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Discussione congiunta dei disegni di legge: Legge finanziaria 2007 (A.C. 1746-bis); Bilancio di previsione dello Stato per il 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (A.C. 1747).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per la discussione congiunta sulle linee generali è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Dichiara aperta la discussione congiunta sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
MICHELE VENTURA (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1746-bis. Rileva che le direttrici di fondo alle quali si ispira la manovra economico-finanziaria per il 2007 sono individuabili nel risanamento strutturale dei conti pubblici, nella redistribuzione più equa del reddito e della pressione fiscale e nell'avvio di radicali riforme sui versanti del federalismo fiscale, della sanità, della previdenza, della pubblica amministrazione e dello Stato sociale, con l'obiettivo prioritario di favorire la crescita economica. Osserva inoltre che, a seguito delle misure predisposte, l'entità del deficit si collocherà prevedibilmente al 2,8 per cento del prodotto interno lordo e si determinerà un consistente miglioramento dell'avanzo primario rispetto al negativo andamento registratosi negli ultimi due anni. Richiamati inoltre gli interventi destinati a favorire la competitività del sistema produttivo nazionale e lo sviluppo del Mezzogiorno, rivolge un invito a superare particolarismi e corporativismi, in vista di uno sforzo collettivo da compiere nell'interesse del Paese.
FRANCESCO PIRO (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1747. Ricordato preliminarmente che la riallocazione dei centri di spesa conseguente alla riorganizzazione della struttura governativa non comporta oneri per l'erario, rileva che, rispetto al bilancio assestato per il 2006, si registra un miglioramento nel saldo netto da finanziare e nel risparmio pubblico; sottolineata, inoltre, la maggiore trasparenza e conoscibilità che connota i documenti di bilancio, osserva che la complessiva manovra economico-finanziaria varata dal Governo assicura la piena rispondenza agli obiettivi indicati nel DPEF, come integrato dalla relativa nota di aggiornamento.
VINCENZO VISCO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Avverte che il Governo si riserva di intervenire in replica.
MASSIMO MARIA BERRUTI (FI). Evidenziata l'irragionevolezza dell'impianto del disegno di legge finanziaria per il 2007, che disvela l'intendimento di incrementare ulteriormente la pressione fiscale eludendo il controllo parlamentare, giudica iniqua la prospettata redistribuzione del carico tributario.
Pag. VIPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
MASSIMO MARIA BERRUTI (FI). Manifestato inoltre un orientamento contrario alle disposizioni concernenti gli studi di settore, a suo avviso connotate da arbitrarietà, giudica meramente strumentali le misure adottate al fine di contrastare l'evasione fiscale, particolarmente penalizzanti per le categorie produttive.
GIOACCHINO ALFANO (FI). Lamenta l'assenza, nell'ambito del disegno di legge finanziaria, di disposizioni relative a questioni fondamentali, come il completamento di opere pubbliche indispensabili per il Paese. Pur condividendo peraltro alcune valutazioni del relatore, esprime un giudizio complessivamente critico sulla manovra varata dal Governo, che determinerà il diffondersi di un clima di sfiducia.
IVANO MIGLIOLI (Ulivo). Sottolinea che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si pone il duplice obiettivo del risanamento dei conti pubblici, per consentire il rispetto dei parametri fissati in ambito europeo, e del sostegno allo sviluppo dell'economia, perseguendo altresì un principio di equità sociale, soprattutto attraverso la lotta all'evasione e all'elusione fiscale.
ANDREA RICCI (RC-SE). Evidenzia le responsabilità del precedente Esecutivo nel peggioramento dei conti pubblici e nel blocco delle risorse destinate agli investimenti pubblici, che hanno reso necessaria una manovra economica di dimensioni particolarmente elevate e tuttavia capace di coniugare i condivisibili obiettivi del risanamento, dello sviluppo e dell'equità sociale. Esprime quindi un giudizio complessivamente positivo sugli interventi in materia di entrate, auspicando invece l'introduzione di alcune modifiche al testo in materia di spesa pubblica con particolare riferimento ai temi della precarietà del lavoro, della sanità, nonché della scuola, dell'università e della ricerca.
LORENZO BODEGA (LNP). Ritiene che i pur condivisibili obiettivi del risanamento, dello sviluppo e dell'equità non siano perseguibili attraverso le misure previste da una legge finanziaria già ampiamente bocciata dal Paese. Lamenta in particolare che la manovra economica per il 2007 - che appare priva di anima e di coraggio, oltre che figlia di un compromesso al ribasso tra le varie componenti della maggioranza - mortifica le autonomie locali tagliando i trasferimenti ai comuni.
