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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in merito all'applicazione della normativa italiana ed europea in materia di sicurezza degli impianti industriali a rischio di incidenti rilevanti - n. 3-01285)
PRESIDENTE. Il deputato Cacciari ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01285, concernente orientamenti del Governo in merito all'applicazione della normativa italiana ed europea in materia di sicurezza degli impianti industriali a rischio di incidenti rilevanti (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
PAOLO CACCIARI. Signor Presidente, signor Vicepresidente, da tempo assistiamo ad una sgradevole e fuorviante campagna su una presunta emergenza gas. I datiPag. 64ufficiali dimostrano che le forniture e i flussi di metano immessi nella nostra rete fronteggiano ampiamente i consumi interni già oggi; nel medio periodo la situazione migliorerà ancora, con la realizzazione del metanodotto con la Grecia.
Temo che la drammatizzazione, alimentata anche da manager pubblici, miri a giustificare aumenti alle bollette dei consumatori finali e a favorire la penetrazione di compagnie petrolifere multinazionali nel mercato italiano, attraverso la costruzione e l'incentivazione dei famosi rigassificatori.
Per noi di Rifondazione Comunista l'energia non è una merce qualsiasi, ma un bene pubblico indispensabile e una risorsa strategica per qualsiasi attività economica. Va gestito, quindi, da una forte, competente e univoca mano pubblica.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, l'interrogazione affronta due aspetti: uno riguarda il rispetto delle norme sulla sicurezza e sulla valutazione di impatto ambientale; l'altro affronta specialmente la materia dell'approvvigionamento del gas, sulla quale il collega Cacciari sa che ho risposto in precedenza largamente, o meglio nei tre minuti a disposizione, spero non insufficientemente.
Voglio confermarle, sulla prima parte, che il Governo intende applicare pienamente le direttive europee sul settore energetico, riguardanti sicurezza e impatto ambientale. Stiamo seguendo il trasferimento dei compiti alle regioni in materia di limitazione del rischio di incidenti rilevanti, lavorando alla definizione di un accordo di programma quadro. Il Ministero competente esegue periodicamente le verifiche ispettive negli stabilimenti considerati a maggior rischio.
Il Governo, per quanto riguarda la riduzione della CO, ha già predisposto il Piano nazionale per l'efficienza energetica, che tiene conto delle misure già prese nella legge finanziaria del 2007 e di altre misure sull'efficienza energetica nell'edilizia, per la cogenerazione ad alto rendimento ed altre.
Importante è l'intervento sull'innovazione tecnologica per l'efficienza energetica, il Programma industria 2015. Lo stesso messaggio vorrei trasmettere per la valutazione di impatto ambientale. Al Ministero dell'ambiente sono stati presentati sei progetti di stoccaggio di gas in sotterraneo (Sinarca Molise, San Potito-Cotignola, Rivara, Serra Pizzuta, Cornegliano, Settala Lombardia) e in proposito vi comunico il quadro di avanzamento, proprio per affrontare in concreto la risposta, senza starne a fare una materia ideologica.
Per due progetti lo screening è stato concluso con la richiesta di VIA; per uno è in fase di conclusione il procedimento di VIA; per un altro si è in attesa del completamento degli atti al proponente; per un altro assoggettato si è in attesa di integrazione, per avviare di nuovo l'istruttoria; l'ultimo risulta regolarmente in corso.
Sull'approvvigionamento del gas va sottolineato che le politiche che il Governo intende intraprendere dovrebbero consentire di monitorare il rischio di approvvigionamento e di scongiurare i timori paventati, cui lei ha fatto riferimento.
PRESIDENTE. Il deputato Cacciari ha facoltà di replicare.
PAOLO CACCIARI. Signor Vicepresidente, grazie per l'attenzione, ma mi pare che abbia esulato dal cuore della mia denuncia, diciamo così. In altri termini, colgo un'incongruenza, una contraddizione, tra gli atti e le decisioni che concretamente stanno portando avanti ENI ed ENEL e, in qualche misura, anche l'Autorità per l'energia, nelle loro autonomie (ma si tratta di autonomie sempre molto limitate, considerato che esse sono partecipate da noi, dallo Stato) e le direttive europee, a cui lei stesso ha fatto riferimento, inevitabilmente e obbligatoriamente, affinché anche in Italia siano attuate.Pag. 65
Dunque, la denuncia è questa: invece di favorire l'attuazione di tali direttive, le nostre imprese e le compagnie energetiche nazionali stanno compiendo investimenti in tutt'altra direzione (ad esempio, nel campo dell'energia nucleare, come avviene nei Paesi delle ex repubbliche socialiste, o sui rigassificatori) quando, invece, dovrebbero essere impegnate nella direzione della riduzione dei consumi, degli investimenti energetici e sulle energie rinnovabili.
Prego il Governo di cogliere tale problema e mi affido alle sue politiche energetiche, industriali e ambientali affinché alle nostre aziende partecipate vengano forniti degli indirizzi univoci e coerenti (Applausi dei deputati del gruppo Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).