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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per contenere il caro benzina - n. 3-00310)
PRESIDENTE. L'onorevole Fallica ha facoltà di illustrare l'interrogazione Leone n. 3-00310 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 1), di cui è cofirmatario.
GIUSEPPE FALLICA. Signor Presidente, speravo - con tutto il rispetto per il ministro Chiti - che fosse il ministro Bersani a fornire la risposta, ma, evidentemente, è ancora alle prese con la sconquassata finanziaria di quest'anno!
Abbiamo presentato l'interrogazione in esame per capire i motivi per cui il prezzo della benzina non segua l'andamento di quello del barile di petrolio che risulta in diminuzione. In particolare, il 15 luglio il prezzo del barile di petrolio risultava essere di 78,40 dollari, mentre quello della benzina di 1,349 euro al litro. In data 27 settembre, il prezzo del barile risultava essere di 61 dollari (un leggero decremento). Oggi il prezzo del barile è di 58,5 dollari, mentre quello della benzina si attesta ancora ai livelli del settembre del 2006.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il ministro Bersani non sta pensando al disegno di legge finanziaria, ma, come si legge sui giornali, è impegnato in missioni all'estero per assicurare l'energia a questo paese! La risposta, comunque, è fornita a nome del Governo, quindi qualunque sia il ministro che la espone.
Il Governo, fin dai giorni dell'insediamento, ha prestato la massima attenzione alle dinamiche di formazione dei prezzi dei carburanti in Italia che, peraltro, come voi sapete, sono completamente liberalizzati dal 1994.
I poteri di intervento sono, dunque, limitati, ove si escludano eventuali manovre sulla fiscalità. L'amministrazione svolge sui prezzi un'attività costante di monitoraggio che porta alla redazione di statistiche ufficiali settimanalmente comunicate all'Unione europea.
Nello specifico dell'interrogazione, bisogna ricordare come la struttura dei prezzi della benzina sia costituita mediamente per il 62,5 per cento dalle imposte e per il 37,5 per cento dal prezzo industriale. Quest'ultimo, a sua volta, è costituito per il 26,5 per cento dal prezzo della materia prima, per l'1 per cento dal costo del trasporto, per il 4 per cento da margini dei gestori e per il 6 per cento dai margini delle compagnie.
L'incidenza della componente fiscale risulta in linea con l'imposizione fiscale adottata in altri paesi europei, come Germania, Francia e Gran Bretagna (risulta dai grafici). Ne consegue che le variazioni del costo del greggio e le variazioni del cambio euro-dollaro incidono soltanto, sia in aumento che in diminuzione, di quel 26,5 per cento costituito dal prezzo della materia prima e dunque, nel caso specifico, la diminuzione va rapportata a questa percentuale.
Il calo effettivo del prezzo della benzina al netto delle tasse risulta, dunque, essere stato, nel periodo cui si fa riferimento nell'interrogazione, pari al 23,7 per cento.Pag. 31
Se si passa al dettaglio dei dati, prendendo a riferimento quelli certificati e diffusi dalla Commissione europea il 7 agosto ed il 25 settembre, si ricava una diminuzione dei prezzi medi di circa l'11 per cento per la benzina, a fronte di un calo di circa il 21 per cento del prezzo del petrolio. Nello stesso periodo, la variazione del prezzo medio della benzina nell'Unione europea ha mostrato esattamente la stessa diminuzione percentuale dell'11,5 per cento, a dimostrazione che i meccanismi di mercato e di formazione dei prezzi sono simili tra l'Italia e la media dei paesi dell'Unione europea.
In ogni caso, non solo il Governo non è né indifferente né inerte, ma proprio per neutralizzare l'impatto eccessivo che l'aumento dei prezzi internazionali del petrolio ha sulle famiglie e sulle imprese italiane, a differenza di quanto è accaduto in precedenza, ha deciso di anticipare nella propria manovra finanziaria quella misura di sterilizzazione dell'IVA che avrà l'effetto di non comportare maggiori entrate che derivino dall'aumento dei prezzi internazionali del greggio...
PRESIDENTE. Deve concludere, mi dispiace.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Sto concludendo, signor Presidente. E, dunque, l'effetto sarà anche quello di non gravare per tale aspetto sui cittadini e sulle imprese.
PRESIDENTE. Il deputato La Loggia, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare.
ENRICO LA LOGGIA. Signor Presidente, la risposta che ha dato il ministro Chiti - non me la prendo con lui, ovviamente: magari gli uffici del suo dicastero gli hanno preparato l'appunto che ci ha potuto leggere - certamente non è soddisfacente, per una serie di motivi. Il primo motivo è che sappiamo bene che la composizione del prezzo finale della benzina risponde ad un insieme di voci che portano a tale valore. Sappiamo altrettanto bene che la prontezza con la quale il prezzo alla pompa viene aumentato non è minimamente comparabile con la diminuzione dello stesso, sempre alla stessa pompa.
La ragione per la quale stiamo chiedendo di avere un'informazione più precisa e conoscere meglio le intenzioni del Governo parte anzitutto da tale constatazione. Dinanzi ad una così forte diminuzione del prezzo al barile, quanto meno ci saremmo aspettati un adeguamento del prezzo con la stessa rapidità con la quale, in altre circostanze, il prezzo è salito in corrispondenza o in coincidenza con l'aumento del prezzo al barile. Ciò, evidentemente, non trova una risposta in ciò che lei ci ha detto, signor ministro; ma soprattutto non ci rassicura per nulla la previsione alla quale ha fatto riferimento, ossia la legge finanziaria. Se essa vale come le altre, non capisco in che modo potete venire incontro alle cosiddette categorie più deboli, in questo caso tutti i cittadini, perché tutti usiamo la benzina, e come sia possibile, allo stesso tempo, come avete fatto in altre circostanze, colpire non soltanto i cosiddetti «ricchi» di questo paese, ma anche i cosiddetti «meno ricchi», stante...
PRESIDENTE. Concluda...
ENRICO LA LOGGIA. ... stante - e concludo, signor Presidente - che dai vostri interventi finanziari e fiscali il danno è sostanzialmente per tutti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).