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Annunzio di un'informativa urgente del Governo.
PRESIDENTE. Avverto che, facendo seguito alle richieste avanzate sia nella giornata di ieri sia in quella odierna, alle ore 20 avrà luogo un'informativa urgente del Governo sui recenti gravissimi fatti criminosi che hanno visto coinvolti anche cittadini stranieri e sulle politiche del Governo in materia di sicurezza pubblica, con l'intervento del Viceministro dell'interno, Marco Minniti. Dopo l'intervento del Governo, avrà la parola un deputato per gruppo, ciascuno per otto minuti. Un tempo aggiuntivo è riservato al gruppo Misto.
ELIO VITO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, intervengo per una ragione molto semplice, in quanto siamo stati il primo gruppo ad avere chiesto ieri e all'inizio dei lavori parlamentari della settimana che il Governo venisse a riferire sulla drammatica emergenza della sicurezza che investe il nostro Paese. Tutti gli altri gruppi si sono associati e riteniamo, francamente, poco dignitoso per la Camera che questa informativa si svolga questa notte - perché, di fatto, iniziando alle 20 si concluderebbe quasi in orario notturno - e soprattutto che venga resa dal Viceministro Minniti, non per mancanza di rispetto nei confronti dell'onorevole Minniti ma, soprattutto, per la mancanza di disponibilità da parte del Ministro dell'interno Amato.
Signor Presidente, riteniamo che la sicurezza pubblica sia una competenza specifica di cui è titolare il Viminale ovvero il Ministro dell'interno e che vi sia un allarme sicurezza che investe il Paese, tant'è vero che lo stesso Governo ha dovuto riconoscere la necessità e l'urgenza di varare un apposito decreto-legge, come tale immediatamente esecutivo. È su questa emergenza che il Governo e il Ministro dell'interno Amato devono sentire il dovere di venire a riferire alla Camera.
Se il Ministro dell'interno Amato non avverte questa sensibilità e questo dovere, evidentemente, signor Presidente, ciò va a disonore dello stesso Ministro e dell'intero Governo. Ma la Camera non può farsi prendere in giro! La nostra non era e non è una richiesta dilatoria, per fare in modo che i lavori parlamentari si sospendessero mezz'ora prima.
Signor Presidente, francamente crediamo sia poco dignitoso che alla richiesta che abbiamo fatto - alla quale tutti i gruppi si sono associati - il Governo risponda ora e in questo modo.
Pertanto, per quanto ci riguarda, se questa è la disponibilità e la risposta del Governo, rinunciamo alla richiesta (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
Se si dovesse insistere con questo modo di trattare il Parlamento e di prenderci in giro e se a nessuno interessa che la Camera venga trattata in questo modo dal Governo, dal Ministro dell'interno su una questione così urgente e importante per i cittadini, noi comunque, stasera, non parteciperemo all'informativa del Governo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
GIUSEPPE MARIA REINA. Chiedo di parlare.
Pag. 58PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE MARIA REINA. Signor Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori. Sono costretto a intervenire per denunciare gravissimi episodi che oggi hanno coinvolto centinaia e centinaia di nostri concittadini che sono stati inopinatamente e barbaramente bloccati dalla polizia, in stato di segregazione.
Signor Presidente, sono fatti gravissimi che riguardano il Parlamento...
PRESIDENTE. Onorevole Reina, non lo metto in dubbio. Tuttavia, la prego di ascoltarmi...
GIUSEPPE MARIA REINA. Chiediamo un'audizione urgente del Ministro dell'interno! Non si possono segregare e bloccare per quattro ore centinaia e centinaia di persone!
PRESIDENTE. Onorevole Reina, mi ascolti...
GIUSEPPE MARIA REINA. Non c'è procedura che possa tenere! Signor Presidente, abbia rispetto almeno lei per questa gente...
PRESIDENTE. Ma io ho assoluto rispetto, le sto solo chiedendo...
GIUSEPPE MARIA REINA. Vorrei capire perché la polizia continui a mantenere nei confronti dei siciliani questo atteggiamento...
PRESIDENTE. Onorevole Reina, affinché anche la sua istanza sia ascoltata dall'Assemblea con l'attenzione dovuta, mi ascolti...
GIUSEPPE MARIA REINA. ...c'erano amministratori e altre persone che, per quasi quattro ore, sono stati bloccati e tenuti in stato di segregazione. Vi è una limitazione alla libertà personale...
