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Seguito della discussione congiunta dei documenti: Conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2005 (Doc. VIII, n. 1); Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2006 (Doc. VIII, n. 2) (ore 10,43).
(Dichiarazioni di voto - Doc. VIII, nn. 1 e n. 2)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto sul Conto consuntivo e sul Progetto di bilancio.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, vorrei annunciare il voto favorevole del mio gruppo e fare alcune riflessioni che sono emerse dal dibattito.
Credo che la guerra fra poveri non debba essere fatta. Non sono riuscito a capire perché i gruppi più numerosi se la siano presa con quelli più piccoli. Noi riteniamo che la democrazia di un Parlamento ci sia solamente quando c'è pluralismo di idee e di gruppi. Solo in questo modo la Camera può essere più vicina al paese e, quindi, affrontare meglio le tematiche e le richieste che vengono dal basso.
Noi siamo fra coloro che non portano demagogia in quest'aula. Noi siamo fra quelli che chiedono al Presidente della Camera di tutelare l'onorabilità di questa Camera, anche spiegando ai giornalisti che gli stipendi dei parlamentari non sono quelli scritti sui giornali, perché i parlamentari hanno stipendi inferiori a quelli di piloti di aerei, primari di ospedali, avvocati, commercialisti, molti medici, molti calciatori, molti amministratori delegati e di tutti i magistrati.
Le spese che sosteniamo, che vengono contate come guadagni, sono spese reali, rimborsi spese. Noi chiediamo al Presidente della Camera e ai questori che dicano quanto prendono i giornalisti della RAI che scrivono queste cose e che vengono pagati con il canone pubblico pagato dai cittadini.
Si dice che Porta a porta costi 90 mila euro a puntata e se la prendono con noi! È questo che dobbiamo dire in quest'aula. Dobbiamo riportare la verità.
Ovviamente, i costi della politica non sono solo quelli del Parlamento. Non dimentichiamo che tutti i consigli regionali sono aumentati. Non dimentichiamo che, per legge, abbiamo aumentato del 30 per cento gli assessori di tutti i comuni e di tutte le amministrazioni provinciali. Non dimentichiamo gli enti inutili cui dobbiamo mettere mano. Queste sono le cose che dobbiamo risolvere.
Per concludere, in estrema sintesi, crediamo anche che l'anno scorso - lo diciamo a voce alta - ci sia stata una forzatura e una demagogia che si potevano anche evitare, ossia quella di avere inserito nella finanziaria, da parte del Governo Berlusconi, la riduzione del 10 per centoPag. 15degli stipendi dei parlamentari. Lo dobbiamo dire chiaramente. Non dobbiamo avere vergogna di dire che il nostro stipendio è solo di 5.100 euro, non un euro di più (Applausi dei deputati del gruppo della Democrazia Cristiana-Partito Socialista).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Elia. Ne ha facoltà.
SERGIO D'ELIA. Signor Presidente, colleghe e colleghi, il gruppo della Rosa nel Pugno esprimerà un voto favorevole su questo progetto di bilancio della Camera, in quanto crediamo debba essere apprezzato il criterio sul quale si fonda il progetto per l'anno finanziario 2006 e per il triennio 2006-2008, vale a dire il tentativo di mantenere, compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell'istituzione e nei limiti dell'incremento programmato del PIL nominale, sia la dotazione annuale sia l'andamento della spesa nel suo complesso.
Le linee guida di questo progetto di bilancio, cioè quelle del risparmio e della lotta agli sprechi, dopo il taglio del 10 per cento alle indennità dei deputati avvenuto a seguito della finanziaria del 2006, ritengo produrranno nel triennio 2006-2008 una riduzione significativa della dotazione della Camera. Infatti, quasi 10 milioni di euro sono previsti quale riduzione per l'anno in corso, che diventano 24 milioni nel 2007 e oltre 35 milioni nel 2008.
Si tratta di un primo serio segnale di inversione di tendenza rispetto ad un passato di sprechi e di privilegi odiosi e anacronistici, che pure ci sono stati e continuano ad esserci. È una prima risposta, necessaria per tutelare il prestigio di una istituzione attaccata, a volte a ragione ma molto spesso in modo qualunquistico, dall'opinione pubblica e dai cittadini che dall'istituzione si attendono il rispetto delle regole e non la difesa di privilegi, prove di sobrietà e rigore e non l'ostentazione di uno status e dei simboli del potere.
Lo slogan «più servizi meno soldi», caro al collega Buontempo, che ha incontrato il favore a parole di tutte le forze politiche, rimarrà solo uno slogan - a parte i pochi segnali di coerenza presenti in questo progetto di bilancio - finché non sarà applicato al capitolo più pesante e intollerabile dei costi della politica che va sotto il nome di finanziamento pubblico dei partiti.
Ricordo alle colleghe e ai colleghi che un referendum popolare, nel 1993, aveva spazzato via il finanziamento pubblico ai partiti; poi, nel 1997, il Parlamento, tradendo quel voto popolare, lo ha reintrodotto sotto forma di contributo volontario all'attività dei partiti con il sistema del 4 per mille nella dichiarazione dei redditi. Ci si aspettava di più, ma vi fu una sorta di referendum popolare, nel quale la volontà dei cittadini italiani, espressa con la dichiarazione sul modello IRPEF, non coincise con le attese dei partiti. Allora, nel 1999, si cambiò nuovamente sistema, aumentando i rimborsi elettorali, che non erano altro che il finanziamento diretto e pubblico dei partiti bocciato dal referendum.
Concludendo, sono d'accordo con la formula «più servizi, meno soldi», tuttavia ritengo non si possa limitarne l'applicazione al capitolo poco più che simbolico delle dotazioni della Camera o di alcune spese previste in questo progetto di bilancio.
Dobbiamo affrontare seriamente il problema dei costi della politica e dobbiamo sempre più premiare quel metodo che affida ai cittadini la decisione di finanziare o meno l'attività del proprio partito e non adottare sistemi come quelli in vigore che affidano, invece, ai partiti stessi la decisione sul consenso popolare rispetto alla propria attività politica (Applausi dei deputati del gruppo de La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Borghesi. Ne ha facoltà.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente, nel confermare il voto favorevole del gruppo dell'Italia dei Valori desidero solo segnalare che ieri da più parti si èPag. 16richiamata la differenza tra i concetti di costo della politica e costo della democrazia. Noi riconosciamo bene tale differenza a condizione che il concetto di costo della democrazia non venga strumentalmente utilizzato per nobilitare sprechi ed inefficienze.
Per questo siamo soddisfatti dell'accoglimento del nostro ordine del giorno, che impegna la Presidenza della Camera ad una riduzione delle spese in linea con quanto previsto dal Governo già a partire dal bilancio 2007.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Titti De Simone. Ne ha facoltà.
TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, nel confermare il voto favorevole del gruppo di Rifondazione Comunista, vorrei sottolineare i punti di sostanza che motivano alla radice il nostro voto favorevole.
L'Assemblea della Camera si appresta a deliberare, secondo quanto previsto nel progetto di bilancio interno, un'ulteriore riduzione della propria dotazione finanziaria per gli anni 2007-2008, rispettivamente nella misura di 7,2 milioni e di 8,8 milioni di euro. In questo modo si intende corrispondere positivamente alla necessità di un complessivo contenimento delle spese che caratterizza la manovra finanziaria dello Stato per il triennio 2007-2009.
