riferisce infine che il 2 agosto ultimo scorso ANAS Spa ed Autovie Venete hanno sottoscritto lo schema di convenzione unica che riguarda la realizzazione della terza corsia della A4 Venezia-Trieste per l'intera tratta da San Donà di Piave a Villesse, senza contributo pubblico.
Tale schema di convenzione unica, redatta ai sensi del comma 82 e seguenti del decreto-legge n. 262 del 2006, convertito con modificazioni dalla legge 24 novembre 2006 n. 286, sarà sottoposto entro il corrente mese all'approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione di ANAS e di Autovie, che lo sottoporrà anche all'assemblea degli azionisti.
Per quanto afferisce il quesito relativo alla raccordo autostradale Villesse-Gorizia, si rappresenta che, per il progetto definitivo dell'opera, è in corso, da parte della società, la validazione tecnica prevista dalla normativa in vigore. Anche per detto raccordo non è previsto alcun contributo pubblico.
Infine, per quanto concerne altre opere infrastrutturali, l'ANAS ha in corso attività di progettazione relative al completamento del Corridoio n. 5, inserite nel primo programma della legge obiettivo e nell'elenco opere 2007-2011, previsti in un apposito documento che eventualmente metterò a disposizione dell'onorevole interpellante.
PRESIDENTE. Il deputato Compagnon ha facoltà di replicare.
ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, ringrazio il rappresentante del Governo, Pag. 13perché devo dargli atto che è stato molto chiaro e, finalmente, abbiamo un quadro preciso della volontà del Governo, al di là di quello che si legge di tanto in tanto a seconda degli incontri che vengono realizzati.
Mi dichiaro soddisfatto anche perché la risposta è stata articolata, considerato che vengono, almeno così in linea di intenzione, confermati tutti gli impegni assunti rispetto alla legge obiettivo che prevedeva e prevede il completamento di una serie di iniziative infrastrutturali su tutto il territorio.
Rimango leggermente perplesso per la posizione assunta dal Governo rispetto al commissario per la realizzazione della terza corsia. È chiaro che in questo momento il Governo non intende nominare un commissario. Pertanto, l'iter sarà normale e temo che i contenziosi o meglio le incomprensioni cui accennavo prima rispetto a RFI, ad ANAS ed ai concessionari creeranno qualche intoppo. Però quanto meno tale questione è chiara.
Quanto all'istituzione di un commissario per gli espropri, credo che tale iniziativa forse sarà tardiva rispetto alla tempistica, a fronte dell'effettiva esigenza di una terza corsia in quella zona.
Infine, sul Corridoio n. 5, la richiesta di 22 milioni di euro per quanto riguarda la sua realizzazione mi pare un buon passaggio: vi è da sperare che seguano delle risposte.
Vi è un'altra preoccupazione, però, in termini di opportunità. Alla fine del suo intervento, il rappresentante del Governo ha accennato - se non ho capito male - alla valutazione di impatto ambientale. Ricordiamo nel nord-est una vicenda che ha riguardato la A28: mi riferisco all'opera più contestata rispetto alla valutazione di impatto ambientale. Dopo anni di contenzioso, di corsi e ricorsi, nonché di valutazioni di un tipo o di un altro, proprio in questi giorni si è finalmente proceduto alla posa della prima pietra. È un collegamento necessario per le stesse motivazioni che dicevo prima: perché la nostra regione a questo punto, una volta aperta all'Europa, non è in grado di sostenere il traffico commerciale e quant'altro per mancanza di infrastrutture. Non vorrei che la nomina ai fini della valutazione dell'impatto ambientale fosse sottoposta allo stesso iter adottato rispetto alla A28 e ad altre iniziative. A tale riguardo, mi rivolgo al Governo per la chiarezza con la quale si è espresso. Come vede, signor sottosegretario, indipendentemente dalle nostre posizioni politiche, siamo abituati a confrontarci sui temi soprattutto nell'interesse del Paese; quindi, se il Governo, che ovviamente non condivido e non appoggio, compie azioni per il bene al Paese, ben vengano ed il Governo fa bene a compierle! Fa bene il Governo a vigilare e a monitorare tutte le suddette iniziative, affinché non prendano la piega del populismo e delle rivolte, come riscontrato ultimamente, finalizzate solo a scopi politici e quindi a frenare la realizzazione di opere che invece sono necessarie.
Sostanzialmente ritengo che la sua sia una risposta positiva, ma mi riservo evidentemente di presentare altre richieste nel caso in cui i fatti non dovessero svolgersi nell'ordine che è stato esposto.