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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative politico-diplomatiche presso il Governo cinese per collegare le relazioni tra Italia e Cina alla salvaguardia delle libertà fondamentali - n. 3-00259)
PRESIDENTE. Il deputato Raisi ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione La Russa n. 3-00259 (Vedi l'allegato A - Interrogazione a risposta immediata sezione 11), di cui è cofirmatario.
ENZO RAISI. Signor Presidente, signor ministro, rischiamo di ripeterci, però anche noi vogliamo sottolineare che l'unico messaggio che è passato rispetto alla salvaguardia dei diritti umani e sociali della Cina è quello del Presidente Prodi, che ha chiesto di togliere l'embargo sulle armi. Quindi, probabilmente, anche su questo vi siete parlati nei vostri incontri, ma non avete avuto la possibilità di evidenziare un intervento al riguardo.
L'altro aspetto è quello economico, che ci interessa maggiormente, visto che questa missione parte con obiettivi economici ed è stata organizzata dal precedente Governo con l'accordo di 450 imprese che hanno partecipato alla fiera di Canton. Voi ci avete aggiunto la partecipazione istituzionale.
Pertanto, alle 450 imprese si sono aggiunte centinaia e centinaia di dipendenti pubblici, consiglieri regionali e assessori. Ci sono delle delegazioni regionali che ancora viaggiano in questo momento in Cina grazie alla vostra missione! Almeno diteci quali sono gli accordi economici che avete portato a casa (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale)!
PRESIDENTE. Il ministro del commercio internazionale e per le politiche europee, Emma Bonino, ha facoltà di rispondere.
EMMA BONINO, Ministro del commercio internazionale e per le politiche europee. Mi dispiace che non ci sia il collega Urso, cofirmatario dell'interrogazione, perché, data la sua esperienza di cinque anni di ottimo lavoro svolto, avrebbe potuto rispondere esattamente alle sue domande.
Per quanto riguarda i viaggi delle delegazioni regionali, le regioni sono autonome, come lei sa. Spesso li abbiamo deprecati, anche con il suo collega, e stiamo facendo uno sforzo perché questoPag. 57non avvenga più. Devo dire che è un dato di soddisfazione che almeno dodici regioni fossero con noi. Le altre girano per conto loro e questo non fa molto bene al sistema paese.
Per quanto riguarda la seconda questione, quella relativa ai contratti, spero a breve di poter dare alle imprese stesse, a me e a voi tutti, un bilancio consolidato, perché non è facile avere oggi un quadro, se non ultraparziale, grazie a qualcuno che ha avuto il piacere di dirci, diciamo liberamente, quali contratti ha avviato. È chiaro che è mio interesse fare il bilancio consolidato, che peraltro sarà sicuramente pubblico. Necessita semplicemente di un po' di tempo, sia per i finanziamenti, sia per i contratti, perché difficilmente si possono firmare. So che sono stati firmati dei memorandum d'intesa, ma per i contratti veri e propri si tratta di dati che, le posso dire francamente, ad oggi non sono in grado di dare, come penso sia peraltro normale. Ci vuole sempre tempo, se è vero che, dopo quattro mesi che sono al Ministero del commercio internazionale, ancora stanno chiudendo i conti delle visite del collega Urso, proprio perché l'amministrazione è fatta in questo modo. Si può deprecare, ma così funziona.
Infine, vorrei porre due questioni, che sono state sollevate anche, in parte, nella sua interrogazione. Il collega diceva: voi non avete sostenuto abbastanza fortemente i diritti umani. Posso anch'io lamentare che l'intera missione è stata oscurata da altre vicende e che i giornalisti al seguito si sono occupati di altro, e credo che questa sia una cosa deprecabile per il Governo, come per voi. Ma è chiaro che dobbiamo insieme capire se il ministro del commercio internazionale può andare solo in Svezia o in Svizzera, avendo peraltro il compito di promuovere le imprese - e i prossimi viaggi saranno in Russia, paesi del Golfo e quant'altri -, o comunque quale linea deve seguire, se cioè nell'aderenza così rigida si possono forse avviare contatti solo con la Svizzera, la Svezia, e poco altro!
PRESIDENTE. L'onorevole Raisi ha facoltà di replicare.
ENZO RAISI. Parto dalla fine.
È ovvio che ci sono delle difficoltà in tanti paesi. La Cina però rappresenta, dal punto di vista economico e per l'impatto che ha nell'economia nazionale, ovviamente una priorità. È chiaro che, data questa sua priorità, è importante il rispetto non solo dei diritti umani ma anche dei diritti sociali, visto che la Cina è entrata in un organismo internazionale; ciò anche per riportare la concorrenza economica a dei giusti livelli. Dunque, è chiaro che il valore che si ha in Cina su certe battaglie è diverso da quello che si può avere in Qatar piuttosto che a Dubai.
Per quanto riguarda i risultati economici, è evidente che la nostra è stata una forte provocazione, anche perché avete sbandierato questa missione dicendo: per la prima volta l'Italia sbarca in Cina! Il Governo precedente è andato decine di volte in Cina. Ricordo che, quando c'è stata la SARS, l'unico rappresentante del Governo centrale che è andato in Cina è il ministro che lei ha ricordato, il ministro Urso. Egli ha risolto lì una grande questione, che riguardava le imprese italiane, sul tema dell'acciaio. Grazie a quella visita, portammo a casa un ottimo contatto. Lo vorrei ricordare anche per chi ci ascolta. Quindi, non è la prima volta che siamo andati in Cina. Ci siamo andati in questi anni ed abbiamo ottenuto degli ottimi risultati. La differenza è che noi ci andavamo con le aziende.
Per sua informazione - lei non lo sa, ma glielo dico io, perché giustamente come ministro non è tenuto a saperlo -, sono oltre 750, tra dipendenti pubblici, assessori e consiglieri, le persone che vi hanno accompagnato. Tale missione ricorda una missione di Craxi del 1989. Da questo punto di vista, l'ha superata. Allora, torniamo alle missioni che ha svolto il Governo precedente, in cui prevaleva la presenza dell'imprenditore rispetto al dipendente pubblico, all'assessore regionale e, comunque, al consulente, visto che il Governo Berlusconi ha portato all'estero 10Pag. 58mila imprese. Credo che questa sia una strada da seguire.
Non torniamo a vecchi esempi che speravamo cancellati nel nostro paese (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,15, è ripresa alle 16,35.