Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Sull'ordine dei lavori (ore 11,16).
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, come lei sa, ieri il nostro gruppo, con l'intervento dell'onorevole Leone a inizio seduta, ha chiesto che il Governo venisse a riferire sugli episodi dei quali è stata protagonista la città di Roma, e in particolare sull'episodio di violenza verificatosi ai danni di una donna. Non voglio ripercorrere tutta la vicenda, anche per non dare l'impressione di volerla strumentalizzare.
Il Presidente della Camera si è fatto interprete personalmente di questa richiesta nei confronti del Governo e, concludendo la seduta di ieri, aveva assicurato che la questione sarebbe stata inserita, auspicabilmente, all'ordine del giorno della seduta odierna. Non solo, signor Presidente, non abbiamo ricevuto comunicazioni in merito, ma abbiamo, in qualche modo, notizie secondo le quali il Governo non ha alcuna intenzione di venire alla Camera a riferire.
Non si tratterebbe, quindi, tanto di un problema di orario, di giorno, di data o della volontà di evitare interferenze con le votazioni, bensì di una precisa volontà politica dei Ministri Amato e Chiti di non venire a riferire in questo ramo del Parlamento su un tema che si ritiene, evidentemente, non meritevole di dibattito da parte della Camera. Ciò al fine di evitare difficoltà politiche nonché un dibattito che potrebbe riservare delle sorprese tra i banchi della maggioranza.
Signor Presidente, queste ragioni e la volontà, per quanto non espressa (ma a noi risulta tale), da parte del Governo di non venire in Aula a riferire dopo un sollecito da parte del Presidente della Camera, per quanto ci riguarda, non sono accettabili.
Vorremmo, quindi, prima di procedere con le votazioni, che ci venisse ufficialmente comunicato che il Governo non intende aderire alla nostra richiesta (in tal caso, che si riunisca la Conferenza dei presidenti di gruppo per le valutazioni del caso: infatti, quando una richiesta viene fatta propria dal Presidente della Camera, evidentemente, assume un rilievo diverso); diversamente, vorremmo sapere quando il Governo intende riferire.
Ripetiamo: credo che questa comunicazione vada resa per l'importanza della materia in questione e anche per l'autorevolezza con la quale il Presidente della Camera si è fatto interprete della nostra richiesta.
Tra l'altro, in questa sede è presente un rappresentante del Governo e credo che debba offrire questo elemento di conoscenza, a questo punto, non solo a noi, ma a tutta la Camera (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ricordo che la questione è stata già sollevata poco fa dall'onorevole Leone e che la Presidenza ha già risposto facendo presente che ci sono stati contatti con il Governo affinché si svolga l'informativa. A noi non risulta che il Governo abbia l'intenzione che lei afferma, ossia di non volere venire in Aula a rendere questa informativa.
Al contrario, l'intenzione del Governo è favorevole e, come ho detto prima all'onorevole Leone, la Presidenza si augura di poter comunicare, entro la mattinata, l'orario nel quale questa informativa si potrà svolgere. Peraltro, come lei sa, l'informativa richiesta può essere iscritta all'ordine del giorno in qualunque momento.
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, ogni settimana, come lei sa - certamente glielo potranno dire gli uffici - noi avanziamo la stessa richiesta fatta da Forza Italia in questi giorni: chiediamo, cioè, ormai dal mese di maggio, che il Ministro dell'interno renda un'informativa sullo stato della sicurezza nel nostro Paese.
Plaudo e mi associo volentieri, non pretendendo la primazia, alla solerzia da parte della Presidenza che considero straordinariamente importante, rendendomi conto che, poiché la richiesta è venuta dal gruppo di Forza Italia, l'attivazione della Presidenza è stata molto più veloce di quanto non sia avvenuto negli ultimi sei mesi.
Attendo, sia personalmente sia come rappresentante del mio gruppo, dopo sei mesi di richieste, che il beneamato Ministro dell'interno possa venire in Aula, a questo punto dopo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, a rendere la sua informativa che riguarda evidentemente l'emergenza di oggi ma, dal nostro punto di vista, la gestione della sicurezza negli ultimi 18 mesi nel nostro Paese.
