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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Problematiche inerenti al Centro Mediterraneo di attività di informazione e comunicazione ambientale - n. 2-00840)
PRESIDENTE. Il deputato Ruvolo ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00840, concernente problematiche inerenti al Centro Mediterraneo di attività di informazione e comunicazione ambientale (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4).
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GIUSEPPE RUVOLO. Signor Presidente, desidero illustrare la mia interpellanza che peraltro era stata preceduta da un'interrogazione parlamentare.
L'interpellanza riguarda il Centro mediterraneo di attività d'informazione e comunicazione ambientale ospitato a Palermo, peraltro componente del Programma ambiente delle Nazioni unite-Piano d'azione mediterraneo. Il Centro è stato stabilito in Sicilia a seguito di una decisione unanime assunta da ventuno Governi mediterranei e dalla Comunità europea nel 1993, nel corso dell'ottava riunione ordinaria delle parti contraenti la Convenzione di Barcellona organizzata in Turchia. Voglio sottolineare altresì che il Centro ha avuto riconoscimenti importanti e certificati. Malgrado ciò nella data del 16 ottobre 2007 un rappresentante del Ministro per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare presentava una proposta di trasferimento delle competenze maturate dal Centro INFO-RAC di Palermo all'ICRAM di Roma. Dato che l'istituto ICRAM non presenta la specializzazione posseduta dall'INFO-RAC, non si comprende come con una assoluta leggerezza questo rappresentante del Ministro possa aver potuto cancellare con un colpo di penna la storia di questo Centro ormai lunga quattordici anni.
Vorrei ricordare peraltro che nella stessa data del 16 ottobre 2007 il sottosegretario Dettori rispondeva all'interrogazione n. 5-01603 esattamente in questi termini: «È intenzione del Ministero dell'ambiente rafforzare il ruolo e l'efficacia del Centro posizionato in Italia, dando certezza agli strumenti amministrativi idonei e creando tutte le necessarie sinergie per la massima realizzazione dell'intervento italiano a favore della Convenzione (...)».
Allora non si comprende questa forte conflittualità tra un rappresentante del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il sottosegretario del medesimo dicastero, che ha risposto nei termini che ho illustrato. Pertanto chiediamo al Governo se non ritenga necessario e improrogabile convocare una riunione immediata con gli organi istituzionali, a partire dalla regione Sicilia, per conoscere davvero quali sono le ragioni della soppressione di questo Centro in Sicilia e del suo trasferimento all'ICRAM di Roma. Si tratta di un'esigenza forte che ci riguarda e che pretendiamo sia soddisfatta dal Governo, e chiediamo allo stesso se non ritenga, prima della riunione con l'UNEP, fissata il prossimo 28 novembre, di organizzare un ulteriore tavolo che veda coinvolte le istituzioni dell'organismo oggetto dell'interpellanza.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Laura Marchetti, ha facoltà di rispondere.
LAURA MARCHETTI, Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Signor Presidente, in merito all'interpellanza dell'onorevole Ruvolo rappresento che la questione relativa al ritardo dei trasferimenti dei fondi dell'UNEP è stata, come ha già ricordato l'interpellante, ampiamente illustrata nell'interrogazione n. 5-01603 dell'onorevole Adolfo in Commissione ambiente della Camera, che si intende interamente richiamata nella presente sede. Giova comunque ricordare che, su insistenza di Italia, Francia, Spagna e della Commissione europea, nel corso della prossima Conferenza delle parti del gennaio 2008, si provvederà ad una revisione complessiva della governance della Convenzione, che prevede anche una ridefinizione del mandato del Segretariato e dei singoli centri regionali di attività (i RAC).
Il Ministero dell'ambiente e della tutela territorio e del mare si è preparato a questo importante appuntamento, svolgendo, sin dal giugno 2006, un ruolo di primo piano nel Mediterraneo. Infatti, dopo aver più volte sostenuto un percorso di riforma dell'intero sistema - per esigenze di razionalizzazione e di maggiore trasparenza finanziaria, e per tener conto degli sviluppi avvenuti a livello regionale e globale - nel corso della riunione dei rappresentanti del MAP, svoltasi a CataniaPag. 64nel novembre 2006, l'Italia è stata scelta dai delegati dei ventidue Paesi del bacino del Mediterraneo per guidare la leadership del processo di revisione della governance della Convenzione.
D'accordo con gli altri Paesi, l'Italia ha quindi dettato tempi e ripartizione dei compiti di un comitato di redazione - composto anche da Francia, Spagna, Marocco, Commissione europea, Israele ed altri Paesi - che nel corso di otto mesi, senza alcun costo per l'amministrazione, ha elaborato tre documenti di riforma discussi. Nel corso della riunione dei punti focali del MAP, svoltasi a Madrid dal 16 al 19 ottobre scorsi, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha poi ribadito l'interesse italiano verso un concreto funzionamento della Convenzione di Barcellona e delle sue componenti, sostenendo il riconoscimento internazionale del ruolo dei precisi mandati dei centri regionali di attività, e chiedendo maggiore efficienza e trasparenza.
In quella sede è stata inoltre annunciata l'intenzione di rafforzare il ruolo e l'efficacia del RAC presente in Italia, attualmente impegnato nel progetto Mediterranean Sea Large Ecosystem del Fondo mondiale per l'ambiente (il GEF) per un contributo di 50 mila dollari USA, il cui cofinanziamento, ad oggi, non è tuttavia stato ancora approvato dal direttore del GEF.
Si ribadisce, pertanto, sempre nella prospettiva di dare autorevolezza e peso internazionale al centro ospitato in Italia e di fornire certezze agli strumenti amministrativi, che il Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare intende creare un centro di eccellenza in seno all'ICRAM, l'Istituto centrale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata al mare, istituto di natura pubblica in grado di attuare le necessarie sinergie per la massima realizzazione dell'intervento italiano nella Convenzione e nelle politiche di tutela del bacino mediterraneo.
Infine, con nota dello scorso 12 novembre il Ministero che rappresento ha convocato proprio in data odierna (22 novembre), ovvero prima dell'incontro dell'UNEP del 28 novembre prossimo, una riunione con la regione siciliana al fine di discutere delle questioni attualmente riguardanti INFO-RAC e per concordare istituzionalmente modalità e tempi per il rilancio del centro anche in vista dell'imminente COP 15.
PRESIDENTE. Il deputato Ruvolo ha facoltà di replicare.
GIUSEPPE RUVOLO. Signor Presidente, non sono assolutamente soddisfatto. Ringrazio il sottosegretario per la puntualità con la quale ha articolato il suo intervento. Avrei gradito almeno un impegno a convocare tutte le parti - a parte la convocazione odierna - per stabilire qual è il percorso da seguire.
Ho la percezione che non stiamo facendo una battaglia soltanto per mantenere il centro, ma stiamo impegnandoci per affermare che quel centro, che ha fatto certamente della buona amministrazione, anche nell'ottica di una rivisitazione che noi comprendiamo per costituire un polo di eccellenza, possa comunque rimanere in Sicilia e, in particolare, a Palermo.
Quella odierna era l'occasione per fornirci una risposta concreta, di collaborazione. Vogliamo assolutamente metterci nelle condizioni di lavorare bene in prospettiva, sapendo che questo Governo non rapina ancora una volta qualcosa alla Sicilia, come ha già fatto in altri ambiti e in altri campi.