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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Apposizione del segreto di Stato su atti concernenti la vicenda del sequestro di Abu Omar - n. 3-00135)
PRESIDENTE. La deputata De Zulueta ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00135 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
TANA DE ZULUETA. Signor Presidente, il 27 giugno ho partecipato alla votazione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa sulle prigioni segrete della CIA in Europa e sulla politica delle extraordinary rendition, i sequestri utilizzati per portare in altri luoghi persone sospettate di terrorismo.
In questa sede è stata approvata a larga maggioranza una raccomandazione ai Governi membri di indagare a fondo sui casi che si fossero verificati nei loro paesi. Uno di questi, il sequestro di Abu Omar, è avvenuto in Italia.
Pertanto, penso che l'opposizione del segreto di Stato ad un'eventuale indagine non farebbe altro che ostacolare la piena luce e la ricerca della verità su un episodio che è tra i più deprecabili, ma anche uno dei meglio documentati in materia di extraordinary rendition.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Massimo D'Alema, ha facoltà di rispondere.
MASSIMO D'ALEMA, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, innanzitutto vorrei ricordare che la normativa in materia di segreto di Stato prevede procedure molto precise che escludono la possibilità che il Governo possa annunciare le sue determinazioni in un dibattito in Assemblea. Infatti, è previsto il controllo dello specifico Comitato parlamentare (il COPACO) e, per di più, in questo caso, si tratta di una vicenda che afferisce a rapporti tra il Governo e l'autorità giudiziaria, nel corso di un'indagine aperta rispetto alla quale esistono particolariPag. 82ragioni di riservatezza. Quindi, senza entrare nel dettaglio delle questioni proposte, posso limitarmi ad indicare un indirizzo generale.
Il Governo intende collaborare con la magistratura nel pieno accertamento dello svolgimento dei fatti che hanno interessato il nostro paese, perché abbiamo interesse a conoscere la verità e che sia fatta giustizia. Naturalmente, sarà anche cura del Governo, nel liberare i funzionari dei servizi segreti dall'obbligo - perché per essi è un obbligo - di rispettare il segreto di Stato, di farlo in modo da evitare divulgazione di notizie, la cui pubblicità possa arrecare grave nocumento al funzionamento dei servizi e, dunque, alla sicurezza del paese.
In questo caso, dobbiamo muoverci lungo un difficile ma possibile equilibrio tra l'esigenza di conoscere la verità e l'esigenza di evitare uno smantellamento di strutture (basti pensare alla vicenda della liberazione di Giuliana Sgrena) che, in questi anni, hanno servito il paese in modo efficace, contribuendo a difenderlo dal terrorismo.
PRESIDENTE. La deputata De Zulueta ha facoltà di replicare.
TANA DE ZULUETA. Nella mia interrogazione ho chiesto al Governo in che modo intenda dare seguito alla raccomandazione del Consiglio d'Europa che, essendo stata votata con più di due terzi dei componenti l'Assemblea, è vincolante. In tale raccomandazione, i paesi nei quali deprecabili episodi hanno avuto luogo sono impegnati a compensare ed a chiedere scusa alle vittime di tali atti. Il cittadino Abu Omar è attualmente in prigione in Egitto e, che io sappia, l'Italia non ha mosso alcun passo per farlo ritornare nel nostro paese dove era sotto inchiesta penale per reati.
Occorre ricordare che il sequestro di Abu Omar ha danneggiato un'indagine in corso contro il terrorismo internazionale e, pertanto, si è rivelato controproducente. Questo sequestro è stato operato, secondo le notizie a nostra conoscenza e che sono state rese disponibili al relatore del Consiglio d'Europa, da agenti della CIA, i servizi segreti americani, con l'ausilio, fin qui apparentemente accertato, di qualche ufficiale dei servizi segreti italiani. Questi ufficiali hanno danneggiato un'indagine contro il terrorismo, non contribuendo alla lotta al terrorismo.
Per questo motivo ritengo che ci vorrebbe una maggiore rapidità nella reazione del Governo al segreto opposto da Nicolò Pollari, comandante del Sismi, e soprattutto maggiore chiarezza riguardo alle attività del Sismi stesso che, secondo notizie di stampa non smentite, ha anche operato a danno della libera stampa, pubblicando notizie false.