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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Vicenda del decesso verificatosi recentemente nel carcere di Capanne (Perugia) e iniziative per scongiurare ulteriori eventi analoghi - n. 3-01407)
PRESIDENTE. Il deputato Burgio ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01407, concernente la vicenda del decesso verificatosi recentemente nel carcere di Capanne (Perugia) e iniziative per scongiurare ulteriori eventi analoghi (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13).
ALBERTO BURGIO. Signor Presidente, il caso oggetto dell'interrogazione è quello tragico del signor Bianzino, che è stato imprigionato il 12 ottobre 2007 ed è stato ritrovato morto il giorno dopo nella sua cella di isolamento. Il medico ha rilevato lesioni che accreditano l'ipotesi di omicidio: quattro commozioni cerebrali, lesioni al fegato, due costole rotte. Sul caso Amnesty International e il Comitato europeo per la prevenzione della tortura hanno aperto dei dossier e, tra l'altro, i familiari non hanno ancora potuto vedere il corpo del congiunto.
Tutto ciò è avvenuto in un carcere in cui, negli ultimi due anni, si sono verificate morti in circostanze misteriose: un infarto per il quale non si capisce se i soccorsi siano stati tempestivi, ed altri casi di overdose.
Intendo semplicemente capire quali strumenti di informazione il Ministero competente intenda acquisire e mettere in atto per chiarire questa dolorosa vicenda e assicurare ai cittadini che il carcere, oltre che un luogo di pena, non sia anche un luogo di paura e di sofferenza indebite.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
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GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, nel rispondere agli onorevoli interroganti premetto che tutte le notizie e le informazioni che riferirò in merito all'avvenuto decesso del detenuto Aldo Bianzino sono state comunicate dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e dalla procura della Repubblica presso il tribunale di Perugia.
Il signor Bianzino è stato arrestato il 12 ottobre 2007 per violazione della legge sugli stupefacenti e ha fatto ingresso nella casa circondariale di Perugia alle ore 18,40 del 12 ottobre 2007. Sottoposto a visita medica di primo ingresso, è stato trovato in discrete condizioni di salute e senza alcuna lesione fisica. Contestualmente è stato collocato da solo in una cella ubicata presso la sezione cosiddetta zona filtro, per valutare la presenza di fattori di rischio connessi alle sue condizioni di soggetto facente uso da più di venti anni di sostanze stupefacenti, ma non seguito dal SERT.
Secondo quanto certificato dal medico di guardia e dal medico legale, che è intervenuto su disposizione dell'autorità giudiziaria, il decesso del signor Bianzino è avvenuto alle 8,10 del 14 ottobre 2007. Da un primo esame clinico, entrambi i sanitari non hanno riscontrato sul cadavere la presenza di segni di traumatismo esterno o di agopuntura e hanno ricondotto la morte del detenuto «ad un'insufficienza cardiaca acuta di natura da determinarsi con esame autoptico ed eventuale esame tossicologico». Inoltre, è stato attestato che il Bianzino è stato trovato privo di coscienza sul letto della sua cella e che, nel vano tentativo di rianimarlo, gli è stato praticato il massaggio cardiaco per ben ventidue minuti.
In ogni caso, sia i tempi, sia le modalità e le cause del decesso del signor Bianzino sono al vaglio del consulente medico legale nominato dalla magistratura inquirente perugina, che ha dato inizio all'attività d'indagine proprio sulla scorta delle informazioni trasmesse dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria.
L'ipotesi che la morte del signor Bianzino possa essere conseguenza di una condotta colpevole, sia pur di natura esclusivamente omissiva, è uno dei temi delle investigazioni in corso, alle quali concorrano anche consulenti tecnico-medici legali nominati dalla famiglia del defunto.
Il procuratore della Repubblica di Perugia ha comunque precisato che attribuire la causa della morte ad un evento patologico o violento costituirebbe attualmente affermazione imprudente, priva di supporto scientifico certo e non accreditata dal complesso delle indagini svolte finora.
Sottolineo che la procura di Perugia, in collaborazione con la squadra mobile della questura di Perugia e con il personale del nucleo investigativo centrale del DAP, sta accertando l'esatto svolgimento di quanto accaduto nella casa circondariale di Perugia e che, proprio per effetto dell'avvio dell'indagine giudiziaria, l'amministrazione penitenziaria non ha intrapreso ulteriori attività amministrative di contenuto sovrapponibile a quello dell'indagine preliminare.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Allo stato, la condotta dell'amministrazione è concentrata sull'esatto e tempestivo adempimento delle deleghe di indagine ricevute dal magistrato, al cui esito si riserva la decisione su eventuali altre iniziative.
PRESIDENTE. Il deputato Burgio ha facoltà di replicare per due minuti.
ALBERTO BURGIO. Signor Ministro, in realtà riguardo alle cause del decesso lei sa che le versioni sotto molteplici, perché il medico legale Lalli ha ritenuto di potere escludere con certezza una causa cardiaca e, d'altra parte, il pubblico ministero Pedrazzini ritiene che ormai si debbano giudicare prevalenti le ipotesi di morte violenta del Bianzino.Pag. 55
È chiaro, comunque, che con la risposta il Ministero si è impegnato a prestare particolare attenzione su questo caso, che evidenzia profili oscuri, e, più in generale, vorremmo pregare lei e la persona del Ministro Guardasigilli di prestare particolare attenzione alle vicende di un carcere che certamente si distingue per qualche problema di troppo.
Signor Ministro, potrei ricordarle che uno dei principi dell'illuminismo giuridico e - direi - della civiltà è che la qualità di una forma della convivenza civile e, persino, della legittimità di uno Stato e di un sistema istituzionale si misura anche per il trattamento riservato agli ultimi e, tra gli ultimi, vi sono indubbiamente anche le persone detenute e private della libertà.
Lei ha rivolto un accenno alla legge in vigore sulla detenzione e sull'uso delle sostanze stupefacenti, una legge che genera, autorizza e, in qualche modo, impone condanne esorbitanti: è di oggi la notizia di una condanna a quattro anni nei confronti di una persona che è stata sorpresa in possesso di 1,3 grammi di hascish: ben quattro anni di carcere! Proprio questa legislazione proibizionista è una causa certo non diretta, ma sicuramente indiretta, di una vicenda come quella di Bianzino e di molte altre morti.
Concludendo, ricordo a lei signor Ministro - ma ciò chiama in causa la responsabilità di tutto il Governo - che il programma dell'Unione prevede precisamente la decriminalizzazione del consumo e della detenzione ad uso personale di sostanze psicotrope, nonché l'abrogazione della vigente legge Fini-Giovanardi.