Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Seguito della discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 262 del 2006: Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria (A.C. 1750).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri l'Esecutivo ha posto la questione di fiducia sull'approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'emendamento 2.500 del Governo, sostitutivo dell'articolo 2 e soppressivo degli articoli da 3 a 47-bis del decreto-legge n. 262 del 2006.
Dà altresì conto di alcuni errori materiali nel testo dell'emendamento 2.500 del Governo, che il ministro Chiti ha chiesto conseguentemente di correggere (vedi resoconto stenografico pag. 1).
Passa quindi alle dichiarazioni di voto sulla questione di fiducia.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Lamentata preliminarmente l'assenza in aula del Presidente del Consiglio dei ministri, rileva che il prospettato inasprimento della pressione fiscale - segnatamente con riferimento ai tributi che gravano sugli immobili - penalizzerà lo sviluppo economico del Paese; paventati inoltre i deleteri effetti derivanti, in particolare, dalla riduzione delle risorse destinate alla realizzazione di opere infrastrutturali nel Mezzogiorno, dichiara che negherà la fiducia al Governo.
KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Sottolinea che le modifiche apportate al testo originario del provvedimento d'urgenza in esame, attraverso il proficuo confronto svoltosi nelle Commissioni di merito, hanno consentito di recepire talune istanze rappresentate dalla sua componente politica, che pertanto confermerà la fiducia al Governo ed esprimerà voto favorevole sul disegno di legge di conversione.
GIAMPIERO CATONE (DC-PS). Dichiara che il suo gruppo negherà la fiducia al Governo, sottolineando le incongruenze e la disomogeneità delle materie disciplinate dal decreto-legge in esame; lamentato inoltre l'inasprimento della pressione fiscale, segnatamente nei confronti del ceto medio, ritiene che l'impianto della manovra varata dal Governo sia subordinato alle istanze rappresentate da organizzazioni sindacali contigue alle componenti radicali della sinistra.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Rilevato che il decreto-legge in esame, significativamente e opportunamente migliorato rispetto al testo originario, costituisce una parte importante della manovra economico-finanziaria per il 2007, che persegue l'obiettivo ambizioso e condivisibile di imprimere una decisa svolta al sistema della finanza pubblica, dichiara che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo.
Pag. IVANGELO BONELLI (Verdi). Osservato che il ricorso allo strumento fiduciario è dovuto all'ostruzionismo praticato da taluni gruppi di opposizione, sottolinea l'opportunità di istituire una «cabina di regia» che definisca le priorità dell'azione di Governo; nel ritenere altresì essenziale tutelare le fasce più deboli della popolazione, valorizzare la scuola, promuovere la sanità pubblica, contrastare la precarietà nel mondo del lavoro e, soprattutto, salvaguardare l'ambiente, dichiara che confermerà la fiducia all'Esecutivo.
FRANCESCO NAPOLETANO (Com.It). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà la fiducia al Governo stigmatizza l'indiscriminato e reiterato ricorso, da parte dell'opposizione, a pratiche ostruzionistiche, che impedisce lo svolgimento di un proficuo confronto parlamentare su temi fondamentali per il risanamento finanziario e lo sviluppo del Paese. Sottolinea quindi la coerenza delle disposizioni recate dal provvedimento d'urgenza in esame con la manovra economico-finanziaria per il 2007, resasi necessaria per la gravissima situazione contabile lasciata in eredità dal Governo Berlusconi.
LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Ricordati i miglioramenti apportati al testo del provvedimento d'urgenza in esame nel corso dell'iter parlamentare, sottolinea la pesante eredità lasciata dal precedente Esecutivo di centrodestra circa l'andamento dei conti pubblici; nel ritenere, peraltro, che la rimodulazione della pressione tributaria e la lotta all'evasione fiscale avrebbero dovuto formare oggetto di un più ponderato percorso di preparazione e comunicazione, sottolinea la necessità di rilanciare l'azione riformatrice del Governo, segnatamente nei settori della previdenza e del pubblico impiego.
SALVATORE RAITI (IdV). Osservato che il ricorso alla questione di fiducia si è reso necessario a causa dell'atteggiamento ostruzionistico assunto dall'opposizione, nonostante il clima costruttivo instauratosi nel corso dell'iter presso le competenti Commissioni, rileva che il provvedimento d'urgenza in esame consente di coniugare le esigenze di risanamento e di sviluppo con il principio di equità sociale; dichiara pertanto che voterà la fiducia al Governo.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Nel lamentare il reiterato ricorso del Governo alla questione di fiducia, sulla quale il suo gruppo esprimerà voto contrario, ricorda i deleteri provvedimenti finora adottati dall'Esecutivo; sottolineato inoltre, in particolare, l'ingiustificato inasprimento della pressione fiscale, nega che il suo gruppo abbia praticato forme di ostruzionismo. Richiama infine le finalità delle principali proposte emendative presentate dalla sua parte politica (Deputati del gruppo Lega Nord Padania espongono cartelli recanti le scritte «Il Nord ha già pagato!!!» e «Chiudo per tasse!!!» - I commessi, su invito del Presidente, rimuovono i predetti cartelli).
LORENZO CESA (UDC). Espressa solidarietà, a nome del suo gruppo, al Presidente del Consiglio per l'inqualificabile episodio di cui è stato vittima insieme alla consorte, lamenta il ricorso alla questione di fiducia da parte del Governo, che contraddice la volontà di dialogo più volte enunciata: ritiene infatti che l'Esecutivo abbia assunto come pretesto l'atteggiamento esasperatamente ostruzionistico assunto in maniera poco responsabile da una parte dell'opposizione. Giudicate quindi discutibili e disomogenee le misure recate dal provvedimento d'urgenza in esame, che appaiono peraltro prive di una visione strategica, dichiara che negherà la fiducia al Governo.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Nel dichiarare che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia al Governo, lamenta l'atteggiamento pregiudizialmente ostruzionistico assunto dalle forze politiche di opposizione; richiama quindi le principali disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza in esame, che si collegano agli interventi previsti nella complessiva manovra economico-finanziaria,Pag. Vfinalizzati ad una maggiore equità sociale unitamente alla promozione dello sviluppo economico del Paese.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Nel dichiarare che negherà la fiducia al Governo, ritiene che il ricorso a tale strumento si sia reso necessario a causa delle divisioni interne alla maggioranza; esprime inoltre rammarico per il fatto che all'opposizione non è stato consentito di contribuire a migliorare il testo di un provvedimento d'urgenza che, incrementando la pressione fiscale, penalizza i cittadini di qualsiasi ceto e categoria.
GIULIO TREMONTI (FI). Sottolineato che il ricorso alla questione di fiducia non è stato determinato da un atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione, dichiara di non condividere il contenuto del provvedimento d'urgenza in esame e, più in generale, la strategia adottata dal Governo in tema di lotta all'evasione fiscale che, a suo avviso, dovrebbe essere basata sulla riduzione delle aliquote anziché su una logica meramente repressiva.
DARIO FRANCESCHINI (Ulivo). Evidenziate le responsabilità del precedente Esecutivo per la grave situazione dei conti pubblici, giudica sterile l'atteggiamento ostruzionistico dell'opposizione, che non ha avanzato alcuna concreta proposta alternativa sulla materia oggetto del provvedimento d'urgenza in esame; richiama quindi gli impegni assunti dal Governo sin dal suo insediamento, nonché le linee guida della manovra economico finanziaria per il 2007. Dichiara infine che il suo gruppo confermerà con convinzione la fiducia all'Esecutivo (Deputati del gruppo Forza Italia espongono cartelli recanti la scritta: «Prodi bugiardo» - Proteste dei deputati dei gruppi di maggioranza - Deputati del gruppo Lega Nord Padania espongono cartelli recanti le scritte: «Il Nord ha già pagato!!!» e «Chiudo per tasse!!!» - I commessi, su invito del Presidente, rimuovono i cartelli).
PRESIDENTE. Espresso rammarico per quanto si sta verificando, che contraddice gli impegni assunti in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, invita i deputati Questori a garantire un ordinato svolgimento dei lavori (Scambio di apostrofi tra deputati dei gruppi Forza Italia e Popolari-Udeur, tra i quali vengono lanciati fogli di carta - Richiami del Presidente - Scambio di apostrofi tra deputati dei gruppi Forza Italia, Lega Nord Padania e Popolari-Udeur, trattenuti dai commessi).
Sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 19,20, è ripresa alle 19,30.
GUIDO CROSETTO (FI). Nel sottolineare che non vi è stato alcun atteggiamento ostruzionistico da parte dell'opposizione, ritiene opportuno non prendere parte alla votazione della questione di fiducia.
PRESIDENTE. Indìce la votazione per appello nominale sull'emendamento 2.500 del Governo, sostitutivo dell'articolo 2 e soppressivo degli articoli da 3 a 47-bis del decreto-legge, sulla cui approvazione, senza subemendamenti ed articoli aggiuntivi, il Governo ha posto la questione di fiducia.
(Segue la votazione).
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI INDI DEI VICEPRESIDENTI PIERLUIGI CASTAGNETTI E CARLO LEONI E DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
PRESIDENTE. Comunica il risultato della votazione:
Presenti e votanti 554
Maggioranza 278
Hanno risposto si 327
Hanno risposto no 227
(La Camera approva).
Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti proposte emendative.