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Seguito della discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2007-2011 (doc. LVII, n. 1).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri è iniziata la discussione.
VALENTINA APREA (FI). Espresso disappunto per il fatto che nel DPEF non sono contenute significative novità relativamente al campo della conoscenza, rispetto al quale si registra anzi un preoccupante arretramento, lamenta l'insufficienza delle risorse destinate all'Università ed alla ricerca e l'assenza di riferimenti al tema della formazione professionale. Preannunzia quindi il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione di maggioranza.
AUGUSTO ROCCHI (RC-SE). Manifestato apprezzamento per la durata quinquennale del documento in esame, che rappresenta una risposta positiva ai problemi connessi alla crisi sociale, auspica una definitiva stabilizzazione della spesa sanitaria in termini percentuali rispetto al prodotto interno lordo.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Lamentata preliminarmente l'assenza del ministro dell'economia e delle finanze, rivendica la correttezza dei conti pubblici consegnati dal precedente Governo; evidenzia inoltre la sostanziale inutilità del documento in esame, che reca solo generici impegni rispetto agli obiettivi del contenimento della spesa pubblica e del rilancio dell'economia, anche a causa delle paralizzanti divisioni esistenti tra le forze politiche della maggioranza.
TINO IANNUZZI (Ulivo). Sottolineata la centralità nel DPEF dell'obiettivo dell'ammodernamento e del potenziamento della dotazione infrastrutturale del Paese, soprattutto per quanto riguarda il Mezzogiorno, sottolinea la necessità che tale obiettivo sia commisurato alle effettive risorse disponibili ed attuato in tempi certi.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Rilevata la non indispensabilità del DPEF, auspica un approfondimento sulla reale efficacia del documento stesso; ricordato, tra l'altro, che si sta registrando un consistente incremento delle entrate fiscali ed un calo dell'indice di povertà, invita il Governo ad introdurre misure tese a liberalizzare i servizi pubblici locali.
GAETANO FASOLINO (FI). Rilevato che il DPEF è ormai un rituale inutile e ripetitivo, anche se comunque il documento in discussione smaschera le bugie del centrosinistra, lamenta il metodo seguito per l'adozione delle misure di liberalizzazione recate dal decreto Bersani, che peraltro non hanno inciso sui grandi monopoli.
MARIA PAOLA MERLONI (Ulivo). Giudica un elemento di novità intervenirePag. VIcontestualmente per favorire la crescita economica e per risanare i conti pubblici, come prevede il documento in discussione, che indica percorsi condivisibili ispirati a principi di equità sociale.
ELIAS VACCA (Com.It). Preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione di maggioranza, come segno di una prudente fiducia nell'operato del Governo, in attesa che le misure recate dalla prossima legge finanziaria concretizzino gli obiettivi di equità sociale delineati nel DPEF.
ROLANDO NANNICINI (Ulivo). Evidenziata la centralità del tema del risanamento della finanza pubblica, ritiene che lo strumento del DPEF sia utile ad individuare percorsi di crescita e metodi ispirati a principi di coesione ed equità sociale.
LUCIO BARANI (DC-PS). Richiamate le valutazioni di autorevoli agenzie internazionali di rating, della Corte dei conti e delle regioni sul documento in esame, esprime su di esso un giudizio complessivamente negativo.
MAURIZIO ZIPPONI (RC-SE). Nel ritenere che gli obiettivi del risanamento, dello sviluppo economico e dell'equità debbano essere perseguiti in modo tale da soddisfare le esigenze di lavoratori, pensionati e, in maniera selettiva, del sistema delle imprese, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo, in particolare, alla prospettata riforma del sistema previdenziale.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Osservato che nel documento in discussione non viene fatto alcun riferimento alla riduzione della spesa pubblica, alle privatizzazioni ed alla dismissione del patrimonio immobiliare, paventa il rischio di un inasprimento della pressione fiscale; manifesta altresì un orientamento contrario alla prospettata riduzione del cuneo fiscale.
SALVATORE RAITI (IdV). Nell'auspicare che il Governo persegua in modo serio l'obiettivo di contrastare i deprecabili fenomeni dell'evasione e dell'elusione fiscale, sottolinea la necessità di armonizzare le spese degli enti locali; ritiene altresì che il rilancio del Mezzogiorno, anche mediante il ricorso allo strumento della fiscalità di vantaggio, sia essenziale per lo sviluppo economico del Paese.
LAURA RAVETTO (FI). Lamenta che il documento in discussione denota l'impotenza del Governo in tema di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico.
