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Si riprende la discussione (ore 18,45).
(Esame dell'articolo 13 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 13
(Vedi l'allegato A - A.C. 2161Pag. 68sezione 10) al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 13.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 438
Astenuti 5
Maggioranza 220
Hanno votato sì 438).
Prendo atto che il deputato Cassola ha segnalato che non è riuscito a votare.
(Esame dell'articolo 14 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 14 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 11).
Nessuno chiedendo di parlare invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 14.100.
PRESIDENTE. Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 14.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 441
Astenuti 5
Maggioranza 221
Hanno votato sì 439
Hanno votato no 2).
Prendo atto che la deputata Zanella ha segnalato che avrebbe voluto esprime voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 14, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 453
Votanti 449
Astenuti 4
Maggioranza 225
Hanno votato sì 449).
(Esame dell'articolo 15 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 15 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 12).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Buontempo 15.71, nonché sull'emendamento Cota 15.70.
Il parere è, altresì, contrario sull'emendamento Boscetto 15.1.
PRESIDENTE. Il Governo?
Pag. 69GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Buontempo 15.71.
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Vorrei capire come mai il parere del relatore sul mio emendamento 15.70 è contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Cota, lo chiariremo quando si passerà alla votazione del suo emendamento 15.70.
Passiamo ora alla votazione dell'emendamento Buontempo 15.71.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Buontempo 15.71, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 467
Votanti 352
Astenuti 115
Maggioranza 177
Hanno votato sì 99
Hanno votato no 253).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Cota 15.70. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, vorrei capire perché il parere del relatore sull'emendamento in discussione è contrario.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Onorevole Cota la Commissione ha espresso parere contrario perché questo emendamento è superfluo, considerato che si tratta della validità della carta d'identità. Nel momento in cui la carta d'identità elettronica sostituisce la carta d'identità è superfluo.
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, se esiste tale dichiarazione, che evidentemente vale per l'interpretazione della legge, perché si tratta dei lavori preparatori, ritiro il mio emendamento 15.70.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Cota. Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento Boscetto 15.1.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 15.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge. (Vedi votazioni).
(Presenti 468
Votanti 464
Astenuti 4
Maggioranza 233
Hanno votato sì 214
Hanno votato no 250).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 15.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 467
Votanti 464Pag. 70
Astenuti 3
Maggioranza 233
Hanno votato sì 463
Hanno votato no 1).
Prendo atto che la deputata Zanella ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
(Esame dell'articolo 16 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 16 e dell'unica proposta emendativa ad esso presentata (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 13).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, il parere della Commissione sull'emendamento Giudice 16.70 è contrario.
PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
Ricordo che poiché è stata presentata un'unica proposta emendativa soppressiva, si voterà per il mantenimento dell'articolo 16.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Giudice. Ne ha facoltà.
GASPARE GIUDICE. Signor Presidente, ritengo doveroso esternare le motivazioni del mio emendamento 16.70 che riguarda certamente una materia così importante come le disposizioni in materia di adozione internazionale.
