Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Iniziative del Governo in relazione agli incendi che hanno distrutto ampie porzioni del patrimonio boschivo, con particolare riferimento alle regioni meridionali - n. 2-00792)
PRESIDENTE. Il deputato Bordo ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00792, concernente iniziative del Governo in relazione agli incendi che hanno distrutto ampie porzioni del patrimonio boschivo, con particolare riferimento alle regioni meridionali (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
MICHELE BORDO. Signor Presidente, il territorio italiano - in particolare le regioni meridionali - è stato flagellato, questa estate, da una catena di incendi che hanno distrutto o semidistrutto parti del nostro patrimonio boschivo e agricolo. Infatti, si stima che circa 10 mila ettari di bosco e di vegetazione di pregio siano stati distrutti all'interno delle aree protette italiane.
Particolarmente grave è quanto si è registrato nel territorio del Gargano, dove vi sono state tre vittime, centinaia di feriti, almeno 4 mila sfollati e gli incendi hanno distrutto una decina di strutture ricettive tra cui alberghi, villaggi turistici e campeggi. Inoltre, gli stessi incendi hanno distrutto o seriamente danneggiato decine di abitazioni private, anche all'interno dei centri abitati, aziende agricole, infrastrutture varie, urbane ed extraurbane, e in qualche realtà è addirittura mancata l'energia elettrica.
Le imprese turistiche che sono state coinvolte dagli incendi hanno dovuto compiere uno sforzo finanziario straordinario anche per promuovere il proprio territorio e la loro offerta sul piano internazionale, per mantenere le prenotazioni che già avevano nelle proprie strutture e per evitare di subire una sofferenza bancaria elevata.
Pur lodando l'impegno dimostrato in quella circostanza e anche successivamente da parte degli apparati dello Stato e il sacrificio degli uomini impegnati nell'attività di prevenzione e contrasto del fenomeno, l'emergenza che si è verificata ha evidenziato l'opportunità di una diversa e più efficace organizzazione logistica del sistema di intervento aereo della protezione civile. Il Governo ha nominato, subito dopo, commissario straordinario per l'emergenza incendi il capo del dipartimento della protezione civile e ha anchePag. 55stanziato 5 milioni di euro per interventi sull'intero territorio nazionale.
Noi chiediamo al Governo di fornire indicazioni precise in ordine ai soggetti destinatari degli interventi di risarcimento e sostegno finanziario, da farsi valere sul fondo citato, perché tale circostanza, fino ad oggi, non è sufficientemente chiara, e se intenda stanziare ulteriori risorse finanziarie, considerata l'insufficienza del fondo prima citato.
Inoltre, vogliamo sapere se il Governo intenda dare indicazioni precise in ordine alle attività programmate di rimboschimento e contrasto al dissesto idrogeologico e di valutare l'opportunità di attivare una base aerea destinata ad ospitare i canadair della protezione civile all'interno dell'ex base dell'Aeronautica militare per idrovolanti del lago di Varano. Tale fatto si ritiene necessario perché spesso, anche a causa della lontananza dei canadair dai luoghi in cui si sviluppano gli incendi e, in modo particolare, nel Gargano, che è una terra soggetta, almeno in questi anni, a fenomeni di tale tipo, gli interventi possono anche giungere con ritardo, mentre l'esigenza di avere un luogo che assicuri la presenza dei canadair sul territorio, a livello locale, gioverebbe molto di più, sia nell'attività di prevenzione, sia nell'attività di spegnimento degli incendi.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Giampaolo Vittorio D'Andrea, ha facoltà di rispondere.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, l'interpellanza testé illustrata dall'onorevole Bordo, concernente l'emergenza degli incendi boschivi, sollecita il Governo a fare il punto della situazione sugli interventi nel frattempo posti in essere.
Si ricorda che il territorio nazionale, il 27 luglio 2007, è stato colpito da una grave emergenza incendi tale da determinare la dichiarazione dello stato di emergenza, ai sensi della legge n. 225 del 1992. Successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, sono state emanate le ordinanze di protezione civile n. 3606 del 28 agosto 2007 e n. 3624 del 22 ottobre 2007, entrambe recanti disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza nei territori delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia e nei territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Molise, Sardegna ed Umbria in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione.
Per fronteggiare l'emergenza è stato nominato commissario delegato il capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, coadiuvato dai prefetti delle province colpite, ovvero dai presidenti delle regioni, in qualità di soggetti attuatori.
