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Si riprende la discussione.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 1287)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 1287 sezione 1).
L'onorevole Barani ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/86.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, l'ordine del giorno a mia prima firma stabilisce che, considerati «le dichiarazioni programmatiche rilasciate dal Presidente del Consiglio dei ministri nel corso dei dibattito sulla mozione di fiducia» e «l'accento posto sulla necessità di ridurre i costi della politica per far fronte alla grave situazione finanziaria» dell'Italia, e atteso che il decreto-legge n.181 del 18 maggio 2006 «contraddice in modo clamoroso le suddette premesse aumentando il numero dei posti di governo con dilatazione delle strutture ed ulteriore frammentazione della macchina amministrativa», e altresì considerato che «questa posizione contraddice le linee programmatiche enunciate nel DPEF in cui si sostiene che è necessario intervenire sui "quattro grandi comparti - sistema pensionistico, servizio sanitario, amministrazioni pubbliche, finanza degli enti decentrati" che rappresentano circa l'80 per cento della spesa pubblica complessiva», si impegna «il Governo a riferire entro il 31 dicembre 2006 in Parlamento circa gli effetti conseguiti dal provvedimento in esame in termini di efficacia e di efficienza delle nuove strutture organizzative evidenziando eventuali risparmi sia in termini di minori risorse impegnate rispetto alla precedente struttura amministrativa che di maggiori risultati conseguiti».
PRESIDENTE. L'onorevole Minasso ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/108.
EUGENIO MINASSO. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, in questo ordine del giorno esprimiamo la nostra grave preoccupazione per la sottrazione alla società Buonitalia Spa - società che svolgeva funzioni di promozione del sistema agroalimentare italiano - di risorse necessarie per il pieno svolgimento dei suoi compiti. Sono oltremodo preoccupato perché la Liguria, regione che mi onoro di rappresentare, vede proprio nel comparto agroalimentare uno dei settori trainanti della sua economia; un'economia composta in buona parte da piccole e medie aziende per l'appunto agroalimentari. Si sottraggono risorse alla suddetta società assegnandole al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Siamo inoltre preoccupati non solo per il probabilmente inevitabile scadimento della promozione operata da Buonitalia Spa, ma anche per gli esiti che possono determinarsi sugli equilibri economico-patrimoniali della società, con possibili conseguenze a carico della finanza pubblica.
Chiaramente, oltre che su questo specifico motivo, esprimo la mia grandissima perplessità sull'intero decreto. Non ripeterò, tuttavia, le considerazioni svolte alcuni giorni or sono sulla delegittimazione del Parlamento, operata procedendo a colpi di fiducia; neppure voglio soffermarmi sui costi della politica, argomento di cui abbiamo già discusso approfonditamente. Naturalmente - «naturalmente», per voi -, tutto avviene, per così dire, alla faccia di una campagna elettorale giocata sulla riduzione della spesa, sui tagli al superfluo ed ai costi della politica; tutto avviene, insomma, come dite voi, a vantaggio dello Stato sociale e delle fasce deboli.
L'impressione, considerando questo decreto, è che voi vi sentiate fascia debole e che, quindi, con la moltiplicazione degli incarichi, siate autosolidali. E invero, dimostrate soltanto di essere una coalizione debole, debolissima, che, per restare unita, fa ricorso allo «spacchettamento», creando più posti e ottenendo il solo merito di essere entrati nel Guinness dei primati con il Governo più numeroso dellaPag. 61storia, 102 membri (peraltro, non penso sia ancora finita!). Per inciso, pur con 102 membri, non avete, tra tutti i ministri nominati, uno che possa venire in Parlamento a rispondere ad una domanda sull'economia, sicché avete mandato il ministro della giustizia.
Inoltre, cercate persino di farci credere l'incredibile, e cioè che la spesa ed i costi non aumenteranno; a questo punto, fossi in voi, proverei a far credere a noi ed agli italiani persino che le spese potrebbero diminuire. Mi auguro che gli italiani siano attenti a tutto ciò e non cadano vittime del vostro gioco delle «tre carte». Naturalmente, operate tutto ciò a dispetto della legge Bassanini, che di certo non era un nostro parlamentare, ma alla cui legge bisogna comunque dare atto di avere mirato, nonostante i molti limiti, ad una razionalizzazione delle competenze e ad un contenimento della spesa.
Ribadisco che questo «spacchettamento» è dovuto solo ad un'unica necessità: creare più posti per tentare di dare un minimo di equilibrio ad una coalizione che non sta in piedi.
Allora, moltiplicando le poltrone - quindi i pani e i pesci - state tentando di «pagare» tutti, trasformando lo «spacchettamento» in un provvedimento di «incollamento», direi un «decreto bostik», per incollare, per tenere unita una maggioranza che non esiste. D'altronde vi capisco, anche se non condivido la vostra necessità di intervenire affinché non si sfasci tutto quanto, ancor prima di cominciare. Oltremodo avete aperto il supermercato delle mostrine in maniera anche disordinata ed irrazionale, spesso attribuendo i gradi di ministro, di viceministro e di sottosegretario senza una razionale distribuzione di poteri e di finanze. Il tutto teso anche ad aumentare, con le dimissioni e - chiaramente - con le surroghe, la presenza dei deputati in aula. Numero e maggioranza che al Senato continuate a mantenere con il soccorso dei senatori a vita che - non dimentichiamoci - non rispecchiano e non rispecchieranno mai il risultato uscito dalle urne. Tuttavia, anche in questo caso, il vostro percorso e la vostra storia non si smentiscono: non avete la capacità nè la volontà di dibattere in aula e quindi chiedete la fiducia con sessanta parlamentari di maggioranza. Lascio giudicare agli italiani di che maggioranza si tratti (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. L'onorevole Bellotti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/125.
LUCA BELLOTTI. Signor Presidente, sulla questione dei consorzi agrari, punto centrale del sistema agroalimentare italiano - al di là di questo provvedimento abbastanza fantasioso - presentiamo alcune considerazioni che ritengo debbano essere registrate da parte del Governo circa l'abrogazione del comma 6 della legge n. 410 del 1999. Tale norma prevedeva che i dipendenti dei consorzi agrari provinciali potessero, in caso di crisi, essere assunti negli enti. Tuttavia, oggi, con questa riforma, non sappiamo che cosa succederà. Così come è profonda la preoccupazione per quanto riguarda il patrimonio dei consorzi agrari (parliamo quasi di mille miliardi delle vecchie lire); al riguardo questo provvedimento veramente ci lascia abbastanza sconcertati. Quindi, Presidente, credo che questa sia una questione assolutamente importante e vitale per l'agricoltura italiana: questo decreto sicuramente lascia spazi di grande dubbio (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. L'onorevole Zacchera ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/4.
MARCO ZACCHERA. Presidente, il mio sarà un intervento molto breve, anche per non portar via spazio ad altri. Nello «spacchettamento» e nella moltiplicazione dei pani e dei pesci del Governo Prodi c'è stata una vittima: il Ministero per gli italiani nel mondo, sparito dall'organigramma ministeriale. È veramente una cosa assurda: io sono interessato a vedere come risponderanno coloro che sono statiPag. 62eletti all'estero nel momento in cui, nonostante le richieste provenienti da tutte le parti, si è cancellato questo ministero. Mi permetto semplicemente di far osservare che stamani si è detto che si devono razionalizzare le spese; ebbene, il Ministero degli italiani nel mondo, grazie ad un lavoro tenace dell'ex ministro Tremaglia, aveva avuto una sua sede, delle sue strutture, un suo organigramma: tutto viene cancellato! Ritengo sia una scelta sbagliata di questo Governo, che mi auguro voglia accettare questo ordine del giorno, impegnandosi a mettere a disposizione delle nostre comunità all'estero i fondi necessari per risolvere i tanti problemi che sono tuttora sul tappeto (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. L'onorevole Alberto Giorgetti ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/109.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, intervengo rapidamente per ribadire la posizione che ha tenuto il gruppo di Alleanza Nazionale in Commissione bilancio. Riguardo, più in generale, al tema dei costi e della copertura di questo decreto si ribadiscono, evidentemente, le perplessità di merito, ma soprattutto quelle legate all'incremento dei costi. Nella relazione tecnica si afferma come complessivamente ci sia un'invarianza di spesa: ciò è evidentemente impossibile perché, nel momento in cui si moltiplicano le poltrone, s'incrementano gli staff e, in proiezione, c'è un aumento della spesa che è stata riconosciuta anche al Senato, rafforzata nella clausola di invarianza. Noi vogliamo ribadire come, su questo argomento, ci debba essere un monitoraggio strettissimo nel rapporto con il Parlamento. Noi riteniamo che i costi ci saranno e che quindi le previsioni di spesa vadano in netto contrasto con quanto affermato anche dal ministro, oggi, in audizione sul Documento di programmazione economico-finanziaria e con quanto affermato con riferimento alla manovra correttiva. Dunque si va ad incrementare la spesa. Noi vogliamo che questo incremento di spesa venga monitorato concretamente attraverso atti che passino dal Parlamento e dalle Commissioni, competenti e con l'istituzione di una apposita Commissione che noi avevamo già varato, un comitato tecnico legato al controllo e al monitoraggio della spesa pubblica che deve evidenziare - come noi siamo certi evidenzierà - l'aumento dei costi che produrrà comunque questa insensata proliferazione di ministeri e di poltrone che, complessivamente, determinerà un grave danno alle casse dello Stato (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. L'onorevole Leo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/110.
