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Svolgimento di interrogazioni (ore 10,15).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni.
(Notizie su presunti finanziamenti a favore della campagna elettorale di Romano Prodi - n. 3-00054)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Giampaolo Vittorio D'Andrea, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Fugatti n. 3-00054 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 1).
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, rispondo all'interrogazione n. 3-00054 dell'onorevole Fugatti che pone alcuni problemi relativi al finanziamento della campagna elettorale dell'onorevole Romano Prodi e alla nomina a sottosegretario del dottor Massimo Tononi.
Al riguardo, desidero premettere che, così come dispone la legge n. 515 del 1993, tutti i candidati o coloro che intendano candidarsi, subito dopo l'indizione delle elezioni politiche, come è noto, possono raccogliere fondi per il finanziamento della propria campagna elettorale, e tutti i cittadini possono corrispondere a questa possibilità di sottoscrizione secondo le disposizioni di legge. Il tutto va fatto per il tramite di un mandatario elettorale che è tenuto a renderne conto ed in relazione alla consistenza delle erogazioni contributive ad indicarle nominativamente, o meno, nei documenti di ricognizione finale.
Il dottor Massimo Tononi, uno dei sottoscrittori della campagna elettorale di Romano Prodi, ha provveduto a questa sua azione in maniera assolutamente rispettosa delle leggi e delle disposizioni ad esse connesse, tanto che lo stesso interrogante definisce «regolarmente dichiarata» la contribuzione del dottor Massimo Tononi. Va da sé che non esiste nessuna correlazione, invece, tra questa scelta del dottor Massimo Tononi e la sua successiva nomina a sottosegretario. La nomina a sottosegretario del dottor Tononi è stata fatta con riferimento precipuo alla sua esperienza professionale ed alla sua competenzaPag. 2in alcune importanti materie. Giova ricordare che il dottor Tononi, laureato in economia aziendale all'università Bocconi di Milano, ha a lungo lavorato in Goldman Sachs con l'incarico, prima, di amministratore delegato della filiale italiana e di responsabile dell'ufficio di Milano e, poi, di partner managing director presso l'ufficio di Londra; egli si è occupato di consulenza finanziaria alle imprese, comprese molte tra le principali società italiane, in particolare nell'ambito di operazioni di fusione e di acquisizione, di emissione di debito e di capitale di rischio.
Per precisare ulteriormente, dal momento della sua nomina a sottosegretario, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, della legge n. 215 del 2004 sul conflitto di interessi, il dottor Tononi - come regolarmente comunicato all'Autorità garante della concorrenza e del mercato - ha rassegnato le proprie dimissioni dalla società Goldman Sachs. Quindi, ha assunto le funzioni di sottosegretario, nell'ambito delle quali il ministro dell'economia, proprio in considerazione delle sue personali esperienze, gli ha conferito la delega a trattare, tra l'altro, del diritto societario e commerciale, anche con riferimento ai sistemi di corporate governance e alle garanzie di carattere societario adottate a favore degli azionisti delle società partecipate dallo Stato, nonché del monitoraggio delle partecipazioni finanziarie pubbliche e delle questioni inerenti la gestione delle partecipazioni azionarie dello Stato. A ciò si aggiungono: gli affari economici e finanziari internazionali, ivi compresi i rapporti con gli organi delle istituzioni internazionali a carattere monetario e finanziario, nonché gli interventi riguardanti i crediti all'esportazione e le relative assicurazioni e gli aiuti allo sviluppo; i rapporti con la Consob, per le pratiche relative alla gestione del debito pubblico e alla valutazione del merito di credito e i rapporti con gli organismi internazionali e con le agenzie di valutazione del merito del credito.
Come si evince, quindi, le materie affidate alle competenze del sottosegretario Tononi sono corrispondenti alla sua formazione e all'esperienza della quale il Governo ha ritenuto utile giovarsi, senza che esistesse una correlazione con la partecipazione a sottoscrizioni elettorali, come credo non si può dire che esista alcuna correlazione tra le candidature a cariche pubbliche e la partecipazione - anche attraverso contributi finanziari consistenti - alle attività dei partiti e delle formazioni nelle quali ciascuno di noi milita e magari da anni svolge la sua attività. Non esiste, dunque, una correlazione tra tali attività di sostegno e le nomine che il Governo ha fatto affidando responsabilità politiche o di collaborazione con la sua attività nell'esclusivo interesse del paese e sottoponendosi per questo anche al giudizio del Parlamento.
PRESIDENTE. Il deputato Fugatti ha facoltà di replicare.
MAURIZIO FUGATTI. Signor Presidente, nella risposta dell'esponente del Governo abbiamo sentito diverse giustificazioni sulle capacità professionali del sottosegretario che nessuno - e ripeto: nessuno - ha mai messo in discussione. Qualcuno, tuttavia, ha detto che a pensar male si commette peccato, ma molto spesso s'indovina, nel senso che 100 mila euro non sono «moscerini». Il fatto che ci sia stato questo finanziamento di 100 mila euro alla coalizione del candidato Romano Prodi e poi vi sia stata la nomina a sottosegretario del dottor Tononi quanto meno ci fa pensare.