Quello che mi chiedo, signor Presidente, onorevoli colleghi, è come una materia così delicata, così importante, possa finire in un articolo di un provvedimento che riguarda la funzione pubblica e l'amministrazione. La mia richiesta di soppressione è dovuta semplicemente alla mia convinzione che la delicatezza della materia meriti un momento di riflessione e necessiti di un provvedimento più coordinato con la materia di cui stiamo trattando. Credo che relegare una materia così delicata e importante in un articolo di un provvedimento riguardante la pubblica amministrazione sia un modo certamente non valido e non «alto» per trattare appunto una materia così delicata e importante. Ecco perché ho chiesto la soppressione dell'articolo 16, proprio perché ritengo che la materia delle adozioni internazionali debba essere affrontata in un contesto diverso, in un dibattito diverso e in una sede più appropriata di quella relativa alla funzione pubblica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, intervengo per condividere le parole del collega Giudice, anche a fronte del fatto che il relatore ha sostenuto poc'anzi che, a suo avviso, non sarebbe questa la sede per trattare un argomento che riguarda i dirigenti delle pubbliche amministrazioni. A maggior ragione, probabilmente, questa non è nemmeno la sede per trattare le adozioni internazionali, considerato che si tratta di un provvedimento che, forse, ha altre linee guida.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, credo che la proposta del collega Giudice sia corretta, anche perché interveniamo solo su due disposizioni procedurali, che non sono di poco conto. Infatti, si introduce un decreto con cui - leggo testualmente - viene dichiarata immediatamente «l'inidoneità degli aspiranti all'adozione per manifesta carenza dei requisiti». Capisco lo spirito in forza del quale tale disposizione è stata introdotta in questo provvedimento, anche se non «c'azzecca», come direbbe qualcun altro, a maggior ragione dopo ciò che ha detto il relatore, ma in merito si interviene sul processo minorile, che riguarda, in modo particolare, una legge speciale del 1984, senzaPag. 71fare una verifica, che invece sarebbe opportuna, su tutto ciò che riguarda la disciplina, a distanza di più di 20 anni, delle adozioni internazionali e delle adozioni in casi particolari. È una materia molto delicata, che va maneggiata con cura, soprattutto perché coinvolge una serie di interessi particolarmente delicati e particolarmente protetti dai nostri Costituenti. Credo sarebbe opportuno stralciare questa norma e affrontarla in una sede diversa, in maniera più organica, anche per evitare di commettere qualche errore, che in questo campo sarebbe irreparabile.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, in effetti auspico che l'intera Assemblea convenga sull'opportunità, forse anche il relatore, re melius perpensa, di accedere a questa impostazione. Mi pare che essa sia sana, perché, in effetti, sia la lettera a) sia la lettera b), per quanto concerne il punto 3, prospettano questioni di carattere procedurale che riguardano proprio la delicatezza di un tema specifico, quale quello della procedura di adozione, addirittura contemplando, come giustamente il collega che mi ha preceduto ha sottolineato, una declaratoria di inidoneità degli aspiranti all'adozione. Si entra così proprio in un delicato merito di alta specificità. Ora non comprendo cosa tolga all'economia del provvedimento l'espungere tale argomento dal testo per trattarlo adeguatamente, anche in una visione sistematica della problematica dell'adozione, che è all'esame anche delle competenti Commissioni: lo fu nella precedente legislatura e lo è anche attualmente, sulla base di talune proposte. Mi pare, quindi, che sarebbe un'opera di congruità e di opportunità condivisibile, credo, da tutti, approvare l'emendamento del collega Giudice e con ciò espungere dal testo tale argomento particolarissimo che poco ha a che vedere con la pubblica amministrazione in generale!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Come ricordato, si vota per il mantenimento dell'articolo 16: chi è favorevole al mantenimento vota «sì» e chi invece è favorevole alla soppressione vota «no».
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul mantenimento dell'articolo 16.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 466
Votanti 450
Astenuti 16
Maggioranza 226
Hanno votato sì 255
Hanno votato no 195)
(Esame dell'articolo 17 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 17 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 14).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 17.
PRESIDENTE. Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Boscetto 17.2 e D'Alia 17.73.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, prendo la parola per motivare le ragioni per le quali riteniamo non sia coerente con ciò che stiamo facendo prevedere una serie di deleghe in una materia che con la semplificazione non ha nulla a che vedere.
Se si parla di norme destinare ad attuare il criterio della semplificazione allora bisogna fare riferimento a norme immediatamente in vigore ed efficaci. Qui, invece, si vuole concedere una serie di deleghe al Governo, creando così i presupposti per fare del provvedimento in esame una sorta di legge omnibus, che contiene di tutto e di più, in particolare disposizioni che modificano norme che con la semplificazione, come detto, non hanno niente a che vedere.
Credo che questo non sia un modo corretto di procedere, anzi ritengo che ci porti fuori strada rispetto ai temi che siamo chiamati ad affrontare. Pertanto, sarebbe stato opportuno sopprimere gli articoli 16, 17 e 18.
