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Discussione della mozione D'Elia ed altri n. 1-00016 sulle iniziative per la moratoria universale delle esecuzioni capitali (ore 17,15).
(Intervento e parere del Governo)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Gianni Vernetti, che esprimerà altresì il parere sulla mozione all'ordine del giorno.
GIANNI VERNETTI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Signor Presidente, vorrei svolgere alcune considerazioni. Il Governo condivide senza riserve l'obiettivo di una moratoria universale delle esecuzioni capitali. È un'adesione, questa, che trova le proprie radici nella cultura giuridica e nella storia politica del nostro paese. Non è un caso che sia stata oggetto di molte iniziative politiche ad altissimo livello, tanto dei passati Governi di centrodestra, quanto dei precedenti Governi di centrosinistra.
La moratoria universale è un elemento costitutivo - così riteniamo - dell'interaPag. 83politica europea: anche grazie alla convinta azione dell'Italia, il conseguimento di una moratoria universale in vista dell'abolizione della pena di morte è divenuto, ormai da tempo, parte integrante della politica della stessa Unione europea.
Specifiche linee guida sulla pena di morte, che contemplano anche l'obiettivo della moratoria universale, sono state approvate dal Consiglio UE nel giugno del 1998 e frequenti sono stati i passi congiunti dell'Unione europea nei confronti di paesi terzi in cui viene prospettata la necessità di una moratoria universale, in vista dell'abolizione totale della pena di morte.
Inoltre, una risoluzione per l'abolizione della pena di morte è stata regolarmente presentata dall'Unione europea a tutte le scorse sessioni della disciolta Commissione dei diritti umani. Recentemente, ho rappresentato il Governo italiano alla prima sessione del nuovo Consiglio dei diritti umani. In tale sede, ho posto la proposta di una moratoria, per giungere, in prospettiva, all'abolizione della pena di morte, al primo punto dell'azione italiana nel settore della promozione dei diritti umani nel mondo.
Credo, quindi, che le tematiche dei diritti umani, nel loro complesso, formino uno degli elementi fondanti della politica estera italiana ed anche della politica estera comune dell'Unione europea, al punto che è stato nominato un rappresentante personale di Solana incaricato esclusivamente di tale dimensione all'interno del sistema della PESC, del sistema di sicurezza e cooperazione.
Abbiamo anche alcuni segnali positivi. Ho partecipato all'incontro del Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, con la Presidente della Repubblica delle Filippine, Gloria Macapagal Arroyo, la quale ha annunciato che il Parlamento della Repubblica delle Filippine ha votato, all'unanimità, una risoluzione per aderire alla moratoria ed all'abolizione della pena di morte in quel paese, facendo sì che le Filippine siano oggi l'ottantanovesimo paese del mondo che ha adottato tale provvedimento. Debbo aggiungere che questo è stato un elemento saliente dell'incontro tra la Presidente della Repubblica delle Filippine e il Presidente della Repubblica italiana. Quindi, c'è convinzione e il tema è ritenuto una componente fondamentale della nostra politica estera.
Ciò detto, condividendo pienamente lo spirito ed il senso della mozione in esame e ribadendo il forte impegno italiano in tutte le sedi opportune, a cominciare dalle prossime sessioni del Consiglio dei diritti umani fino alle prossime sessioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, proporrei due riformulazioni del primo e del secondo capoverso della parte dispositiva.
Si tratta di due precisazioni volte ad enfatizzare l'attività di consultazione con i partner dell'Unione europea. Ritengo che siano maturi i tempi per giungere, in sede di Nazioni Unite, all'approvazione di una moratoria universale della pena di morte. Inoltre, penso che la mozione sia giusta e ne condivido anche la tempistica, poiché essa si colloca in prossimità dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Noi dobbiamo comunque tentare uno sforzo di coinvolgimento dei partner dell'Unione europea, uno sforzo di consultazione e di coinvolgimento che, naturalmente, non può diventare vincolante: non può essere un elemento di vincolo assoluto e di riduzione della nostra libera capacità di azione.
Pertanto, proporrei di inserire nel primo capoverso del dispositivo, dopo le parole: «Nazioni Unite», le parole: «in consultazione con i partner dell'Unione europea»; inoltre, proporrei di inserire nel secondo capoverso del dispositivo, dopo le parole: «la copromozione», le parole: «di paesi Stati membri dell'Unione europea». Vogliamo enfatizzare, anche tenuto conto della situazione favorevole, ma con questa modalità di consultazione e di coinvolgimento.
PRESIDENTE. Chiedo ai presentatori della mozione se accettino la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo.
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, perPag. 84chiarezza, riguardo al tentativo di coinvolgimento dell'Unione europea, l'esito della consultazione non è vincolante rispetto alla decisione del Governo italiano di portare comunque in Assemblea generale ONU la proposta di risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali. Inoltre, bisogna cercare una coalizione più ampia, non soltanto europea, ma di tutti i paesi rappresentativi di varie aree geopolitiche.
Questo è il primo punto. Chiedo una conferma al riguardo perché da ciò dipende l'accettazione o meno della modifica proposta; mi pare, però, che lei sia stato abbastanza esplicito in questo senso.
Quanto alla seconda modifica, anche questo è un aspetto che andrebbe chiarito. Se siamo d'accordo su questo, allora per me va bene.
GIANNI VERNETTI. Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. A me pare di aver già chiarito che la consultazione nell'Unione europea è un elemento che arricchisce e può dare forza, ma non è certo un vincolo che possa impedire anche un'azione originale autonoma. Ritengo che, con le due riformulazioni proposte, si ottiene una tutela sul fronte del lavoro, con il coinvolgimento nella consultazione dei nostri partner dell'Unione europea, avendo al tempo stesso la capacità di muoverci liberamente per costruire un ampio consenso con i paesi di tutti continenti.
Il nostro obiettivo - e credo anche quello del Parlamento - è di ottenere la maggioranza in sede di Assemblea delle Nazioni Unite, e quindi di lavorare per allargare il consenso.
PRESIDENTE. È dunque accettata la riformulazione proposta dal Governo; la mozione s'intende pertanto integrata come specificato dal sottosegretario Vernetti.