Una prima consistente riduzione della dotazione finanziaria della Camera per il 2007 e per il 2008 era già stata operata nel settembre 2005 diminuendo le previsioni originariamente formulate. Si tratta di un segnale molto importante - ed approfitto per ringraziare il Collegio dei questori per il lavoro svolto - che va nella direzione di un avvicinamento dell'istituzione parlamentare ai cittadini, di mettere tale situazione sempre più in sintonia con il paese, le sue problematiche, le sue esigenze e, al contempo, di abbandonare quei simboli del potere e quei privilegi che è necessario abbandonare.
Il Collegio dei questori, nella sua relazione, ha sottolineato la necessità di un'impostazione delle linee guida della propria attività, assunta come punto di riferimento insieme alle decisioni dell'Ufficio di Presidenza, che contenesse la dinamica della dotazione finanziaria della Camera entro il tasso di incremento programmato del PIL nominale. Tale scelta autonoma e responsabile del massimo organo di direzione politica della Camera di adottare un parametro che rifletta la crescita dell'economia nazionale appare tuttora in grado di contemperare l'esigenza di buon andamento dell'istituzione parlamentare e la doverosa e rigorosa coerenza con gli indirizzi generali di finanza pubblica. Si tratta di un vincolo stringente e rigoroso che impone di proseguire senza incertezze la politica di rigore nella gestione del bilancio interno che, peraltro, è già stata avviata negli anni passati.
Il richiamo ad una politica di bilancio rigorosa echeggia, a sua volta, il tema, che non manca di essere attraversato da dibattiti accesi e da polemiche, del cosiddetto costo della politica, come è stato sottolineato nell'intervento del collega Franco Russo. Naturalmente, tale tema non si riferisce solo alle spese della Camera dei deputati, ma è evidente che le spese di funzionamento della Camera rientrano più esattamente nel costo della democrazia.
Con ciò, naturalmente, non si intende suggerire una strumentale distinzione tra politica e democrazia, come è stato già sottolineato anche nella relazione dei questori, perché in particolare, i due termini sono sinonimi, ma si vuole piuttosto sottolineare che gli organi di direzione politica della Camera, l'Ufficio di Presidenza e il Collegio dei questori, nell'ambito delle rispettive competenze, sono investiti della responsabilità del buon andamento di una tra le principali istituzioni democratiche del nostro paese. Questi organismi, entrambi, dunque, sono i primi a ritenere che se una spesa non è giustificata da esigenze istituzionali, essa deve essere eliminata ed è in questa direzione che si sta lavorando. Certo, però, non possiamo essere d'accordo con chi troppo facilmente, o in modo approssimativo, cataloga sottoPag. 17la voce «privilegi» qualunque spesa destinata al funzionamento della Camera ed alle prerogative di lavoro dei deputati.
Per affrontare il problema dei costi della democrazia servono riflessioni costruttive e non pregiudizi. È un'esigenza primaria, che le risorse della Camera siano utilizzate in modo efficiente, razionalizzando ulteriormente la spesa, contenendola ed evitando gli sprechi, calibrando gli impegni e le risorse, in base agli effettivi impegni di attuazione e muovendosi secondo criteri massimi di trasparenza. Il progetto di bilancio per il 2007, e prima ancora, il programma per l'attività amministrativa, si muoveranno esattamente lungo questa linea guida, peraltro in continuità con le scelte degli organi collegiali della XIV legislatura.
Noi auspichiamo, tra gli altri aspetti che sono stati rilevati nell'ambito di questo dibattito e nella relazione dei Questori, che l'assegnazione degli spazi ai gruppi e agli organi politici di direzione della Camera giunga ad una soluzione definitiva, che deriverà anche dalla delocalizzazione, tra pochi mesi, di alcuni uffici dell'amministrazione e che la Camera istituisca un piano organico di utilizzo delle proprie dotazioni edilizie, per uscire da una situazione di emergenza continua.
Riteniamo che bisogna ovviamente dare continuità al lavoro già istruito durante la XIV legislatura sul tema dell'istituzione dell'asilo nido per la Camera. Nell'Ufficio di Presidenza del 27 giugno scorso, il Presidente ha, infatti, chiesto alla Vicepresidente Meloni di coordinare l'attività dell'Ufficio di Presidenza su tale tema, in contatto con il Collegio dei questori e con il Comitato per le pari opportunità, che è in fase di costituzione e che mi onoro di presiedere. Su tale aspetto, naturalmente, noi contiamo di arrivare ad una soluzione in tempi brevi.
Voglio inoltre sottolineare, nel ringraziamento generale, l'elemento di eccellenza della tecnostruttura della Camera, che ne fa un punto di altissima qualità e che valorizza e condiziona profondamente tutta l'attività legislativa e giuridica di questo ramo del Parlamento. Ed è grazie alle professionalità di cui la Camera dispone, a tutti i livelli, che noi possiamo oggi contare su questo elemento di forte eccellenza, ma anche in questa direzione, nel rafforzamento di questo elemento di eccellenza, abbiamo anche voluto indicare, con un ordine del giorno, la necessità di continuare sulla strada della razionalizzazione delle strutture di un modello di lavoro basato sul principio dell'integrazione funzionale.
Dunque, il nostro auspicio è che si possano intraprendere le necessarie iniziative volte ad un'analisi dell'orario di lavoro e della distribuzione dei carichi di lavoro, anche al fine di individuare sempre più adeguate soluzioni organizzative. Partendo dalle considerazioni svolte nella relazione dal Collegio dei Questori ed utilizzando anche gli apporti forniti dal Segretario generale, che ringrazio, è chiaro che bisogna puntare l'accento sulla grande questione, ossia cercare di allargare l'orizzonte delle nostre fonti conoscitive, come è stato ben sottolineato nell'intervento del collega Franco Russo. Dobbiamo fare modo, cioè, che il Parlamento entri direttamente in contatto con i territori, con i comitati, con gli organismi territoriali, perché è in tali sedi che oggi si produce conoscenza sociale, che si produce domanda sociale. E l'esigenza di questa commistione, di questo legame forte, credo sia fortemente sentita oggi dal paese e da tutte le istituzioni, da noi per primi.
I gruppi parlamentari, del resto, quando vogliono proporre uno strumento in Parlamento, giustamente acquisiscono da queste realtà, da queste diffuse organizzazioni dei cittadini, della politica, dei comitati sociali dati ed informazioni.
Ormai, sul territorio nazionale si registra l'espandersi di organismi che si occupano di tante questioni fondamentali per la vita politica. Ritengo che questa connessione debba trovare dei canali per impossessarsi delle istanze, delle domande, delle conoscenze, dei saperi provenienti dagli organismi differenziati.
Si tratta, dunque, di mettere a disposizione dell'intero Parlamento - e delle diverse opzioni ideali e politiche - alcunePag. 18basi di conoscenza fondamentali. Altra questione è il rapporto con l'Unione europea. Dobbiamo accentuare i processi informativi tra Parlamento nazionale ed organismi europei. La cosiddetta legislazione organizzata si muove infatti tra interventi degli esecutivi nazionali e predisposizione delle direttive e dei regolamenti da parte della Commissione europea.
Se non interveniamo in questo segmento fondamentale del processo decisionale, non saremo in grado di esprimerci efficacemente. Quindi, è necessario dedicare particolare attenzione anche al potenziamento dei predetti strumenti di conoscenza e degli apparati predisposti per l'acquisizione dei dati.