Il Governo presenti una proposta di modifica delle disposizioni che riguardano la materia e dopo ci confronteremo in Parlamento. Non scambiamo la semplificazione per un treno a cui agganciare una serie vagoni, altrimenti faremo torto alle nostre intelligenze, al nostro ruolo e alla nostra funzione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, la verità è che questo non è un provvedimento di semplificazione: è, invece, un provvedimento che introduce una serie di disposizioni, di portata marginale, che investono il procedimento amministrativo. Disposizioni alcune di natura processuale, che riguardano il processo amministrativo, altre di natura sostanziale, che riguardano l'azione amministrativa.
In esso sono contenute disposizioni assolutamente eterogenee, che spesso non c'entrano l'una con l'altra. Ciò avviene perché il provvedimento nasce viziato dalle dichiarazioni roboanti del Governo, che l'aveva presentato come una legge di semplificazione della pubblica amministrazione, mentre in realtà esso contiene «normette» che incidono su un aspetto o sull'altro. Il provvedimento nel suo insieme presenta questo vizio. Quanto sto dicendo vale anche con riferimento ad altre proposte emendative, come abbiamo potuto osservare poc'anzi con l'esame dell'emendamento in tema di procedimento minorile. Noi ci siamo astenuti perché è evidente che vi è un'esigenza di snellimento del procedimento minorile, soprattutto con riferimento alle adozioni: ci sono tante famiglie che aspettano degli anni, che subiscono un iter umiliante a causa di una serie di appesantimenti burocratici di cui spesso non si comprende la ragione. Però, inserire una norma di questo tipo all'interno di un provvedimento onnicomprensivo ha effettivamente poco senso, come ha poco senso in generale la norma in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, mi unisco alle considerazioni svolte dai colleghi D'Alia e Cota in ordine alle materie trattate in questo provvedimento, che più che un disegno di legge sul miglioramento della funzionalità della pubblica amministrazione sembra una grande «lenzuolata» che interessa le materie più disparate ed eterogenee.
Se da un lato, dunque, l'inserimento in questo testo di norme che riguardano le adozioni può indicare una certa sensibilità, dall'altro esso comporta una completa estraneità per materia. Soprattutto quando si parla di adozioni internazionali, si deve procedere con la delicatezza, la sensibilità e la serietà che un simile tema merita.
Allo stesso modo, anche l'articolo 17 - che conferisce una delega al Governo in materia di sanzioni amministrative e pecuniarie a carico dei gestori di servizi aeroportuali - tratta di un argomento che francamente non sembra abbia a che farePag. 73con la pubblica amministrazione. È vero che quello che stiamo esaminando non è un disegno di legge di conversione di un decreto-legge, come con un lapsus qualche collega ha affermato riferendosi agli interventi sugli emendamenti (ciò probabilmente anche perché siamo fin troppo abituati ad esaminare decreti-legge e in particolare decreti-legge omnibus), ma credo comunque che si debba fare un poco di chiarezza. Ritengo sia sbagliato continuare a seguire la logica per cui, magari facendo prevalere i numeri della maggioranza su quelli dell'opposizione, ci si trova ad affrontare in un provvedimento sulla modernizzazione della pubblica amministrazione temi che con essa non hanno nulla a che vedere. Penso nuovamente all'esempio delle adozioni internazionali: si tratta di temi delicati, che riguardano la vita di famiglia. Noi qui stiamo discutendo di pubblica amministrazione: discutiamo, quindi, di pubblica amministrazione!
Tanto più in considerazione del fatto che, per buonsenso, abbiamo già accantonato diversi articoli, credo che il Comitato dei nove potrebbe aprire una riflessione interessante circa talune estraneità per materia. D'altra parte, la Presidenza applica con un certo rigore e criterio e con intelligenza e competenza - vista anche la serietà degli uffici dell'amministrazione - le norme che riguardano l'estraneità per materia degli emendamenti: e poi, invece, ci si trova comunque di fronte ad un provvedimento omnibus.
Un provvedimento che, peraltro, credo che abbia poco a che vedere con ciò su cui si concentra l'attenzione del Ministro Nicolais, che oggi è qui presente. Immagino che, quando si concluderà l'esame di questo provvedimento, il Ministro Nicolais dirà con piacere che il Parlamento ha discusso della riforma e dell'ammodernamento della pubblica amministrazione: meno, probabilmente, che ha discusso di questioni quali i gestori di servizi aeroportuali o le adozioni internazionali o altre materie che hanno ben poco a che vedere con il suo Ministero. Ma allora dovremmo avere presenti Ministri diversi dal Ministro Nicolais. Perciò, considerato che abbiamo la fortuna di avere qui il Ministro Nicolais e il sottosegretario Scanu, chiederei di occuparci di pubblica amministrazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, intervengo brevemente per svolgere alcune considerazioni.
