Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Discussione del disegno di legge S. 1448: Legge comunitaria 2007 (approvato dal Senato) (A.C. 3062-A) e della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea (doc. LXXXVII, n. 2).
Lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 19 dicembre 2007.
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione congiunta sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
FRANCA BIMBI (PD-U), Relatore sul disegno di legge n. 3062-A. Sottolineato che il disegno di legge comunitaria in discussione si inserisce in un contesto di maggiori responsabilità del nostro Paese in ambito europeo, anche a seguito dei nuovi scenari aperti dal Trattato di Lisbona, evidenzia il significativo incremento degli atti di recepimento registratosi nell'ultimo periodo, lamentando, tuttavia, la sussistenza di un numero eccessivo di procedimenti di infrazione nei confronti dell'Italia, segnatamente in materia ambientale.
Illustrati, quindi, gli aspetti salienti e i profili innovativi del provvedimento, dà conto di alcune proposte emendative presentate dalla I Commissione e recepite nel testo in discussione. Auspica, inoltre, l'avvio di una riflessione sulle procedure di esame dei provvedimenti concernenti la materia comunitaria, che porti eventualmente alla creazione di una specifica sessione, al fine di garantire tempi certi di approvazione degli stessi.
In sostituzione del relatore sul doc. LXXXVII, n. 2, illustra altresì il contenuto della relazione in discussione, rilevando che il ritardo con il quale la Camera avvia l'esame del documento rende in parte superate molte delle intenzioni e degli orientamenti in esso contenuti. Nell'auspicare, quindi, un'ampia riflessione su una possibile revisione delle attuali procedure in vista di un abbinamento dell'esame della relazione annuale e di quello dei programmi della Commissione europea e del Consiglio dell'Unione europea, sottolinea la necessità che le prossime relazioni espongano in modo più sistematico ed organico gli orientamenti che il Governo intende assumere per l'anno in corso e il seguito che esso intende dare agli indirizzi già espressi dalle Camere. Nell'esprimere infine apprezzamento per gli aggiornamenti e le precisazioni offerte dal Ministro Bonino nel corso dell'esame presso la XIV Commissione, giudica opportuno rafforzare il ruolo e la funzione del Parlamento nella fase ascendente del procedimento di formazione degli atti comunitari.
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MAURO PILI (FI). Nel ritenere che il provvedimento in discussione rechi evidenti elementi peggiorativi rispetto alla precedente legge comunitaria, mancando di una visione sostanziale e strategica dei problemi da affrontare, lamenta la sussistenza di una limitata tutela dei principi a garanzia della sovranità e delle specificità nazionali, quale conseguenza della debolezza politica del Governo, che ha contribuito a determinare un evidente sbilanciamento dei poteri dell'Unione europea nei confronti degli Stati membri in senso impositivo. Ritiene, quindi, che dal testo in discussione non emerga una vera azione propositiva dell'Italia in ambito comunitario, anche in conseguenza del fatto che l'Esecutivo, attraverso l'imposizione di tempi ristretti e di deleghe, esclude il Parlamento da qualsiasi intervento correttivo. Auspica, infine, una maggiore attenzione al tema del libero mercato del Mediterraneo, al fine di consentire all'Italia di competere nello scenario europeo ed internazionale.
ANGELO PICANO (Pop-Udeur). Osserva preliminarmente che il Trattato recentemente sottoscritto a Lisbona, il cui testo recepisce importanti novità già contemplate dal Trattato costituzionale, ispirate all'idea dell'Unione europea come comunità di valori, consente di analizzare con maggiore concretezza il contenuto del disegno di legge comunitaria 2007, nonché di delimitare meglio la partecipazione dell'Italia al processo decisionale europeo. Ritiene, in particolare, che il rafforzamento del Parlamento europeo, del quale sono stati accresciuti poteri e ruolo, nonché dei Parlamenti nazionali, delinei un assetto delle istituzioni comunitarie che consentirà non soltanto di governare in maniera più adeguata i mutamenti geopolitici in atto, ma anche di mettere ordine nella finanza globale, nonché di elaborare una strategia multilaterale volta a conseguire una significativa diminuzione della violenza nel mondo. Richiamate, altresì, le importanti modifiche apportate alla cosiddetta legge Buttiglione in materia di recepimento delle direttive, sottolinea l'opportunità di prevedere un'apposita sessione parlamentare dedicata alle tematiche europee.
ANTONELLO FALOMI (RC-SE). Sottolineato il ritardo con cui si svolge il dibattito odierno, auspica una revisione delle procedure regolamentari che consenta l'esame della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea in una apposita sessione, distinta dall'esame del disegno di legge comunitaria. Nel rilevare altresì gli orientamenti da sottoporre al Governo per l'anno 2008, auspica un forte impegno dell'Esecutivo in direzione della ripresa del processo costituente nell'Unione europea, sottolineando le potenzialità insite nella Carta europea dei diritti dell'uomo, della quale paventa tuttavia una attuazione minimalista o fuorviante. Rilevato infine l'esito deludente della pregressa esperienza costituente, dovuto anche al prevalere di un metodo basato sulle conferenze intergovernative e sulla cooperazione rafforzata, auspica un più pregnante coinvolgimento del Parlamento europeo in tale processo o, in alternativa, la creazione di un'apposita Assemblea costituente.