MAURIZIO LEO. Il provvedimento al nostro esame, oltre a moltiplicare le cariche di ministro, viceministro e sottosegretario, incrementa anche il numero delle posizioni apicali nelle pubbliche amministrazioni.
In particolare, per una serie di ministeri - il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle infrastrutture, il Ministero dei trasporti, il Ministero della pubblica istruzione, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e il Ministero dell'università e della ricerca - vengono previsti, in luogo delle vecchie direzioni generali, dei dipartimenti. È da notare che al loro interno i dipartimenti sono strutturati in direzioni generali. Ciò comporta sicuramente un aumento delle spese, non solo per il pagamento della retribuzione e dello stipendio al capo del dipartimento, ma anche per il pagamento delle strutture di segreteria del capo dipartimento e dei direttori generali.
Questa è un'ulteriore riprova di come si stanno incrementando le spese per la pubblica amministrazione e di come il Governo non pone in essere alcun intervento volto alla riduzione della spesa della pubblica amministrazione, obiettivo che invece è posto al centro del Documento di programmazione economico-finanziaria.
Ci aspettiamo che in un futuro provvedimento venga creato anche un dipartimentoPag. 63degli uscieri, che potrà svolgere un ruolo proficuo ed aumentare oltre modo le spese della pubblica amministrazione (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. L'onorevole Buontempo ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/104.
TEODORO BUONTEMPO. Invito il Governo ad accettare questo ordine del giorno, con cui sostanzialmente chiedo che vengano calendarizzate le iniziative legislative per l'istituzione della figura del Garante per l'infanzia. Esiste una risoluzione dell'Organizzazione internazionale del lavoro del 1999 ed una risoluzione del 1992 del Parlamento europeo, relativa alla Carta europea dei diritti del fanciullo. Esiste, poi, un'altra risoluzione del Parlamento europeo, sempre a tutela dei minori. Vi sono, inoltre, una risoluzione del Consiglio d'Europa ed una risoluzione approvata in occasione di una seduta straordinaria delle Nazioni Unite, svoltasi a New York dall'8 al 10 maggio del 2002.
Ebbene, onorevole Presidente, è veramente indecoroso che solo l'Italia sia priva del Garante per l'infanzia. Si parla tanto della tutela dei minori, ma il Parlamento italiano, nonostante ci siano proposte di legge giacenti, non riesce a portarle all'esame dell'Assemblea. Ho presentato dunque quest'ordine del giorno, sperando che il Governo lo accetti, per evitare ciò che è accaduto nella precedente legislatura, quando per istituire l'apposita Commissione bicamerale questo tema non è arrivato in Assemblea.
Concludo dicendo che il Garante per l'infanzia non è un piacere ma è un dovere, ed è ipocrisia parlare della tutela del minore se non abbiamo un'autorità terza che sia in grado di far rispettare a tutte le istituzioni la Carta dell'ONU a tutela del fanciullo. Mi auguro che il Governo voglia accogliere questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. L'onorevole Moffa ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/116.
SILVANO MOFFA. Questo ordine del giorno mira a riempire una lacuna presente nel provvedimento in esame. Infatti, nel decreto sul cosiddetto «spacchettamento» manca sostanzialmente un riferimento concreto all'esercizio del potere di vigilanza da parte di uno dei due ministeri, in questo caso il Ministero dei trasporti, per quanto riguarda appunto i trasporti e l'ANAS.
Raccomando quindi al Governo l'accettazione di questo ordine del giorno, sottolineando che di tale questione si è parlato anche in Commissione nel corso delle audizioni dei ministri dei trasporti e delle infrastrutture. Entrambi su questa materia hanno precisato cosa deve essere fatto. Mi auguro quindi che, nel momento in cui si vareranno i regolamenti attuativi, si individui con esattezza in capo a chi stanno le competenze di vigilanza per quanto riguarda i trasporti e l'ANAS.
PRESIDENTE. L'onorevole Landolfi ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/120.
MARIO LANDOLFI. Signor Presidente, il mio ordine del giorno n. 9/1287/120 impegna il Governo, in sede di attuazione del provvedimento in esame, a precisare in modo inequivocabile la relazione esistente tra la competenza statale relativa ai cosiddetti POM, i piani urbani di mobilità, e l'obbligo di adozione dei piani medesimi da parte di determinati comuni.
Signor Presidente, questo ordine del giorno si è reso necessario dopo lo «spacchettamento» dei ministeri, perché adesso occorre la proposta del Ministero dei trasporti e il concerto del Ministero delle infrastrutture, laddove in precedenza, cioè fino all'approvazione del decreto-legge in esame, per questa disciplina vi era un unico titolare, dal punto di vista della decisione. Oggi, registriamo una parcellizzazione delle competenze e questo è solo uno dei tanti esempi, delle tante questioni che si possono sollevare. Questa misura ha veramente dell'incredibile, è veramente paradossale se riferita alle parole, ai programmi, agli impegni ed alle promesse chePag. 64sono state fatte in campagna elettorale: il tema delle infrastrutture come volano per la competitività del paese, l'Italia come grande piattaforma logistica del Mediterraneo, e così via.
Ricordiamo la voluttà con la quale indugiavate e vi crogiolavate nella vostra retorica del «declinismo» e il modo in cui ci chiamavate alla sfide della competitività. Ebbene, come vostro primo atto per rispondere alla domanda, all'esigenza di competitività, voi «spacchettate» i ministeri, sovrapponete le competenze e parcellizzate i ruoli. Procedete a questo dopo aver dato vita, nella legislatura durante la quale eravate in maggioranza e sostenevate il Governo, a una riforma della Costituzione attraverso l'approvazione dello sgangherato e sciagurato Titolo V, che prevede, proprio in materia di infrastrutture e di reti di servizi, una potestà legislativa concorrente tra Stato e regioni.
Ecco il motivo per cui noi condanniamo severamente questa misura. Un simile quadro costituzionale e legislativo non potrà consentire all'Italia neppure di gettare le basi per la sfida della competitività. Tutto questo, senza considerare ciò che questo provvedimento significa in termini di costi. Vedete, signori del Governo, i costi sono non soltanto quelli quantificabili, non solamente quelli che derivano dalla duplicazione dei ministeri, dalla duplicazione degli staff e dalla duplicazione del personale e delle strutture. Sono costi che si pagano anche con le inefficienze, i ritardi e tutto ciò che incide negativamente sulla percezione che il cittadino ha e ricava dalla pubblica amministrazione e che deriva dal cattivo funzionamento della macchina statale, incidendo negativamente sul rapporto tra cittadino e Stato, tra cittadino e burocrazia, tra cittadino e pubblica amministrazione.
Ecco il motivo per cui possiamo a buon titolo affermare che questo «spacchettamento» è solo il terzo atto di una farsa. Nel primo atto si è assistito a una maggioranza che scriveva nel proprio programma, ad esempio, che per l'elezione dei Presidenti di Camera e Senato si sarebbe dovuto agire con il concorso dell'opposizione, salvo poi procedere a votazioni con maggioranze strettissime. Il secondo atto è stato quello del «governare insieme», clamorosamente smentito dal decreto Bersani, che avete approvato senza neppure consultare i vostri stessi ministri. Oggi, continuate, in questa sede, con la riduzione dei costi, scritta in una pagina del vostro programma. Avete accusato il centrodestra di aver saccheggiato, negli anni del suo Governo, le risorse pubbliche e poi vi presentate con la moltiplicazione dei ministeri, con la moltiplicazione delle strutture e con la moltiplicazione degli staff. Questo state facendo.
Potremmo fare una antologia del vostro «doppiopesismo»! Adesso voi difendete queste scelte, ma quando, nel 2001, noi ripristinammo, rispetto al decreto Bassanini (che è stato un buon decreto), il Ministero della salute e il Ministero delle comunicazioni, voi definiste quella nostra iniziativa devastante, sconcertante e inquietante: devastante per la pubblica amministrazione, sconcertante per la pubblica opinione e inquietante per la democrazia.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI (ore 17,25)
MARIO LANDOLFI. Oggi sarebbe facile, e lo faccio, ricordare quello che voi avete detto nel 2001, quello che disse il padre della riforma Bassanini quando definì la nostra un'operazione strumentale.
PRESIDENTE. Onorevole Landolfi, avrebbe finito il tempo a sua disposizione...
MARIO LANDOLFI. Signor Presidente, mi lasci ricordare solamente le parole del ministro Di Pietro, visto che parliamo di infrastrutture e trasporti, quando definì il nostro decreto lo stravolgimento della riforma Bassanini. Dov'è oggi Di Pietro non lo sappiamo, perché tace? Perché hanno moltiplicato le poltrone anche per lui e i suoi uomini!
Pag. 65PRESIDENTE. Onorevole Landolfi, la prego di concludere.
MARIO LANDOLFI. Ecco dov'è l'ipocrisia, il «doppiopesismo» ed anche il senso di vergogna che vi dovrebbe caratterizzare in queste ore.