Signor Presidente, nello stesso periodo abbiamo presentato analogamente una richiesta al Ministro dell'economia e delle finanze, il quale, forse a causa di un vizio di fratellanza tra i due Ministri, ha trovato tante ragioni per non riferire, dinanzi all'Assemblea di Montecitorio, le sue opinioni in ordine all'andamento dei conti pubblici che, come lei sa, signor Presidente, hanno registrato negli ultimi otto mesi dei «tesoretti» di circa 18, 20 miliardi e poi la scomparsa di tali «tesoretti» in occasione del disegno di legge finanziaria. Anche questo è un mistero che vorremmo scoprire da tempo e auspichiamo che venga disvelato ai nostri occhi in un prossimo e imminente futuro.
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, mi associo alle richieste dei colleghi e devo ammettere di aver colto un certo imbarazzo da parte sua a dover inseguire una risposta che, evidentemente, dal Governo non arriva.
La Lega Nord da tempo sottolinea, attraverso gli strumenti di sindacato ispettivo e la sua azione politica in Commissione, una situazione di tipo emergenziale. Non vorremmo - e sottolineo tale punto - che vi fosse una certa resistenza a venire a riferire in Assemblea su questo importantissimo argomento a causa del dibattito sulla sicurezza che si sta svolgendo all'interno del centrosinistra.
Così facendo non si rende un buon servizio al Paese. E non vorremmo coinvolgere la Presidenza di questo ramo del Parlamento nella responsabilità di un Governo disattento rispetto a tali iniziative, visto e considerato che un autorevole esponente del Governo è qui presente. Non si tratta di un argomento di sua stretta competenza, però la cortesia istituzionale di farci avere una risposta su tale argomento, non solo attraverso la Presidenza, ma tramite un'iniziativa di tipo politico sarebbe comunque un bel modo per dire al Paese che non si svolgono solo dibattiti sui giornali con una politica «da annuncio» Pag. 8in ordine alla sicurezza, ma si investe il Parlamento della sua funzione primaria.
Pertanto, ci associamo alle richieste dei colleghi e pretendiamo, signor Presidente Leoni, di avere una risposta nella giornata di oggi proprio dal Ministro Amato, al quale chiediamo di fornirci indicazioni precise in ordine ad un dibattito che attende il Governo e non solo i partiti che rappresentano oggi l'opposizione.
MAURIZIO GASPARRI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO GASPARRI. Signor Presidente, anche il gruppo di Alleanza Nazionale sollecita un intervento da parte del Governo che fornisca un chiarimento, perché stiamo assistendo ad un andamento schizofrenico in ordine ai temi dell'immigrazione, dell'integrazione e della sicurezza. Si tratta di una situazione che ho avuto personalmente modo di denunciare ieri sera nella Commissione affari costituzionali della Camera. Il Governo, infatti, si è attivato e un decreto-legge in ordine alle espulsioni è in discussione al Senato. Tuttavia, ieri sera la Commissione affari costituzionali ha adottato il cosiddetto testo Amato-Ferrero come testo base in materia di immigrazione, non accettando la proposta che veniva dai gruppi di opposizione di una moratoria nella discussione. È vero che le questioni relative all'integrazione, all'immigrazione e alla sicurezza presentano aspetti diversi, ma è innegabile che siano connesse, integrate e da affrontare con un disegno coerente. Non si possono introdurre sponsor e «auto-sponsor» in materia di immigrazione alla Camera e poi presentare al Senato un decreto-legge mal fatto ma migliorabile - almeno così ci auguriamo - in ordine alle espulsioni anche dei cittadini comunitari privi di mezzi, ai sensi delle direttive europee.
Vi è, quindi, un'assoluta confusione nella politica del Governo cui si aggiungono le notizie delle ultime ore, dicktat, contrasti, Ministri della sinistra radicale e comunista che impongono revisioni ancora più permissive del decreto-legge. Tutto ciò avviene mentre in Italia vi sono ancora baraccopoli, reati e situazioni di grave tensione nelle aree metropolitane che richiedono prontezza di intervento, chiarezza di idee e coerenza complessiva di azione.
