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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per la convocazione di un tavolo di concertazione tra Stato, regione Sardegna e banche in relazione ai debiti contratti dalle imprese agricole sarde - n. 3-01397)
PRESIDENTE. Il deputato Marras ha facoltà di illustrare per un minuto l'interrogazione Leone n. 3-01397, concernente iniziative per la convocazione di un tavolo di concertazione tra Stato, regione Sardegna e banche in relazione ai debiti contratti dalle imprese agricole sarde (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.
GIOVANNI MARRAS. Signor Presidente, sono 7500 le imprese agricole della regione Sardegna messe in crisi dalla cancellazione operata dall'Unione europea degli aiuti previsti dalla legge regionale n. 44 del 1988. La vicenda, iniziata ormai venti anni fa sotto forma di sostegno alle aziende agricole che avevano subito danni, sembra avviarsi a conclusione con aziende poste all'asta e famiglie sul lastrico.
È necessario che la regione Sardegna ed il Governo nazionale si confrontino con le proprie responsabilità: la prima per aver redatto una legge d'aiuto non compatibile con le regole comunitarie, per Pag. 35avere indotto gli imprenditori agricoli a sottoscrivere impegni con le banche sotto la supervisione dei funzionari regionali, per aver continuato ad attuare una legge che era già in pericolo di annullamento e per aver lasciato incancrenire la situazione sino ai traumatici eventi di questi giorni; il secondo per non aver richiamato per tempo la regione ai suoi doveri.
PRESIDENTE. Deputato Marras, la invito a concludere.
GIOVANNI MARRAS. Chiedo al Governo se non ritenga necessario convocare con assoluta urgenza un tavolo di concertazione trilaterale tra Stato, regione Sardegna e banche interessate, ai fini della forfettizzazione e posposizione del debito aggiuntivo caricato sulle imprese agricole sarde...
PRESIDENTE. Deputato Marras, deve concludere.
GIOVANNI MARRAS. Chiedo, inoltre, al Governo se non ritenga assolutamente indispensabile predisporre un piano di recupero graduale e sostenibile degli aiuti illegittimamente erogati in violazione della normativa comunitaria...
PRESIDENTE. Deputato Marras, la prego di concludere.
GIOVANNI MARRAS. ...eventualmente vincolando a tale finalità una quota delle risorse che lo Stato trasferisce alla regione.
PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, ha facoltà di rispondere.
PAOLO DE CASTRO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, come ho già detto rispondendo all'interrogazione precedente, non solo è stato individuato un tavolo di concertazione tra le banche e la regione, ma abbiamo già dato ampio risalto al blocco delle azioni esecutive. Quindi, sotto questo profilo, la situazione adesso è stata assolutamente fermata. Dobbiamo, però, renderci conto che tale situazione è determinata da un comportamento non corretto, secondo le regole europee, compiuto dalle precedenti giunte. Non possiamo certo attribuire la responsabilità all'attuale giunta della regione Sardegna. Da anni in Sardegna sono state avviate procedure esecutive senza ascoltare e senza neanche notificare le azioni a Bruxelles. Dobbiamo imparare a regolarci con le nostre iniziative legislative, seguendo le norme europee.
Grazie all'impegno che si sta mettendo in atto tra Governo, regione e banche, ritengo che il 20 novembre prossimo - come annunciavo prima - con la formalizzazione del piano di rientro e la ristrutturazione del debito, possa essere il giorno cruciale nel quale potremo offrire una risposta definitiva.
Credo, comunque, che lo sviluppo del sistema agropastorale sardo sia determinante, tanto importante per mobilitare l'interesse non solo della regione, ma anche del Governo, del Parlamento e di tutte le istituzioni.
PRESIDENTE. Il deputato Cicu, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per due minuti.
SALVATORE CICU. Signor Presidente, non siano assolutamente soddisfatti della risposta del Ministro perché oggi auspicavamo certezze rispetto ad un processo che oramai da troppo tempo è stato determinato da una giunta regionale di centrosinistra e, ancora oggi, sempre da una giunta regionale di centrosinistra viene con superficialità affrontato.
Credo che oggi, doverosamente e responsabilmente, doveva essere data certezza di come e in quale modo superare tutti gli aspetti che strangolano 7500 imprese e 45 mila famiglie. Penso che oggi, forse, invece di aspettare altri venti giorni, si poteva ritenere che la proposta di legge a firma Cicu, Marras, Oppi e altri, fosse quella che consentiva di superare le questioni che attengono agli aiuti di Stato e, quindi, al «blocco» dell'Unione europea.Pag. 36
Ritengo, in altre parole, che si potesse già definire una ripartizione per il consolidamento del debito in quattordici anni, con il pagamento di interessi legali e con la possibilità che, attraverso l'utilizzo di quelle risorse già destinate alla Sardegna dallo Stato (che, peraltro, apparirebbero ancora oggi virtuali perché dovrebbero essere incassate dal 2011 al 2023), si potesse destinare una quota importante di quei fondi per iniziare a consolidare i debiti. Gli agricoltori non possono aspettare e, soprattutto, non possono aspettare con le chiacchiere!
Noi riteniamo che, forse, prima dell'antipolitica (è già annunciata la presenza di Beppe Grillo a Decimoputzu), lo Stato, le istituzioni, il Governo e il governo della regione Sardegna avevano il dovere e la responsabilità di dare una risposta di certezza su tale problematica (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).