MARIO BARBI (Ulivo). Sottolineata la serietà delle indicazioni contenute nel documento in discussione in materia di trasporti ed infrastrutture, condivide l'opportunità di considerare prioritari gli interventi per Roma capitale, per la diffusione e l'accesso a tecnologie digitali, nonché in favore delle regioni meridionali ed insulari.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
MARCELLO TAGLIALATELA (AN). Lamenta il fatto che il DPEF, seppure ambizioso negli obiettivi, non prevede efficaci misure per favorire il rilancio economico del Mezzogiorno né agevolazioni fiscali che possano incrementare la competitività del sistema imprenditoriale meridionale.
MARIA LEDDI MAIOLA (Ulivo). Nel ritenere che il DPEF rappresenti un utile strumento di politica economica, manifesta apprezzamento per la capacità mostrata dal Governo di predisporre misure volte a perseguire gli obiettivi di rilancio, equità e risanamento prefissati nel documento in discussione.
MARINO ZORZATO (FI). Rileva che dal carattere lacunoso e generico delle misure previste nel DPEF si evincono le contraddizioni interne alla maggioranza sui principali temi di politica economica.
Pag. VIISALVATORE MARGIOTTA (Ulivo). Richiamata la grave situazione economica ed infrastrutturale del Mezzogiorno, imputabile in gran parte alla politica economica attuata dal precedente Governo di centrodestra, ritiene che le misure infrastrutturali previste nel DPEF possano rappresentare un primo passo verso il rilancio del Meridione.
MAURIZIO ENZO LUPI (FI). Lamentata la povertà strategica, politica ed economica delle misure previste nell'allegato del DPEF relativo alle infrastrutture, invita il Governo a reperire adeguate risorse finanziarie per realizzare le opere infrastrutturali necessarie allo sviluppo del Paese, non limitandosi a mere dichiarazioni di intenti.
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Manifesta apprezzamento per le linee programmatiche contenute nel DPEF.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Giudica condivisibili, in particolare, la decisione di fissare il tasso programmato di inflazione al 2 per cento e la rinnovata attenzione al tema delle pari opportunità.
LUIGI D'AGRÒ (UDC). Rilevato che il DPEF si inserisce in un contesto economico nazionale caratterizzato da un calo della produttività e da problematiche legate al tema della finanza pubblica, ritiene che sarebbe stato necessario un maggiore impegno in direzione della promozione dello sviluppo.
ALBA SASSO (Ulivo). Manifestato apprezzamento per il rilievo conferito dal DPEF ai temi del rigore, dell'equità e dello sviluppo, auspica che l'azione del Governo sia coerente con gli indirizzi fissati dalla Conferenza di Lisbona in tema di ricerca e sviluppo.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Esprime, a nome del suo gruppo, un giudizio positivo sul DPEF, che delinea misure volte a coniugare opportunamente risanamento, sviluppo ed equità. Nell'evidenziare altresì una significativa crescita economica ed un correlato incremento della fiducia dei cittadini nel sistema Paese, auspica che il Governo riesca ad attuare una politica industriale idonea a realizzare un aumento della produttività delle imprese, in un contesto di costruttivo confronto con le parti sociali e di particolare attenzione alle esigenze del Mezzogiorno.
RAFFAELE FITTO (FI). Osservato che il documento in esame è emblematico delle contraddizioni e della debolezza del Governo in materia di politica economica, evidenzia in particolare la carenza di una seria politica infrastrutturale e di interventi a favore del Mezzogiorno.
ROCCO PIGNATARO (Pop-Udeur). Giudicato realistico l'impianto del DPEF, rileva che gli interventi previsti rispondono a strategie di riforma strutturale e non a logiche di mero taglio delle spese. Sottolineata la necessità di attuare politiche di crescita ispirate a principi di equità sociale, con particolare riguardo alla tutela della famiglia ed al mercato del lavoro, manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo sul documento in discussione.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Rileva la scarsa credibilità del documento in esame, che indica un dato tendenziale di crescita del prodotto interno lordo assolutamente insufficiente a conseguire gli obiettivi di equità e sviluppo, ritenendo opportuno che il Governo ritiri il DPEF e ne ripresenti un altro più realistico.
NICOLA ROSSI (Ulivo). Nel riconoscere al Governo il merito di aver chiaramente indicato obiettivi di crescita, sia pure in misura contenuta, sottolinea che il tema delle coperture richiede il consenso di tutte le forze della maggioranza. Auspica altresì che l'Esecutivo manifesti, fin dalPag. VIIIprossimo mese di settembre, elementi di novità riguardo al tema degli squilibri territoriali e del Mezzogiorno.
MANUELA DI CENTA (FI). Nel lamentare l'assenza nel DPEF di qualsiasi riferimento alle aree montane, sollecita il Governo a provvedere, nella prossima legge finanziaria, al rifinanziamento del fondo per la montagna.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione e prende atto che i relatori ed il rappresentante del Governo si riservano di replicare in altra seduta, alla quale rinvia il seguito del dibattito.
Sospende quindi la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 12,25, è ripresa alle 15,05.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI