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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative del Governo volte a scongiurare l'istituzione, da parte del Governo afgano, di una polizia morale - n. 3-00131)
PRESIDENTE. Il deputato Venier ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00131 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
IACOPO VENIER. Signor Presidente, è giunta la notizia che il Presidente Karzai ha emanato un decreto con cui autorizza la rinascita in Afghanistan della polizia per la prevenzione del peccato, con il compito di vigilare, tra l'altro, sul controllo dell'abbigliamento delle donne e sui programmi radiotelevisivi.
La polizia per la prevenzione del peccato è tristemente nota, perché fu istituita dal regime dei talebani per terrorizzare la popolazione.
Questa notizia si aggiunge ad una serie di fatti gravissimi, come la condanna a morte di un convertito al cristianesimo e la persecuzione della deputata Malalai Joya, minacciata di stupro in pieno Parlamento afghano.
Signor Vicepremier, le chiediamo se il Governo italiano abbia intenzione di intervenire presso il presidente Karzai per esprimere tutta la riprovazione del nostro paese verso decisioni che negano i più basilari diritti di libertà, in particolare, delle donne e della stampa.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Massimo D'Alema, ha facoltà di rispondere.
MASSIMO D'ALEMA, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il Governo afghano effettivamente ha approvato una bozza di provvedimento per il ripristino del dipartimento per la promozione della virtù e la prevenzione del vizio, che dovrebbe essere guidato dal ministro per gli affari religiosi Nematollah Shahrani. Non è, tuttavia, al momento, definito l'ambito di competenze di tale dipartimento che, secondo le dichiarazioni dello stesso Shahrani, si concentrerebbe sulla repressione del consumo di droghe ed alcolici, del crimine e della corruzione.
La bozza di provvedimento dovrà, comunque, essere discussa e approvata dal Parlamento afghano, cui sarà presentata al termine della pausa estiva, e potrà entrare in vigore soltanto una volta ottenuta l'approvazione delle Camere.
Nel caso in cui il provvedimento dovesse entrare in vigore, il Governo italiano, di concerto con i partner europei, non mancherà di vigilare sul rispetto dei diritti umani e delle libertà civili, intervenendo ove necessario presso le autorità afghane e lo stesso Karzai.
Da questo punto di vista, desidero ricordare che, nell'ambito della Commissione dei diritti umani delle Nazioni Unite, l'Italia ha promosso, sin dal 2004, una risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan. In occasione della sessione della Commissione dei diritti umani del 2005, pur riconoscendosi gli indubbi e sostanziali progressi nel settore delle riforme istituzionali, dei diritti civili e politici e in quello giudiziario, si faceva stato di una serie di gravi violazioni.
In vista della prossima sessione del neocostituito consiglio dei diritti umani, l'Alto commissario per i diritti umani ha predisposto un rapporto sulla situazione in Afghanistan, sottolineando come, nel complesso, il quadro dei diritti umani mostri alcuni progressi, specie in aree importanti, quali il successo rappresentato dalle elezioni parlamentari con la partecipazione della popolazione femminile.
Siamo, comunque, consapevoli che progressi in questo campo non possono imporsi rapidamente. Permangono difficoltà tanto dal punto di vista della sicurezza come da quello del consolidamento di un sistema di governo realmente efficace.
Tuttavia, malgrado innegabili ostacoli, i progressi esistono e vanno sostenuti con forza. In questo spirito l'Italia è impegnata da tempo con un ruolo di primo piano nel settore della riforma della giustizia. Siamo determinati a sviluppare e potenziare il nostro impegno in settori strategici come questo, nella convinzione che ciò contribuisca,Pag. 76fra l'altro, proprio a sensibilizzare le autorità e la popolazione al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Anche a tal fine, il Governo ha voluto aumentare la dimensione civile del nostro intervento in Afghanistan, con la messa a disposizione di significative risorse finanziarie.
PRESIDENTE. Il deputato Venier ha facoltà di replicare, per due minuti.
IACOPO VENIER. Signor Vicepresidente D'Alema, noi siamo parzialmente soddisfatti per la sua risposta, soprattutto perché ci ha detto che non è stata ancora istituita la polizia morale per la prevenzione del peccato, tristemente nota in Afghanistan, che rappresenta un segnale della continuità di parte del Governo Karzai con i poteri precedenti e che mostra la presenza nelle istituzioni afghane dei signori della guerra, di ex talebani e di una fortissima pressione per il ristabilimento di una violenta repressione nei confronti della stampa e delle donne.
Sono queste le ragioni che ci portano ad esprimere grande preoccupazione per la situazione afghana. Per le stesse ragioni, chiediamo al nostro Governo di accompagnare sempre la denuncia delle violazioni dei diritti umani in Afghanistan alle iniziative che assumerà in sede internazionale per la ridefinizione delle presenze militari e civili della comunità internazionale in questo paese, tema di cui stiamo discutendo in Parlamento in queste ore.