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Si riprende la discussione.
EMILIO DELBONO (PD-U), Relatore per la maggioranza. Illustra il contenuto del provvedimento in discussione che, recependo il Protocollo sul welfare sottoscritto il 23 luglio 2007, interviene su varie materie, tra cui previdenza, mercato del lavoro, ammortizzatori sociali, competitività ed inclusione sociale, perseguendo obiettivi di crescita e di equità, attraverso il coinvolgimento nel mercato del lavoro di soggetti oggi più svantaggiati quali i giovani, le donne e le persone con disabilità. Richiama, quindi, le misure più significative recate dal provvedimento, tra le quali l'eliminazione del cosiddetto scalone, prePag. IVvisto dalla riforma pensionistica varata nella scorsa legislatura, e la delega che si propone di conferire al Governo in tema di riforma degli ammortizzatori sociali, servizi per l'impiego ed incentivi per l'occupazione. Sottolinea, inoltre, la particolare rilevanza delle norme concernenti i contratti di lavoro a tempo determinato, il cumulo dei periodi assicurativi relativi a diverse gestioni pensionistiche e l'occupazione femminile. Auspica, infine, la sollecita approvazione del provvedimento.
LUCIO BARANI (DCA-NPSI), Relatore di minoranza. Si riserva di intervenire in sede di replica, anche allo scopo di verificare, all'esito della discussione sulle linee generali, quanto sia ampia, all'interno della maggioranza, la condivisione dei contenuti del disegno di legge in discussione.
ANTONIO MONTAGNINO, Sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale. Nel sottolineare la modernità, il valore sociale e gli aspetti innovativi del provvedimento in discussione, che persegue opportunamente obiettivi di equità e competitività, esprime complessivamente apprezzamento per il lavoro svolto dalla Commissione, la quale ha introdotto, rispetto al protocollo sul welfare, integrazioni condivisibili e modifiche che suscitano invece perplessità. Auspica, comunque, che si possa individuare una soluzione relativamente agli aspetti ancora controversi del provvedimento.
GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR). Nel richiamare le considerazioni già svolte con riferimento all'inopportuno avvio della discussione in Assemblea del disegno di legge n. 3178, avvalorate dall'intervento del sottosegretario, il quale non ha chiarito in quale modo il Governo intenda garantire il rispetto del Protocollo sul welfare del 23 luglio scorso, giudica sbagliate, contraddittorie e prive della necessaria copertura le disposizioni recate dal provvedimento, sul quale preannunzia voto contrario.
BRUNO MURGIA (AN). Richiamati i risultati positivi conseguiti grazie alla cosiddetta legge Biagi, ritiene che il provvedimento in discussione sia frutto di un compromesso al ribasso con la sinistra radicale e non possa determinare alcun miglioramento nel mercato del lavoro. Giudica, inoltre, incongrue le forme di copertura previste per gli oneri finanziari derivanti dall'attuazione di un provvedimento che ritiene complessivamente ispirato ad una logica conservatrice e penalizzante per le generazioni più giovani. Preannunzia, pertanto, voto contrario sul disegno di legge in esame.
GLORIA BUFFO (SDpSE). Osserva preliminarmente che la reintroduzione dello Stato sociale, perseguita con il disegno di legge in discussione, mira a correggere le gravi distorsioni nella distribuzione della ricchezza provocate dall'azione del precedente Governo di centrodestra, che aveva favorito il profitto d'impresa e la rendita e penalizzato il lavoro dipendente, reso più precario e meno retribuito. Giudica, quindi, più forte e più coerente con il programma dell'Unione il testo approvato dalla Commissione, frutto di un lavoro serio e meditato al quale il suo gruppo ha contribuito con un atteggiamento sobrio che non ha mancato di attribuire il dovuto peso all'esito della consultazione democratica svoltasi tra lavoratori e pensionati. Nel ritenere, infine, che talune posizioni minoritarie emerse nel corso dell'iter non dovrebbero far parte del corredo culturale di una maggioranza di centrosinistra, sottolinea la necessità di proseguire nel percorso di riforma, al fine di contrastare la precarietà del lavoro, che penalizza i giovani e disarticola la società.
LUIGI FABBRI (FI). Nel sottolineare preliminarmente l'anomalia del dibattito in corso, dovuta all'incertezza circa il testo sul quale l'Assemblea sarà chiamata ad esprimersi a seguito del presumibile intendimento del Governo di porre la questione di fiducia, dichiara di non condividere l'impostazione del provvedimento in esame, che giudica orientata esclusivamente all'assistenza ed alla previdenza, a scapito delle politiche del lavoro. Ritiene,Pag. Vinoltre, che le misure contenute nel disegno di legge, peraltro non corredate da adeguate forme di copertura dei conseguenti oneri finanziari, introducano inaccettabili disparità di trattamento tra diverse categorie di lavoratori e si muovano in una direzione opposta rispetto agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica indicati nel documento di programmazione economico-finanziaria.
CINZIA MARIA FONTANA (PD-U). Manifesta la piena adesione del suo gruppo al provvedimento in discussione, che si inscrive in un disegno riformatore pienamente coerente con il programma elettorale dell'Unione e con le misure di politica economica e sociale finora varate dal Governo, che hanno già conseguito significativi risultati positivi. Espresso inoltre apprezzamento per il rilancio del metodo della concertazione, grazie al quale sono stati di recente sottoscritti importanti accordi tra le parti sociali, sottolinea la particolare rilevanza delle modifiche apportate dal testo in esame al sistema degli ammortizzatori sociali nel settore agricolo, nonché delle disposizioni concernenti i giovani, l'occupazione femminile e le persone con disabilità, che contribuiscono a configurare un mercato del lavoro connotato da equità, solidarietà, inclusione sociale e competitività.
LORENZO BODEGA (LNP). Espresso preliminarmente rammarico per il fatto che il confronto sul provvedimento in esame si sia trasformato in uno scontro tra opposti schieramenti sulla base di argomentazioni strumentali, sottolinea che lo stesso esito del referendum sul Protocollo voluto dai sindacati, così come i disaccordi manifestatisi tra parti sociali, Confindustria e settori della stessa maggioranza, confermano l'assoluta ed evidente debolezza dell'Esecutivo in carica.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
LORENZO BODEGA (LNP). Richiama, pertanto, le principali ragioni di contrarietà al provvedimento in esame, che non soddisfa le esigenze delle categorie sociali più deboli, quali i precari e i pensionati, criticando principalmente l'abolizione del lavoro a chiamata e l'eliminazione del tetto numerico in materia di lavori usuranti; sottolinea, altresì, che le misure in esso contenute determinano un aggravio della spesa pubblica ed un incremento della pressione contributiva. Esprime, infine, sconcerto per la probabile posizione della questione di fiducia da parte del Governo, che svilisce il ruolo del Parlamento ed accentua la disaffezione dell'opinione pubblica verso le istituzioni.