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Seguito della discussione del disegno di legge S. 741, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 223 del 2006: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale (approvato dal Senato) (A.C. 1475).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri il Governo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge di conversione, nel testo delle Commissioni, identico a quello approvato dal Senato.
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SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Nell'auspicare che il Governo intervenga in sede di legge finanziaria per correggere talune misure recate dal decreto-legge in esame, che appaiono eccessivamente penalizzanti per talune categorie e settori produttivi, dichiara che i deputati della sua componente politica accorderanno la fiducia al Governo.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Lamentata l'assenza dei prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, anche in considerazione del carattere ordinamentale delle misure recate dal decreto-legge in esame, esprime forti perplessità sulle prospettate forme di liberalizzazione nel settore bancario, nonché con riferimento a talune categorie professionali; dichiara pertanto che negherà la fiducia al Governo.
GIAMPIERO CATONE (DC-PS). Ribadisce il giudizio critico sul metodo seguito dal Governo nell'elaborazione del provvedimento d'urgenza in esame, nonché sulle disposizioni da esso recate, che giudica punitive nei confronti di talune categorie professionali. Dichiara, quindi, che i deputati del suo gruppo negheranno la fiducia al Governo.
ROCCO PIGNATARO (Pop-Udeur). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, rileva che il ricorso allo strumento fiduciario è dovuto all'ostruzionismo praticato dall'opposizione; sottolineata altresì la necessità di attuare riforme strutturali idonee a rilanciare l'economia del Paese, nonché a garantire condizioni di maggiore equità sociale, manifesta condivisione per le prospettate forme di liberalizzazione, volte a tutelare gli interessi generali dei cittadini.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo, resasi necessaria per superare l'atteggiamento ostruzionistico di un'opposizione che scarica sulle aule parlamentari le sue contraddizioni interne e la sua carenza di leadership, condivide nel merito l'avvio di un percorso di liberalizzazione, auspicando che tale politica si estenda al settore energetico, anche al fine di favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
KATIA BELLILLO (Com.It). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia all'Esecutivo, osserva che la poli
ticaPag. VIIIattuata dal precedente Governo di centrodestra ha aggravato nel Paese le disuguaglianze sociali e territoriali; rilevato, inoltre, che il provvedimento d'urgenza in esame avvia un condivisibile processo di riforma del sistema produttivo italiano, volto a garantire il risanamento dei conti pubblici, lo sviluppo economico e condizioni di maggiore equità sociale, auspica l'apertura di un aperto confronto con l'opposizione, senza peraltro che ciò determini cambiamenti nella connotazione politica della maggioranza.
LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Dichiara preliminarmente che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Sottolinea che il decreto-legge in esame rappresenta un segnale di grande innovazione, avviando un processo di necessaria liberalizzazione dell'economia, che dovrà proseguire anche in altri settori produttivi ed estendersi ai rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, attraverso una semplificazione degli adempimenti burocratici. Invita inoltre il Governo a proseguire nella sua azione di lotta all'evasione fiscale, evitando quegli eccessi che potrebbero pregiudicare l'instaurazione di un clima di fiducia tra i contribuenti e lo Stato.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
ANTONIO BORGHESI (IdV). Dichiara che i deputati del suo gruppo confermeranno la fiducia al Governo ed esprimeranno voto favorevole sul disegno di legge di conversione in esame, auspicando l'accoglimento di ordini del giorno da loro presentati. Osserva quindi che le argomentazioni critiche svolte dall'opposizione sul provvedimento d'urgenza appaiono emblematiche di un anacronistico conservatorismo, a difesa delle rendite di posizione di corporazioni che mirano a sottrarsi alle leggi del mercato ed a mantenere l'intangibilità dei loro privilegi; invita pertanto il Governo a procedere con coraggio e speditezza nella politica di liberalizzazioni.