Tali interventi sono stati adottati sia per ripristinare le normali condizioni di vita delle popolazioni colpite e per porre rimedio agli ingenti danni causati sul territorio, sia per attuare rigorose misure volte a prevenire tali fenomeni.
Per l'emergenza è stato previsto complessivamente lo stanziamento di 10 milioni di euro, dei quali 5 milioni sono stati destinati alle finalità di cui all'ordinanza n. 3606, mentre gli altri 5 milioni alle finalità descritte con l'ordinanza n. 3624.
Ciascuna delle predette ordinanze ha previsto contributi per i nuclei familiari colpiti dagli eventi calamitosi per l'autonoma sistemazione, per favorire il rapido rientro nelle unità immobiliari distrutte o danneggiate, per i traslochi effettuati, nonché per l'acquisto o il ripristino dei beni mobili registrati di carattere indispensabile danneggiati dagli incendi.
Per quanto riguarda, invece, le attività produttive, sono stati previsti indennizzi, fino ad un massimo di 30 mila euro, a favore dei titolari di attività industriali, agricole, commerciali, artigianali, professionali e turistico-ricettive che abbiano subito gravi danni. Inoltre, per favorire la ripresa economica delle aree danneggiate dagli incendi, sono stati previsti contributi, fino ad un massimo di 1.000 euro, anche a favore dei titolari delle suddette attività,Pag. 56per la locazione di immobili temporaneamente utilizzati in sostituzione di quelli distrutti, danneggiati o sgomberati e non più agibili.
Per i lavoratori dipendenti da datori di lavoro privati, per i dipendenti e i soci lavoratori, dipendenti e non, delle cooperative di lavoro, per gli apprendisti, i lavoratori interinali con contratti di missione in corso, i dipendenti e i soci lavoratori, dipendenti e non, delle cooperative sociali, che non rientrerebbero nel campo di applicazione degli interventi ordinari di cassa integrazione, nonché per i lavoratori assunti per periodi limitati che prestano o hanno prestato servizio presso i comuni colpiti, è stata disposta un'indennità pari al trattamento straordinario di integrazione salariale, compresa la contribuzione figurativa, ai sensi delle vigenti disposizioni, ovvero proporzionata alla riduzione dell'orario e, ove spettante, anche l'assegno per il nucleo familiare.
Sulla base delle indicazioni fornite dai presidenti delle regioni, il commissario delegato ha il compito di provvedere all'individuazione dei comuni, alla ricognizione e alla quantificazione dei danni subiti dalle infrastrutture dai beni pubblici e privati, alla ricognizione del patrimonio agroforestale, anche avvalendosi del Corpo forestale dello Stato o regionale e in coordinamento con l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura. Il commissario ha, inoltre, il compito di promuovere presso gli enti competenti le opportune iniziative volte a ripristinare le condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche danneggiate, pianificando gli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio incendi.
Per quanto riguarda le regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, oggetto dell'ordinanza n. 3606, il commissario ha nominato, con decreto commissariale n. 1 del 7 settembre 2007, i presidenti delle regioni Lazio e Campania e i prefetti delle province appartenenti alle regioni interessate «soggetti attuatori».
Spetterà a questi ultimi l'adozione di tutte le iniziative necessarie al superamento dell'emergenza e alla realizzazione di una stima delle risorse necessarie per attuare le disposizioni normative contenute nella predetta ordinanza. In tal modo, il commissario, sulla base di tali iniziative, potrà predisporre un quadro di priorità nell'erogazione dei contributi, di cui agli articoli 3, 4 e 5 dell'ordinanza n. 3606, tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili. Ad oggi, benché le comunicazioni da parte dei soggetti attuatori debbano pervenire al commissario entro e non oltre quaranta giorni dalla data del decreto commissariale, non risultano ancora pervenute informazioni in merito.
Inoltre, con decreto commissariale n. 2 del 18 ottobre 2007, il commissario delegato ha trasmesso ai prefetti le indicazioni per l'organizzazione delle attività necessarie alla realizzazione dei piani comunali di emergenza, previsti con l'articolo 1 dell'ordinanza n. 3606, con richiesta di notifica alle amministrazioni interessate. Il decreto citato fa riferimento al «manuale operativo per la predisposizione di un piano comunale o intercomunale di protezione civile» predisposto da tecnici del dipartimento della protezione civile e concordato con le direzioni regionali di protezione civile interessate. Detto manuale reca elementi e metodologie utili ad adottare o, laddove vi abbiano già provveduto, ad aggiornare gli indirizzi e le linee guida regionali per la pianificazione di emergenza, con particolare riferimento al rischio idrogeologico ed idraulico e al rischio di incendio e di interfaccia (tipologia di incendio che interessa le zone nelle quali l'interconnessione tra i centri abitati e la vegetazione adiacente è molto stretta).