Riteniamo, infine, che non debbano essere innalzate le soglie retributive. Ciò è stato detto chiaramente e c'è stato anche un dibattito in proposito, attraversato da polemiche e da elementi demagogici che non serviva chiamare in causa. Gli stipendi dei parlamentari sono, ovviamente, più che sufficienti e, anche in questo caso, è utile che gli investimenti della Camera si spostino dalla moneta sonante ai servizi. Il punto della qualità dei servizi è un argomento importante per questa istituzione e rispetto ad essi non possono valere discriminazioni di genere (anche su questo punto esistono ancora incrostazioni un po' ottocentesche che sarebbe bene superare, e mi auguro che in questa legislatura si riesca a farlo). Sono consapevole della sensibilità diffusa riguardo a queste tematiche nell'Ufficio di Presidenza. Vorrei concludere ricordando che il tema della qualità dei servizi e del contenimento della spesa richiamano, più in generale...
PRESIDENTE. Deputato De Simone, la invito a concludere.
TITTI DE SIMONE. ... il tema della responsabilità collettiva. Questo è il tema dell'autogoverno, un tema fondamentale che va rilanciato perché anche questo può fungere da esempio per uscire dal tema della crisi della politica che attraversa anche questa situazione (Applausi dei deputati del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gerardo Bianco. Ne ha facoltà.
GERARDO BIANCO. Ho già avuto l'opportunità di esporre ieri il mio pensiero sul conto consuntivo della Camera. Vorrei però sottolineare che l'esame del bilancio della Camera non si limita alle cifre e neppure alla semplice contabilità ma, come apprezzato dai questori - che vorrei ancora una volta ringraziare - è un'occasione per discutere del ruolo del Parlamento.
Ritengo che sia rilevante trovare un'occasione, al di là delle polemiche tradizionali che si svolgono fra maggioranza e opposizione, che ci dia l'opportunità di capire lo stato della situazione nei rapporti della democrazia italiana. Questo è un discorso che secondo me può essere fatto proprio in questa occasione. Vorrei quindi invitare i leader politici a ciò e lei ha fatto bene quando ha preteso che venisse in aula il Presidente del Consiglio per rispondere su una determinata questione.
È bene che i leader politici parlino in quest'aula e non soltanto in televisione a Porta a Porta, che si esprimano in questa sede, che esprimano qui il loro pensiero, così come avveniva nel passato. Ricordo quando i leader venivano in Transatlantico a parlare con i giornalisti. Ritengo che questo sia un modo utile ad esaltare la funzione del Parlamento e, se vogliamo, a far sì che esso, come è scritto nella nostra Costituzione, svolga il ruolo di grande raccordo delle forze sociali nel paese. In Parlamento, infatti, si determinano anche i processi di riarmonizzazione del paese: ecco perché rivolgo l'invito già espresso ieri.
Il presidente Casini svolge la sua funzione di parlamentare dopo avere esercitato quelle di Presidente della Camera e fa bene a venire in Parlamento. Vorrei che anche tutti gli altri leader venissero in Parlamento ad esporre il proprio pensiero per valorizzare quello che, in un certo senso, i questori sono determinati a fare, vale a dire offrire le strutture materiali.Pag. 19
Tuttavia, il Parlamento non vive di strutture materiali, ma di grandi dibattiti e questa è l'occasione per discutere del nostro ruolo e della nostra funzione (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, preannunzio il voto favorevole dei deputati Verdi sul conto consuntivo della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2005 e sul progetto di bilancio della Camera dei deputati per l'anno finanziario 2006, esaminati in questi giorni.
Ho ascoltato ieri con attenzione la relazione del questore anziano Albonetti e oggi la replica del questore Colucci (il questore anziano nella precedente legislatura) e devo dire che hanno espresso entrambi valutazioni e considerazioni ampiamente condivisibili, di cui li ringrazio, anche per il lavoro non facile che, insieme al terzo questore Galante, stanno svolgendo in questo faticoso avvio della nuova legislatura.
A tale riguardo, vorrei rilevare che non credo sia positivo che l'avvio di questa legislatura, sotto il profilo delle competenze e delle responsabilità che competono ai questori, da una parte, e all'amministrazione della Camera, dall'altra, sia stato così difficile e faticoso.
Vorrei attirare l'attenzione dell'Assemblea - lo dico senza alzare la voce - su un aspetto: non credo sia positiva la mancanza di una fattiva e solidale collaborazione di tutti i gruppi parlamentari in ordine alle questioni, anche di carattere logistico, lo dico tra virgolette, che si sono poste e che si pongono all'inizio di ogni legislatura. In particolare, mi riferisco al comportamento del gruppo di Alleanza Nazionale, che credo si stia assumendo una grave responsabilità nel determinare una situazione di ingestibilità in ordine ad alcuni aspetti che riguardano altri gruppi parlamentari, e se ciò venisse passivamente accettato porterebbe ad una situazione di totale ingovernabilità della Camera dei deputati.
Nel corso di questo dibattito, svolto sia ieri che oggi, è riemersa più volte la questione, la polemica, la riflessione sui cosiddetti costi della politica.
Qualcuno, come rilevato anche poco fa, ha cercato di spostare la riflessione sul tema più generale dei costi della democrazia. Non so se sia corretto, perché è ovvio che il funzionamento di un sistema democratico, complesso e avanzato come quello del nostro paese, ha dei costi che non riguardano solo il funzionamento delle istituzioni, ma anche le elezioni politiche, amministrative, europee, regionali, il referendum e così via, e tutte le polemiche su questo tipo di costi sono demagogiche, populiste e sbagliate. È chiaro che, in una dittatura, quando non si svolgono le elezioni o i referendum i costi sono minori, ma la democrazia è assente ed il popolo tace.
Si avverte, comunque, il problema più generale dei costi della politica e non mi riferisco solamente al Parlamento ed ai partiti politici nazionali, ma al sistema politico allargato, che comprende le regioni, i comuni, le province, le circoscrizioni, le forze politiche, oltre che a livello nazionale anche a livello locale. Tale problema esiste ed è stato denunciato con forza in sedi politiche e sottolineato anche in una recente e opportuna saggistica.
Mettere la testa sotto la sabbia e fare finta che tale problematica non esista e che non sia percepita dall'opinione pubblica sarebbe da parte di tutti noi irresponsabile!
A questo proposito, ho apprezzato che i questori, per bocca del questore Galante, nell'accogliere come raccomandazione un ordine del giorno che invita ad una equiparazione dei servizi tra Camera e Senato, abbiano espresso il loro parere facendo esplicito riferimento al contenimento dei costi. Questa deve essere la chiave interpretativa, perché credo che saremmo «schizofrenici» se un giorno facessimo un dibattito sulla riduzione dei costi della politica in generale e il giorno dopo cercassimo di avviare o mantenere una rincorsa sciagurata e irresponsabile verso l'alto di quelle che sono le condizioni,Pag. 20ma talora anche prerogative o privilegi, dei parlamentari, siano essi deputati o senatori.
Certo, in un sistema di bicameralismo perfetto, è giusto e opportuno che ci sia un equilibrio rigoroso e responsabile tra le condizioni dei deputati e dei senatori e di tutte le strutture che sono a questa funzione connesse, ma al tempo stesso sarebbe comunque irresponsabile che ciò portasse ad una corsa verso l'alto, quando su tutti i giornali italiani, di volta in volta, escono tabelle che fanno emergere come obiettivamente la condizione dei parlamentari italiani sia la migliore in assoluto tra tutti i venticinque parlamenti, che tra poco saranno ventisette, che fanno parte dell'Unione europea.
