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Si riprende la discussione sulle comunicazioni del Governo.
GABRIELLA CARLUCCI (FI). Nel ritenere che lo sciopero dei dipendenti del CNEL dimostri l'indisponibilità della maggioranza ad avviare un effettivo dialogo con l'opposizione, paventa le deleterie conseguenze che deriveranno dagli interventi di politica economica prospettati dal Governo in particolare per le imprese e per il Meridione.
KATIA ZANOTTI (Ulivo). Esprime apprezzamento per le linee programmatiche Pag. VIIdel Governo, dalle quali si evince la volontà di avviare un processo di modernizzazione della società basato su una maggiore attenzione, in particolare, ai problemi dei giovani, delle famiglie e delle persone non autosufficienti, pur rilevando con rammarico la scarsa rappresentanza femminile all'interno dell'Esecutivo.
ADRIANO PAROLI (FI). Osserva che le divisioni interne alla maggioranza non favoriranno l'azione riformatrice prospettata dal Governo.
ALBERTO BURGIO (RC-SE). Sottolineata l'assoluta necessità di affrontare il problema della progressiva precarizzazione del mondo del lavoro, anche al fine di favorire lo sviluppo e la ripresa economica, ritiene ormai improcrastinabile il ritiro dei contingenti militari italiani dall'Iraq e dall'Afghanistan.
MARIO LANDOLFI (AN). Nel lamentare l'interna contraddittorietà delle diverse componenti politiche del Governo Prodi, evidenzia le difficoltà di attuazione di un programma fragile, soprattutto nelle tematiche fondamentali dello sviluppo, dell'ambiente e degli interventi infrastrutturali.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Nell'auspicare la sollecita adozione di provvedimenti volti a ristabilire un clima di rispetto delle regole, dichiara la disponibilità della sua parte politica a collaborare lealmente all'attuazione del programma svolgendo un'azione di costante vigilanza.
GIORGIO CARTA (Ulivo). Nel lamentare lo scarso spazio politico riconosciuto alla componente socialdemocratica dalla coalizione, assicura tuttavia leale collaborazione al Governo Prodi.
FABRIZIO CICCHITTO (FI). Nel lamentare che la composizione del Governo Prodi sia stata il frutto di un'antiquata logica di lottizzazione selvaggia, estesa per di più alle cariche istituzionali, dichiara che la sua parte politica negherà la fiducia ad un Esecutivo privo di autorevolezza, coerenza e credibilità, preannunziando altresì netta contrarietà ad un'ipotesi di unificazione degli attuali servizi di informazione e di sicurezza.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Nel ringraziare preliminarmente l'Ufficio di Presidenza della Camera per aver autorizzato la costituzione del gruppo parlamentare al quale appartiene, ritiene che sarebbe stata preferibile, anche alla luce dei risultati elettorali, la nascita di un Governo «di larghe intese»; ricordate, inoltre, le contraddizioni che connotano la pletorica struttura ed il programma dell'Esecutivo, lamenta, tra l'altro, il mancato riconoscimento, nelle dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio, del carattere pacifico della missione italiana in Iraq.
TITTI DE SIMONE (RC-SE). Nel condividere l'irrinunciabile esigenza di rilanciare la scuola pubblica, alla quale dovranno essere destinate maggiori risorse finanziarie, sottolinea la necessità, in particolare, di valorizzare il ruolo degli insegnanti; nel ritenere altresì opportuna la rivisitazione delle norme che disciplinano la fecondazione assistita, auspica la sollecita approvazione di un provvedimento legislativo in tema di unioni civili. Preannunzia, infine, che voterà la fiducia al Governo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
MARIA GRAZIA SILIQUINI (AN). Richiamati gli aspetti più innovativi ed apprezzabili della riforma Moratti in materia di istruzione, lamenta la vaghezza delle linee programmatiche del Governo in materia di università e di ricerca scientifica.
MAURIZIO ENZO LUPI (FI). Osserva che la maggioranza ha già evidenziato insanabili divisioni al suo interno, in particolare sui temi della famiglia e sulle opere infrastrutturali da realizzare.
Pag. VIIIAURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Dichiara di condividere le linee programmatiche esposte dal Governo in materia di infrastrutture ed auspica che il rilancio del Mezzogiorno prospettato dal Presidente del Consiglio possa effettivamente realizzarsi con sollecitudine.
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Nel giudicare improcrastinabile l'adozione di misure di contrasto all'evasione fiscale e di riforma del mercato del lavoro per fornire una più equa distribuzione della ricchezza, esprime rammarico per la scarsa presenza femminile nel Governo, auspicando la sollecita approvazione di un provvedimento sulla rappresentanza di genere.
ENRICO LA LOGGIA (FI). Osservato che l'instaurazione di un dialogo con l'opposizione richiederebbe serietà di intenti e buona fede da parte della maggioranza, i cui primi atti invece contraddicono l'esigenza di pacificare ed unire il Paese, giudica negativamente il prospettato abbandono del progetto del ponte sullo stretto Messina, che rappresenterebbe un importante fattore di sviluppo per il Mezzogiorno. Ritiene altresì che la scomposizione di alcuni ministeri operata all'atto della costituzione del Governo Prodi, peraltro in contrasto con la riforma Bassanini, risponda a vetuste logiche di spartizione del potere.
GABRIELE FRIGATO (Ulivo). Nel ritenere che il nuovo Governo rappresenti una svolta etica nella vita politica italiana e possa realizzare un rapporto fecondo con il Parlamento, auspica che l'impegno per il rafforzamento dell'Unione europea torni ad essere il baricentro della politica estera italiana e che le grandi scelte che investono il territorio maturino in maniera condivisa con gli enti locali.
GIACOMO BEZZI (Misto-Min.ling.). Nel giudicare positivamente le dichiarazioni programmatiche del Governo, sottolinea l'importanza vitale delle autonomie per il rafforzamento delle istituzioni democratiche. Nell'esprimere quindi rammarico per la mancata nomina di un sottosegretario alla montagna, auspica che il Governo sappia affrontare con competenza e spirito di cooperazione i grandi problemi sociali, politici ed economici che ostacolano la crescita del Paese.
GRAZIELLA MASCIA (RC-SE). Sottolineato che la lotta alla precarietà, all'autoritarismo e al proibizionismo dovranno costituire gli obiettivi prioritari dell'azione di Governo, auspica politiche di accoglienza nei confronti degli immigrati. Nel lamentare una scarsa presenza femminile all'interno della compagine governativa, auspica la nascita di una nuova cultura dei diritti e delle libertà.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Nel preannunziare che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo Prodi, sottolinea la necessità di coniugare risanamento e sviluppo e di prestare una maggiore attenzione all'economia cooperativa, il cui contributo è fondamentale per la crescita del sistema imprenditoriale del Paese.