PRESIDENTE. L'onorevole Benedetti Valentini ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/117.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, noi auspichiamo l'accoglimento pieno e soprattutto concreto di questo ordine del giorno, che impegna il Governo ad adottare tempestivamente la normativa di attuazione del decreto-legge oggi in esame, laddove la parola «tempestivamente» significa prontamente o senza ritardo. È infatti di tutta evidenza - ed è stato oggetto del dibattito che si è svolto - che la disfunzione presso tutti i pubblici uffici che dipendono dai ministeri soggetti alla disarticolazione è già in essere e quello che andrà a colpirli è un disordine annunciato, un nuovo e caotico riassetto organizzativo, che, oltre a far registrare dei costi economici molto consistenti, dà luogo anche a forti perplessità, preoccupazioni e proteste da parte del personale che dovrà disimpegnare questi compiti.
Nel nostro ordine giorno, abbiamo richiamato il principio sancito dalla Carta costituzionale all'articolo 97, che impone la regola del buon andamento, espressione che potrebbe sembrare generica e che, invece, molte volte ha trovato delle applicazioni estremamente concrete, come un cardine essenziale del funzionamento dei pubblici uffici, che significa la non contraddizione, la continuità, l'assenza di vuoti normativi e funzionali.
Con riferimento a questo, abbiamo anche richiamato, sia pure nella formula riassuntiva e sobria dell'ordine giorno, i pronunciamenti reiterati della Corte costituzionale. Quest'ultima ha sempre rilevato - l'ha fatto anche in occasione di molti referendum, a buon titolo - che, nei casi in cui si voglia incidere su norme che disciplinano settori necessari per il corretto funzionamento della vita istituzionale o amministrativa, occorre che la nuova normativa che ci si appresta a far entrare in vigore sia immediatamente applicabile. Questo significa che, oltre alle norme generali o di quadro affermate dalla legge, occorre quella normativa di attuazione che mette gli operatori della pubblica amministrazione, nella fattispecie quelli dei ministeri coinvolti, nelle condizioni concrete di poter operare senza entrare in un disfunzionamento - che in re ipsa si concretizzerebbe - o, addirittura, in palesi contraddizioni.
Il provvedimento, come abbiamo sottolineato e denunziato nel corso della discussione - e mi pare che la replica del ministro Chiti a questo riguardo non abbia né soddisfatto né eliminato le zone d'ombra che gravano sulle prospettive di questo provvedimento -, dà luogo ad una vera e propria disarticolazione dei ministeri. Comunque lo si voglia giudicare, dà luogo di certo ad una situazione che rende imperativo per il Governo emanare in tempi immediati, direi contestuali, la normativa di attuazione.
Per tali motivi, siamo certi che, con quel senso di responsabilità che quale che sia il Governo, dovrebbe essere alla base dei suoi atti, venga quanto meno accolto e concretamente attuato il disposto di questo ordine del giorno.
PRESIDENTE. Il deputato Verro ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/90.
ANTONIO GIUSEPPE MARIA VERRO. Signor Presidente, il risanamento e la riqualificazione della spesa pubblica è un obiettivo della politica economica di questo Governo. Tale circostanza è stata confermata nel corso dell'audizione del ministro Padoa Schioppa, pochi minuti fa, ed espressamente scritta e richiamata nel documento che accompagna il DPEF, dove si dice che la riqualificazione della spesa pubblica è finalizzata a destinare più risorse a nuove infrastrutture, ricerca e politiche di solidarietà sociale.
Molto coerentemente con questi principi, nel varare il decreto-legge sul cosiddettoPag. 66«spacchettamento», il Governo ha assicurato che ciò non avrebbe procurato maggiori oneri per le casse dello Stato.
Circostanza, questa, assolutamente confermata anche dalla relazione tecnica. Peccato però che, nel corso dell'esame al Senato, è stato introdotto un comma che comporta una maggiore spesa di 6 milioni 864 mila euro. Si tratta di un importo destinato a coprire maggiori oneri per 171.589 euro per ciascuno dei 40 sottosegretari non parlamentari che sono stati aggiunti rispetto al precedente Governo.
L'ordine del giorno che ho presentato insieme ai colleghi Crosetto e Casero vuole essere un contributo alla coerenza del Governo; infatti, impegna l'esecutivo ad operare, in sede di attuazione del presente decreto, per mantenere l'impegno iniziale della totale invarianza delle spese. Mi auguro che esso sia accettato, in quanto un eventuale parere contrario sullo stesso costituirebbe la dimostrazione che la maggioranza privilegia la gestione dell'equilibrio del potere e della distribuzione delle poltrone piuttosto che il risanamento della spesa pubblica, che a parole dichiara di perseguire.
PRESIDENTE. L'onorevole Marinello ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/44.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nelle passate giornate abbiamo spiegato le nostre ragioni di avversità, sia nel metodo sia nel merito, rispetto al presente decreto-legge. In particolare, nel mio intervento di ieri, mi sono soffermato sulla violazione della legge n. 400 del 1988 - con particolare riferimento al comma 18 dell'articolo 15 -, richiamando l'attenzione della Presidenza della Camera e della Presidenza della Repubblica su tale questione.
A quelle motivazioni, oggi intendo aggiungerne un'altra. Infatti, probabilmente, la copertura che avete individuato non è assolutamente adeguata, come rilevato dal Servizio bilancio, sia della Camera sia del Senato. Questa è un'altra delle ragioni che, a mio avviso, indurrà la Presidenza della Repubblica ad adottare decisioni in merito. La verità è che ancora una volta violate le regole, la verità è che ancora una volta vi caratterizza, almeno in questa fase della legislatura, una doppia morale.
Entrando nel merito dell'ordine del giorno, intendo sottolineare le preoccupazioni che oggi investono l'intero comparto della pesca. Infatti, nel presente decreto-legge, avete attribuito una ulteriore competenza al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, che dunque diverrà il Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare. Ciò, a mio avviso, determinerà grande confusione e grande conflittualità. A chi spetteranno le competenze sulla pesca? Spetteranno al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali o in parte spetteranno anche al Ministero dell'ambiente? Ci potremmo trovare di fronte ad un conflitto di competenze che ci riporterebbe indietro nel tempo e che inevitabilmente comporterebbe ritardi, aggravi di spese e soprattutto situazioni che penalizzerebbero gli imprenditori ittici e tutta la filiera della pesca.
Il settore della pesca è un elemento importantissimo nel sistema economico italiano, soprattutto nelle regioni costiere e, in particolare, nella regione Sicilia, che da sola rappresenta oltre un terzo del sistema della pesca in Italia.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI (ore 17,35)
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Pertanto, con il presente ordine del giorno, chiediamo un forte impegno da parte del Governo affinché le competenze in materia di pesca restino in capo al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Siamo dell'idea che abbiate pagato uno scotto, ancora una volta, alla parte più estrema ed ideologizzata della vostra maggioranza, del vostro schieramento politico. L'integrazione che avete apportato alla denominazione del ministero creerà, alla fine, soltanto una grande confusione.Pag. 67
Ancora una volta, dimostrate di avere idee confuse, idee contraddittorie, idee che noi riteniamo estremamente pericolose per il paese (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia).
PRESIDENTE. L'onorevole Biancofiore ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/61.
MICHAELA BIANCOFIORE. Signor Presidente, il disegno di legge di conversione in esame contiene una delega legislativa per il coordinamento delle disposizioni in materia di funzioni e organizzazione della Presidenza del Consiglio dei ministri. La delega, però, è assolutamente in contrasto con quanto disposto dalla legge 23 agosto 1988, n. 400, e da quella che viene chiamata legge Bassanini.
In particolare, la cosiddetta legge Bassanini è stata approvata dal vostro Governo nelle legislature passate. Ebbene, nonostante si tratti di un'iniziativa di un vostro Governo, come sempre fate, avete cercato di superarla in qualche maniera per i vostri interessi di parte. Nella seduta notturna dell'11 luglio ho svolto un intervento (di carattere generale, non riferito al mio ordine del giorno) nel quale ho ricordato che lo studioso tedesco Meinecke affermava che non vi è ragion politica se non vi è ragion di mercatura. Ebbene, credo che con il provvedimento in esame siate arrivati alla massima espressione della ragion di marcatura, atteggiamento che noi di Forza Italia e gli altri gruppi della coalizione alla quale apparteniamo abbiamo sempre deprecato.
Non fate altro che abusare delle deleghe, non fate altro che abusare del ricorso alla fiducia! Ciò accade perché dovete dare soddisfazione alla bulimia della vostra coalizione, che si presenta soltanto, ed esplicitamente, quando si tratta di occupare i posti di potere, ovviamente ministeriali. Al di là del titolo pomposo, nel disegno di legge di conversione al nostro esame si nasconde soltanto la volontà di moltiplicare i ministeri e le poltrone (è stato più volte detto, ma è bene ribadirlo, affinché il paese lo sappia).
Nonostante una moltiplicazione di poltrone - sono 102! - che la storia della Repubblica non ha mai conosciuto, avete anche il coraggio di dire che mediante provvedimenti siffatti il vostro Governo ha intenzione di ridurre la spesa pubblica! Tutti, finanche i sindacati di sinistra, sappiamo che non è vero: la CGIL funzione pubblica ha condannato il provvedimento perché, in realtà, esso moltiplica la spesa pubblica (basti pensare che il numero dei dicasteri è arrivato a 27, con tutte le segreterie annesse e connesse, con tutte le disuguaglianze create all'interno dei ministeri). Peraltro, desidero sottolineare che non avete tenuto in alcuna considerazione l'interesse della gente, dei lavoratori dei ministeri, i quali si sono trovati improvvisamente allocati in altri dicasteri aventi altre deleghe ed altre funzioni.