Lo stesso verrà illustrato dal dipartimento della protezione civile nel corso delle riunioni che i prefetti di capoluogo di regione, d'intesa con le regioni, vorranno convocare a partire dal 24 ottobre 2007. In queste occasioni è prevista la partecipazione dei rappresentanti delle prefetture, delle amministrazioni regionali e provinciali, delle direzioni regionali dei vigili del fuoco, dei comandi regionali del Corpo forestale dello Stato e del Corpo forestale della regione siciliana e verranno stabilite le modalità operative per l'attuazione dell'articolo 1, comma 9, della predetta ordinanzaPag. 57n. 3606. Infine, si fa presente che, con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 ottobre 2007, lo stato di emergenza è stato comunque prorogato fino al 31 marzo 2008.
In relazione al dissesto idrogeologico, si fa presente che la stima indicativa, a livello nazionale, di superficie percorsa da incendi boschivi nel 2007 nelle aree protette risulta pari a circa il doppio di quella indicata di 10 mila ettari, secondo i dati pervenuti dei parchi nazionali.
Riguardo al promontorio del Gargano, il coordinamento territoriale per l'ambiente ha rilevato circa 123 incendi nel 2007, pari ad una superficie percorsa dal fuoco di circa 4.900 ettari. Tra le motivazioni, oltre alla carenza di organico delle forze di controllo, anche l'eccezionalità delle condizioni climatiche e la mancata manutenzione dei boschi. Tra le attività del post incendio sul promontorio del Gargano, l'ente parco del Gargano ha riferito che si sono svolte già due riunioni presso la prefettura di Foggia con tutti gli enti locali e le parti sociali interessate.
Le tipologie di intervento sono quelle previste nel piano antincendi boschivi del parco che, nell'ultima stesura approvata per il 2004-2006, attualmente in fase di aggiornamento anche a seguito degli eventi, risulta essere dettagliato anche nella parte relativa ai possibili interventi di ricostruzione boschiva.
Le due ordinanze di protezione civile hanno anche previsto azioni di impulso utili a favorire la predisposizione, da parte dei comuni esposti al rischio idrogeologico ed idraulico elevato e molto elevato, entro la cessazione dello stato di emergenza, della relativa pianificazione di emergenza, tenendo conto, ove possibile, degli effetti indotti sui soprassuoli percorsi dai fuochi.
In proposito, si richiama la direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 5 ottobre 2007 concernente indirizzi operativi per prevedere, prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di emergenza connesse a fenomeni idrogeologici e idraulici.
In relazione all'opportunità di attivare una base aerea destinata ad ospitare canadair della protezione civile all'interno dell'ex base dell'Aeronautica militare per idrovolanti del lago di Varano e della presunta concentrazione di mezzi aerei della protezione civile a Pratica di Mare, il Dipartimento della protezione civile fa presente che nessun mezzo del Dipartimento medesimo ha come base di schieramento Pratica di Mare, in quanto la flotta dei velivoli viene distribuita su tutto il territorio nazionale nelle vicinanze delle zone a maggior rischio di incendi, in modo da intervenire, quando richiesto, nel più breve tempo possibile.
L'ex stazione idrovolanti «Ivo Monti», sul lago del Varano, invece, è un immobile attualmente in uso alla Marina militare incluso nell'elenco dei beni che sono nella disponibilità dell'amministrazione della difesa, non più necessari ai fini istituzionali e da alienare per le finalità di cui all'articolo 3, comma 112, della legge n. 662 della 1996, relativa alle misure di razionalizzazione della finanza pubblica.
Allo stato attuale, peraltro, è in corso di perfezionamento la vendita del bene ad un soggetto privato, che si è aggiudicato l'immobile nell'ambito di una specifica procedura pubblica nella quale gli enti locali non hanno esercitato il loro diritto di prelazione, e si è in attesa del rilascio, da parte del comune di Cagnano Varano, del certificato di destinazione urbanistica per il definitivo perfezionamento dell'atto di compravendita.
