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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Amministrazione dell'aeroporto di Catania - n. 3-00312)
PRESIDENTE. Il deputato Licandro ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00312 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor ministro, il senso di questa interrogazione è quello di tentare finalmente di accendere i riflettori sull'amministrazione dell'aeroporto di Catania, che costituisce il terzo scalo nazionale per volume di traffico e che oggi versa in una situazione di assoluta paralisi, con un conflitto tra l'ENAC e la SAC (Società aeroporto Catania), in un quadro molto confuso e per certi versi torbido.
Nell'interrogazione in esame indichiamo alcune questioni sulle quali occorre far luce: la realizzazione di una quarta variante con 14 milioni di euro, della quale non ci è nota la copertura; una gestione del personale che crea enormi problemi tra i lavoratori, anche attraverso assunzioni che non rispondono certamente alle esigenze dell'aerostazione e a meritocrazia.
PRESIDENTE. Il ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, rispondo innanzitutto alla parte relativa alle opere alle quali si fa cenno nell'interrogazione.
Risulta che il progetto della nuova aerostazione è stato approvato nel corso di una conferenza di servizi in data 16 novembre 1998. A quella conferenza non era presente l'ENAV, nonostante fosse stato invitato, ma essendo decorsi i termini il progetto è stato ritenuto approvabile.
Quanto all'ammontare della perizia n. 4, la società SAC, con una delibera del consiglio di amministrazione di importo pari a 9,5 milioni di euro, ha fornito la copertura finanziaria, in base alla legge n. 136 del 23 maggio 1997, alla stessa società, come previsto nella convenzione n. 2 del febbraio del 2000.
Quanto all'indicazione relativa alle limitazioni possibili sui lavori alla torre di controllo, l'ENAC riferisce a questo Ministero che non esistono limitazioni tali da far paventare un declassamento dello scalo, in quanto le condizioni di visibilità assicurano il contatto visivo con il traffico, che vi opera in conformità con le regole stabilite.
Vengo, invece, alla parte dell'interrogazione relativa alla gestione della società aeroportuale. Al riguardo, devo sottolineare che l'aeroporto di Catania rappresenta un'assoluta anomalia in Italia. Infatti, il gestore e la società SAC sono controllati da altra società (ASAC), a sua volta controllata dalla camera di commercio ed enti territoriali, e ciò comporta inevitabilmente duplicazione di cariche sociali, nonché alcune ambiguità gestionali. L'ENAC, che sta curando l'istruttoria preliminare per il rilascio della concessione, ha manifestato in più occasioni la necessità che si addivenga ad una fusione tra le società che gestiscono l'aeroporto. Tale condizione è considerata imprescindibile per poter ottenere la concessione. Risulta allo stato che una bozza di statuto sia stata trasmessa all'ENAC, ma che tale statuto non offra le necessarie garanzie atte a ristabilire un equilibrio nella governance e nell'assetto gestionale della medesima società.
Proprio per queste ragioni, l'ENAC, sempre da noi interrogato, pone come condizione necessaria al rilascio della concessione che vengano definiti un chiaro assetto governativo-gestionale ed una solida compagine sociale prima di poterPag. 34concludere l'istruttoria. Quanto, infine, alla questione evidenziata circa presunti esosi compensi a consulenti, premi ai componenti del consiglio di amministrazione, criteri di progressione di carriera e assunzione del personale, non risultano in questo momento al Ministero, ma, stante la segnalazione, è impegno dello stesso procedere ad una ispezione, che chiederà al medesimo ente ENAC di effettuare in merito.
PRESIDENTE. Il deputato Licandro ha facoltà di replicare.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO. Signor ministro, mi ritengo sostanzialmente soddisfatto per la risposta. Le questioni da noi sollevate, peraltro, sono condivise anche da chi conosce la materia (mi permetto di citare l'onorevole Raiti di Italia dei Valori). Comunque, assieme a quello che abbiamo indicato, ci sono aspetti che non convincono. Occorre una maggiore sollecitazione dell'ENAC, responsabile di inerzia. L'ente smentisce il rischio di un declassamento: ne prendiamo atto, ma basta effettuare un sopralluogo per capire come la visibilità della torre di controllo, comunque, si sia ridotta.
Quindi, c'è un quadro complessivo comunque in atto, uno scontro di potere che in questo momento paralizza una buona gestione dell'aerostazione. Prendiamo atto con assoluta soddisfazione dell'intenzione del ministro di far luce sulle questioni indicate a cui se ne possono aggiungere altre. Credo che l'ispezione che verrà effettuata sarà in grado di chiarire e, comunque, assicurare per il futuro un'amministrazione e una gestione all'altezza del ruolo assolutamente rilevante, nel quadro dei trasporti italiani e internazionali, che viene svolto dall'aerostazione di Catania (Applausi dei deputati del gruppo Comunisti Italiani).