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Sull'ordine dei lavori (13,42).
IVANO STRIZZOLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
IVANO STRIZZOLO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, intervengo brevemente - ma, ritengo, doverosamente - per ricordarePag. 5a quest'Aula che nella data odierna di ottantanove anni fa (il 18 gennaio del 1919) Don Sturzo fondava, presso l'albergo Santa Chiara, che dista poche centinaia di metri da quest'Aula, il Partito popolare italiano. Desidero sottolineare che il pensiero culturale e politico di quell'insigne personaggio è ancora oggi di grande attualità e di grande originalità, ed evidenzio tali aspetti proprio in una fase in cui bisogna ancora una volta ribadire con forza la laicità dell'impegno politico e la distinzione dei ruoli.
Credo che la figura ed il pensiero di Don Sturzo, che ha vissuto momenti anche particolarmente complessi, gravi e drammatici della storia di questo nostro Paese, sono un esempio ancora oggi significativo per la distinzione dei ruoli tra chi porta avanti in maniera laica i valori del cattolicesimo democratico e popolare e chi deve giustamente in altre posizioni assumere le responsabilità per quanto riguarda l'azione dell'interesse comune nelle sedi istituzionali.
Parlo di una grande figura alla quale molti di noi ancora oggi - credo giustamente - si richiamano nell'attività quotidiana e nell'impegno politico, amministrativo e sociale. Grazie, signor Presidente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-L'Ulivo).
PRESIDENTE. Grazie a lei, onorevole Strizzolo, per questo ricordo.
MAURIZIO TURCO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MAURIZIO TURCO. Signor Presidente, onde evitare di dover eventualmente chiedere lunedì al Governo di riferire in Aula e al di là di quelle che sono le mie opinioni personali, è noto che le autorità vaticane, secondo le quali è stato impedito al Papa di esprimere liberamente il proprio pensiero, hanno invitato i cattolici italiani ad esprimere la propria solidarietà al Papa, sulla base di tali motivazioni, recandosi domenica prossima in piazza San Pietro.
Credo che sarebbe opportuno sollecitare il Governo affinché faccia tutto il possibile per consentire il regolare e libero svolgimento della manifestazione, anche sulla base del fatto che nella sola città di Roma vivono alcuni milioni di cattolici, i quali, richiamati da motivazioni così forti, è prevedibile che saranno mobilitati e si recheranno in piazza San Pietro. Immagino, quindi, che sarà stata allertata la protezione civile e che saranno stati presi tutti i provvedimenti del caso affinché non ci si ritrovi in quest'Aula, lunedì, a dover chiedere conto al Governo di quanto potrebbe accadere.
ANTONELLO FALOMI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONELLO FALOMI. Signor Presidente, intervengo solo per chiedere che il Governo, quando avrà acquisito tutte le necessarie informazioni, venga a riferire all'Aula su un nuovo grave incidente sul lavoro avvenuto questa mattina a Marghera, nel quale due operai addetti alla pulizia delle caldaie di una nave hanno perso la vita.
A quanto pare non erano attrezzati adeguatamente per fronteggiare il lavoro in locali che spesso sono privi di ossigeno.
Questo nuovo grave incidente sul lavoro segnala un problema che il Parlamento ha avuto già modo di affrontare, anche attraverso nuove misure legislative. Vi è, però, l'urgenza di acquisire le informazioni necessarie e, al tempo stesso, di far sì che i decreti legislativi di attuazione delle disposizioni che abbiamo approvato siano varati rapidamente, per dare alla nostra legislazione una capacità più incisiva di fronteggiare tale gravissimo fenomeno.
PRESIDENTE. Onorevole Falomi, sicuramente la Presidenza informerà il Governo affinché la sua richiesta, che ha un valore importante, ottenga una risposta.