Gli idroscali erano e sono utilizzati essenzialmente da idrovolanti che, non avendo il carrello di atterraggio, non possono operare da aeroporti. In Italia l'unico idroscalo certificato ed attivo è, per ora, dislocato sul lago di Como. Il canadair CL-415 è un veicolo anfibio e, quindi, è preferibilmente dislocabile negli aeroporti dove può sfruttare i relativi servizi.
Del resto, la Puglia dispone di adeguate strutture da cui far operare velivoli ed elicotteri presenti nelle zone di Amendola-Foggia, Gino Lisa, Bari, Brindisi, Lecce e Gioia del Colle. Pertanto, l'idroscalo di Varano, ancorché storicamente di notevole valore, secondo il dipartimento della protezionePag. 58civile non riveste interesse per un'eventuale impiego operativo dei canadair.
PRESIDENTE. Il deputato Bordo ha facoltà di replicare.
MICHELE BORDO. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario D'Andrea per la puntualità e la completezza delle informazioni che ha fornito all'interpellanza che abbiamo presentato. È evidente che l'estate che abbiamo alle spalle è stata drammatica: ci sono stati tanti incendi e il promontorio del Gargano è stato tra quelli più colpiti da questa emergenza.
Riconosco il lavoro e i risultati prodotti dall'azione del Governo subito dopo che l'emergenza cui stiamo facendo riferimento è scoppiata. Tuttavia credo che bisognerà fare uno sforzo nei prossimi mesi: verificheremo se vi sarà la possibilità di farlo attraverso la legge finanziaria che in questi giorni è in discussione alla Camera dei deputati, per fare in modo che aumentino le risorse che il Governo ha messo a disposizione attraverso il fondo cui si faceva riferimento, proprio per andare incontro all'emergenza ed aiutare i cittadini e le imprese che sono stati colpiti dagli incendi. Infatti, i contributi cui si fa riferimento (sia quelli che riguardano i nuclei familiari sia i contributi previsti - fino a 30 mila euro, se non ho capito male - che varrebbero come indennizzo per le attività produttive) obiettivamente sono assolutamente insufficienti.
Voglio ricordare che ci sono state strutture ricettive nel territorio del Gargano - a Peschici, a Vieste e in altre realtà - che hanno subito danni per centinaia di migliaia di euro. Alcune strutture sono state chiuse, molte hanno messo a repentaglio la loro stagione turistica e avranno sicuramente difficoltà, per i danni che hanno subito a causa degli incendi dell'estate scorsa, ad operare anche per la prossima estate. Insomma, il rischio è che il Gargano, questa parte del territorio nazionale così pregevole dal punto di vista delle coste, del territorio e di ciò che può offrire, rischi la prossima estate di continuare a subire i danni e le conseguenze che ha già dovuto pagare per gli incendi della fine di luglio di quest'anno.
Per questo motivo, è fondamentale che da parte del Governo ci sia un impegno ancora più forte di quello che c'è stato finora, per andare realmente incontro alle esigenze e alle richieste che si sollevano attraverso questa interpellanza urgente.
Prendo atto, infine, della difficoltà di individuare l'area di Varano come luogo nel quale far sostare i canadair per il riferimento svolto dal sottosegretario D'Andrea all'esistenza di un atto di compravendita di quel sito a favore di privati, stipulato in seguito ad una procedura attivata con un bando di pubblico.
Tuttavia, lo stesso sottosegretario, ricordava giustamente che la provincia di Foggia dispone comunque di due aeroporti, entrambi attrezzati - l'aeroporto militare di Amendola e l'aeroporto civile Gino Lisa - che comunque potremmo utilizzare per ospitare un canadair. In questo modo, se malauguratamente si verificasse un'altra emergenza come quella verificatasi l'anno scorso, si potrebbe predisporre, ancor più tempestivamente di quanto non sia accaduto in occasione dell'incendio dell'estate di quest'anno, un intervento di spegnimento e volto a limitare i danni.
Per il resto, mi ritengo assolutamente soddisfatto dalla risposta. Verificheremo, comunque, gli impegni che il Governo ha assunto e, soprattutto, gli sforzi che intenderà compiere nelle prossime settimane e nei prossimi mesi per soddisfare maggiormente le richieste che provengono dal territorio, dalle regioni meridionali e, in particolare, dal Gargano.