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Seguito della discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di stabilizzazione e di associazione tra le Comunità europee ed i loro Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Albania, dall'altra, con allegati, protocolli, dichiarazioni e atto finale, fatto a Lussemburgo il 12 giugno 2006 (A.C. 3043) (ore 15).
(Esame degli articoli - A.C. 3043)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del disegno di legge di ratifica.
Passiamo all'esame dell'articolo 1
(Vedi l'allegato A - A.C. 3043 sezione 1), al quale non sono state presentate proposte emendative.
FRANCESCO PROIETTI COSIMI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PROIETTI COSIMI. Signor Presidente, vorrei segnalare che in questa fila non funzionano le tessere per la votazione, pertanto, pur volendo votare, non abbiamo potuto farlo.
Pag. 9
PRESIDENTE. Grazie, onorevole Proietti Cosimi, provvederemo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Azzolini. Ne ha facoltà.
CLAUDIO AZZOLINI. Signor Presidente, non intendo assolutamente entrare nel merito della relazione perché l'intervento svolto in fase di discussione sulle linee generali dal presidente della III Commissione (Affari esteri e comunitari), Umberto Ranieri, è stato di per sé esaustivo, ancorché autorevole; pertanto, lo ringrazio per aver avuto l'amabilità di sostituirmi in tale compito.
Vorrei, però, senz'altro sottolineare alcuni importanti aspetti della relazione che mi fa piacere ricordare a me stesso e all'Assemblea.
Va detto che la posizione dell'Albania nel quadro dei Balcani è decisamente una posizione geopolitica di unicità e devo anche dire che le opportunità che possono crearsi in tale contesto sono molteplici. A tal proposito richiamo le valutazioni opportunamente svolte dal collega Mattarella durante la discussione sulle linee generali il quale, raffigurando una strategia di prospettiva, ravvisava che, dopo la Macedonia e la Croazia, quella dell'Albania poteva rappresentare una prospettiva di tutto rispetto, aggiungendo, poi, tra parentesi: «quando ciò sarà possibile».
Credo che, se la politica viaggerà con la «p» maiuscola e si dedicherà maggiormente alle questioni di natura internazionale - come si è fatto per il recupero, ancorché tardivo, della relazione sull'Albania - quel tempo verrà molto presto e sarà molto ravvicinato rispetto alla nostra strategia attuale.
Devo anche raccordare le valutazioni svolte dal collega Mattarella e dallo stesso presidente Ranieri perché esiste un passaggio che forse va sottolineato. Noi abbiamo avuto la possibilità di effettuare un monitoraggio di prossimità sull'Albania, anche in seno all'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa che, come i molti colleghi che ne fanno parte o che ne hanno fatto parte in precedenza, ha avuto modo di metabolizzare day by day i progressi realizzati da quella dirigenza politica negli ultimi anni, e quindi di considerare i meriti che vanno ad essa riconosciuti per gli sforzi che sta compiendo, che ha compiuto e che necessariamente dovrà continuare a compiere.
Credo che anche la presenza dell'Italia nel contesto del Consiglio d'Europa (penso, per esempio, allo strumento della Commissione di Venezia) possa essere una fonte inesauribile di contributi da offrire a tale democrazia che si trova dall'altra parte dell'Adriatico e che guarda all'Italia con grande considerazione ritenendola, tra i riferimenti istituzionali e politici, il maggiore se non il più considerato.
Devo anche immaginare che l'accelerazione impressa al provvedimento al nostro esame, continuerà con pari vigore nell'altro ramo del Parlamento. Mi auguro che tutto ciò sarà apprezzato e possa costituire un elemento di tranquillità per gli amici dell'Albania che erano in viva apprensione per il mancato esame del provvedimento in questione fino ad oggi.
Di tale risultato possiamo soltanto ringraziare le presidenze delle Commissioni della Camera e del Senato, che si sono prodigate per tale recupero. Mi associo all'apprezzamento positivo e mi auguro che troveremo il modo di annoverare l'Albania tra gli Stati dell'Unione europea quanto prima.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mattarella. Ne ha facoltà.
SERGIO MATTARELLA. Signor Presidente, nel corso della discussione sulle linee generali svoltasi nella seduta di ieri ho già avuto modo di esprimere l'opinione decisamente favorevole del mio gruppo sul disegno di legge di ratifica al nostro esame.