Tutto il vostro modo di governare è da condannare: il paese se ne sta accorgendo e vedrete che, prima o poi - più prima che poi -, ve ne andrete a casa (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)!
PRESIDENTE. L'onorevole Costa ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/50.
ENRICO COSTA. Signor Presidente, invito l'Assemblea ad approvare il mio ordine del giorno n. 9/1287/50.
L'articolo 24-sexies prevede che i regolamenti di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del ministro vengano adeguati alle nuove disposizioni sul personale riservato ai viceministri. Tuttavia, la disposizione non fissa un termine entro il quale i predetti regolamenti di organizzazione debbono essere adeguati.
Da un lato, c'è un decreto-legge con i necessari requisiti di necessità ed urgenza; dall'altro, in contraddizione con i suddetti presupposti, manca un termine per ciò che attiene all'adeguamento dei regolamenti di organizzazione.
È chiaro che l'obiettivo di governo, quello di arrivare allo «spacchettamento» dei ministeri e, quindi, di aumentare il numero dei dicasteri è stato immediatamente raggiunto.Pag. 68
Auspichiamo che venga attuato in modo celere l'adeguamento degli uffici di diretta collaborazione del ministro alle norme relative al personale riservato ai viceministri.
Auspichiamo, altresì, che, almeno in questo, si vada nella direzione opposta rispetto alle disposizioni fondamentali di questo decreto-legge. La direzione opposta significa una restrizione, uno snellimento, un «dimagrimento» della struttura burocratica.
Auspichiamo, ancora, che, almeno sotto questo profilo, gli obiettivi dichiarati vengano rispettati, non come quegli obiettivi dichiarati durante la campagna elettorale, finalizzati ad un «dimagrimento» della struttura burocratica e della struttura del Governo, che non sono stati rispettati; anzi, il primo provvedimento è stato il cosiddetto «spacchettamento», che solo nella rubrica recava il termine «riordino», ma che di riordino ha avuto ben poco (sicuramente ha le caratteristiche di un aumento di ministeri, notato da tutta la stampa, da tutti i critici, da tutti gli opinionisti: il record è stato raggiunto).
Auspichiamo, infine, che si proceda in termini diversi almeno per ciò che riguarda il personale.
PRESIDENTE. L'onorevole Filippi ha facoltà di illustrare il suo ordine del giorno n. 9/1287/15.
ALBERTO FILIPPI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, nell'illustrare l'ordine del giorno in oggetto, avendo presupposto i numerosi interventi sul provvedimento di «spacchettamento» che hanno palesato come l'aumento dei membri governativi inevitabilmente porterà ad aumentare il costo della politica, mi corre l'obbligo di sottolineare alcuni aspetti.
Il primo punto è il seguente. Da quanto contenuto nel testo originario del provvedimento, lo stesso si contraddice al suo interno. I commi 25, che dovrebbe contenere il principio di invarianza di spesa, 25-quinquies e il 25-sexies palesano un inevitabile e precisamente conteggiato aumento di oneri per il bilancio dello Stato derivante dalla nuova organizzazione dei ministeri.
Con esattezza, avremo un maggior onere stimato in 375 mila euro annui, dovuto al fatto che nell'attuale compagine governativa sono presenti 5 unità in più rispetto al Governo precedente, e precisamente: un ministro, due viceministri e due sottosegretari. Inoltre, è previsto un aumento di 6 milioni 864 mila euro annui minimi causati dal fatto che nel Governo attualmente in carica sono presenti 63 componenti non parlamentari, rispetto alle 23 unità che facevano parte del Governo precedente.
Il punto, però, è dove il Governo ha deciso di andare a reperire i soldi per coprire questo onere, ossia dal fondo speciale di parte corrente di competenza del Ministero degli affari esteri. Peccato che i soldi accantonati su quel fondo abbiano una precisa destinazione, quella di far fronte agli obblighi internazionali dello Stato, dalla partecipazione all'ONU ai fondi per la partecipazione ai programmi di aiuto internazionale, e questo non si può fare. I tecnici del Servizio bilancio lo dicono chiaro! Si segnala - scrivono - che l'utilizzo del suddetto accantonamento potrebbe non risultare conforme alla vigente disciplina contabile.
Un altro piccolo problema è stato messo in evidenza: il costo dello stipendio dei sottosegretari tecnici è stato calcolato con dati che non sono proprio aggiornati.
Il secondo punto. Quanto previsto dal provvedimento della sinistra è in assoluto contrasto con i propositi del Governo che, nero su bianco, lo impegnerebbero ad una riduzione della spesa attinente alla pubblica amministrazione.
Quindi, per quanto sopra, si intende impegnare il Governo, in occasione del riordino dei conti pubblici, a non gravare ulteriormente il bilancio dello Stato con oneri di spesa pubblica di carattere discrezionale, il cui finanziamento potrebbe essere conseguito con probabile aumento della pressione fiscale sui contribuenti e sulle imprese.
Infatti, a questa maggioranza non importa iniziare con il record negativo di 102Pag. 69componenti governative, non importa accrescere i costi della politica, non per dare maggiori servizi ma per permettersi una governabilità che, altrimenti, non avrebbe fin da subito, non importa calpestare gli articoli 77, 81 e 90 della sua Costituzione, non importa dover «iniziare le danze» della fiducia fin da subito.
Tutto ciò ed altro, però, importa a chi lavora, a chi paga le tasse, a chi fa impresa e a chi crea il PIL. A me importano proprio queste persone, che meritano un paese diverso, un paese migliore e - permettetemi, onorevoli colleghi - un'Italia come questa, che state demolendo, a me piace sempre meno (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Padania).
GIACOMO STUCCHI. Bravo! Bravo!
PRESIDENTE. Invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli ordini del giorno presentati?
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, cercherò di procedere con rapidità, in considerazione di due elementi: il primo è che alcuni ordini del giorno hanno contenuto sostanzialmente identico, per cui è più semplice accoglierne uno e fare riferimento agli altri; il secondo è che vi è un gruppo di ordini del giorno che attiene al procedimento di legificazione che è stato già oggetto di riflessione in Assemblea e in Commissione, rispetto a cui, tra l'altro, il ministro, in sede di replica, ha annunciato la disponibilità del Governo ad accoglierli. Non avrò, perciò, necessità di motivare ulteriormente la posizione del Governo.
È questo il caso degli ordini del giorno Boato n. 9/1287/1 e Boscetto n. 9/1287/3, di contenuto sostanzialmente identico, che il Governo accetta. Il Governo accetta anche l'ordine del giorno Cesini n. 9/1287/2, riguardante la questione del personale dei consorzi, di cui si è parlato anche al Senato, e conseguentemente accetta anche l'ordine del giorno Lion n. 9/1287/5.
In merito all'ordine del giorno Zacchera n. 9/1287/4, il Governo può accogliere come raccomandazione solo la parte dispositiva. Possiamo cioè accogliere l'invito a mettere a disposizione delle strutture del Governo preposte oggi all'immigrazione le risorse necessarie per realizzare la loro attività.
Il Governo accetta anche l'ordine del giorno Gibelli n. 9/1287/6, in quanto è convinto che i PUM (piani urbani di mobilità) debbano essere definiti nelle competenze. Sullo stesso argomento vertono anche gli ordini del giorno Uggè n. 9/1287/52 e Palmieri n. 9/1287/53, di contenuto identico, che il Governo accetta.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Dussin n. 9/1287/7, relativo all'attribuzione dell'integrazione modale fra i sistemi di trasporto al Ministero dei trasporti, mentre non accoglie gli ordini del giorno Cota n. 9/1287/8 e Stucchi n. 9/1287/9, per il quale è evidente che il Governo è favorevole a monitorare l'attuazione delle norme ma ha scelto un'altra organizzazione del settore.
In merito all'ordine del giorno Caparini n. 9/1287/10, sull'istituto del credito sportivo, il Governo accoglie l'invito: monitorerà l'attuazione della disposizione e verificherà successivamente come si potrà disciplinare meglio la materia della vigilanza sull'istituto del credito sportivo che, per ora, va disciplinata così.
PRESIDENTE. Sottosegretario, scusi se la interrompo, può ripetere il parere sull'ordine del giorno Caparini n.9/1287/10?
GIACOMO STUCCHI. Non può dire se è favorevole o contrario?
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il Governo accetta l'ordine del giorno Caparini n. 9/1287/10, così come gli ordini del giorno Grimoldi n. 9/1287/11 e Fava n. 9/1287/12, per il quale l'accettazione è scontata visto che incidiamo solo sui poteri centrali. Accetta, invece, l'ordine del giorno Garavaglia n. 9/1287/13, purchè sia riformulatoPag. 70sostituendo la parola «esclusivamente» con la seguente: «prevalentemente», poiché al Ministero della famiglia appartengono anche altre competenze.
Il Governo invita al ritiro dell'ordine del giorno Bricolo n. 9/1287/14, poiché la materia è seria e non si può esaurire la questione in tale sede, altrimenti non lo accetta; così come non accetta l'ordine del giorno Filippi n. 9/1287/15; accetta, invece, l'ordine del giorno Dozzo n. 9/1287/16 e accoglie come raccomandazione la parte dispositiva dell'ordine del giorno Allasia n. 9/1287/17; inoltre, accetta solo la parte dispositiva dell'ordine del giorno Goisis n. 9/1287/18.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Pini n. 9/1287/19, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Alessandri n. 9/1287/20; non accetta l'ordine del giorno Lussana n. 9/1287/21, poiché la materia è disciplinata secondo noi in modo congruo dal comma 23-bis del decreto-legge.
Il Governo accetta solo la parte dispositiva dell'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/1287/22, mentre non accetta gli ordini del giorno Bodega n. 9/1287/23, Maroni n. 9/1287/24 e Montani n. 9/1287/25. Accetta, invece, gli ordini del giorno Brigandì n. 9/1287/26 e Pottino n. 9/1287/27, in quanto abbiamo disciplinato una riduzione del 25 per cento della prevista «Unità».
Il Governo accetta l'ordine del giorno Fugatti n. 9/1287/28, che è in linea con le osservazioni del Comitato per la legislazione, così come accetta l'ordine del giorno Armosino n. 9/1287/29, anche se l'accoglimento dell'ordine del giorno Boato n. 9/1287/1 non ci farà esercitare tale delega, e quindi tale invito risulterà non applicabile.
Il Governo accetta per lo stesso motivo l'ordine del giorno La Loggia n. 9/1287/30 nella parte dispositiva, così come accetta gli ordini del giorno Leone n. 9/1287/31 e Elio Vito n. 9/1287/32, riguardanti la stessa materia.
Il Governo accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Zanetta n. 9/1287/33, ove necessario, Rosso n. 9/1287/34 e Campa n. 9/1287/35, ove necessario.
Il Governo accoglie altresì come raccomandazione l'ordine del giorno Garagnani n. 9/1287/36.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Bruno n. 9/1287/37, mentre accetta l'ordine del giorno Caligiuri n. 9/1287/38.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Fabbri n. 9/1287/39 ed accetta l'ordine del giorno Baldelli n. 9/1287/40.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Giacomoni n. 9/1287/41, mentre accoglie come raccomandazione, se sarà necessario, l'ordine del giorno Grimaldi n. 9/1287/42.
Il Governo accoglie altresì come raccomandazione gli ordini del giorno Licastro Scardino n. 9/1287/43 e Marinello n. 9/1287/44, ma si riserva di verificare il modo con cui adottare le iniziative richieste.
Il Governo accetta gli ordini del giorno Stagno d'Alcontres n. 9/1287/45, Nan n. 9/1287/46, Santelli n. 9/1287/47, Ravetto n. 9/1287/48 (poiché quanto prevede è già riportato nel testo del provvedimento in esame), Bertolini n. 9/1287/49, Costa n. 9/1287/50, Mistrello Destro n. 9/1287/51, Uggè n. 9/1287/52 e (come già preannunciato), Palmieri n. 9/1287/53 dei quali era stato già pronunciato il parere) Giudice n. 9/1287/54, Germanà n. 9/1287/55, Misuraca n. 9/1287/56 e Jannone n. 9/1287/57.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Gianfranco Conte n. 9/1287/58, mentre accetta l'ordine del giorno Paolo Russo n. 9/1287/59.
Il Governo, inoltre, non accetta l'ordine del giorno Carfagna n. 9/1287/60, mentre accetta l'ordine del giorno Biancofiore n. 9/1287/61 e, ove necessario, l'ordine del giorno Paoletti Tangheroni n. 9/1287/62.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Mondello n. 9/1287/63, mentre accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Osvaldo Napoli n. 9/1287/64.
Il Governo accetta l'ordine del giorno D'Alia n. 9/1287/65, mentre non accetta gli ordini del giorno De Laurentiis n. 9/1287/66, Ronconi n. 9/1287/67 e Drago n. 9/1287/68.Pag. 71
Il Governo accoglie come raccomandazione, invece, gli ordini del giorno Volontè n. 9/1287/69 e Giovanardi n. 9/1287/70.
Il Governo accetta, con la stessa riserva di riformulazione del precedente ordine del giorno, l'ordine del giorno Capitanio Santolini n. 9/1287/71.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Riccardo Conti n. 9/1287/72, mentre accetta l'ordine del giorno Peretti n. 9/1287/73.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Mereu n. 9/1287/74, mentre accetta gli ordini del giorno Forlani n. 9/1287/75, Dionisi n. 9/1287/76 e Ciocchetti n. 9/1287/77.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Barbieri n. 9/1287/78, mentre accetta gli ordini del giorno Zinzi n. 9/1287/79 e Tassone n. 9/1287/80.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Ciro Alfano n. 9/1287/81, mentre accetta il dispositivo dell'ordine del giorno Tucci n. 9/1287/82.
Il Governo non accetta gli ordini del giorno Lucchese n. 9/1287/83 e Delfino n. 9/1287/84, mentre accetta l'ordine del giorno D'Agrò n. 9/1287/85 e l'ordine del giorno Barani n. 9/1287/86, purché riformulato nel senso di espungere le parole «entro il 31 dicembre 2006» dal dispositivo.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Pisicchio n. 9/1287/87, mentre non accetta gli ordini del giorno Lainati n. 9/1287/88, Simeoni n. 9/1287/89, Verro n. 9/1287/90, Marras n. 9/1287/91 e Aracu n. 9/1287/92.
Il Governo accetta l'ordine del giorno Angelino Alfano n. 9/1287/93, mentre non accetta gli ordini del giorno Lazzari n. 9/1287/94 e Verdini n. 9/1287/95.
Il Governo accetta, altresì, gli ordini del giorno Azzolini n. 9/1287/96 e Fedele n. 9/1287/97.
Il Governo non accetta, invece, gli ordini del giorno Gelmini n. 9/1287/98 e Franzoso n. 9/1287/99.
Il Governo accetta, gli ordini del giorno Boniver n. 9/1287/100, Bernardo n. 9/1287/101, Giuseppe Fini n. 9/1287/102, Aprea n. 9/1287/103 e Buontempo n. 9/1287/104.
Il Governo non accetta l'ordine del giorno Lo Presti n. 9/1287/105, mentre accetta l'ordine del giorno Mazzocchi n. 9/1287/106 e non accetta l'ordine del giorno Migliori n. 9/1287/107.
Il Governo inoltre non accetta gli ordini del giorno Minasso n. 9/1287/108 e Alberto Giorgetti n. 9/1287/109; accetta l'ordine del giorno Leo n. 9/1287/110; non accetta l'ordine del giorno Garnero Santanchè n. 9/1287/111; accetta l'ordine del giorno La Russa n. 9/1287/112, nella parte dispositiva, e non accetta gli ordini del giorno Contento n. 9/1287/113 e Cirielli n. 9/1287/114.
Il Governo accetta, altresì, l'ordine del giorno Bono n. 9/1287/115, ove riformulato eliminando la parola «periodicamente»; accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Moffa n. 9/1287/116; non accetta gli ordini del giorno Benedetti Valentini n. 9/1287/117, Armani n. 9/1287/118 e Pedrizzi n. 9/1287/119 e accetta, come preannunciato, l'ordine del giorno Landolfi n. 9/1287/120, nella parte dispositiva, nonché l'ordine del giorno Briguglio n. 9/1287/121. Il Governo, infine, accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Gamba n. 9/1287/122 e Consolo n. 9/1287/123; accetta l'ordine del giorno Lisi n. 9/1287/124, accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Bellotti n. 9/1287/125; non accetta gli ordini del giorno Bocchino n. 9/1287/126, Giorgio Conte n. 9/1287/127 e Nespoli n. 9/1287/128 ed accetta infine l'ordine del giorno Duilio n. 9/1287/129.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Nardi. Ne ha facoltà.
MASSIMO NARDI. Signor Presidente, intervengo solo per ringraziare il Governo per aver accettato il nostro ordine del giorno Barani n. 9/1287/86. Nella sua precisazione il rappresentante del Governo ha chiesto di eliminare il riferimento al 31 dicembre 2006. Vorrei gentilmente chiederePag. 72al Governo se fosse possibile, comunque, mantenere una certa tempistica perché venire in Parlamento a riferire se il provvedimento ha prodotto quel risparmio e quell'efficienza di cui si è parlato ci sembra doveroso. Quindi, se il Governo fosse d'accordo ad accettare, ad esempio, l'ipotesi del primo trimestre del 2007, ci sentiremmo perfettamente soddisfatti e non insisteremmo per la votazione del nostro ordine del giorno.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. D'accordo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Duilio. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO. Signor Presidente, intervengo brevemente anche perché in Commissione ci eravamo impegnati a sottolineare, a nome sia della maggioranza sia dell'opposizione, la rilevanza del mio ordine del giorno n. 9/1287/129, il cui contenuto credo sia di particolare pregnanza.
Con questo ordine del giorno, tenendo conto del fatto che il provvedimento prevede un'attuazione in tempi abbastanza dilatati, e pur considerando le migliorie introdotte in termini di controllo del Parlamento sui riflessi finanziari che comporta l'attuazione del provvedimento, si impegna il Governo affinché tutti i provvedimenti attuativi delle disposizioni recate da questo decreto-legge, compresi i regolamenti da adottare e gli schemi dei decreti legislativi attuativi della delega, vengano trasmessi alla Camera corredati di apposita relazione tecnica, allo scopo di consentire la puntuale verifica, in sede parlamentare, della praticabilità del riordino, sotto il profilo dei riflessi finanziari.