Mi rifaccio per intero a quanto hanno detto i colleghi circa l'inopportuna eterogeneità delle materie contenute nel testo al nostro esame. Tale eterogeneità produce due diversi inconvenienti. Il primo è di carattere pratico e riguarda i cittadini e coloro che debbono assisterli o fornire loro consulenza. La cattiva pratica legislativa di inserire determinati argomenti all'interno di un testo che si occupa di tutt'altra materia rende infatti difficile per il cittadino orientarsi e financo conoscere le leggi. In questo senso, l'astratto precetto per cui si presume la conoscenza delle leggi diviene antidemocratico ed incivile nel momento in cui la legislazione è costellata di norme che esulano dall'argomento principale e dal titolo di ciascuna legge. Ciò rende necessario ricorrere a consulenti i più attenti, raffinati e diabolici, i quali debbono andare a scovare, come in una caccia al tesoro, la norma che riguarda il cittadino. Quello che si sta dando non è un bell'esempio di legislazione: anzi, è qualcosa che davvero danneggia gli interessi dei cittadini.
Il secondo inconveniente è di carattere politico: l'inserimento in un testo di norme che presentano natura completamente diversa dal suo oggetto mette infatti in difficoltà anche coloro che debbono esprimere il proprio voto. Se, ad esempio, a nome del mio gruppo, esprimo un giudizio complessivo su di un atto, nel senso che dichiaro il voto contrario o favorevole su di esso, può poi accadere che - incontrando famiglie che vogliono adottare un bimbo o persone che hanno a che fare con il trasporto aeroportuale o chi si interessiPag. 74magari del gioco della zecchinetta - mi si chieda conto del fatto che ho votato a favore o contro una certa norma che interessa tali persone, quando in realtà tale norma è contenuta magari solo in un articolo di un provvedimento che si occupa di tutt'altro.
In sostanza, non posso votare a favore di una norma che è pertinente e giusta e sulla quale vorrei esprimere voto favorevole, se il provvedimento complessivo si occupa di tutt'altra materia rispetto alla quale la mia posizione è magari contraria. Accogliete, quindi l'invito ad espungere quelle norme che affrontano un tema specifico e non hanno nulla a che vedere con il corpo principale del provvedimento, e ciò avverrà nell'interesse dei cittadini che le devono applicare e dei consulenti e sarà politicamente corretto e trasparente, consentendo alle forze politiche di pronunciarsi sull'argomento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Boscetto 17.2 e D'Alia 17.73, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 443
Astenuti 3
Maggioranza 222
Hanno votato sì 192
Hanno votato no 251).
Passiamo all'emendamento Costantini 17.70, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
CARLO COSTANTINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARLO COSTANTINI. Signor Presidente, ritiro l'emendamento 17.70 a mia prima firma.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Costantini.