Ieri, svolgendo la relazione, il presidente Ranieri ha affermato - come poc'anzi ricordato dal collega Azzolini - che l'intesa tra le Comunità europee, tra i Paesi che le compongono e l'Albania è di particolare importanza.
È una di quelle intese che, stringendo in maniera concreta e operativa il rapportoPag. 10tra Unione europea e Paesi dei Balcani, avvia quella regione ad una prospettiva concreta di integrazione con l'Unione e, di conseguenza, ad una prospettiva concreta di relazioni serene nei Balcani.
Si tratta di un'esigenza che avvertono quei Paesi, quelle popolazioni, che avvertiamo noi come Paese vicino e amico dei Paesi balcanici, particolarmente dell'Albania, interlocutore di questa intesa. È interesse dell'Europa: una prospettiva di integrazione nell'Unione europea dei Paesi balcanici può consentire loro di superare antiche contrapposizioni, dure difficoltà di relazioni ed avviarli ad una sempre crescente collaborazione positiva. È interesse - lo ripeto - di quelle popolazioni, del nostro Paese, dell'Europa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zacchera. Ne ha facoltà.
MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, il voto di Alleanza Nazionale su questo provvedimento sarà favorevole, anche se l'amico Azzolini già prefigurava un'adesione dell'Albania all'Unione europea.
Penso che, da questo punto di vista, sia necessario attendere. Occorre, infatti, che prima l'Albania riesca, attraverso accordi come questo, ad allinearsi ai parametri europei, anche per evitare poi dei contraccolpi.
Va dato atto comunque che in Albania, soprattutto da quando (non dimentichiamolo!) è in carica il Governo di centrodestra di Sali Berisha, ci si sta muovendo abbastanza bene dal punto di vista economico; quindi, certi traguardi, effettivamente, si stanno raggiungendo.
A parte questo aspetto, ricordando l'adesione di tale Paese, ad esempio, ai piani di controllo e al contrasto delle azioni criminose sul proprio territorio, vorrei sottolineare che l'Albania è chiamata dal punto di vista internazionale, per entrare in Europa, a dare una mano importante e un contributo significativo alla stabilizzazione dei Balcani.
Abbiamo richiamato la grande questione del Kosovo, rispetto alla quale l'Albania gioca un ruolo fondamentale. Rispetto a questo tema l'Albania deve dimostrare di essere all'altezza del suo desiderio di entrare in Europa, manifestando una capacità di mediazione nei confronti della maggioranza kosovara, che come ben sapete è albanese o comunque di origine albanese, al fine di mantenere, in qualche modo, questa regione al di fuori di nuovi scontri bellici.
Quello che compiamo oggi è, quindi, un passo importante, poiché ci accingiamo a ratificare un Accordo europeo che permette all'Albania di stare a pieno titolo in Europa, dialogando con l'Europa.
Ci auguriamo che presto maturino anche i tempi, eventualmente, per un allargamento formale dell'Unione anche all'Albania, se appunto saranno rispettati i patti, onde evitare poi che si verifichino situazioni molto discutibili, come quelle che si sono riscontrate nell'Est europeo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Forlani. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO FORLANI. Signor Presidente, si tratta di un provvedimento molto importante, in particolare per il nostro Paese, che ha rapporti antichi con l'Albania, essendovi una notevole contiguità geografica e anche un interscambio, protrattosi nei secoli, di cittadini e di comunità, che si sono stabilite nel corso degli anni nel nostro Paese. Il nostro Paese, quindi, è particolarmente interessato a quanto avviene al suo interno e al ruolo che giocherà questa nuova democrazia in Europa.
Abbiamo visto che la transizione verso la democrazia della Repubblica albanese è stata piuttosto travagliata, con delle fasi iniziali incerte, che hanno minacciato anche l'ordine interno e l'ordine pubblico. Tale assetto istituzionale ha attraversato fasi difficili, che hanno avuto anche dei risvolti nella stabilità dell'intera area balcanica.