GIANLUCA PINI (LNP). Manifestato un orientamento contrario alle disposizioni recate dagli articoli da 28 a 32 del disegno di legge comunitaria in discussione, relative all'attuazione delle decisioni quadro adottate nell'ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, le quali avrebbero richiesto, in considerazione della connessa cessione di sovranità nei confronti dell'Europa, un apposito dibattito, evidenzia la mancanza nel testo di disposizioni finalizzate a dare certezza agli operatori economici italiani. In particolare, auspica l'accoglimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo, volte a prevedere una sospensione delle multe relative alle quote latte, eventualmentePag. Vriformulabili a fronte della disponibilità del Governo a risolvere i problemi dei produttori italiani. Nel giudicare quindi sbagliato agevolare l'ingresso nell'Unione della Turchia, preannunzia che il suo gruppo non potrà esprimere un orientamento favorevole alla relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, che non attribuisce adeguato rilievo alla partecipazione popolare, pur manifestando disponibilità a rivedere tale posizione ove siano previsti idonei correttivi.
SANDRO GOZI (PD-U). Stigmatizzate le considerazioni critiche formulate negli interventi di esponenti dell'opposizione, sottolinea la necessità di rilanciare il dibattito sulle prospettive aperte dal Trattato di Lisbona, come quelle relative ad una Europa a «densità variabile» ed allo sviluppo della politica di vicinato nel Mediterraneo. Nell'auspicare altresì un ruolo più incisivo dei Parlamenti nazionali nella fase ascendente del processo normativo comunitario, evidenzia la positiva azione svolta dal Governo per restituire credibilità all'Italia in ambito europeo, anche attraverso il contenimento delle procedure di infrazione. Rilevata infine la necessità di un ulteriore sforzo volto a migliorare l'attuazione in sede nazionale della normativa comunitaria, auspica una riforma procedurale volta a consentire l'esame in una apposita sessione della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Sottolinea preliminarmente la necessità di un'urgente e completa revisione delle norme relative all'esame parlamentare del disegno di legge comunitaria, anche per quanto attiene ai tempi di discussione dei singoli documenti, constatando il forte ritardo dell'Italia nella fase ascendente del processo normativo comunitario.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Giudica, altresì, indispensabile pervenire, prima della ratifica del Trattato di Lisbona, alla risoluzione di alcuni nodi interpretativi ad esso connessi, come quelli concernenti il ruolo dell'Ufficio Affari esteri dell'Unione europea nonché il numero ed il meccanismo di rotazione dei commissari europei.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
LUCIANO PETTINARI (SDpSE). Nel rilevare preliminarmente che il disegno di legge comunitaria e la relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea appaiono caratterizzati da luci ed ombre, le quali riflettono lo scarto tra le ottime intenzioni ad essi sottese ed i risultati effettivamente conseguiti, sottolinea l'opportunità di prevedere, anche in considerazione dell'elevato numero di procedure di infrazione aperte nei confronti dell'Italia, un'apposita sessione parlamentare finalizzata all'approvazione di una sorta di documento di programmazione in materia di politiche comunitarie. Giudicate quindi positive ed innovative le disposizioni che prevedono la rivalsa dello Stato a carico dei soggetti resisi responsabili di inadempimenti degli obblighi comunitari cui consegua l'applicazione di sanzioni pecuniarie, nonché quelle concernenti l'attuazione delle decisioni quadro adottate nell'ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale, ritiene necessario rafforzare il ruolo dei Parlamenti, oscurato dalla dimensione intergovernativa attribuita al processo di riforma dei trattati. Manifesta, infine, l'orientamento favorevole del suo gruppo ad una modifica dei regolamenti parlamentari volta a separare l'esame del disegno di legge comunitaria da quello della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
RENZO TONDO (FI). Constatata l'assoluta carenza di contenuto dei documenti in esame, dai quali, peraltro, non si evince quali siano gli obiettivi del Governo in materia, giudica indispensabile avviare una seria riflessione sul tema Europa, che a suo giudizio impone la definizione diPag. VIpolitiche più coerenti ed efficaci, segnatamente in settori strategici per il nostro Paese, quali i trasporti, l'ambiente e l'energia, attesa peraltro la totale assenza di partecipazione dell'Italia nella fase ascendente del processo normativo comunitario.