È stato accolto dai questori - e non me ne lamento - anche un ordine del giorno di un collega che, dopo avere parlato dell'onorabilità del Parlamento e averne chiesto la tutela, si è tolto provocatoriamente la giacca in quest'aula senza che accadesse assolutamente nulla da parte della Presidenza, salvo l'invito a non farlo. Il collega, per qualche minuto, ha continuato in questo suo comportamento un po' esibizionista - per fortuna si è fermato alla giacca -, ma è assolutamente ridicolo e risibile. Non si può presentare a propria firma un ordine del giorno sulla tutela dell'onorabilità del Parlamento e dopo pochi minuti che quell'ordine del giorno è stato accolto dai questori, assumere un comportamento in quest'aula che con l'onorabilità veramente ha poco a che fare.
Voglio sottolinearlo perché credo che dobbiamo avere la consapevolezza che, pur potendosi fare comunicati stampa che rettificano notizie che possono apparire sbagliate o demagogiche, comunicati stampa che lasciano il tempo che trovano, l'onorabilità del Parlamento debba essere difesa da ciascuno di noi con i nostri comportamenti e con la nostra correttezza. Le polemiche sul Parlamento, il collega Gerardo Bianco se lo ricorda, esistono comunque già da anni. Esiste un libro sul Parlamento piemontese, che si intitola I moribondi di Palazzo Carignano. C'è un romanzo parlamentare di De Roberto, l'autore del famoso I viceré, che si intitola L'imperio, dell'inizio del Novecento, un romanzo di critica parlamentare molto pesante. La polemica antiparlamentare purtroppo c'è sempre stata e sempre ci sarà.
Non si correggerà con i comunicati stampa o con le rettifiche, anche se sono doverose. In alcuni casi potrà essere superata attraverso un rapporto corretto tra noi, l'istituzione di cui facciamo parte e la società civile, che attraverso le elezioni politiche siamo qui chiamati a rappresentare.
Per concludere, signor Presidente, signori questori, colleghi deputati, vorrei rivolgere un augurio, visto che siamo all'inizio della legislatura, di buon lavoro a tutti noi parlamentari, ma anche al personale della Camera, dal Segretario generale all'ultimo commesso o all'ultimo collaboratore. Vorrei rivolgere un augurio di buon lavoro anche a quei collaboratori dei deputati, che, come è stato ricordato dal questore Colucci, non hanno un rapporto di dipendenza diretto con l'amministrazione della Camera, ma sono comunque preziosi per la collaborazione che prestano ai deputati, anche se spesso non vengono riconosciuti la dignità della loro funzione e il carattere prezioso del loro lavoro. Un augurio di buon lavoro quindi a noi parlamentari, al personale della Camera, ai collaboratori dei deputati, senza però autocelebrazioni.
È necessario che ciascuno di noi si renda anche conto delle proprie responsabilità e delle difficoltà che anche nel funzionamento della Camera ci sono, che ovviamente dobbiamo considerare come aspetti di un work in progress, di un miglioramento.
È necessario che ciascuno di noi sappia assolvere con responsabilità il proprio compito politico, istituzionale e amministrativo, nella consapevolezza che le autocelebrazioni fatte in quest'aula spesso non hanno riscontro fuori.
Buon lavoro a tutti e grazie.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, Alleanza Nazionale ringrazia i questori per le risposte che hanno dato alle puntuali osservazioni; una di queste, lo voglio ricordare, era stata sollevata dal collega Buontempo per quanto concerne gli aspetti dei contratti assicurativi. Siamo felici di aver preso atto che la gara è stata indetta, anche perché l'attenzione che abbiamo voluto dedicare al bilancio era proprio volta a dimostrare come sia importante nella gestione del medesimo operare una riduzione dei costi.
Esiste un aspetto che noi non possiamo non evidenziare. Oggi abbiamo accolto una serie di ordini del giorno che, se fossero tutti attuati, sicuramente determinerebbero un aumento della spesa, è innegabile. Riteniamo che, contemporaneamente, la responsabilità dei questori e dell'Ufficio di Presidenza sia diretta a fare in modo che queste nuove spese vengano bilanciate nell'ambito di quella gestione equilibrata a cui i questori si sono richiamati.
Sotto questo profilo e sul piano politico non posso, però, non fare una notazione. L'amico Boato, che studia da presidente, giustamente vuole rivolgere alcune rampogne e lo fa anche nei confronti di Alleanza Nazionale. È un po' meno indulgente quando si rende conto che noi abbiamo posto una questione politica, a cui i questori non potevano dare risposta, relativa all'aumento dei gruppi, che è stato determinato da una interpretazione del regolamento e in termini economici confermato dal bilancio che stiamo per approvare; è una questione politica nei confronti della quale vorrei che ci fosse lo stesso rispetto o, se loro preferiscono, la stessa indulgenza che l'amico Boato ha nei confronti di altre questioni.
Per quanto concerne poi alcune questioni sugli spazi, potrei anche qui banalmente dire che, se si è posta una questione di spazi, ciò è stato fatto anche in conseguenza di quella deliberazione, perché ospitare nuovi uffici, nuove presidenze, dare servizi a queste nuove strutture non solo ha dei costi, ma sicuramente influisce anche nell'organizzazione degli spazi. Poiché noi avevamo proposto, in alternativa, di cedere altri spazi, ci sembrava corretto, di fronte alla dignità di queste discussioni, affrontare il tema con assoluta serenità, correttezza e lealtà, che non sempre altri hanno.
Passo ad un'altra questione. Oggi abbiamo affrontato in un ordine del giorno un aspetto relativo alla tutela dell'immagine dei parlamentari. Al riguardo richiamo una nota che ho avuto già modo di rilevare anche in sede di discussione generale. I primi che dovrebbero avere rispetto della loro funzione sono proprio i deputati. Un ministro, che ha rivestito tra l'altro cariche istituzionali importanti anche all'interno di questa Camera, per fare un paragone ha rapportato gli stipendi - ahimè troppo bassi - dei ricercatori a quelli degli uomini politici, consentendo che si titolasse sui giornali con frasi del tipo «politici strapagati, studiosi alla fame»; mi permetto di dire che forse avrebbe potuto utilizzare altri esempi, visto che ha seduto anche sui banchi parlamentari. Avrebbe potuto porre il problema della distanza che c'è tra i ricercatori e i manager di grosse imprese, che magari un tempo erano pubbliche, oppure fare un raffronto tra lo stipendio dei ricercatori e quello di alcuni direttori generali (se non tutti), di strutture amministrative non indifferenti, i cui stipendi - vi assicuro - per l'esperienza che ho fatto al Ministero dell'economia, sono di gran lunga superiori ai nostri.
Approfitto per chiedere ai questori, qualora fosse possibile e non comportasse spese, di disporre per il prossimo bilancio di uno studio, anche comparato, in relazione non solo agli stipendi parlamentari, ma anche ai servizi di cui dispongono i parlamentari in altri paesi dell'Unione europea. Ciò perché probabilmente dobbiamo rispondere, nei confronti di alcune affermazioni scontate, in modo intelligente (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza Nazionale, di Forza Italia e della Lega Nord Padania), vale a dire mettendo sullo stessoPag. 22piano anche i servizi di cui si dispone, confrontandoli eventualmente con altri istituti.
Occorre inoltre richiamare, visto che si tratta di un compito che è stato affidato ai deputati questori dall'ordine del giorno presentato in tal senso, alcune disposizioni che vengono sistematicamente ignorate. Su tale materia, ad esempio, ricordo che esiste una norma che dovrebbe obbligare (ed uso il tempo condizionale perché, ovviamente, le norme vengono spesso varate in modo da essere eluse) ad indicare non soltanto gli stipendi o i redditi, ma anche le imposte che vengono prelevate. Anche se si tratta di una partita di giro, ritengo sicuramente importante far conoscere ai contribuenti ed a tutti i cittadini italiani che, oltre al reddito, vi sono, naturalmente, delle imposte e delle spese!