PRESIDENTE. Onorevole, il suo intervento sull'ordine dei lavori, come da prassi, avrà luogo al termine della seduta.
Una voce: Fatelo parlare!
ANDREA GIBELLI. Chiedo di parlare sul punto dell'informativa prevista per le 20.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà...
GIUSEPPE MARIA REINA. Risponda il ministro!
PRESIDENTE. Onorevole Gibelli, le ho dato la parola...
ANDREA GIBELLI. Ma come faccio a parlare?
PRESIDENTE. Onorevole Reina, la prego, consenta lo svolgimento della discussione apertasi sull'informativa prevista.
Prego, onorevole Gibelli.
ANDREA GIBELLI. Signor Presidente, mi scusi, ma non ero neanche in condizioni di sentirla. Per tornare all'informativa urgente, a nome del gruppo Lega Nord Padania ritengo che non sia accettabile che il Governo tratti con tale sufficienza una richiesta avanzata da alcuni gruppi parlamentari su una questione che sta coinvolgendo il Paese in modo assolutamente inequivocabile.
Non vorrei anticipare le ragioni di natura contingente che portano ad insistere per una informativa che abbia comunque una dignità parlamentare, però vorrei sottolineare un aspetto.
Signor Presidente mi rivolgo a lei, ovviamente con rispetto, affinché rappresenti poi la questione al Presidente Bertinotti: non è ipotesi praticabile in un'Aula parlamentare quella di aprire un dibattito su un provvedimento politico di questa natura - qual è quello su un'informativa su questo tema - alle ore 20 della giornata di oggi; quindi, anche il gruppo della Lega Nord Padania non può tollerarlo.Pag. 59
Vorrei ricordare che nella passata legislatura le richieste di informative urgenti erano sempre e comunque fissate in orari per così dire ordinari. Un argomento così delicato richiederebbe che si consentisse ai gruppi (e faccio appello a tutta l'opposizione, ma, a questo punto, anche ai partiti di maggioranza) e all'Assemblea di affrontarlo in un orario decente.
Ritengo, pertanto, che la soluzione avanzata dal gruppo di Forza Italia sia da prendere in seria considerazione. Questo perché la responsabilità (ed è questo il senso della questione che pongo all'attenzione della Presidenza) riguarda non solo la disponibilità del Governo a riferire alla Camera in un certo orario ma anche la capacità della Presidenza di garantire la dignità politica di questo organo costituzionale, che non può essere mortificato da un atteggiamento inqualificabile, anche in ragione del fatto che il Ministro Amato non vuole venire in Parlamento a riferire.
Quindi, la proposta del gruppo della Lega Nord Padania è di anticipare l'informativa ad un orario che consenta di trattare tale punto in modo costruttivo. Riteniamo, poi, che ciò sia irrinunciabile in una situazione politica come quella di oggi che vede un Primo Ministro di un Paese comunitario - e uso le virgolette nel definirlo tale! - che detta l'agenda del Governo italiano. Siamo alla vergogna politica! Quindi, venga il Ministro Amato in un orario che consenta di ascoltare le dichiarazioni del Governo e permetta un dibattito in tempo utile (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord Padania e Forza Italia).
GIORGIO LA MALFA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, faccio riferimento alla questione sollevata dall'onorevole Leone e anche dall'onorevole Gibelli poc'anzi.
Non so come si possa definire informativa urgente, signor Presidente, un'informativa resa sette giorni dopo i fatti su cui il Parlamento chiede di essere informato. In questo senso, signor Presidente, la presenza di un sottosegretario o di un Viceministro si può giustificare quando il Governo, dovendo dare un'informativa ad horas rispetto al verificarsi di un avvenimento, voglia farsi rappresentare nella persona di chi è a disposizione in quel momento. Nel momento, però, in cui il Governo, non solo ha avuto il tempo di esaminare la questione, ma addirittura ha cambiato la natura di un provvedimento legislativo (che aveva approvato venerdì), la Camera deve essere informata non dei fatti - che già sono noti - ma delle circostanze politiche che hanno modificato l'apprezzamento del Governo sullo strumento legislativo apprestato per affrontare questi problemi.
Può farlo solo il Presidente del Consiglio o il Ministro dell'interno! Non mettiamo in discussione il diritto del Governo di farsi rappresentare come crede, ma è ovvio che politicamente l'assenza del Governo, del Ministro, del Presidente del Consiglio, vuol dire la mancanza di coraggio nel giustificare di fronte al Parlamento le decisioni che esso ha preso (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
In tal senso, hanno ragione i colleghi, i quali dichiarano che l'opposizione, in queste condizioni, non può nemmeno partecipare al dibattito.