Passiamo dunque alla votazione dell'emendamento Attili 17.75.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Attili.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, il mio emendamento 17.75 mi pare che, in effetti, completi, in modo positivo, la previsione di cui comma 1 dell'articolo 17 del provvedimento al nostro esame, e quindi il parere contrario della Commissione e del Governo mi ha francamente sorpreso. Infatti, nel citato comma 1 si prevede una delega al Governo per l'emanazione di un decreto legislativo che, modificando il codice, affronti la questione delle sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti di gestori aeroportuali, operatori aerei, manutentori aeronautici e prestatori di servizi al trasporto aereo (tutte le figure, quindi, che in qualche modo sono coinvolte nella gestione del servizio). È assente, stranamente, il riferimento al personale di volo, né mi è dato comprendere perché esso manchi in tale previsione. Credo, invece, che nel decreto legislativo debba essere prevista anche la possibilità - dato che il Governo ritiene che le sanzioni costituiscano un deterrente ed un fatto utile e positivo - di sanzionare eventualmente anche il personale di volo qualora esso sbagli; mi auguro di no, ma poiché da tale personale dipende in modo particolare la sicurezza - probabilmente più che dagli altri operatori - credo che tale questione vada affrontata, e chiedo all'Assemblea un voto favorevole sull'emendamento 17.75 da me presentato (Applausi dei deputati dei gruppi Sinistra Democratica. Per il Socialismo europeo e Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
Pag. 75MARCO BOATO. Signor Presidente, non sono tecnicamente un esperto di questa materia, ma ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Attili. Per come è stato da lui formulato, l'emendamento Attili 17.75 sembrerebbe condivisibile, ma credo che sarebbe utile - poiché si tratta di aspetti strettamente tecnici di linguaggio e di figure giuridiche - che, almeno in prima battuta, il relatore motivasse il suo parere contrario.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor presidente, anche in questo caso avremmo potuto formulare un invito al ritiro. Non vi è una preclusione, ma desidero soltanto spiegare perché è corretto, a mio avviso, quanto è scritto nel testo del provvedimento al nostro esame. Si parla di società, di agenzie e di aziende che devono mantenere i requisiti per le loro certificazioni per svolgere determinate operazioni. Includere un riferimento al personale di volo, avrebbe significato trattare delle persone e non dei soggetti che gestiscono i servizi, e quindi ci è sembrato fosse più corretta, nell'economia del provvedimento che abbiamo concorso a definire, la stesura che abbiamo approvato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, non voglio essere noioso, ma noi voteremo contro tutti gli emendamenti presentati all'articolo 17 e anche contro lo stesso articolo 17 per le ragioni che ho già affermato. Però, proprio il siparietto fra il collega Attili e il relatore, e il Governo che non può risponderci perché non ha la competenza specifica su tale aspetto, testimonia la circostanza che non stiamo variando un termine, ma stiamo stabilendo il contenuto della delega, il principio e il criterio direttivo, a quali soggetti è destinato e quando facciamo la indicazione (commenti del deputato Giovanelli)...scusami Giovanelli, fammi sviluppare il discorso, non ti innervosire, stiamo ragionando serenamente. Pertanto, quando decidiamo di ampliare o no i destinatari di tale norma senza sapere se escludiamo alcuni o ne comprendiamo altri, in una materia così delicata che riguarda la gestione dei servizi aeroportuali e le sanzioni nei confronti degli addetti e degli operatori, credo che non svolgiamo un buon servizio.
Perciò, occorrerebbe stralciare tale disposizione e sottoporla all'esame della Commissione trasporti, e a tal proposito mi dispiace che il presidente della stessa Commissione trasporti, ad esempio, taccia riguardo tale tema e che i colleghi della medesima Commissione trasporti non intervengano, non dicano cosa ne pensano mentre non sappiamo nemmeno se vi è un parere su tale punto e in che termini è articolato. Credo, signor Presidente, che sarebbe più serio, oggettivamente, stralciare tale norma, che coinvolge determinati interessi e riguarda una disciplina molto delicata e specifica - di settore - ed affidarla a chi sia esperto di tale tema, almeno nella fase istruttoria.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, intervengo anche per chiarire una questione, ma chiederei al collega Attili, che è competente in tale materia, di illuminarci sul punto. Chiedo scusa, Attili. Il punto è questo: il personale di volo è costituito da persone fisiche. Tutto il resto sono società. Poiché la norma in questione prevede le sanzioni per chi viola le ricordate disposizioni, evidentemente è difficile mettere nello stesso capitolo le sanzioni per le società e quelle per le singole persone fisiche. Questa è la ragione per la quale ti è stato rivolto l'invito al ritiro, perché il legislatore delegato, cioè il Governo, siPag. 76troverebbe in grave imbarazzo ad emanare norme che riguardano tanto persone fisiche, quanto società. Questo è il motivo. Pertanto, vorrei sapere se tale argomento è convincente.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mario Ricci. Ne ha facoltà.