Inoltre, i fatti che sono accaduti dopo inducono a considerare quali siano, a nostro modo di vedere, i motivi per cui il Governo viene a rispondere in quest'aula - e in ritardo -, casualmente dopo quanto è successo con riferimento al piano di riassetto della Telecom. Tali fatti sono appunto quelli per cui, secondo alcune indiscrezioni di stampa, il piano di riassetto della Telecom è uscito dalla Presidenza del Consiglio e, sempre secondo indiscrezioni di stampa, con la collaborazione anche del sottosegretario Tononi, ex dipendente della Goldman Sachs, per la quale è stata fatta anche un'altra interrogazione.Pag. 3
Questo ci fa sospettare ancora di più. Presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ci sono, certamente, illustri personaggi che hanno grandi capacità professionali, tecniche e scientifiche; queste non sono minimamente in discussione. Tuttavia, altro è operare per la cosa pubblica, altro è operare nel settore privato. Il fatto che - secondo indiscrezioni di stampa - sia uscito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri il piano di riassetto della Telecom, una società privata, e che - sempre secondo indiscrezioni di stampa - nello stilare questo piano ci sia stato anche il contributo del sottosegretario di Stato Tononi ci fa credere che all'interno della stessa Presidenza del Consiglio ci sia una banca d'affari, una merchant bank la quale fa gli interessi non solo pubblici ma anche privati. Quindi, se la prima interrogazione a qualcuno poteva sembrare fuori posto, i fatti che sono accaduti successivamente dimostrano che era fondata. Il fatto che il Governo intervenga oggi per rispondere, successivamente, alla seconda reiterazione, ci fa alquanto pensare, soprattutto per la casualità temporale, essendo oggi la prima occasione successiva a quella.
GIAMPAOLO VITTORIO D'ANDREA, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Questa è la prima seduta utile della Camera dei deputati dopo la ripresa dell'attività.
MAURIZIO FUGATTI. Sicuramente, quindi, non siamo soddisfatti della risposta del Governo, anche perché i fatti accaduti successivamente a questa interrogazione ci fanno ancor di più sospettare.
(Tempi di adozione del decreto ministeriale per l'istituzione di una rete nazionale di banche per la conservazione di cordoni ombelicali ai fini di trapianto - n. 3-00055)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la salute, Serafino Zucchelli, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Poretti n. 3-00055 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 2).
SERAFINO ZUCCHELLI, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, la legge 21 ottobre 2005, n. 219, recante una «Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale degli emoderivati», prevede una serie di atti attuativi, i cui termini sono peraltro di natura ordinatoria. A tal fine sono state avviate iniziative mirate che hanno visto l'insediamento di tavoli tecnici in sede di commissione nazionale per il servizio trasfusionale (deve essere ricordato che tale commissione è un organo consultivo previsto dall'articolo 12 della precedente normativa, la legge 4 maggio 1990, n. 107) e in sede di commissione salute - settore per il coordinamento interregionale in sanità, operante all'interno della Conferenza dei presidenti delle regioni e coordinata dalla regione Toscana. Ai tavoli tecnici partecipano gli enti territoriali allo scopo di pianificare il percorso verso una attuazione il più possibile rapida della nuova legge, con la predisposizione anche degli schemi di alcuni dei provvedimenti previsti che dovranno essere perfezionati dagli istituendi nuovi organismi di cui agli articoli 12 e 13, cioè il Centro nazionale sangue e la consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale.
Relativamente a quanto richiesto in ordine all'articolo 10, comma 3, ossia un progetto per l'istituzione di una rete nazionale di banche per la conservazione di cordoni ombelicali ai fini di trapianto, individuando le strutture trasfusionali pubbliche e private idonee sulla base di specifici accreditamenti, si precisa che sono in corso una serie di valutazioni e approfondimenti, anche di natura scientifica. Si è partiti dall'analisi dell'esistente per poter disegnare una ipotesi di rete, utile a creare i necessari collegamenti fra le banche esistenti sul territorio nazionale. Tale ipotesi, che dovrà essere sottoposta alle valutazioni regionali in sede di Conferenza permanente per i rapportiPag. 4tra lo Stato, le regioni e le province autonome per il necessario accordo, rappresenta il preliminare approccio verso la definizione del più articolato e complessivo progetto previsto dall'articolo 10. Ciò deve avvenire, però, successivamente all'istituzione della consulta tecnica permanente per il sistema trasfusionale e del Centro nazionale sangue, il quale, ai sensi dell'articolo 12, comma 4, nelle materie disciplinate dalla legge medesima svolge funzioni di coordinamento e di controllo tecnico e scientifico.