EDMONDO CIRIELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, volevo sollecitarla anch'io in tal senso. Lei sa quanto Alleanza Nazionale si sia premurata di dare rilievo nell'agenda politica al tema della sicurezza e soprattutto sa come abbia addirittura chiesto al Governo un intervento autorevole, non soltanto nei fatti e con provvedimenti di legge, ma anche con una presenza chiara, che tenda a dipanare molti dubbi sull'azione che il Governo stesso vuole intraprendere su un tema così importante.Pag. 60
Effettivamente, l'urgenza dell'episodio poteva spingere il Governo a riferire alla Camera, in ipotesi, anche alle otto di sera, ma sette giorni fa. Oggi ci sembra davvero pretestuoso e mortificante sia volere iniziare una discussione così importante al termine di una lunga giornata di lavori parlamentari sia anche il fatto di non affidare il compito di riferire alla Camera alla persona che ha la massima responsabilità politica sulla gestione dell'ordine e della sicurezza pubblica, il Ministro Amato.
Alleanza Nazionale, quindi, intende senz'altro aderire alla posizione del gruppo di Forza Italia, appoggiandola.
GIANCLAUDIO BRESSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANCLAUDIO BRESSA. Signor Presidente, devo dire, e lo dico con la più assoluta e totale serenità, che mi sfugge davvero il senso degli interventi dei colleghi dell'opposizione (Commenti del deputato Volontè). Credo che la richiesta che il Governo venga in aula a riferire su fatti così drammatici sia una richiesta seria e che quanto conta davvero sia il merito delle questioni che vengono sollevate e portate alla discussione del Parlamento.
Tutte le polemiche che i colleghi dell'opposizione hanno, a mio modo di vedere con scarsa sensibilità, innescato in questo momento, forse dimostrano che loro sono più interessati ad agitare il problema che non a discutere e approfondire il merito di queste tragiche questioni (Proteste dei deputati del gruppo Alleanza nazionale).
Credo che la presenza del Viceministro Minniti alle otto di sera, se il tema interessa veramente questo Parlamento, sia una scelta che deve essere rispettata. Chi non parteciperà ai lavori questa sera si assumerà la responsabilità della propria condotta e non potrà usare, da un punto di vista propagandistico e strumentale, le argomentazioni che abbiamo sentito in quest'aula (Applausi dei deputati del gruppo L'Ulivo).
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, mi pregio di voler dare qualche informazione al collega Bressa, noto per la sua attenzione e lungimiranza nei dibattiti che teniamo in quest'Aula, per ricordargli che non c'è niente di strumentale, assolutamente niente.
Oggi abbiamo appurato, per l'ennesima volta, che è dall'11 luglio, almeno, che il nostro gruppo e gli altri gruppi dell'opposizione chiedono al Ministro Amato di venire a rendere un'informativa, che è legata ogni volta - da luglio ad oggi, perché ogni mese è stata reiterata - ad un'emergenza sul piano della sicurezza nel nostro Paese e alla percezione che i cittadini hanno dell'insicurezza, invece, nel nostro Paese.
Allora era perché istituti indipendenti di ricerca, che pubblicano i loro sondaggi sui quotidiani a lei cari, dichiaravano che il 90 per cento dei cittadini erano insicuri e negli altri mesi successivi era per altre emergenze.
Devo dire, onorevole Presidente di turno, che la situazione è sconcertante! Lo ripeto, dal mese di luglio; quindi, non è né una novità né una strumentalizzazione, e ritengo sia opportuno che lei comunichi, anche, spero, con il consenso dei partiti dell'attuale maggioranza, lo sconcerto dell'Assemblea.
Se infatti da luglio si chiede al Ministro dell'interno di fare una esaustiva relazione sullo stato della sicurezza nel nostro Paese e dopo cinque mesi non trova il tempo nemmeno di una mezz'ora per rendere tale informativa, mentre si trovano ore per tenere i seminari Reset, scrivere articoli, rilasciare interviste, questo vuol dire che c'è qualcosa di irrispettoso nei confronti della stessa competenza attribuita al Ministro dell'interno (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e di deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale)! È una mancanza di rispetto politico nei confronti del Parlamento, che Pag. 61attende da cinque mesi una parola autorevole sulla insicurezza dei cittadini italiani, ed è una mancanza di rispetto anche nei confronti dei colleghi parlamentari e dei cittadini, che attendono un quadro di relazione. Oggi l'abbiamo ascoltato: il Ministro dell'interno, persona amabilissima in alcuni salotti (evidentemente si ritiene meno adeguata a sedere sugli scranni del Governo), ha un'insofferenza tale, per cui è venuto due volte in cinque mesi a rispondere al question-time; e oggi l'abbiamo visto, era insofferente al punto che voleva parlare ancora più del tempo che gli era stato concesso: a riprova, forse, del desiderio, che lui stesso ha dimostrato con il suo atteggiamento, di voler dare nozione, conoscenza all'Aula di come intende organizzare la sicurezza nel nostro Paese.