E, soprattutto, dopo l'evento drammatico della guerra del Kosovo, abbiamoPag. 11colto l'importanza strategica che l'Albania potrà assumere, tanto rispetto a una soluzione pacifica di quel conflitto (esso è cessato in quanto conflitto, ma si tratta sempre di un'area di instabilità e non ancora definita sul piano istituzionale), quanto più in generale per la stabilità dell'intera regione balcanica, dove ancora si registrano momenti di incertezza: non c'è solo il Kosovo, c'è il problema della minoranza albanese in Macedonia e c'è un problema di maggiore definizione della situazione nella Bosnia-Erzegovina.
Riteniamo che un'Albania che raggiunga degli standard di piena e affidabile democratizzazione, di pacificazione, di tutela dei diritti umani, di tutela giurisdizionale secondo i nostri criteri, possa consentire quel perfezionamento, quel completamento della stabilizzazione del continente europeo che solo vent'anni fa davamo per acquisito e che, invece, presentava ancora dei punti oscuri e delle carenze, come gli eventi drammatici degli anni novanta hanno dimostrato.
Nell'Accordo di stabilizzazione e di associazione si è individuato lo strumento per avvicinare le giovani democrazie dell'Europa dell'est all'Unione Europea, per consentire loro di affrontare con maggiore celerità, con maggiore sollecitazione, vorrei dire con maggiore motivazione, quel processo di completamento della propria ricostruzione istituzionale, che possa avvicinarla ai criteri ordinamentali che caratterizzano i Paesi che fanno parte dell'Unione Europea. È uno strumento che consente di accelerare il processo di avvicinamento senza consentire nell'immediato un'integrazione che si rivelerebbe in tal caso prematura.
Credo, quindi, fermamente in questo strumento: credo che esso sia particolarmente opportuno per i progressi che si sono registrati in questi anni nella Repubblica albanese e per il consolidamento democratico che si è riscontrato nelle vicende politiche interne in questi anni, che dobbiamo incoraggiare, dobbiamo sostenere, nei confronti del quale dobbiamo mostrare solidarietà.
Per queste ragioni esprimo il sostegno convinto del gruppo parlamentare dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) al provvedimento in esame, in favore del quale voteremo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Bianco. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Signor Presidente, vorrei manifestare il mio voto come deputato dell'Ulivo «ante 14 ottobre»: non sono un deputato del Partito Democratico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cioffi. Ne ha facoltà.
SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, vorrei annunciare il voto favorevole del gruppo Popolari-Udeur, perché riteniamo che il consolidamento politico, economico ed istituzionale dei singoli Paesi di questa regione attraverso lo sviluppo delle istituzioni e la riforma della pubblica amministrazione sia veramente essenziale.
Inoltre, ritengo fondamentale anche un'intensificazione maggiore dell'interscambio economico e commerciale, e quindi del consolidamento della sicurezza nazionale e regionale, nonché un'intensa collaborazione tra i diversi Stati nel campo della giustizia e degli affari interni.
Tutti questi interventi possono favorire sempre di più il raggiungimento dell'obiettivo di fondo di traghettare con successo questi Paesi verso l'adesione all'Unione europea, eventualità divenuta per la Croazia e per l'ex Repubblica jugoslava della Macedonia una precisa prospettiva.
Per questo noi del gruppo Popolari-Udeur certamente esprimeremo un voto favorevole sul provvedimento in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole La Malfa. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, prendo la parola per annunziare ilPag. 12nostro voto favorevole su questo Accordo internazionale, che avvicina l'Albania all'Unione Europea, e in un certo senso dà il segnale di una direzione di marcia che riguarda i rapporti tra l'Europa e tutti i Paesi balcanici.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 434
Maggioranza 218
Hanno votato sì 433
Hanno votato no 1).
Passiamo all'esame dell'articolo 2
(Vedi l'allegato A - A.C. 3043 sezione 2), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 442
Maggioranza 222
Hanno votato sì 442).
Passiamo all'esame dell'articolo 3
(Vedi l'allegato A - A.C. 3043 sezione 3), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 451
Votanti 450
Astenuti 1
Maggioranza 226
Hanno votato sì 450).
Passiamo all'esame dell'articolo 4
(Vedi l'allegato A - A.C. 3043 sezione 4), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 445
Votanti 443
Astenuti 2
Maggioranza 222
Hanno votato sì 443).