Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Sull'ordine dei lavori (ore 19,10).
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Onorevole Presidente, onorevoli colleghi, tra il 21 e il 23 settembre, a seguito di intercettazioni, i nomi di alcuni colleghi deputati sono statiPag. 80pubblicati su tutti i giornali in aperta violazione non solo del segreto istruttorio, ma anche - a causa dei commenti che ne sono derivati in privato e in pubblico - delle prerogative dei parlamentari.
Spero che la Camera, signor Presidente, anche tramite le sue parole, intenda sanzionare questa pubblicazione di nomi e di parti dei verbali, cercando di reagire a ciò che, nel caso di questi deputati - uno dei quali è il segretario di un partito politico di questa Repubblica -, costituisce una palese violazione delle prerogative parlamentari, destando altresì una grave preoccupazione per l'inquinamento della democrazia e della vita politica del nostro paese (Applausi dei deputati dei gruppi dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e di Forza Italia).
PRESIDENTE. Onorevole Volontè, come lei sa, la Presidenza condivide profondamente l'allarme che si è levato da tutte le componenti della Camera dei deputati in questi giorni, pensando che siamo di fronte davvero ad una lesione profonda ed intollerabile della democrazia.
Onorevole Volontè, lei ha ricordato le prerogative del parlamentare, una sottolineatura che non è mai eccessivo fare. Già informalmente, nei giorni scorsi, ho avuto la possibilità di esprimere la mia solidarietà a nome dell'istituzione e la riconferma dell'impegno che la Camera dei deputati nel suo insieme deve produrre contro qualsiasi distorsione di questo principio fondamentale di tutela dei parlamentari. In questo senso, la censura da lei richiesta, onorevole Volontè, è assolutamente condivisibile.
Tuttavia, intendo ricordare che, in questo caso, non sono state lese soltanto le prerogative dei parlamentari. In realtà, nella minaccia all'attività parlamentare sussiste una intollerabile minaccia ai principi fondamentali della cittadinanza. Si usa spesso far riferimento al diritto alla privacy; credo che dobbiamo essere avvertiti del fatto che i fenomeni che abbiamo dovuto constatare costituiscono, oltre che una lesione democratica, anche un attacco alla Costituzione repubblicana.
Non ho bisogno di ricordare ai colleghi che un articolo assai importante della Costituzione, l'articolo 15 del Titolo I, che regola i rapporti civili, stabilisce che la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili e che la loro limitazione può avvenire soltanto per un atto motivato dell'autorità giudiziaria, con le garanzie stabilite dalla legge.
Quanto è avvenuto costituisce una lesione profonda dell'ordinamento democratico e della Carta costituzionale. Per tale motivo, siamo tutti impegnati a ripristinare la legalità democratica e a questo impegno faremo corrispondere la nostra azione nei prossimi giorni (Applausi).