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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per contrastare il fenomeno della criminalità mafiosa anche attraverso l'utilizzo dell'esercito in Sicilia - n. 3-01400)
PRESIDENTE. Il deputato Lo Presti ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-01400, concernente misure per contrastare il fenomeno della criminalità mafiosa anche attraverso l'utilizzo dell'esercito in Sicilia (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), di cui è cofirmatario.
ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, signor Ministro, in Sicilia è ancora acceso e particolarmente vivo il dibattito tra chi vuole l'Esercito per contrastare la mafia e chi no. È un dibattito - lo ricordo - che si è aperto all'indomani di gravi e ripetuti attentati perpetrati dal racket del pizzo ai danni di numerosi imprenditori, fatti, questi, che indicano una forte recrudescenza dell'attività mafiosa.
Ma proprio i recenti successi delle forze dell'ordine, primo fra tutti l'arresto dei boss Lo Piccolo (e voglio ringraziare con l'occasione le forze di polizia di Palermo), dimostrano che se lo Stato dispiega tutti i mezzi necessari per quello che in gergo militare si chiama «sfruttamento tattico del successo», è possibile, concretamente, sperare nella sconfitta della mafia.
Molte, signor Ministro, sono ormai le voci che si levano a favore dell'intervento dell'Esercito in Sicilia: anche molti prefetti della Sicilia l'hanno chiesto espressamente. Ciò servirebbe per liberare le forze dell'ordine, sgravarle da quei compiti di controllo del territorio che, invece, potrebbero essere affidati all'Esercito, che riporterebbe sicuramente ancora di più la fiducia nella popolazione siciliana di sperare veramente che la fine della mafia sia ormai prossima e vicina.
PRESIDENTE. Il Ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, mi unisco al collega nel sottolineare l'impatto positivo dell'arresto avvenuto due giorni fa dei due Lo Piccolo, che erano e stavano diventando ormai le figure sempre più dominanti, il cui ruolo negli ultimi mesi, probabilmente, è una delle spiegazioni di una pressione che il mondo economico siciliano ha avvertito essersi accresciuta nei suoi confronti sul terreno delle estorsioni.
Una spiegazione che viene dalle forze dell'ordine e da coloro che seguono da vicino queste cose è che, proprio per dimostrare il suo assurgere a capo della mafia siciliana dopo la caduta di Provenzano, Lo Piccolo stesse fornendo dei contributi usuali alle famiglie, ai carcerati mafiosi e ad altri, sue risorse, e che quindi avesse aumentato la pressione estorsiva sul mondo economico e commerciale siciliano.
Questo lo dico perché c'è la ragionevole aspettativa che per il futuro, ma lo verificheremo presto, questa pressione possa diminuire in ragione del successo che abbiamo conseguito eliminando Lo Piccolo dalla scena.Pag. 42
Come lei diceva, la vicenda di questo arresto dimostra che un dispiegamento efficace di forze realizza dei risultati; aggiungiamo anche un dispiegamento di intelligenza investigativa, perché qui ce n'è voluta molta dopo che un precedente tentativo di ottenere lo stesso obiettivo, avvenuto nell'agosto, non aveva avuto successo.
L'impiego dell'Esercito, che viene suggerito nei momenti di punta di preoccupazione, di insoddisfazione (e questo è, se vogliamo, e speriamo in modo duraturo, un momento invece opposto, di punta di aspettative positive), presenta parecchi svantaggi. Il vantaggio qual è? Il vantaggio è che per la tutela,...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. ...peraltro di obiettivi fissi e non di obiettivi mobili, un poliziotto può essere ritenuto sprecato, un soldato fa invece vigilanza fissa. Però, dobbiamo evitare situazioni nelle quali debba assolvere anche a compiti diversi dalla mera vigilanza.
PRESIDENTE. Ministro, deve concludere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Sto finendo. Il prezzo che si paga per avere la vigilanza degli obiettivi fissi da parte dei militari è molto alto: l'operazione avviata nel 2001 ha avuto un costo medio di 16 mila euro a soldato in più, aggiuntivi.
PRESIDENTE. Mi dispiace ma deve concludere, Ministro. La prego. I tempi valgono per tutti.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Allora ci si domanda se, disponendo delle risorse, sia quello il modo migliore per spenderle.
PRESIDENTE. Il deputato Lo Presti ha facoltà di replicare per due minuti.
ANTONINO LO PRESTI. Signor Ministro, credo che, di fronte a una possibile sconfitta della mafia, non ci siano risorse che tengano. Per carità, mi rendo conto che il Paese attraversa un momento difficile, siamo tutti alla ricerca di come far quadrare i conti: è un compito che voi tentate di assolvere alla meno peggio (piuttosto peggio che meglio per la verità in queste ore), con una legge finanziaria che non si capisce bene dove vuole andare a parare. Però, francamente, le risorse che possiamo impiegare in questo senso, credo debbano essere utilizzate in pieno.
Lei stesso, signor Ministro, ha sottolineato che il dispiegamento dell'Esercito avrebbe comunque sicuramente un effetto positivo, importante, io aggiungo determinante nella sconfitta, non nella lotta alla mafia. Sono tra coloro i quali si iscrivono al partito degli ottimisti, credono che la mafia possa essere sconfitta, non soltanto contrastata, e che possa essere vicino il momento in cui ci possiamo lasciare alle spalle questo fenomeno. E allora non possiamo trascurare alcuno sforzo.
Vede, signor Ministro, c'è in Sicilia una nuova consapevolezza morale e legalitaria; ci sono i giovani che manifestano in piazza, industriali e commercianti che sempre più spesso trovano il coraggio di denunziare chi cerca di taglieggiarli con il pizzo; c'è una nuova coscienza morale che sta sorgendo e che ha tanta fiducia non solo nella lotta alla mafia (perché su quella evidentemente confidiamo tutti, con un impegno diuturno, costante, giornaliero dello Stato, delle istituzioni, dei cittadini, delle forze politiche) ma ha la speranza, il desiderio e la consapevolezza che la vittoria è a portata di mano.
Il successo dell'altro ieri, con la cattura del boss Lo Piccolo, è qualcosa di straordinario perché si aggiunge a un successo clamoroso che è stato ottenuto poco meno di un anno fa,...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONINO LO PRESTI. ...con la cattura dell'altro capomafia, Provenzano. Siamo vicini, secondo me, alla sconfitta dell'organizzazione criminale.
Pag. 43PRESIDENTE. Deve concludere.
ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, l'argomento è molto delicato.
PRESIDENTE. Sono obbligato a far valere il Regolamento per tutti.
ANTONINO LO PRESTI. Signor Presidente, ancora un secondo.
Allora decidete una volta per tutte di dare veramente sfogo a tutte le energie possibili, per contrastare e debellare questo fenomeno (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza nazionale).
PRESIDENTE. Invito tutti coloro che intervengono, sia che facciano le domande sia che rispondano, ad attenersi ai tempi previsti, che non sono una mia discrezionalità: sono fissati dal Regolamento. E dunque le domande devono essere composte in un minuto, la risposta del ministro in tre, la replica in due. Chiedo a tutti di attenersi, senza dover esporre il Presidente a questo compito antipatico.