Questa, a mio avviso, dovrebbe essere un'informazione corretta, senza prendersela se spesso si accendono alcune polemiche nei nostri confronti. Spetta infatti a noi, per senso di responsabilità, fare un'informazione corretta per offrire alla stampa ed ai mezzi di comunicazione anche elementi sui quali riflettere e ragionare. Il costo della democrazia, quindi, ci obbliga ad essere trasparenti, nonché a rispondere puntualmente alle censure che ci venissero eventualmente rivolte, poiché abbiamo questa responsabilità nei confronti del paese.
Segnalo un'ultima questione e concludo, signor Presidente. Credo che, in futuro, dovremmo riflettere anche sulla gestione del nostro bilancio. Per non dilungarmi, rinvio alle questioni che abbiamo già sollevato in sede di discussione congiunta; tuttavia lasciatemi dire che, onestamente, credo sarebbe il caso di compiere il raffronto tra il bilancio consuntivo e quello preventivo che ho proposto.
Anche in tal caso, infatti, abbiamo fatto un po' di confusione, poiché abbiamo sostanzialmente considerato risparmi acquisiti delle riduzioni di spesa (un po' come avviene nei confronti del quadro tendenziale del bilancio pubblico rispetto all'intervento operato dalla legge finanziaria). Sotto questo profilo, dunque, vorrei osservare che dobbiamo fare in modo che, qualora adottassimo decisioni volte a modernizzare i servizi, gli apparati e le strutture amministrative della Camera, vi sia anche la possibilità di conseguire risparmi all'interno della gestione del bilancio.
Ci rendiamo tutti conto che non si tratta di un compito facile, tuttavia ritengo che sia un'ulteriore assunzione di responsabilità della politica dimostrare non soltanto che i conti sono trasparenti, ma anche che la gestione dei soldi del contribuente è improntata a criteri di trasparenza, di efficienza e di economicità.
È sulla base di tali indicazioni che preannunzio il voto favorevole del gruppo di Alleanza Nazionale sui documenti di bilancio in esame; ed assicuro i deputati questori che anche il controllo che effettueremo - con la dovuta attenzione ed anche, a dispetto di qualcuno, con le necessarie indulgenze - non farà venir meno il nostro ruolo intelligentemente propositivo nei confronti del bilancio della Camera dei deputati (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, vorrei svolgere solo qualche riflessione, anche perché, a nome del gruppo dell'UDC, è già intervenuto, nella seduta ieri, l'onorevole Emerenzio Barbieri.
Il collega ha posto alcune questioni che ritengo estremamente serie ed importanti, e sarà sicuramente cura del Collegio dei questori tenerne conto. Essi hanno tentato di fornire alcune risposte attraverso l'espressione del parere sugli ordini del giorno presentati, tuttavia ritengo che l'Ufficio di Presidenza debba successivamente compiere una valutazione d'insieme.
Signor Presidente, vorrei osservare che, spesso, si discute il nostro bilancio in un clima di grande distrazione; anche questa volta, per dire la verità, non riscontro una notevole attenzione (e non mi riferisco semplicemente all'Assemblea). Si tratta,Pag. 23ormai, di un passaggio formale e rituale: si svolge la discussione congiunta ed i deputati questori, attraverso la loro relazione, illustrano le linee e gli indirizzi relativi al bilancio.
Vorrei rilevare che, in fondo, quello al nostro esame è sì un bilancio composto da cifre, ma deve essere rivolto al funzionamento complessivo dell'istituzione parlamentare.
Ritengo che oggi vi sia sempre di più l'esigenza di puntare sulla centralità del Parlamento. Chi è stato per lungo tempo in quest'aula ha potuto verificare il processo di inesorabile decadimento del Parlamento nella sua centralità e nella sua espressione. Lo sforzo compiuto dai questori - ed io li ringrazio, per carità! - e dal Segretario generale, insieme con tutti i funzionari, deve avere però una corrispondenza e deve sintonizzarsi anche sulla capacità del Parlamento di svolgere il suo ruolo.
Ieri, in sede di discussione congiunta, ho ascoltato da parte di alcuni colleghi valutazioni che mi hanno profondamente preoccupato. Vi è stata da parte di qualcuno di loro una valutazione non attenta e rispettosa nei confronti dei parlamentari e del Parlamento: è adagio comune che, se si parla contro il Parlamento, si ha sempre una qualche corrispondenza all'esterno, qualche titolo di merito, qualche benevolenza acquisita.
Qualche collega, dunque, signor Presidente, onorevoli questori, ha fatto riferimento ad un collega alla buvette... Si tratta di cose che possono interessare la stampa che - sappiamo - molte volte coglie più gli elementi di degrado e non il lavoro serio ed intenso che spesso il Parlamento svolge in Commissione e nell'aula di Montecitorio.
Anche a proposito della stampa vorrei dire qualcosa. Alcuni giornalisti svolgono un lavoro eccelso, egregio, impegnato, ma a volte usano il locale di Montecitorio per servizi che non hanno una grande attinenza con il lavoro parlamentare. Siamo come una portaerei, non so, come una struttura logistica molto confortevole: lo è - qualcuno dice - per i parlamentari, ma anche per i giornalisti è confortevole la struttura logistica di Montecitorio! E allora occorre effettuare una valorizzazione e una razionalizzazione riguardo alla stampa: la chiedo da vent'anni, signor Presidente, una razionalizzazione del Palazzo! In realtà, si tratta di molto più di venti anni: mi riferisco agli ultimi venti anni del mio status di parlamentare.
Deve esservi un'azione che possa mettere i colleghi giornalisti nelle condizioni di continuare a svolgere il loro lavoro, che già fanno - lo ripeto - egregiamente, ma che consenta loro di sintonizzarsi con i lavori parlamentari, riferendomi con ciò anche ai lavori delle Commissioni. Se questo non avviene, il Parlamento decade e si esaurisce. Conta di più un discorso forte ed impegnato fatto in Parlamento o quello svolto in un talk show televisivo? È più importante l'aula parlamentare o uno studio televisivo? Ritengo che sia un problema che dobbiamo affrontare - anche se non si può certamente fare in questa sede - e su cui i questori hanno materiale per intervenire.
Quello in esame, signor questore anziano, è un bilancio che deve andare al di là delle cifre: quello che ci interessa deve essere un bilancio senza cifre! Certo, vi è bisogno di servizi, di collegamento, di rapporti con l'Europa; più volte l'abbiamo auspicato ed è a questo che si riferiva l'onorevole De Simone. Molto spesso, però, si lavora in solitudine, senza alcun collegamento, né sinergia o rapporto intenso con gli altri Parlamenti e, soprattutto, con quello europeo.
Vorrei svolgere un'ulteriore considerazione, non per fare una polemica né per usare toni polemici nei confronti della Presidenza della Camera, a proposito del riconoscimento di cinque gruppi, signor Presidente.
Credo che aver riconosciuto cinque gruppi - mi riferisco non alla spesa, ma al complessivo funzionamento del Parlamento - sia stato un eccesso, anche perché nella XIII legislatura l'aula di Montecitorio si oppose alla formazione del gruppo delle minoranze linguistiche.Pag. 24
Noi, invece, abbiamo assistito ad una grande proliferazione; eppure si dice che esiste il bipolarismo, la sintesi. Il gruppo dell'Ulivo ha soltanto un capogruppo, proprio per limitare (forse, questi cinque gruppi sono il risultato di una compensazione rispetto al gruppo unico dell'Ulivo; forse è questa la spiegazione, ma io non l'accetto). Ritengo, in ogni caso, che vi sia stato un eccesso che, a mio avviso, crea una qualche difficoltà (non vorrei usare una parola forte, vulnus o altro) nei lavori parlamentari.
