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Sull'ordine dei lavori (ore 20,10).
SERGIO D'ELIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, chiedo ai colleghi un po' di attenzione sulla questione che sto ponendo. Come lei sa, signor Presidente, e come i colleghi sanno, oggi vi è stata l'ennesima fumata nera, la dodicesima, per quanto riguarda l'elezione del membro mancante della Corte costituzionale. Riteniamo che la situazione sia diventata intollerabile non solo perché il supremo organo costituzionale della Repubblica (Commenti)...
PRESIDENTE. Colleghi vi prego.
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SERGIO D'ELIA...continua ad operare in assenza del suo plenum di giudici, ma anche perché i lavori della Camera e del Senato risultano inutilmente bloccati in attesa - occorre dirlo chiaramente - che i partiti si mettano d'accordo sul nome di loro gradimento, mentre questo nome dovrebbe essere espressione esclusiva del Parlamento.
Signor Presidente, prima che sia convocato un'altra volta inutilmente il Parlamento in seduta comune, che - è facile prevederlo - riproporrà l'ennesimo, avvilente e sconcertante, oltre che preoccupante, vuoto di comportamenti parlamentari concreti e decisivi, chiediamo - anzi, proponiamo - al Presidente della Camera che, di concerto con il Presidente del Senato, voglia annunciare la decisione di tenere, in tempi brevi, una seduta comune senza interruzione del Parlamento, fintanto che non si conseguirà l'obiettivo dell'elezione del membro mancante della Consulta.
Facciamo spesso riferimento, in quest'aula, ai precedenti. Ebbene, un precedente c'è: nel 2002, a seguito di una durissima azione non violenta di sciopero della fame e della sete di Marco Pannella, cui si è aggiunto anche il collega Roberto Giachetti, i Presidenti di Camera e Senato decisero di convocare il Parlamento per una seduta permanente fino al voto utile.
Signor Presidente, ritengo che faccia parte della dignità di questo Parlamento e del decoro del modo in cui si lavora la decisione che chiedo sia assunta dai Presidenti delle Camere, affinché si svolga una seduta permanente fino al voto definitivo di un membro di un organo costituzionale così importante: altrimenti, «lor signori» dei partiti, che non si sono messi d'accordo, ci dicano quando sono pronti e poi ci convochino, fermo restando che sarà una convocazione dei partiti e non dei Presidenti delle Camere (Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Onorevole D'Elia, come lei sa, la questione da lei posta incontra la sensibilità del Presidente della Camera, che ha risposto a una sua lettera, dell'intera Presidenza e, ovviamente, di tutta l'Assemblea.
La questione può essere sottoposta alla Conferenza dei presidenti di gruppo, convocata per domani pomeriggio alle 17, anche al fine di determinare le opportune intese con l'altro ramo del Parlamento. Quella è, in prima istanza, la sede per esaminare la proposta che lei ha avanzato, ed eventuali altre, per sbloccare la situazione. Comunque, la ringrazio per il sollecito che ha voluto rivolgere.