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Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 262 del 2006: Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria (A. C. 1750).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
LAURA FINCATO (Ulivo), Relatore per la VI Commissione. Osservato preliminarmente che la manovra economico-finanziaria varata dal Governo è volta a riequilibrare l'andamento dei conti pubblici, la cui criticità è imputabile alla responsabilità del precedente Esecutivo di centrodestra, rileva che le misure prospettate appaiono altresì idonee a contrastare il fenomeno dell'evasione e dell'elusione fiscale, a ridistribuire il carico tributario nel senso di una maggiore equità sociale, nonché a riqualificare la spesa pubblica. Evidenziata inoltre la serietà del lavoro svolto in Commissione, reso possibile dal clima costruttivo che lo ha connotato, giudica particolarmente condivisibili le modificazioni apportate al testo del provvedimento d'urgenza in discussione.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno), Relatore per la V Commissione. Nel ringraziare i presidenti ed i deputati - segnatamente quelli di opposizione - delle Commissioni V e VI per il senso di responsabilità istituzionale mostrato, sottolinea che la manovra economico-finanziaria per il 2007 consentirà di ricondurre al 3 per cento il rapporto tra il deficit ed il prodotto interno lordo; ricordato inoltre l'intendimento del Governo di promuovere le riforme strutturali necessarie per incrementare la produttività e la competitività del Paese, osserva che la condivisibilePag. IVrimodulazione del carico tributario risponde esclusivamente all'esigenza di garantire maggiore equità sociale.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MARINO ZORZATO (FI). Rilevato che la manovra economico-finanziaria per il 2007 ha fatto emergere le contraddizioni interne alla maggioranza, giudica errato penalizzare il ceto medio, politicamente più vicino al centrodestra, alimentando un'ingiustificata e anacronistica contrapposizione di classe. Osservato inoltre che l'indeterminatezza della manovra genera sfiducia nei confronti del Governo, paventa il rischio che l'incremento della pressione fiscale freni la ripresa economica in atto nel Paese; invita quindi l'Esecutivo a modificare significativamente la manovra, confrontandosi con il Parlamento.
SALVATORE IACOMINO (RC-SE). Richiamati gli effetti che deriveranno dall'attuazione del provvedimento d'urgenza in discussione, evidenzia in particolare l'incremento di entrate che si determinerà a seguito dell'attuazione delle misure di contrasto dell'evasione fiscale. Esprime quindi un giudizio complessivamente positivo sul decreto-legge, pur in presenza di taluni aspetti di criticità.
PIETRO ARMANI (AN). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in esame contiene diverse disposizioni finalizzate al contrasto dell'evasione e dell'elusione fiscale che determineranno un appesantimento degli adempimenti a carico del contribuente, ritiene che tale obiettivo avrebbe dovuto essere invece perseguito con il ricorso al meccanismo del contrasto di interessi fiscale, attraverso il sistema della detraibilità delle spese sostenute. Espresso un giudizio critico, in particolare, sulle norme relative al regime di deducibilità delle spese per gli autoveicoli aziendali, alle imposte sulle successioni e donazioni, agli aggiornamenti tariffari nel settore autostradale ed ai poteri regolamentari dell'ANAS, manifesta assoluta contrarietà al provvedimento in esame.
FRANCESCO TOLOTTI (Ulivo). Nel sottolineare che la complessiva manovra di bilancio sconta la pesante eredità lasciata dal precedente Esecutivo, osserva che le disposizioni di carattere fiscale avviano un'operazione di redistribuzione del reddito in favore dei ceti medio-bassi, pur ritenendo opportuno scongiurare eventuali indesiderati effetti distorsivi. Giudicate, quindi, improntate a rigore e ragionevolezza le soluzioni individuate per la lotta all'evasione e all'elusione fiscale, nonché rispondenti a criteri di trasparenza e rigore le disposizioni di cui all'articolo 12, in materia di infrastrutture, manifesta un orientamento favorevole al provvedimento d'urgenza in esame, che rappresenta il primo tassello di una manovra finanziaria che persegue l'obiettivo di coniugare risanamento, equità e sviluppo.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Paventato il rischio di un incremento dei tassi di interesse sui titoli del debito pubblico, giudica insufficienti a promuovere la crescita delle imprese italiane, se non controproducenti, le misure prospettate in tema di trattamento di fine rapporto e riduzione del cuneo fiscale; manifestate, inoltre, forti perplessità sulla prevista redistribuzione del carico tributario, che risulterebbe complessivamente incrementato in modo inaccettabile, lamenta la mancata adozione di interventi volti a contrastare il fenomeno dell'attività sommersa svolta dai lavoratori dipendenti e, soprattutto, a ridurre in maniera strutturale la spesa pubblica. Preannunzia, infine, che il suo gruppo condurrà una ferma battaglia di opposizione alla manovra economico-finanziaria varata dal Governo.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Ricordato l'impegno profuso dal Governo in direzione di un riequilibrio dei conti pubblici, richiama il proficuo lavoro svolto in sede referente dalle Commissioni riunite V e VI; rileva, inoltre, che l'impianto dellaPag. Vmanovra varata dal Governo - sulla quale esprime un giudizio sostanzialmente positivo - è ispirato a rigore finanziario, equità sociale e recupero di efficienza da parte della pubblica amministrazione.
MASSIMO MARIA BERRUTI (FI). Osservato che i dati economici disponibili non sembrano determinare la necessità di varare una manovra economico-finanziaria particolarmente penalizzante per i cittadini, pur condividendo l'opportunità di contrastare adeguatamente il fenomeno dell'evasione fiscale, giudica eccessivamente onerosi gli adempimenti posti a carico dei contribuenti. Esprime altresì perplessità sulle disposizioni concernenti le proprietà immobiliari delle società Poste italiane e Ferrovie dello Stato, nonché sulle misure relative all'ANAS ed agli aggiornamenti tariffari del settore autostradale.
GIANFRANCO CONTE (FI). Evidenziata preliminarmente la sussistenza di numerose contraddizioni fra le disposizioni del provvedimento d'urgenza in discussione e quelle del disegno di legge finanziaria per il 2007, sottolinea come le misure di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale siano incentrate essenzialmente su un rafforzamento del sistema dei controlli. Espresso quindi un giudizio critico, in particolare, sulle norme concernenti il riordino del Ministero dell'economia e delle finanze, il sistema della riscossione, la reintegrazione dell'imposta di successione e gli incarichi dirigenziali, ritiene complessivamente inaccettabile il decreto-legge in esame.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 14,30.
La seduta, sospesa alle 13,30, è ripresa alle 14,30.