Signor Presidente, credo debba essere sottolineato un elemento riguardante il nostro impegno e la nostra attività. Signor questore, la Camera, quando chiede un trattamento eguale al Senato, forse chiede qualcosa in più per i parlamentari? Abbiamo chiesto semplicemente il rispetto del bicameralismo perfetto, per sapere se esistano parlamentari di serie A e di serie B. Solo questo! Non abbiamo chiesto un aumento delle risorse. Abbiamo chiesto un'equiparazione delle risorse e soprattutto dei servizi, proprio per la dignità e per lo status del parlamentare! Mi sono meravigliato che il Collegio dei questori abbia accolto come raccomandazione l'ordine del giorno dell'onorevole Ronconi. Cosa significa raccomandazione? Siamo per il bicameralismo o siamo contro il bicameralismo? Sappiamo che esiste una discrepanza, una disarmonia tra i due rami del Parlamento per quanto riguarda i servizi e l'agibilità del lavoro parlamentare.
PRESIDENTE. La prego di concludere...
MARIO TASSONE. Qualcuno lo fa meglio e qualcun altro lo fa in termini meno opportuni e meno adeguati.
Signor Presidente, ritengo che il Collegio dei questori si farà parte attiva per dare seguito all'ordine del giorno che ho richiamato, accolto come raccomandazione.
Mi consenta un'ultima considerazione, lei, Presidente, che è così agile nel pensiero.
Qui si parla continuamente delle indennità dei parlamentari. L'indennità dei parlamentari è agganciata a quella dei magistrati, del presidente di sezione della Cassazione, eccetera. È vero o no? Rivediamo questo aspetto! Diamo dignità e autonomia! Parliamo anche di queste cose, per evitare che vi sia questa lievitazione dell'indennità dei parlamentari. Poiché si parla male solo dei parlamentari, ovviamente, perché dei magistrati non si può parlare male, né dei grandi amministratori degli enti pubblici e parapubblici, ritengo che uno sforzo di questo genere darebbe autonomia, dignità, prestigio e decoro al Parlamento, sia al Senato sia alla Camera (Applausi dei deputati dei gruppi dell'UDC (Unione dei democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e di Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Stucchi. Ne ha facoltà.
GIACOMO STUCCHI. Signor Presidente, vorrei svolgere un intervento rapido per annunciare il voto favorevole sui due documenti di bilancio che sono stati discussi nella giornata di ieri e su cui oggi i questori hanno espresso i pareri per quanto riguarda gli ordini del giorno presentati. Auspico che agli ordini del giorno accettati sia dato seguito, naturalmente. Quando si accetta un ordine del giorno, ci deve essere l'attuazione concreta dello stesso.
Signor Presidente, vorrei esprimere il mio rammarico. Questa mattina, ho letto vari giornali e ho visto vari articoli riferiti alla discussione che abbiamo svolto ieri in quest'aula sul nostro bilancio. Erano, in prevalenza, articoli di colore. Si sono toccate tematiche, come la barberia gratuita o tante altre, che tendono forse, lo dico tra virgolette, a denigrare e screditare l'immagine del Parlamento. Pochi giornali, soprattutto quelli specialistici, hanno invece centrato il problema sulla filosofia del contenimento delle spese. Di ciò - ripeto - mi rammarico, poiché credo che oramai si sia in presenza di un gioco non condivisibile - naturalmente, non per una difesa di corporazione, di casta - che porta in una direzione sbagliata.Pag. 25
Noi, facendo degli sforzi, stiamo lavorando tutti assieme per cercare di dare un giusto contenimento alle spese della politica e per tagliare gli sprechi ove essi si presentano.
Credo sia questa la filosofia che sta osservando l'Ufficio di Presidenza: sono queste le notizie da riportare nei giornali, naturalmente nel pieno rispetto della libertà di stampa, poiché ognuno è libero di scrivere quello che vuole. In ogni caso, se si vuole scrivere la verità, la notizia che deve essere data prioritariamente è proprio quella concernente la filosofia seguita dall'Ufficio di Presidenza (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Leone. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, in fase di dichiarazioni di voto è, naturalmente, doveroso ringraziare i questori - per il lavoro svolto su questi documenti -, il Segretario generale, i vicesegretari generali. Lei, naturalmente, potrà dissentire, ma non mi sento di ringraziarla, signor Presidente, e le ragioni di ciò le ho già anticipate nel discorso di ieri, in sede di discussione generale.
I numeri forniti dal questore Colucci, che ringrazio, non sono in grado di convincermi perché, se si analizzassero a fondo i loro collegamenti con la parte da me richiamata e con tutte le altre voci, si scoprirebbe che essi dipendono solo e soltanto da una cosa, caro Presidente, e cioè dall'aumento dei gruppi dovuto al riconoscimento di ben sei gruppi, in spregio alle norme regolamentari e alle esigenze della Camera. Non dobbiamo nasconderci dietro un dito: lei ha fatto un'operazione politica attraverso il riconoscimento di gruppi che non avevano il diritto di essere riconosciuti. È stata fatta un'operazione politica che non si doveva fare all'interno di questo Palazzo; essa è stata originata all'esterno dovendo ella equilibrare, riequilibrare, compensare tutti gli esponenti dei «partitini» che compongono la coalizione di Governo e questa maggioranza. Si sono, infatti, costituiti gruppi poiché non si poteva accontentare tutti con l'assegnazione di sottosegretariati e ministeri (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega Nord Padania). Queste cose le dobbiamo dire!
Caro Presidente, le voglio fare una provocazione. In questo momento, in queste stanze, Forza Italia potrebbe costituire sei gruppi da venti parlamentari, arrivando così a centoventi, e un altro mezzo gruppo, uguale a quelli che ha riconosciuto lei. In questo caso, saremmo a sette gruppi; solo Forza Italia aumenterebbe di sette gruppi, all'interno di questa struttura, il marasma che lei ha già creato con questa situazione. Per non parlare poi dell'UDC, di Alleanza Nazionale e degli altri gruppi, che potrebbero spezzettarsi chiamandosi, ad esempio, Forza Italia 1, Forza Italia 2, Forza Italia 3, e lei non potrebbe fare nulla (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale)! Dovrebbe riconoscerci tranquillamente e arriveremmo a 20-25 gruppi in questa struttura. Cosa ne dice, Presidente? Non è che ci sia passata del tutto l'idea o l'intenzione di fare una cosa del genere, magari anche attraverso una federazione.
Tra l'altro, non possiamo assistere vergognosamente alla lettera dei senatori del costituendo Ulivo nella quale si afferma che è risaputo che dieci gruppi prendono di più rispetto ad un unico gruppo, nel momento in cui hanno imposto, prima al Senato e poi alla Camera, la delibera sull'aumento degli emolumenti, nel momento in cui si sono fusi i due più grossi partiti della maggioranza. Essi hanno affermato per iscritto che, siccome dieci o undici gruppi - o quanti sareste stati - avrebbero avuto emolumenti superiori...
ROLANDO NANNICINI. Noi siamo undici!
ANTONIO LEONE. ...visto che si costituivano per ragioni politiche loro in un solo gruppo, dovevano avere gli stessi emolumenti.Pag. 26
E Pantalone paga! Pantalone paga per le vostre bizze e per le vostre necessità di stare in piedi con questa assurda maggioranza (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega Nord Padania). Scusi lo sfogo, Presidente.