Signor Presidente, ormai usare il termine «sconcerto», vedo che non interessa più nemmeno all'Aula.
MARCO BOATO. Non sconcerta più!
LUCA VOLONTÈ. Dico però che è assolutamente inaccettabile.
Ciò non vuole essere a nocumento della stima che l'Aula ha nei confronti del viceministro Minniti, che è venuto a rendere informative su vari temi nei lunghi mesi appena trascorsi; ma è veramente inaccettabile che il Ministro dell'interno non trovi un'ora adeguata - se non stasera, domani in giornata - per poter «raccontare» all'Aula non i fatti (ha fatto bene a ricordarlo l'onorevole La Malfa: i fatti sono la cronaca di oggi, la cronaca di ieri, le emergenze che si susseguono), ma qual è la linea del Governo, quale strategia politica e di intervento intende portare all'attenzione e discutere col Parlamento rispetto al tema della sicurezza.
Se invece questo suo nascondimento, oltre alla mancanza di rispetto per l'Aula, è dovuto al semplice fatto che teme che in Aula si evidenzi una maggiore sintonia tra la determinazione che a parole sostiene di avere (esemplificata dal richiamo al nuovo sceriffo di New York, che oggi ritroviamo nelle parole del Ministro Amato) e una parte della sua coalizione, questo renderebbe ancora meno accettabile la sua mancanza di volontà, la sua mancanza di rispetto nel non venire in questa Aula. Ritengo opportuno da parte sua, signor Presidente di turno, che valga la pena informare il Presidente della Camera, perché è incomprensibile che dall'11 luglio al 7 novembre non si siano trovate due ore di tempo per discutere con il Parlamento della Repubblica, non con un salotto buono, dei temi che stanno a cuore agli italiani, e anzitutto della sicurezza (Applausi dei deputati dei gruppi UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e di deputati dei gruppi Forza Italia e Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi. Come ha chiesto poc'anzi l'onorevole Volontè, informerò il Presidente della Camera delle questioni che sono state sollevate, che sono di due tipi: una relativa alla rappresentanza del Governo in sede di informativa, e l'altra rispetto all'orario di svolgimento dell'informativa stessa. Il Presidente della Camera, che tra poco sarà qui, risponderà su entrambe le questioni.
IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IGNAZIO LA RUSSA. Signor Presidente, la ringrazio per il chiarimento cortese che ci ha dato. Il gruppo di Alleanza Nazionale, tuttavia, è dell'avviso che sarebbe opportuno sospendere i lavori fino all'arrivo del Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale). Noi riteniamo che questo chiarimento non possa essere posticipato, perché è importante. Non convochiamo solo la Conferenza dei presidenti di gruppo: non è una piccola parentesi, stiamo discutendo di una questione importantissima. Va affronata con la serenità necessaria, e in questo momento questa serenità non c'è. Credo che un caffè per tutti non faccia male. Il Presidente sta per arrivare; se sospendiamo Pag. 62cinque minuti siamo tutti più contenti (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. No, onorevole La Russa, è opinione della Presidenza che si possa procedere con i lavori. Come lei avrà sicuramente compreso dalle mie parole, vi è l'intenzione da parte del Presidente della Camera di fornire una risposta alle istanze sollevate. Mi pare dunque che non vi siano ragioni per ritenere che questa discussione non possa svolgersi per l'assenza di un clima sereno. Propongo dunque di procedere: quando, di qui a poco, arriverà il Presidente, comunicherà all'Assemblea le sue determinazioni.
IGNAZIO LA RUSSA. Quanto poco?
MARCO BOATO. Andiamo avanti!
PRESIDENTE. Di qui a poco: il Presidente non ha comunicato un orario preciso al minuto, onorevole La Russa. Mi consenta dunque di procedere con gli argomenti all'ordine del giorno.