ROBERTO COTA (LNP). Nel dichiarare che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, lamenta il reiterato ricorso, da parte dell'Esecutivo, alla questione di fiducia ed alla decretazione d'urgenza, che lede le prerogative dell'istituzione parlamentare; esprime quindi un giudizio negativo sul provvedimento in esame, che, oltre a non presentare i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, reca disposizioni contraddittorie ed eterogenee ispirate ad una deleteria impostazione statalista (Deputati del gruppo della Lega Nord Padania espongono uno striscione recante la scritta: «Prodi = indulto + tasse + clandestini»).
PRESIDENTE. Invita i commessi a rimuovere lo striscione (I commessi ottemperano all'invito del Presidente).
BRUNO TABACCI (UDC). Esprime preliminarmente disagio non tanto per il reiterato ricorso alla questione di fiducia, quanto per l'uso distorto che se ne fa e che rischia di ledere la centralità del Parlamento e di instaurare un rapporto errato con le categorie professionali che protestano contro il provvedimento d'urgenza in esame. Rilevato che già nella scorsa legislatura erano state esaminate misure volte a scardinare, anche se in modo non punitivo, le posizioni di rendita difese da talune categorie, che penalizzano i cittadini e, più in generale, l'economia del Paese, osserva che un'efficace lotta all'evasione può essere condotta attraverso una politica fiscale fondata sul contrasto di interessi; dichiara infine che i deputati del suo gruppo negheranno la fiducia al Governo.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Ricordato che la politica economica del Governo persegue gli obiettivi dello sviluppo, del risanamento e dell'equità sociale, sottolinea la necessità di non aumentare la pressione fiscale che grava sui contribuenti,Pag. IXmettendo a punto rigorosi strumenti di contrasto dell'evasione e dell'elusione. Dichiara quindi che il suo gruppo confermerà la fiducia all'Esecutivo.
GIANFRANCO FINI (AN). Nel rilevare una pericolosa degenerazione patologica dell'istituto della questione di fiducia, ritiene che il reiterato ricorso a tale strumento denoti una innegabile debolezza politica del Governo. Osservato inoltre che il provvedimento d'urgenza in esame, avversato da tutte le categorie professionali interessate dalle disposizioni da esso recate, avrebbe potuto essere opportunamente modificato dalle Camere, ritiene che l'esame del disegno di legge finanziaria, ove il Governo non ricorra alla questione di fiducia, potrà costituire l'occasione per un proficuo confronto parlamentare; in caso contrario, paventa che lo scontro politico possa trasferirsi al di fuori del Parlamento.
SILVIO BERLUSCONI (FI). Sottolineato che l'opposizione al decreto-legge in esame non è motivata da posizioni contrarie alle liberalizzazioni, che costituiscono l'elemento fondamentale per la crescita di una nazione, rileva che il Governo, ricorrendo per l'ennesima volta alla questione di fiducia, ha gravemente leso le prerogative del Parlamento. Osserva altresì che il provvedimento d'urgenza sostituisce la cultura delle garanzie con quella del sospetto, inasprisce la pressione fiscale e rischia di trasformare l'Italia in uno Stato di polizia tributaria. Rilevato inoltre che una seria politica di liberalizzazione dovrebbe colpire il monopolio sindacale ed eliminare i privilegi delle cooperative, senza prescindere da un preventivo confronto con le categorie interessate, dichiara voto contrario.
DARIO FRANCESCHINI (Ulivo). Osservato che il decreto-legge in esame si pone l'obiettivo di favorire la ripresa economica attraverso interventi di carattere strutturale e l'utilizzo coraggioso di strumenti innovativi, stigmatizza l'atteggiamento pregiudizialmente ostruzionistico dell'opposizione, che dimostra di non avere mai accettato la sconfitta elettorale: invita quindi le forze politiche che la compongono ad accettare un confronto costruttivo con la maggioranza, nell'interesse del Paese.
FRANCESCO NUCARA (Misto). Nel dichiarare che non accorderà la fiducia al Governo, giudica particolarmente deleterie le misure relative all'editoria recate del provvedimento d'urgenza.
PIERLUIGI MANTINI (Ulivo). Auspica che il Governo prosegua lungo la strada intrapresa con il decreto-legge in esame, che rappresenta una prima fase di riforma di diversi settori produttivi e professionali.