La verità è che quello che è accaduto e tutte le lamentele che i colleghi hanno sollevato in quest'aula a proposito di spazi, di vivibilità, di supporti derivano dalla decisione che lei ha preso all'interno dell'Ufficio di Presidenza, grazie al suo voto, grazie a quell'unico voto di differenza che è il suo e che lei ha espresso per accontentare la compagine di maggioranza.
GAETANO FASOLINO. Vergogna!
ANTONIO LEONE. Non omettiamo di ricordare - i cittadini lo debbono sapere - che lei non può fare queste operazioni e, poi, supportare - mi dicono, ma è così - l'intenzione di questo esecutivo. Infatti, si vorrebbe demagogicamente (capisco anche alcuni interventi svolti in quest'aula), diminuire gli stipendi dei parlamentari, magari eliminando i portaborse, e lei supporterebbe queste soluzioni e questi intendimenti, mentre, contemporaneamente, ha fatto invece aumentare i costi della politica di questo Parlamento: queste cose i cittadini le debbono sapere (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega Nord Padania)!
Allora, se queste cose sono vere, e se è vera la necessità - naturalmente, il senso istituzionale del gruppo di Forza Italia non farà venire meno il voto favorevole a questo bilancio - di tutti gli ordini del giorno che sono stati accolti, mi preoccupa il fatto che siano stati accolti tutti. Pittigrilli diceva - io sono laureato in legge - che una laurea in legge non si nega a nessuno e, in questo caso, un ordine giorno, forse, non si nega a nessuno: sono da undici anni in questo Parlamento e, più o meno, l'andazzo è questo. Il fatto che siano stati accolti tutti gli ordini del giorno mi fa preoccupare e mi fa pensare che, forse, non ne sarà attuato nessuno. Questo non lo vogliamo, perché gli ordini del giorno che sono stati sottoposti ai questori e all'Ufficio di Presidenza, evidentemente, sono legati ad esigenze reali di questa Camera, dei singoli parlamentari, che hanno bisogno di supporti, di assistenza e di qualità all'interno della Camera, perché, poi, ne dovranno rispondere ai loro elettori.
Se la vostra filosofia non è questa, nonostante il nostro voto favorevole, noi siamo altamente dispiaciuti di quello che è accaduto (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza Nazionale, dell'UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e della Lega Nord Padania - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Giachetti. Ne ha facoltà.
ROBERTO GIACHETTI. Signor Presidente, siamo giunti alla conclusione di un dibattito che ritengo molto importante, ancorché si chiuda al termine di una settimana nella quale abbiamo discusso di questioni molto importanti. Tuttavia, quando si interviene, si parla, si dibatte sul bilancio interno della Camera, credo che sia importante concentrare la propria attenzione, più che in altri casi, in forma costruttiva, pensando a qual è il modo migliore per rendere - chiedo scusa per il bisticcio - migliore la qualità della vita dei parlamentari, ma soprattutto la qualità della produzione legislativa, che è la funzione principale del nostro Parlamento. Ovviamente, anche qual è il modo migliore per garantire che quell'ampio numero di personale che supporta la nostra attività riesca a lavorare nel modo migliore e, quindi, a garantire la migliore qualità.
Signor Presidente, ne approfitto, preliminarmente, anche per dire che, ovviamente, mi riconosco pienamente nelle valutazioni fatte dal collega Quartiani nel dibattito generale e mi richiamo a quell'intervento, anche per evitare di entrare nel merito di tante questioni che sono state poste.
Si tratta di questioni che rivestono molta importanza e che meritano grandePag. 27attenzione perché, al di là della parte da cui vengono, riguardano anche la ragione del nostro stare insieme all'interno di questa istituzione e gli obiettivi che ci dovrebbero vedere uniti nel cercare di migliorare il nostro lavoro e la missione svolta dalla Camera dei deputati.
A questo proposito, signor Presidente, a nome del gruppo dell'Ulivo (credo di poter parlare in questa veste, poiché sono l'ultimo deputato ad intervenire per l'Unione), vorrei rivolgerle la nostra personale e sincera solidarietà, in ragione delle considerazioni testè espresse dal collega Leone.
Signor Presidente, perfino rispetto ad un tema che non dovrebbe essere eccessivamente viziato dai condizionamenti politici e dagli schieramenti si arriva ad usare la demagogia, ricorrendo ad argomenti inutilmente polemici nei confronti del Presidente della Camera. Esattamente come per noi è sempre stato, quando il Presidente della Camera era (Commenti)... Stai buono e tranquillo, impara ad ascoltare, e poi parla!
Così come noi abbiamo sempre riconosciuto grande rispetto e dignità al Presidente Casini quando era Presidente della Camera, ancorché spesso ci siamo trovati a non condividere le scelte che ha assunto, allo stesso modo, credo ci vorrebbe rispetto non solo nel merito, ma anche nei toni, nei confronti dell'attuale Presidente della Camera.
Voi, sin dall'inizio, avete sviluppato ragionamenti e adottato diversi metri di valutazione e di comportamento, a seconda che foste al Governo o all'opposizione. Quindi, signor Presidente, la nostra solidarietà è convinta, anche perché è motivata. Nasce dal fatto che sappiamo perfettamente che lei non ha minimamente violato il regolamento. Lei ha applicato il regolamento, ha dovuto avanzare proposte alla Camera dei deputati, alla Conferenza dei presidenti di gruppo e all'Ufficio di Presidenza. E tali proposte sono - ricordatelo! - la conseguenza del fatto che, nella scorsa legislatura, avete imposto a questo Parlamento una legge elettorale che inevitabilmente, tra tutte le conseguenze negative che ha portato, ha determinato anche strascichi nell'organizzazione e nella composizione della Camera dei deputati.
Non siamo abituati a giocare, onorevole Leone. So che lei avrebbe voluto fare Forza Italia 1, Forza Italia 2, Forza Italia 3. Forse ciò dovrebbe portarci anche ad interrogarci sulle ragioni storiche della nascita di Forza Italia. Ma noi non giochiamo su questo.
Sappiamo perfettamente che, in questa sede, sono rappresentate delle identità, grazie al fatto che una legge elettorale ha previsto che potessero entrare in Parlamento forze politiche che non hanno raggiunto il numero originariamente previsto dal regolamento. Non abbiamo potuto fare altro (e credo che abbiamo agito bene: non sono questi i costi della politica!) che fare in modo che quelle identità avessero una loro rappresentanza, anche organizzata, all'interno del Parlamento.
Non credo siano questi i costi della politica: credo che questi siano i costi doverosi della democrazia. E non ritengo che ciò - come hanno dimostrato i questori - abbia portato a «sforare» o ad aumentare le spese della Camera dei deputati. Anzi, penso che vada dato atto di ciò, tanto più che affrontiamo un bilancio che, sostanzialmente, è lo stesso messo in campo nella scorsa legislatura dalla precedente Presidenza, che non era certo quella che ora è espressione dell'attuale maggioranza.
È stato compiuto un lavoro volto a contenere le spese, in linea con una tendenza che registriamo nel paese e che chiediamo ai nostri concittadini (come vedremo nei prossimi documenti economico-finanziari): la Camera ha fatto bene a porsi il problema di come procedere anch'essa a tagli di spesa, a risparmiare e a razionalizzare le proprie spese, in modo da garantire risparmio e maggiore concretezza nel proprio lavoro.
A questo proposito, vorrei svolgere una considerazione personale. Siamo personaggi pubblici, e non è da oggi che vige la famosa frase «piove, Governo ladro!». Pertanto, spesso e volentieri, siamo esposti a giudizi sommari, che non tengono contoPag. 28del lavoro e della fatica che tutti facciamo, compresa quella del Presidente Casini, che mi sta ascoltando, e lo ringrazio.