Il secondo aspetto richiamato nel dispositivo di tale ordine del giorno, a nostro avviso altrettanto importante, è che si proceda all'adeguamento dell'articolazione del bilancio dello Stato in relazione al riassetto delle amministrazioni in un'unica sede, possibilmente in occasione dell'esame del disegno di legge di assestamento per l'anno in corso, eventualmente attraverso una nota di variazione dello stesso, in modo da consentire al Parlamento tutto, maggioranza ed opposizione, una valutazione compiuta del complesso delle modifiche che saranno apportate, fermo restando che, in ogni caso, gli eventuali decreti di variazione di cui al comma 10 dovranno essere trasmessi alle Camere.
Mi sembrava importante richiamare tale aspetto che consente al Parlamento di monitorare tutti i riflessi finanziari anche in attuazione del provvedimento. Si trattava di una preoccupazione trasversalmente condivisa in Commissione e ci tenevo a richiamarla, naturalmente ringraziando il Governo per aver accettato l'ordine del giorno (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo).
PRESIDENTE Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barbieri. Ne ha facoltà.
EMERENZIO BARBIERI. Signor Presidente, chiedo al Governo e al sottosegretario D'Andrea di spiegare per quale motivo, su una serie di ordini del giorno... Chiedo al sottosegretario D'Andrea di ascoltare, perché, se è distratto da altre cose, posso fermarmi e prendere la parola tra un po' (Commenti). Colleghi, per la verità, uso gli argomenti che usava l'onorevole Bressa quando noi eravamo maggioranza e voi opposizione! Si chiedeva al Governo l'attenzione. Quindi, non mi pare di aver chiesto cose eccessive.
Vorrei capire per quale motivo il sottosegretario D'Andrea dichiara il parere contrario del Governo sul mio ordine del giorno n. 9/1287/78, che è volto a tutelare i lavoratori. Lo dico a coloro che vogliono sempre tutelare i lavoratori dipendenti. Esso prevede l'impegno, dato lo «spacchettamento» del MIUR, a garantire che i dipendenti dell'attuale Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca possano non subire conseguenze negative dal fatto che voi abbiate provveduto a dividere il ministero. Se il Governo dice che nonPag. 73accetta questo ordine del giorno, vuol dire che non intende tutelarli. La cosa sarebbe di una gravità estrema (Applausi dei deputati dei gruppi dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e di Alleanza Nazionale).
Lei ha il dovere di spiegare in quest'aula perché non volete tutelare i dipendenti del MIUR! Sono dipendenti dello Stato, non dipendenti della Moratti (Commenti)! Voi siete ossessionati dal voler cambiare le riforme della Moratti, ma non potete confondere la volontà politica di un Governo rispetto alla necessità di tutelare i dipendenti di quel ministero.
Quindi, la pregherei, per rispetto dell'Assemblea, di spiegare i motivi per i quali lei non può accettare il mio ordine del giorno (Applausi dei deputati dei gruppi dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e di Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bono. Ne ha facoltà.
NICOLA BONO. Vorrei pregare il sottosegretario D'Andrea, di cui tutti noi abbiamo apprezzato la sintesi espositiva questa sera, di rivedere il parere favorevole espresso sul mio ordine del giorno n. 9/1287/115 solo a condizione che si sopprima la parola «periodicamente». Mi dispiace comunque subire condizioni, perché o si risponde «sì», oppure «no». Questo «ni» non mi garba molto.
Voi avete fatto un decreto-legge di «spacchettamento» e, per quanto riguarda le politiche di coesione, avete fatto uno «spezzatino», perché avete distribuito, con saggia capacità di divisione delle competenze, in tre ministeri ciò che prima era assegnato al solo Ministero dell'economia, laddove ciò aveva un senso.
Con il nostro ordine del giorno poniamo un tema importante. Se questa divisione ha una sua validità, il Governo ce lo deve dimostrare strada facendo, riferendo periodicamente l'effetto di questa norma. Se togliamo la parola «periodicamente», si svuota il senso della proposta, perché il Governo può riferire una sola volta, magari fra una settimana, e poi mai più.
Allora, il senso compiuto dell'ordine del giorno è quello di consentire una periodicità di intervento. Capirei se avessimo scritto «ogni sei mesi», oppure una data fissa, ma la periodicità viene stabilita da voi, insieme, magari, alle Commissioni competenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Marinello. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor presidente, chiederei al sottosegretario di rivedere, nei limiti del possibile, il suo giudizio sull'ordine del giorno a mia firma n. 9/1287/44 e ovviamente anche l'ordine del giorno Licastro Scardino n. 9/1287/43, che è di argomento analogo.
Comprendo le difficoltà del sottosegretario a rispondere nel merito, ma la questione che è espressa ed esplicitata nei suddetti ordini del giorno è estremamente fondata. In ogni caso, se ci fosse un impegno forte del Governo su questa materia per cercare di dirimere in maniera assolutamente esaustiva le competenze riguardanti la pesca, potrei anche accettare la raccomandazione.
Colgo l'occasione della presenza concomitante del rappresentante del Ministero delle politiche agricole per avere una risposta precisa in merito.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Boato n. 9/1287/1 e Cesini n. 9/1287/2, accettati dal Governo.
Prendo atto, altresì, che l'onorevole Boscetto insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/3, accettato dal Governo.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine delPag. 74giorno Boscetto n. 9/1287/3, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 487
Votanti 481
Astenuti 6
Maggioranza 241
Hanno votato sì 453
Hanno votato no 28).
Prendo atto che i deputati Buontempo e Zaccaria non sono riusciti a votare.
Prendo atto inoltre che l'onorevole Zacchera non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/4, accolto come raccomandazione del Governo nella parte dispositiva.
Prendo atto altresì che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lion n. 9/1287/5, accettato dal Governo.
Prendo atto, infine, che i presentatori degli ordini del giorno da Gibelli n. 9/1287/6 a Fava n. 9/1287/12 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gibelli n. 9/1287/6, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 509
Votanti 496
Astenuti 13
Maggioranza 249
Hanno votato sì 451
Hanno votato no 45).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dussin n. 9/1287/7, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 512
Votanti 496
Astenuti 16
Maggioranza 249
Hanno votato sì 465
Hanno votato no 31).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cota n. 9/1287/8, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 508
Maggioranza 255
Hanno votato sì 225
Hanno votato no 283).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Stucchi n. 9/1287/9 non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 511
Votanti 509
Astenuti 2
Maggioranza 255
Hanno votato sì 222
Hanno votato no 287).
Prendo atto che il deputato Suppa non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Caparini n. 9/1287/10, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 504
Votanti 489
Astenuti 15
Maggioranza 245
Hanno votato sì 453
Hanno votato no 36).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Grimoldi n. 9/1287/11, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 501
Votanti 485
Astenuti 16
Maggioranza 243
Hanno votato sì 451
Hanno votato no 34).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fava n. 9/1287/12, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 510
Votanti 498
Astenuti 12
Maggioranza 250
Hanno votato sì 468
Hanno votato no 30).
Prendo atto che l'onorevole Garavaglia non accetta la riformulazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/13 proposta dal Governo; pertanto il parere è da intendersi contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Elio Vito (Commenti). Ne ha facoltà.
ELIO VITO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, le dichiarazioni di voto si fanno su ciascun ordine del giorno. Quindi non vi è alcuna anomalia.
Intervengo solo per far notare ai colleghi della maggioranza che stanno per votare contro l'ordine del giorno Garavaglia n. 9/1287/13, non accettato dal Governo se non riformulato nel senso indicato dal sottosegretario D'Andrea. Credo, invece, che la Casa delle libertà stia per votare a favore di un documento di indirizzo che impegna il Governo a rivolgere l'attività del nuovo Ministero della famiglia esclusivamente a sostegno della famiglia, come riconosciuta dall'articolo 29 della Costituzione.
Noi voteremo a favore, dunque, e mi auguro che così possiate fare anche voi, colleghi della maggioranza. Se siete contenti che il Governo non abbia accettato questo ordine del giorno, fate pure. In ogni caso, ringraziamo l'onorevole Garavaglia per averlo presentato (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale - Commenti).
PRESIDENTE. Chiedo al rappresentante del Governo se confermi il parere espresso su questo ordine del giorno.
Pag. 76GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il Governo aveva chiesto una riformulazione, e conferma tale richiesta, in caso contrario, il Governo non accetta l'ordine del giorno Garavaglia n. 9/1287/13 (Commenti).
PRESIDENTE. Sta bene.
Preso atto che l'onorevole Garavaglia, come detto, non accetta la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo, passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Garavaglia n. 9/1287/13, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Applausi) (Vedi votazioni).
(Presenti 505
Votanti 493
Astenuti 12
Maggioranza 247
Hanno votato sì 228
Hanno votato no 265).
Prendo atto che il deputato Nicchi avrebbe voluto esprimere voto contrario.
PRESIDENTE. Onorevole Bricolo, accetta l'invito al ritiro del suo ordine del giorno n. 9/1287/14 formulato dal rappresentante del Governo?
FEDERICO BRICOLO. No, signor Presidente ed insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Bricolo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bricolo n. 9/1287/14, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 509
Votanti 507
Astenuti 2
Maggioranza 254
Hanno votato sì 223
Hanno votato no 284).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Filippi n. 9/1287/15 e Dosso n. 9/1287/16 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Filippi n. 9/1287/15, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 512
Maggioranza 257
Hanno votato sì 226
Hanno votato no 286).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Dozzo n. 9/1287/16, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 511
Votanti 505
Astenuti 6
Maggioranza 253
Hanno votato sì 469
Hanno votato no 36).Pag. 77
Ricordo che l'ordine del giorno Allasia n. 9/1287/17 è stato accolto dal Governo come raccomandazione solo riguardo alla parte dispositiva.
Chiedo pertanto al presentatore se insista per la votazione.
STEFANO ALLASIA. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Allasia.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Allasia n. 9/1287/17, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 512
Votanti 511
Astenuti 1
Maggioranza 256
Hanno votato sì 223
Hanno votato no 288).
Ricordo che l'ordine del giorno Goisis n. 9/1287/18 è stato accettato dal Governo solo riguardo alla parte dispositiva.
Chiedo pertanto alla presentatrice se insista per la votazione.
PAOLA GOISIS. Sì, signor Presidente, insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Goisis.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Goisis n. 9/1287/18, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 509
Votanti 507
Astenuti 2
Maggioranza 254
Hanno votato sì 223
Hanno votato no 284).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno da Pini n. 9/1287/19 a Lussana n. 9/1287/21 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pini n. 9/1287/19, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 507
Maggioranza 254
Hanno votato sì 222
Hanno votato no 285).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Alessandri n. 9/1287/20, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 504
Votanti 502
Astenuti 2
Maggioranza 252
Hanno votato sì 221
Hanno votato no 281).Pag. 78
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lussana n. 9/1287/21, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 515
Maggioranza 258
Hanno votato sì 226
Hanno votato no 289).
Ricordo che l'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/1287/22 è stato accettato dal Governo solo riguardo alla parte dispositiva.
Prendo atto che il presentatore insiste per la votazione.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Giancarlo Giorgetti n. 9/1287/22, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 505
Votanti 502
Astenuti 3
Maggioranza 252
Hanno votato sì 220
Hanno votato no 282).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno da Bodega n. 9/1287/23 a Fugatti n. 9/1287/28 insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bodega n. 9/1287/23, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 512
Maggioranza 257
Hanno votato sì 227
Hanno votato no 285).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Maroni n. 9/1287/24, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 515
Maggioranza 258
Hanno votato sì 226
Hanno votato no 289).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Montani n. 9/1287/25, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 509
Maggioranza 255
Hanno votato sì 222
Hanno votato no 287).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Brigandì n. 9/1287/26, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 79
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 504
Votanti 490
Astenuti 14
Maggioranza 246
Hanno votato sì 420
Hanno votato no 70).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pottino n. 9/1287/27, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 511
Votanti 495
Astenuti 16
Maggioranza 248
Hanno votato sì 457
Hanno votato no 38).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fugatti n. 9/1287/28, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 505
Votanti 487
Astenuti 18
Maggioranza 244
Hanno votato sì 459
Hanno votato no 28).
Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Armosino n. 9/1287/29 non insistono per la votazione,
Ricordo che l'ordine del giorno La Loggia n. 9/1287/30 è stato accettato dal Governo solo riguardo alla parte dispositiva.
Chiedo ai presentatori se insistano per la votazione.
ENRICO LA LOGGIA. Sì, Presidente, insistiamo per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno La Loggia n. 9/1287/30, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 496
Votanti 494
Astenuti 2
Maggioranza 248
Hanno votato sì 218
Hanno votato no 276).
Ricordo che gli ordini del giorno Leone n. 9/1287/31 ed Elio Vito n. 9/1287/32 sono stati accettati dal Governo; prendo atto che i rispettivi presentatori non insistono per la votazione.
Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Zanetta n. 9/1287/33, accolto come raccomandazione dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Zanetta n. 9/1287/33, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 502
Votanti 500
Astenuti 2
Maggioranza 251
Hanno votato sì 221
Hanno votato no 279).Pag. 80
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Rosso n. 9/1287/34, accolto come raccomandazione dal Governo.
Prendo altresì atto che i presentatori non insistono per la votazione dei rispettivi ordini del giorno, Campa n. 9/1287/35 e Garagnani n. 9/1287/36, accolti come raccomandazione dal Governo.
Prendo atto, infine, che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Bruno n. 9/1287/37, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bruno n. 9/1287/37, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 509
Maggioranza 255
Hanno votato sì 221
Hanno votato no 288).
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Caligiuri n. 9/1287/38, accettato dal Governo.
Prendo atto, altresì, che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Fabbri n. 9/1287/39, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Fabbri n. 9/1287/39, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 497
Maggioranza 249
Hanno votato sì 217
Hanno votato no 280).
Prendo atto che il deputato Grassi non è riuscito a votare.
Prendo atto inoltre che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Baldelli n. 9/1287/40, accettato dal Governo.
Prendo atto, altresì, che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Giacomoni n. 9/1287/41, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bruno n. 9/1287/41, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 507
Maggioranza 254
Hanno votato sì 221
Hanno votato no 286).
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Grimaldi n. 9/1287/42, accolto come raccomandazione dal Governo.
Chiedo all'onorevole Misuraca, cofirmatario dell'ordine del giorno Licastro Scardino n. 9/1287/43, accolto dal Governo come raccomandazione, se insista per la votazione.
FILIPPO MISURACA. Sì, signor Presidente, insisto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Licastro Scardino n. 9/1287/43, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 81
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 513
Votanti 512
Astenuti 1
Maggioranza 257
Hanno votato sì 228
Hanno votato no 284).
Chiedo all'onorevole Marinello se insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/44, accolto come raccomandazione dal Governo.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Sì, signor Presidente, insisto.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Marinello n. 9/1287/44, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 505
Votanti 483
Astenuti 22
Maggioranza 242
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 283).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Stagno d'Alcontres n. 9/1287/45, Nan n. 9/1287/46, Santelli n. 9/1287/47, Ravetto n. 9/1287/48, Bertolini n. 9/1287/49, Costa n. 9/1287/50, Mistrello Destro n. 9/1287/51, Uggè n. 9/1287/52, Palmieri n. 9/1287/53, Giudice n. 9/1287/54, Germanà n. 9/1287/55, Misuraca n. 9/1287/56 e Jannone n. 9/1287/57, accolti dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo atto, altresì, che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Gianfranco Conte n. 9/1287/58, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gianfranco Conte n. 9/1287/58, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 511
Votanti 510
Astenuti 1
Maggioranza 256
Hanno votato sì 224
Hanno votato no 286).
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Paolo Russo n. 9/1287/59, accettato dal Governo.
Prendo atto, altresì, che i presentatori insistono per la votazione dell'ordine del giorno Carfagna n. 9/1287/60, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Carfagna 9/1287/60, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 512
Votanti 510
Astenuti 2
Maggioranza 256
Hanno votato sì 231
Hanno votato no 279).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno, non insistono per la votazione Biancofiore n. 9/1287/61, Paoletti Tangheroni n. 9/1287/62 e Mondello n. 9/1287/63, accettati dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo atto, altresì, che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordinePag. 82del giorno Osvaldo Napoli n. 9/1287/64, accolto come raccomandazione dal Governo, e che l'onorevole D'Alia non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/65, accettato dal Governo.
Prendo atto, infine, che l'onorevole De Laurentiis insiste per la votazione del suo ordine del giorno 9/1287/66, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno De Laurentiis 9/1287/66, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 502
Maggioranza 252
Hanno votato sì 220
Hanno votato no 282).
Prendo atto che l'onorevole Ronconi insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/67, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ronconi n. 9/1287/67, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 496
Maggioranza 249
Hanno votato sì 213
Hanno votato no 283).
Prendo atto che l'onorevole Drago insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/68, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Drago n. 9/1287/68, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 502
Maggioranza 252
Hanno votato sì 216
Hanno votato no 286).
Prendo atto che l'onorevole Volontè insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/69, accolto come raccomandazione dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Volontè n. 9/1287/69, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 508
Votanti 501
Astenuti 7
Maggioranza 251
Hanno votato sì 217
Hanno votato no 284).
Prendo atto che l'onorevole Giovanardi non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/70, accolto come raccomandazione dal Governo.
L'ordine del giorno Capitanio Santolini n. 9/1287/71 è accettato dal Governo ove venisse riformulato. Prego il sottosegretario D'Andrea di ripetere in che cosa consiste tale riformulazione, come richiesto da alcuni colleghi.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. SiPag. 83tratta di aggiungere, dopo le parole «orientare l'attività del nuovo dicastero», la parola «prevalentemente». Ciò allo scopo di evitare che il ministro per la famiglia non si possa occupare di altre materie a lui delegate.
PRESIDENTE. Onorevole Capitanio Santolini, accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/1287/71?
LUISA CAPITANIO SANTOLINI. No, signor Presidente, la parola «prevalentemente» è troppo ambigua. Nel mio ordine del giorno si fa riferimento in modo chiarissimo all'articolo 29 della Costituzione e quindi bisogna assolutamente essere specifici. Insisto quindi per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Capitanio Santolini n. 9/1287/71, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 501
Votanti 499
Astenuti 2
Maggioranza 250
Hanno votato sì 223
Hanno votato no 276).
Prendo atto che l'onorevole Riccardo Conti insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/72, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Riccardo Conti n. 9/1287/72, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 459
Votanti 458
Astenuti 1
Maggioranza 230
Hanno votato sì 201
Hanno votato no 257).
Ricordo che l'ordine del giorno Peretti n. 9/1287/73 è stato accettato dal Governo; prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione.
Prendo atto che l'onorevole Mereu insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/74, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Mereu n. 9/1287/74, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 492
Maggioranza 247
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 281).