Nella definizione del decreto previsto non si può prescindere, infatti, da una serie di valutazioni di ordine programmatorio di livello regionale e nazionale le quali, sulla base degli effettivi bisogni di banche regionali, dovranno consentire di intraprendere azioni di pianificazione, tenendo anche conto del relativo impatto sul sistema trasfusionale, in termini organizzativi e gestionali. In tale ambito, la legge n. 219 del 2005 attribuisce al Centro nazionale sangue e alla consulta tecnica permanente un ruolo decisivo nel fornire supporto alla programmazione nazionale delle attività trasfusionali al fine di garantire al cittadino la terapia pronta ed efficace, nello svolgimento delle funzioni di coordinamento e di controllo tecnico e scientifico, e nell'emanazione di linee-guida in ordine ai modelli organizzativi e all'accreditamento delle strutture trasfusionali, comprese pertanto quelle deputate alla conservazione di cellule staminali da cordone ombelicale ai fini di trapianto.
Stanno per concludersi le procedure per la definizione del provvedimento di costituzione della già citata consulta tecnica permanente; solo successivamente potrà essere costituito il Centro nazionale sangue.
Attualmente sono allo studio, presso diversi tavoli tecnici, le disposizioni comunitarie in materia, nonché gli aspetti relativi all'attuazione della legge in esame, con particolare riferimento anche ai requisiti che le strutture trasfusionali dovranno possedere per l'esercizio delle attività che saranno chiamate a svolgere. Tale approccio di studio e verifica potrà essere di supporto agli istituendi organismi per acquisire gli elementi necessari per una rapida e concreta definizione delle modalità attuative della legge n. 219 del 2005.
PRESIDENTE. L'onorevole Poretti ha facoltà di replicare.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Zucchelli e mi dichiaro soddisfatta a metà. Sono soddisfatta perché, comunque, egli ci ha riferito di un lavoro che viene svolto. Egli, però, ha ricordato che si tratta di termini ordinatori. Ricordo che i termini, per quanto ordinatori, scadevano a luglio.
Sono soddisfatta a metà anche perché, per certi versi, la sua risposta cerca di allungare i tempi, perché, nel momento in cui si mettono in piedi molti tavoli con diverse istituzioni e diversi enti di riferimento, i tempi si allungano sicuramente e non mi sembra che lei abbia fornito, invece, tempi più certi.
Ricordo che uno tra gli ultimi provvedimenti del Governo Berlusconi è stata la pubblicazione dell'ordinanza in materia di donazione e conservazione del cordone ombelicale lo scorso 13 aprile. Tale ordinanza è stata rinnovata dal 2001 e ribadisce il divieto di apertura di banche private che consentano la conservazione di cellule staminali cordonali per uso autologo. Sarà bene anche ricordare, per capire l'importanza di ciò di cui stiamo parlando, che il sangue del cordone ombelicale è ricco di cellule staminali, utili proprio per combattere malattie dello stesso sangue. Esso ha una capacità di rigenerazione tessutale, nel caso, per esempio, di malattie come leucemia, anemia e talassemia.
Viste le sempre maggiori applicazioni delle cellule staminali derivanti da cordone ombelicale e le nuove possibilità di nuove terapie, che sono allo studio, appare urgente rendere possibile sia la donazione pubblica, sia la conservazione per uso privato. Appare assolutamente insostenibile che queste cellule finiscano nei rifiuti biologici della sala parto, perché spessoPag. 5avviene che l'ospedale non sia attrezzato per la raccolta, oppure, in caso di possibile esportazione all'estero, vengano frapposte difficoltà e impedimenti all'esportazione in banche private. Ci sono notizie secondo cui chi si rivolge al Centro nazionale trapianti per seguire l'iter previsto dall'ordinanza viene sottoposto ad un vero e proprio interrogatorio, che spesso crea una situazione di disagio per le donne che vogliano conservare il cordone ombelicale per uso privato.
Una possibile soluzione è offerta dall'esperienza della banca autologa di Mantova, sostenuta da fondi privati, che si trova all'interno di una struttura pubblica. Quindi, il privato e pubblico potrebbero integrarsi e offrire in sinergia un servizio ottimale.
Un'altra cosa sulla quale mi dichiaro parzialmente soddisfatta è che lei ha continuato a ricordare il Centro sangue come punto di riferimento. Ricordo, però, che a livello di Unione europea, ma anche degli altri paesi, la tendenza legislativa è quella di creare una normativa ad hoc proprio sulle cellule staminali, sulle cellule e sui tessuti, mentre noi siamo ancora legati alla legge sul sangue, che, per certi versi, è limitante e non più al passo coi tempi, vista l'importanza crescente che rivestono le staminali.
Inoltre, credo che, proprio per l'interesse pubblico, occorrerebbe promuovere la donazione come gesto altruistico, rendendola possibile ovunque ciò sia possibile, sia adeguando le strutture dei punti nascita, sia informando le donne in gravidanza, ovviamente con campagne informative che evidenzino l'importanza di questa donazione altruistica. Credo anche che occorra salvaguardare comunque il diritto di ciascuna donna di decidere cosa fare del proprio cordone ombelicale e, quindi, cercare di incentivare la donazione, ma anche permettere la conservazione ad uso privato.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta.
La seduta, sospesa alle 10,25, è ripresa alle 11,10.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI