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Si riprende la discussione.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. In replica, ricorda preliminarmente che ricorre oggi il quattordicesimo anniversario della strage di Capaci (Il Presidente della Camera si leva in piedi e, con lui, l'intera Assemblea - Generali applausi, cui si associano i membri del Governo).
Osservato che i punti cardine della politica estera dell'Esecutivo saranno rappresentati dalla riaffermazione della centralità dell'Europa, nonché dell'importanza dell'Alleanza atlantica e dell'amicizia con gli Stati Uniti d'America, sottolinea che la lotta al terrorismo internazionale sarà condotta anche mediante una pacifica azione di carattere preventivo. Rilevato, inoltre, che la politica finanziaria del Governo sarà volta a favorire, contestualmente, stabilità e crescita economica, assicura che è intendimento dell'Esecutivo migliorare e non smantellare le riforme varate nella scorsa legislatura.
Nell'esprimere inoltre apprezzamento per le iniziative in corso al fine di favorire il dialogo tra maggioranza ed opposizione, ritiene che le auspicabili modifiche della Carta fondamentale debbano essere approvate con il più ampio consenso possibile. Osservato, quindi, che il nuovo assetto del Governo non intende indulgere a Pag. XIIgeneralizzate logiche di spoil system ma rendere più efficace l'azione della pubblica amministrazione, ritiene essenziale che la flessibilità nel mercato del lavoro non degeneri in precarietà. Nell'assicurare infine l'impegno dell'Esecutivo in favore dell'adozione di un provvedimento legislativo sulle cosiddette quote rosa, sottolinea l'importanza di garantire uno sviluppo compatibile con le esigenze di salvaguardia dell'ambiente.
PRESIDENTE. Avverte che è stata presentata la mozione di fiducia Franceschini ed altri n. 1-00002.
Passa quindi alle dichiarazioni di voto.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Giudicata insoddisfacente la risposta del Presidente del Consiglio alle questioni sollevate dalla sua componente politica, dichiara che negherà la fiducia al Governo.
SIEGFRIED BRUGGER (Misto-Min.ling.). Richiama la necessità di modificare lo statuto speciale del Trentino-Alto Adige, adeguandolo alle modifiche costituzionali intervenute negli ultimi anni, e di dare adeguate risposte alle istanze rappresentate dalle istituzioni e dalle comunità locali della medesima regione; dichiara quindi che la sua componente politica voterà la fiducia al Governo.
PAOLO CIRINO POMICINO (DC-PS). Nel dichiarare che i deputati del suo gruppo non accorderanno la fiducia al Governo, rileva, in particolare, che il sistema maggioritario, sostenuto dalla maggior parte dei gruppi della coalizione di centrosinistra, non garantisce un'adeguata rappresentatività delle forze politiche. Si riserva infine di valutare senza pregiudizi e nell'interesse del Paese i singoli provvedimenti che saranno proposti.
MAURO FABRIS (Pop-Udeur). Nel condividere l'opportunità di ricercare il dialogo con l'opposizione, nell'interesse generale del Paese, dichiara che il suo gruppo voterà la fiducia al Governo, che invita a dare seguito con sollecitudine agli impegni sottoscritti dall'intera maggioranza nel corso della campagna elettorale.
ANGELO BONELLI (Verdi). Nel dichiarare che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo e sosterrà con lealtà la sua azione, auspica un forte impegno per la pace ed una politica di progressiva riduzione delle spese per gli armamenti, al fine di destinare cospicue risorse alle forze di polizia ed alle operazioni di contrasto del terrorismo e della criminalità organizzata, nonché alla cooperazione internazionale. Sottolinea altresì il fondamentale valore delle politiche ambientali, i cui risultati dovrebbero essere inseriti tra gli indicatori di sviluppo economico.
OLIVIERO DILIBERTO (Com.It). Nel dichiarare che la sua parte politica voterà con convinzione la fiducia al Governo, la cui azione dovrà essere contrassegnata da netta discontinuità rispetto a quella del precedente Esecutivo di centrodestra, ritiene essenziale l'assunzione di forti iniziative in favore di lavoratori e fasce sociali disagiate; esprime peraltro preoccupazione per le crescenti ingerenze esercitate, sul Governo, da settori ecclesiastici e della Confindustria in tema, rispettivamente, di diritti civili e mercato del lavoro.
ENRICO BOSELLI (RosanelPugno). Nell'auspicare che si possa instaurare con l'opposizione un rapporto improntato al dialogo ed al confronto costruttivo, preannunzia che il suo gruppo accorderà la fiducia al Governo e si impegnerà con tenacia sul fronte del rinnovamento e della modernizzazione del Paese, anche attraverso la riaffermazione della laicità dello Stato.