ANNA MARIA CARDANO (RC-SE). Evidenziata la necessità di garantire la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura, in conformità ai documenti recentemente approvati dal Consiglio dell'Unione europea, nonché di dare piena attuazione alla direttiva sull'uguaglianza razziale, sottolinea l'importanza del dialogo interculturale e delle politiche di inclusione, con particolare riferimento all'immigrazione. Invita quindi il Governo a dare attuazione alla direttiva comunitaria 2006/141/CE, in materia di alimenti per bambini, non ancora recepita nonostante l'intervenuta approvazione di un apposito atto di indirizzo.
CLAUDIO FRANCI (PD-U). Sottolineato il forte impatto che le modifiche intervenute nell'organizzazione comune del mercato avranno nel mondo agricolo del nostro Paese, esprime apprezzamento per le riforme del settore ortofrutticolo e, in particolare per l'introduzione del principio della tracciabilità delle produzioni e giudica, infine, positivamente l'azione svolta dall'Esecutivo a favore del comparto dell'agricoltura nazionale.
ANTONIO RAZZI (IdV). Sottolineata la rilevanza dell'esame del disegno di legge comunitaria e della relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, ricorda i risultati soddisfacenti ottenuti dal Governo in termini di contenimento delle procedure di infrazione e sul piano finanziario. Nel condividere, quindi, le osservazioni svolte dal relatore circa la necessità di un ulteriore sforzo nel senso di una più completa attuazione - da parte dello Stato e delle Regioni - della normativa comunitaria, esprime apprezzamento per il proficuo lavoro svolto dalla XIV Commissione, ribadendo la centralità della dimensione comunitaria per il futuro del Paese.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione congiunta sulle linee generali.
FRANCA BIMBI (PD-U), Relatore sul disegno di legge n. 3062-A. Nel ringraziare preliminarmente i deputati intervenuti per il fruttuoso dibattito svolto, sottolinea che la specificità del disegno di legge comunitaria in esame denota l'impegno dell'attuale Esecutivo nel rendere il nostro Paese un partner più attendibile dell'Europa, tenendo però nel debito conto gli interessi nazionali, nel rispetto peraltro degli enti locali, in vista della realizzazione del più compiuto e coerente modello di integrazione europea.
GABRIELE FRIGATO (PD-U), Relatore sul doc. LXXXVII, n. 2. Nel rivolgere preliminarmente le proprie scuse per non aver potuto essere presente all'inizio della discussione, auspica l'istituzione di una apposita sessione parlamentare dedicata alle tematiche afferenti all'Unione europea. Giudicate altresì strumentali ed infondate talune critiche rivolte da esponenti dell'opposizione ad un presunto eccesso di burocratizzazione nel funzionamento degli organismi comunitari, richiama, tra l'altro, il ruolo preminente dell'Italia e dell'Unione europea nell'approvazione in sede ONU della moratoria sulla pena di morte, nonché la positiva azione del Governo Prodi volta al contenimento delle procedure di infrazione riguardanti l'Italia ed al rispetto dei parametri finanziari comunitari. Richiama quindi la centralità della vocazione europeista nella formazione delle giovani generazioni. Chiede infine una breve sospensione della seduta per consentire la predisposizione di una risoluzione riferita alla relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
PRESIDENTE. Ritiene di poter accedere alla richiesta formulata dal relatore Frigato.
La seduta, sospesa alle 19,20, è ripresa alle 19,35.
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee.Pag. VIIConstatato che, anche in passato, non si è pervenuti tempestivamente all'approvazione degli strumenti legislativi inerenti la partecipazione dell'Italia all'Unione europea, comunica di aver già presentato presso il Consiglio dei ministri il disegno di legge comunitaria per l'anno 2008. Auspica, pertanto, che l'accelerazione della fase ascendente del processo normativo comunitario possa contribuire a rendere questo strumento più efficace, invitando allo svolgimento di dibattiti in materia presso le singole Commissioni di merito, che giudica proficui ed utili, a fronte di uno scambio più puntuale di informazioni con il Governo.
Ribadito l'impegno dell'Esecutivo nel proseguire - dietro impulso dell'Unione europea - nel processo in atto di semplificazione normativa e di delegificazione, auspica una modifica dei regolamenti parlamentari volta a consentire un esame separato del disegno di legge comunitaria dalla relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Ricordata la positiva azione del Governo Prodi in ordine al contenimento delle procedure di infrazione nei confronti dell'Italia, sottolinea come il disegno di legge comunitaria per il 2007 recepisca direttive negoziate dall'Esecutivo precedentemente in carica. Ritenendo infondate le critiche rivolte dall'opposizione e relative ad una presunta deriva burocratica dell'Unione europea, sottolinea l'eterogeneità e la complessità delle problematiche cui si rivolge la normazione comunitaria. Sul piano politico auspica infine che la ricerca di una comune Patria europea possa prevalere sul paventato ritorno di politiche nazionalistiche e protezionistiche.
PRESIDENTE. Avverte che, ai sensi dell'articolo 126-ter, comma 6, del Regolamento, sono state presentate le risoluzioni Pini n. 6-00026, Frigato 6-00027 e Falomi n. 6-00028, concernenti la relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea.
Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.