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Seguito della discussione del disegno di legge S. 379, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 181 del 2006: Riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri (approvato dal Senato) (A.C. 1287).
PRESIDENTE. Riprende la discussione sulle linee generali.
LUIGI FABBRI (FI). Manifesta contrarietà all'impostazione di fondo del provvedimento d'urgenza in discussione, che costituisce un grave arretramento sul piano politico e culturale; rilevato altresì che l'aumento del numero dei Dicasteri provocherà un danno funzionale ed economico all'Amministrazione dello Stato, osserva che il ricorso alla decretazione d'urgenza per il conferimento di deleghe legislative al Governo si pone in contrasto con la legge n. 400 del 1988.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, evidenzia l'inutilità del dibattito in corso in considerazione del fatto che il Governo sembra aver deciso di ricorrere alla questione di fiducia per convertire in legge, nei termini costituzionalmente previsti, il provvedimento d'urgenza in discussione: invita pertanto la Presidenza a valutare l'opportunità di sospendere la seduta.
PRESIDENTE. Rilevato che l'eventuale ricorso alla questione di fiducia rientra nella sfera di autonomia del Governo, ritiene che la discussione sulle linee generali possa proseguire regolarmente.
LUIGI LAZZARI (FI). Giudica il provvedimento d'urgenza in discussione sbagliato sul piano politico e dannoso per l'efficienza dell'azione di Governo; lamenta quindi che l'Esecutivo appare più attento a non alterare il fragile equilibrio politico sul quale si basa che a risolvere i problemi del Paese.