MASSIMO DONADI (IdV). Nel dichiarare che il suo gruppo voterà la fiducia al Governo, sottolinea la necessità di promuovere riforme strutturali idonee a rilanciare la competitività internazionale del sistema produttivo italiano; ritiene a tal fine essenziale modernizzare il Paese ed adottare regole chiare e rigorose.
Pag. XIIIROBERTO MARONI (LNP). Dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia ad un Governo debole, confuso e privo di spessore, per la cui composizione ci si è ispirati ad una deprecabile logica spartitoria. Lamenta, inoltre, che la nuova struttura dell'Esecutivo modificherà il positivo progetto di integrazione tra politiche sociali e politiche attive del lavoro avviato nella scorsa legislatura con il contributo del professor Marco Biagi, il quale non viene generalmente citato dagli esponenti della maggioranza (Applausi - Il Presidente si leva in piedi e, con lui, i deputati dei gruppi di opposizione e deputati dei gruppi di maggioranza). Assicura infine che la sua parte politica condurrà una ferma opposizione, in particolare sui temi concernenti l'immigrazione ed il welfare.
LORENZO CESA (UDC). Nel rivolgere preliminarmente, a nome del suo gruppo, un deferente saluto al Presidente della Repubblica, lamenta che la maggioranza ha occupato tutte le cariche istituzionali, in tal modo ostacolando possibili forme di dialogo con l'opposizione; richiamate quindi le ulteriori contraddizioni interne all'Esecutivo, di cui sottolinea la debolezza, preannunzia un'opposizione nazionale, seria e responsabile.
FRANCESCO GIORDANO (RC-SE). Nell'invitare il Governo a dare seguito alla richiesta di pace che proviene dalla società italiana, auspica che il costo del risanamento dello Stato gravi sulle rendite finanziarie e sull'evasione fiscale e non sui lavoratori, già pesantemente penalizzati dal fenomeno della precarizzazione del mondo del lavoro; sottolinea altresì l'esigenza di disciplinare in modo più umano il fenomeno migratorio, prevedendo anche l'abolizione dei centri di permanenza temporanea.
GIANFRANCO FINI (AN). Rilevata preliminarmente l'assoluta debolezza politica del Presidente del Consiglio, sottolinea che il Governo ha già cominciato a pagare pegno alle componenti più radicali della maggioranza, in particolare sui temi della presenza militare italiana in Iraq. Paventa quindi una deriva massimalista in politica estera ed economica, nonché in materia di immigrazione, ma assicura che, nel più rigoroso rispetto dell'etica politica, il suo gruppo condurrà un'opposizione seria volta a far emergere le contraddizioni interne alla maggioranza.
GIULIO TREMONTI (FI). Osservato che il Governo non è rappresentativo della maggioranza del Paese, in particolare nelle aree più produttive, ne evidenzia la debolezza politica e ne prevede una breve permanenza in carica, preannunziando una ferma opposizione in Parlamento e nel Paese.
DARIO FRANCESCHINI (Ulivo). Nel preannunziare l'impegno della maggioranza per l'approvazione di significative riforme legislative, che non rappresenteranno necessariamente la cancellazione di quelle approvate nel corso della precedente legislatura, rileva la fondamentale importanza di proseguire con convinzione nel processo di integrazione europea, unica chiave per affrontare le sfide della globalizzazione. Assicura altresì che la maggioranza si impegnerà in politiche sociali basate sul principio di uguaglianza e nel ripristino di uno Stato di diritto in cui possano convivere libertà e regole, preannunziando al riguardo una nuova e rigorosa legge sul conflitto di interessi (Il deputato Salerno espone un cartello recante la scritta: «No al regime delle sinistre» - Il Presidente invita i commessi a rimuoverlo - I commessi ottemperano all'invito del Presidente).
RICARDO ANTONIO MERLO (Misto). Dichiara che voterà la fiducia al Governo, che invita ad intensificate le relazioni dell'Italia con i paesi dell'America Latina.
MIRKO TREMAGLIA (AN). Stigmatizza l'assenza di un ministro per gli italiani nel mondo all'interno del Governo Prodi.
GIORGIO CARTA (Ulivo). Nel dichiarare che voterà la fiducia al Governo, lo Pag. XIVinvita ad adoperarsi affinché il servizio pubblico radiotelevisivo sia più rispettoso di tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento.
ROBERTO GIACHETTI (Ulivo). Chiede di parlare per un richiamo all'articolo 59 del regolamento, lamentando le reiterate interruzioni da parte dei deputati dell'opposizione.
PRESIDENTE. Ritiene di non poter consentire al deputato Giachetti di proseguire il suo intervento, che non si configura come un richiamo al regolamento.