MARIO RICCI. Signor Presidente, il relatore ha motivato la sua contrarietà all'emendamento in esame con argomenti che non convincono, perché nella dizione del comma 1 dell'articolo 16, nella parte finale, si parla di prestatori di servizio al trasporto aereo. Credo che tale dizione non possa comprendere società ma o è ambigua o può includere anche delle figure, dei soggetti individuali e non delle figure giuridiche. Credo invece che l'argomentazione con la quale Attili ha sostenuto l'emendamento vada nella direzione giusta e per tali ragioni anch'io sottoscrivo l'emendamento in esame e il gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea voterà a favore dello stesso.
PRESIDENTE. L'onorevole Attili ha chiesto di intervenire perché è stato interpellato. Le premetto, onorevole Attili, che lei può solo esprimere se accoglie o no l'invito al ritiro, perché non può nuovamente sviluppare un intervento, in quanto è già intervenuto sull'emendamento. Prego, ha facoltà di parlare.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, non accolgo l'invito al ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Attili.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, a questo punto sarebbe interessante anche avere il parere, sull'emendamento in esame, del presidente della Commissione trasporti perché, signor Presidente, la questione è sempre la stessa che ormai poniamo da due o tre votazioni. Vorremmo parlare di pubblica amministrazione. Ma stiamo uscendo dall'argomento, in quanto si tratta di sanzioni agli enti gestori, ai soggetti, non alle persone. Si tratta di un dibattito bellissimo e che ci entusiasma, però su tale tema credo che, giunti a questo punto, al Comitato dei nove dovrebbero essere presenti altri colleghi che seguono la Commissione trasporti e che seguono più da vicino tale questione e non noi, che stiamo esaminando un provvedimento sulla pubblica amministrazione.
Quindi, faccio appello - visto anche che vi è un dibattito all'interno della maggioranza che, a mio avviso, ha assunto un tono di un certo tipo - al relatore affinché si accantoni l'articolo 17, si svolga una riflessione più generale su tutte le materie non di stretta attinenza del provvedimento in esame e si valuti se i vari argomenti possano prendere dei percorsi differenti. A questo punto, infatti, mi sembra abbastanza evidente che, oltre all'eterogeneità del provvedimento, vi sia anche un elemento dialettico, peraltro tutto interno alla maggioranza, che difficilmente riesce a trovare una sua composizione al di fuori del Comitato dei nove in questa Assemblea.
Quindi, si tratta di una valutazione che lascio chiaramente al relatore, ma con un auspicio: che si riesca andare avanti in maniera più seria sul provvedimento, che di serio ha molto e non vorrei che si perdesse per strada.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, anzitutto sottolineo ai colleghi che, trattandosi di un provvedimento di semplificazione, è necessariamente un provvedimento orizzontale che tocca tutte le materie che ha semplificato. È certamente giusta l'obiezione sollevata relativa alla difficoltà di muoversi; tuttavia, è nella natura stessa del provvedimento.Pag. 77
Sulla richiesta di accantonamento, ho parlato con il relatore e siamo disponibili ad accoglierla, anche perché vorremmo che il collega Attili potesse partecipare al Comitato dei nove, che si riunirà al termine della seduta, per spiegare la questione ed aiutarci.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, dunque, l'esame delle restanti proposte emendative riferite all'articolo 17 nonché la votazione dell'articolo, si intendono accantonati.
(Esame dell'articolo 18 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 18 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 15).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 18.100.
PRESIDENTE. Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 18.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 446
Votanti 443
Astenuti 3
Maggioranza 222
Hanno votato sì 439
Hanno votato no 4).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 18, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 453
Votanti 451
Astenuti 2
Maggioranza 226
Hanno votato sì 448
Hanno votato no 3).
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, propongo di sospendere l'esame del disegno di legge affinché il Comitato dei nove abbia il tempo necessario per potersi convocare ed esaminare i vari aspetti.
PRESIDENTE. Affinché il Comitato dei nove possa esaminare gli articoli accantonati, il seguito dell'esame del provvedimento è rinviato alla seduta di domani.
Poiché l'ordine del giorno prevede ancora lo svolgimento di interrogazioni, sospendo, per dieci minuti la seduta, che riprenderà con la trattazione di tali atti.
La seduta, sospesa alle 19,20, è ripresa alle 19,35.