Ricordo che gli ordini del giorno Forlani n. 9/1287/75, Dionisi n. 9/1287/76 e Ciocchetti n. 9/1287/77 sono stati accettati dal Governo; prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione.
Passiamo all'ordine del giorno Barbieri n. 9/1287/78, non accettato dal Governo.
EMERENZIO BARBIERI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Le ricordo che è già intervenuto su questo ordine del giorno...
Pag. 84EMERENZIO BARBIERI. Io ho fatto una domanda al Governo, che non si degna di rispondere. Un Governo che non risponde lede la dignità del Parlamento. Signor Presidente, mi appello alla sua sensibilità: l'onorevole D'Andrea ha il dovere di spiegare perché il Governo è contrario. Se non lo fa, vuol dire che non adempie alle sue funzioni (Commenti).
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, potrei rispondere all'onorevole Barbieri che la motivazione è stata data in occasione del parere su un altro ordine del giorno. Ad un complesso di ordini del giorno che attengono tutti alla stessa materia abbiamo dato parere contrario ritenendo la disposizione di legge prevista dal decreto - così com'è scritta - idonea a verificare la sussistenza dei requisiti in questione, nel principio della tutela delle posizioni dei dipendenti.
Quindi non c'è altro su cui ragionare (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo).
PRESIDENTE. Prendo atto che l'onorevole Barbieri insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/78, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Barbieri n. 9/1287/78, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 478
Maggioranza 240
Hanno votato sì 195
Hanno votato no 283).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Zinzi n. 9/1287/79 e Tassone n. 9/1287/80, accettati dal Governo, non insistono per la votazione, mentre l'onorevole Ciro Alfano insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/81, non accettato dal Governo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Ciro Alfano n. 9/1287/81, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 497
Votanti 495
Astenuti 2
Maggioranza 248
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 284).
Onorevole Tucci, insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/82, accettato dal Governo limitatamente alla parte dispositiva?
MICHELE TUCCI. No, signor Presidente, non insisto per la votazione.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che i presentatori insistono per la votazione degli ordini del giorno Lucchese n. 9/1287/83 e Delfino n. 9/1287/84, non accettati dal Governo.
Passiamo ai voti.Pag. 85
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lucchese n. 9/1287/83, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 495
Votanti 492
Astenuti 3
Maggioranza 247
Hanno votato sì 210
Hanno votato no 282).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Delfino n. 9/1287/84, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 493
Votanti 492
Astenuti 1
Maggioranza 247
Hanno votato sì 207
Hanno votato no 285).
Prendo atto che l'onorevole D'Agrò non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/85, accettato dal Governo.
Prendo inoltre atto che i presentatori dell'ordine del giorno Barani n. 9/1287/86 accettano la riformulazione proposta dal Governo e non insistono per la votazione.
Prendo altresì atto che l'onorevole Pisicchio non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/87, accettato dal Governo.
Prendo atto, infine, che i presentatori degli ordini del giorno da Lainati n. 9/1287/88 ad Aracu n. 9/1287/92, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lainati n. 9/1287/88, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 496
Votanti 491
Astenuti 5
Maggioranza 246
Hanno votato sì 205
Hanno votato no 286).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Simeoni n. 9/1287/89, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 489
Votanti 487
Astenuti 2
Maggioranza 244
Hanno votato sì 213
Hanno votato no 274).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Verro n. 9/1287/90, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 491
Votanti 490
Astenuti 1
Maggioranza 246
Hanno votato sì 206
Hanno votato no 284).Pag. 86
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Marras n. 9/1287/91, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 496
Votanti 494
Astenuti 2
Maggioranza 248
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 283).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Aracu n. 9/1287/92, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 496
Votanti 495
Astenuti 1
Maggioranza 248
Hanno votato sì 212
Hanno votato no 283).
Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Angelino Alfano n. 9/1287/93, accettato dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo atto altresì che i presentatori degli ordini del giorno Lazzari n. 9/1287/94 e Verdini n. 9/1287/95, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lazzari n. 9/1287/94, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 489
Maggioranza 245
Hanno votato sì 209
Hanno votato no 280).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Verdini n. 9/1287/95, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 488
Votanti 487
Astenuti 1
Maggioranza 244
Hanno votato sì 204
Hanno votato no 283).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno Azzolini n. 9/1287/96 e Fedele n. 9/1287/97, accettati dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo atto altresì che i presentatori degli ordini del giorno Gelmini n. 9/1287/98 e Franzoso n. 9/1287/99, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Gelmini n. 9/1287/98, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 479
Astenuti 1
Maggioranza 240
Hanno votato sì 201
Hanno votato no 278).Pag. 87
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Franzoso n. 9/1287/99, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 493
Votanti 492
Astenuti 1
Maggioranza 247
Hanno votato sì 210
Hanno votato no 282).
Prendo atto che i presentatori degli ordini del giorno da Boniver n. 9/1287/100 a Buontempo n. 9/1287/104, accettati dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo altresì atto che i presentatori dell'ordine del giorno Lo Presti n. 9/1287/105, non accettato dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Lo Presti n. 9/1287/105, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 487
Votanti 486
Astenuti 1
Maggioranza 244
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 283).
Prendo atto che il deputato Berruti non è riuscito a votare.
Prendo atto inoltre che i presentatori dell'ordine del giorno Mazzocchi n. 9/1287/106, accettato dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo altresì atto che i presentatori degli ordini del giorno Migliori n. 9/1287/107, Minasso n. 9/1287/108 e Alberto Giorgetti n. 9/1287/109, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Migliori n. 9/1287/107, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 487
Votanti 486
Astenuti 1
Maggioranza 244
Hanno votato sì 205
Hanno votato no 281).
Prendo atto che il deputato Berruti non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Minasso n. 9/1287/108, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 480
Votanti 479
Astenuti 1
Maggioranza 240
Hanno votato sì 199
Hanno votato no 280).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Alberto Giorgetti n. 9/1287/109, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 88
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 486
Maggioranza 244
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 283).
Prendo atto che i presentatori dell'ordine del giorno Leo n. 9/1287/110, accettato dal Governo, non insistono per la votazione.
Prendo altresì atto che i presentatori dell'ordine del giorno Garnero Santanchè n. 9/1287/111, non accettato dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Garnero Santanché n. 9/1287/111, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 491
Maggioranza 246
Hanno votato sì 207
Hanno votato no 284).
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno La Russa n. 9/1287/112, accettato dal Governo limitatamente alla parte dispositiva.
Prendo atto altresì che i presentatori degli ordini del giorno Contento n. 9/1287/113 e Cirielli n. 9/1287/114, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Contento n. 9/1287/113, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 483
Votanti 482
Astenuti 1
Maggioranza 242
Hanno votato sì 202
Hanno votato no 280).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Cirielli n. 9/1287/114, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 486
Votanti 484
Astenuti 2
Maggioranza 243
Hanno votato sì 201
Hanno votato no 283).
Prendo atto che l'onorevole Bono accetta la riformulazione proposta e non insiste per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/115.
Prendo atto inoltre che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Moffa n. 9/1287/116, accolto come raccomandazione.
Prendo atto altresì che i presentatori degli ordini del giorno Benedetti Valentini n. 9/1287/117, Armani n. 9/1287/118 e Pedrizzi n. 9/1287/119, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Benedetti Valentini n. 9/1287/117, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.Pag. 89
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 478
Votanti 477
Astenuti 1
Maggioranza 239
Hanno votato sì 198
Hanno votato no 279).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Armani n. 9/1287/118, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 468
Maggioranza 235
Hanno votato sì 201
Hanno votato no 267).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Pedrizzi n. 9/1287/119, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 487
Votanti 483
Astenuti 4
Maggioranza 242
Hanno votato sì 202
Hanno votato no 281).
Constato l'assenza dell'onorevole Landolfi: s'intende che non insista per la votazione del suo ordine del giorno n. 9/1287/120.
Prendo atto che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Briguglio n. 9/1287/121, accettato dal Governo.
Prendo atto, altresì, che i presentatori non insistono per la votazione degli ordini del giorno Gamba n. 9/1287/122 e Consolo n. 9/1287/123, accolti come raccomandazione.
Prendo atto, inoltre, che i presentatori non insistono per la votazione dell'ordine del giorno Lisi n. 9/1287/124, accettato dal Governo.
Prendo atto infine che i presentatori degli ordini del giorno da Bellotti n. 9/1287/125 a Nespoli n. 9/1287/128, non accettati dal Governo, insistono per la votazione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bellotti n. 9/1287/125, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 467
Maggioranza 234
Hanno votato sì 190
Hanno votato no 277).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Bocchino n. 9/1287/126, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 462
Votanti 458
Astenuti 4
Maggioranza 230
Hanno votato sì 179
Hanno votato no 279).Pag. 90
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Giorgio Conte n. 9/1287/127, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 477
Maggioranza 239
Hanno votato sì 192
Hanno votato no 285).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Nespoli n. 9/1287/128, non accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 460
Maggioranza 231
Hanno votato sì 183
Hanno votato no 277).
Prendo atto che l'onorevole Rocco Pignataro non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Prendo atto, altresì, che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Duilio n. 9/1287/129, accettato dal Governo.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Ricordo che, in base alle intese intercorse nell'ambito della Conferenza dei presidenti di gruppo, la votazione finale sul provvedimento avrà luogo nella seduta di lunedì 17 luglio 2006.