Signor Presidente, dobbiamo anche pensare che alcuni giudizi sono probabilmente inevitabili. Si tratta di considerazioni che dobbiamo accettare, perché, come sappiamo, fanno parte del nostro lavoro.
Raccogliendo anche le argomentazioni sviluppate da alcuni colleghi - e, al riguardo, rivolgo un invito ai questori, in chiusura del mio intervento -, proprio perché dobbiamo valorizzare il lavoro e le difficoltà che incontriamo nello svolgere la nostra attività nel 2006 (attività che è in qualche modo diversa, probabilmente, rispetto a quella del 1980 o del 1990), credo che un'analisi apposita (eseguita da una commissione o da altro organo) rivelerebbe quanto sia indispensabile che anche le strutture fisiche di questa sede siano adeguate alle necessità dei tempi.
Conosco perfettamente i problemi di sicurezza, anche dal punto di vista della difesa dagli incendi, ma noi non siamo in condizione di collegare un computer perché non arriva la necessaria energia elettrica ai nostri banchi; inoltre, le dotazioni informatiche sono sicuramente importanti ma, probabilmente, non seguono l'evoluzione dell'informatica.
Ebbene, una mia personale valutazione, sulla quale ritengo si debba lavorare, è la seguente: piuttosto che avere il barbiere a 5, 10 o 15 euro, i deputati dovrebbero avere qualcosa in più, come molti hanno rilevato, in termini di servizi ed anche di qualità degli strumenti di lavoro. Credo che ciò sarebbe sicuramente importante ed utile. So che il problema è legato anche alla struttura, all'estetica e al valore della sede, che, spesso, non consente migliorie, ma un ragionamento al riguardo lo farei.
Concludo, signor Presidente, con un ringraziamento convinto del gruppo dell'Ulivo, oltre che ai questori, per il lavoro da essi svolto non solo oggi, ma anche ieri, per consentire l'approvazione del conto consuntivo e del progetto di bilancio, a tutto il personale della Camera, a cominciare dal Segretario generale, a tutti i funzionari, fino all'ultimo dei dipendenti, i quali, con dedizione, con grande concretezza e passione, ci consentono - non lo dico demagogicamente, ma perché ciascuno di noi può verificarlo, dalla mattina alla sera -, tutto sommato, di fare in modo che la qualità del lavoro e della vita in questa Camera dei deputati vengano considerate di eccellenza in campo europeo e, forse, mondiale. Quello che facciamo, possiamo farlo sicuramente grazie al nostro impegno, ma certamente anche, molto, moltissimo, grazie all'impegno di tanti altri che, in questo momento, è giusto abbiano un riconoscimento (Applausi dei deputati del gruppo de L'Ulivo).
PRESIDENTE. Sono così conclusi gli interventi a nome dei gruppi.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Buontempo. Ne ha facoltà.
TEODORO BUONTEMPO. Signor Presidente, anche il numero di richieste di distacco che la Camera riceve rende evidente l'alta professionalità dei nostri funzionari e dei nostri dirigenti, ai quali va il ringraziamento di Alleanza Nazionale, in particolare del collega Mazzocchi, segretario di Presidenza, insieme a me, in rappresentanza del gruppo in Ufficio di Presidenza.
Per quanto concerne la questione dei cinque gruppi, desidero soltanto aggiungere che si verifica un'anomalia molto grave, che deve farci riflettere: cinque nuovi capigruppo e cinque nuovi segretari di Presidenza in rappresentanza di circa settanta deputati; invece, nel caso di Forza Italia, vi è un solo segretario di Presidenza ed un solo capogruppo in rappresentanza di oltre cento deputati: si tratta di un'anomalia estremamente grave (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia).
Con riferimento al progetto di bilancio, ritengo che gli ordini del giorno siano stati accettati non per metterli, per così dire, nel cassetto: gli ordini del giorno sono stati ponderati e, al riguardo, si è svolta un'approfondita riflessione. Io che sono stato molto critico in ordine a tante questioni,Pag. 29devo ringraziare il Collegio dei questori per la sensibilità con la quale sono stati affrontati i problemi. Già le cose sono in corso. Un esempio: indire una gara pubblica per le polizze assicurative della Camera, che erano ferme da decenni, credo sia un fatto nuovo. Si fa un bando pubblico, anche grazie alla battaglia di Alleanza Nazionale (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale). Questo è un fatto anche di moralizzazione della vita pubblica.
PRESIDENTE. Deputato Buontempo, dovrebbe concludere.
TEODORO BUONTEMPO. Concludo, Presidente.
Colgo l'occasione per porre un altro problema, ossia quello della razionalizzazione dei tempi dei nostri lavori. Il deputato subisce una destabilizzazione psicologica (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale)... La invito, Presidente, in futuro, con l'Ufficio di Presidenza e con i capigruppo, a cercare di adottare un diverso sistema di lavoro. Per esempio, la mattina potrebbe svolgersi il lavoro dell'Assemblea, mentre il pomeriggio potrebbero lavorare le Commissioni; oppure, una settimana potrebbe essere riservata ai lavori delle Commissioni, un'altra a quelli dell'Assemblea. Bisogna trovare un nuovo sistema di lavoro, in modo da consentire al deputato, nei tre giorni che è presente, di svolgere il suo lavoro con professionalità e con approfondimento degli argomenti (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale e di deputati del gruppo de La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Come lei sa, il tema è stato posto all'ordine del giorno della prossima riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo e dell'Ufficio di Presidenza.
Signori deputati, prima del voto sul bilancio, intendo esprimere la mia soddisfazione per un dato di fondo, che i colleghi questori hanno giustamente sottolineato nei loro impegnati interventi. La dinamica della dotazione finanziaria della Camera è già stata mantenuta entro il tasso di incremento programmato del prodotto interno lordo nominale, in linea di continuità con l'indirizzo definito dall'Ufficio di Presidenza già nella scorsa legislatura. A questo dato si aggiunge la decisione di ridurre ulteriormente la dotazione della Camera dei deputati per i prossimi due anni.
Vorrei esprimere il mio ringraziamento ai deputati questori per il loro impegno e per la loro azione, sempre attenta a contemperare i vincoli stringenti dettati dal quadro di finanza pubblica con la necessità, altrettanto importante, di garantire a tutti i deputati un livello di servizi adeguato. Si tratta di un impegno non semplice, che ha dato seguito ad un percorso che l'Ufficio di Presidenza ha inteso intraprendere già nella scorsa legislatura e che credo debba segnare anche il tempo futuro della nostra istituzione, a partire dall'applicazione di questo bilancio.
Voglio, infine, dare atto all'Amministrazione della Camera dei deputati, a cominciare dal Segretario generale, che colgo l'occasione di ringraziare, dell'impegno e dello scrupolo profuso nel dare attuazione agli indirizzi definiti dagli organi di direzione politica e nell'assisterci con il massimo impegno nello svolgimento dei nostri lavori.
Come è stato qui da tutti ricordato, riconosciamo all'Amministrazione della Camera e a tutto il personale che in essa è impegnato l'alta qualità professionale e l'impegno con cui operano. Sono canoni che non costituiscono solamente un tratto di stile, ma un dato di sostanza, che deve costantemente informare l'azione degli uffici, come la informa, ed è compito degli organi politici tenere al riparo questi ultimi da spinte e pressioni di parte, nell'interesse generale dell'istituzione parlamentare.
Prima di passare alle votazioni, avverto che la Conferenza dei presidenti di gruppo è convocata subito dopo le votazioni per una breve comunicazione.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.