Non si può chiedere all'opposizione di fare la sua parte, di condividere delle iniziative attraverso la retorica sul fatto che la sicurezza non è né di destra, né di sinistra. Che cosa dovremmo condividere? Le dichiarazioni di Ferrero contro il decreto-legge, i propositi evanescenti di Amato, la legge Amato-Ferrero, che è molto peggio di qualsiasi sfumato decreto-legge di Amato? A cosa dovremmo unire i nostri consensi?
Vogliamo chiarezza e vogliamo che essa sia fatta anche nell'Aula di Montecitorio, con l'intervento del Ministro Amato volto a chiarire ciò che sta facendo e ciò che sta succedendo. Siccome si sta convertendo in legge un decreto-legge, sarebbe bene vedere se il provvedimento in vigore stia producendo effetti positivi; ma francamente, in giro per l'Italia non si vedono conseguenze positive.
Pertanto sollecitiamo, nelle prossime ore, il ritardato intervento del Ministro Amato, che già si sarebbe dovuto svolgere dopo quanto si è verificato a Roma e in tutta Italia (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
ROBERTO GIACHETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, concordo con la parte finale delle valutazioni del collega Gibelli. Penso che abbiamo il dovere, in quanto Parlamento, di ascoltare e di sapere direttamente dal Governo le notizie che leggiamo sui giornali, anche per avere possibilità di valutare e, ove necessario, di decidere.
Vorrei, tuttavia, rivolgere un invito a tutti i colleghi, con grande rispetto. Credo, infatti, di potermi associare alla richiesta Pag. 9del collega Leone e di tanti colleghi che chiedono che il Governo venga a riferire in Aula su una questione di così grande valore e che ha suscitato sicuramente tanta attenzione e preoccupazione nelle coscienze di tutti gli italiani.
Mi rivolgo al collega Leone e agli altri colleghi, senza entrare nel merito - come, a mio avviso, erroneamente ha fatto il collega Gasparri - poiché il Governo ha presentato un decreto-legge e nel corso dell'esame di tale provvedimento potremo discutere di questi argomenti, avendo anche la possibilità, attraverso gli strumenti parlamentari ordinari (come il question time), di toccare il tema della sicurezza. Tuttavia, sul fatto specifico, credo che, come gruppo de L'Ulivo, possiamo unirci alla richiesta formulata.
Contemporaneamente, vorrei chiedere a tutti i colleghi di preservare, anche rispetto ad un atteggiamento del Governo che mi pare sia sempre stato, nei confronti delle richieste dell'opposizione, tendenzialmente pronto a rispondere alle richieste avanzate (Commenti del deputato Elio Vito)... Direi abbastanza spesso, non voglio fare polemiche, onorevole Vito, e vorrei ricordarle cosa accadeva nella scorsa legislatura.
Vorrei, però, aggiungere che sappiamo con certezza che il Governo si sta organizzando, con i fisiologici tempi necessari per farlo, per venire in Aula a rispondere; ne è a conoscenza la Presidenza che ha consultato il Governo. Nelle prossime ore avremo sicuramente certezza del momento e dell'ora, oltre che del giorno, nel quale il Governo verrà a rispondere.
È un tema giustamente sollecitato dall'opposizione che noi raccogliamo, e credo che politicamente, visto che questo era il quesito posto dal collega Gibelli, possiamo dare la certezza che nelle prossime ore avremo la risposta del Governo.
Ovviamente, il Governo ha i suoi tempi e deve considerare gli impegni del Ministro (che sono ovviamente misurabili anche con quelli del Parlamento). Tuttavia, siccome la richiesta è stata avanzata ieri, credo che possiamo dare per acquisito che nelle prossime ore avremo la certezza della presenza del Governo in Aula per rispondere alle giuste richieste di informazione che arrivano anche da parte dell'opposizione.
PRESIDENTE. Ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti.
La Presidenza ribadisce l'adesione alla richiesta così come espressa già nella giornata di ieri in Aula dal Presidente Bertinotti, e conferma che ci sono contatti in corso con il Governo per valutare non se, ma quando - l'orientamento della Presidenza è che ciò avvenga al più presto possibile - svolgere questa informativa. La Presidenza si riserva di comunicarlo al più presto all'Aula.