SALVATORE IACOMINO (RC-SE). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
ROBERTO ROLANDO NICCO (Misto-Min.ling.). Nel sottolineare la necessità inderogabile di risanare la finanza pubblica e di mandare segnali di equità al Paese, ravvisa elementi positivi nel metodo partecipativo adottato dall'Esecutivo nel confronto con il sistema delle autonomie locali e giudica positivamente gli interventi previsti dal disegno di legge finanziaria in merito al cuneo fiscale, per i settori dello sviluppo e della ricerca, per la tutela dell'occupazione e ai fini del contenimento della spesa pubblica.
RAFFAELE AURISICCHIO (Ulivo). Dichiara di condividere la filosofia che ispira il disegno di legge finanziaria per il 2007, nonché gli obiettivi perseguiti dalla complessiva manovra economica in termini di risanamento, equità e sviluppo. Stigmatizzato altresì l'atteggiamento ostruzionistico assunto dall'opposizione in Commissione e pur ritenendo che la legge finanziaria proposta dal centrosinistra sia suscettibile di ulteriori miglioramenti, ne auspica l'approvazione in modo da consentire l'adozione di politiche di sviluppo per il Paese ed in particolare per il Mezzogiorno.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Osservato che il disegno di legge finanziaria per ilPag. VII2007 - sul quale manifesta l'orientamento favorevole del suo gruppo - è l'inevitabile conseguenza dello stato di dissesto dei conti pubblici ereditato dal precedente Esecutivo di centrodestra, richiama i positivi giudizi espressi dai competenti organi dell'Unione europea sulla manovra varata dal Governo; ricordate, quindi, le principali misure previste, finalizzate a garantire rigore finanziario, equità sociale e sviluppo economico, sottolinea il particolare rilievo degli interventi promossi in favore delle famiglie, che auspica siano ulteriormente estesi. Lamenta, infine, l'atteggiamento demagogico e strumentale assunto dai gruppi di opposizione nel corso dell'iter in Commissione.
MARINO ZORZATO (FI). Ricordate le contraddizioni esistenti all'interno della maggioranza in materia di politiche economiche e sociali, sottolinea le deleterie conseguenze derivanti dalla manovra proposta dal Governo sotto il profilo della crescita economica, del risanamento finanziario e dell'equità sociale; lamenta, quindi, il significativo incremento della pressione fiscale, i cui proventi vengono peraltro destinati al finanziamento di spese improduttive.
CAMILLO PIAZZA (Verdi). Esprime un giudizio complessivamente positivo sul disegno di legge finanziaria per il 2007, con particolare riferimento alle disposizioni concernenti la promozione dell'efficienza energetica, i biocarburanti ed il demanio marittimo. Preannunzia quindi l'impegno del suo gruppo per apportare modifiche migliorative al testo del provvedimento su importanti questioni in materia ambientale, quale la cooperazione internazionale per far fronte alla carenza di acqua.
ANTONIO GIUSEPPE MARIA VERRO (FI). Nel manifestare un orientamento contrario a una manovra che penalizza i ceti produttivi ed è fondata su un aumento della pressione fiscale, senza prevedere un'adeguata riduzione della spesa pubblica, esprime, in particolare, un giudizio critico sulle misure previste in materia di lotta all'evasione ed all'elusione fiscale e di riduzione del cuneo fiscale.
MAINO MARCHI (Ulivo). Sottolinea che la rilevante entità della manovra economico-finanziaria per il 2007 si è resa necessaria per affrontare i gravi problemi ereditati dal precedente Esecutivo, con l'obiettivo di un risanamento duraturo dei conti pubblici, che può essere realizzato solo unitamente all'equità sociale ed al sostegno alla crescita. Richiama quindi le condivisibili misure previste in tema di contrasto all'evasione fiscale che, a suo avviso, non può essere condotta unicamente facendo ricorso alla strategia del contrasto di interessi.
PAOLA FRASSINETTI (AN). Ritiene che la manovra economico-finanziaria proposta dal Governo, anziché perseguire fini redistributivi, sia particolarmente penalizzante per i ceti medi, a causa dell'aumento delle imposte locali, prive del carattere della progressività, in ciò dimostrando che l'Esecutivo ha dovuto recepire lo schema ideologico della sinistra radicale. Osserva inoltre che la stessa manovra è ispirata ad una impostazione centralista, imperniata su un classismo ormai desueto.
MICHELE BORDO (Ulivo). Nel rilevare che la responsabilità per l'ingente entità della manovra economica è interamente da addebitare al precedente Governo, ritiene che il disegno di legge finanziaria per il 2007 sia in grado di coniugare l'obiettivo del risanamento economico con quello dello sviluppo del Paese, segnatamente del Mezzogiorno.
AURELIO SALVATORE MISITI (IdV). Osservato che il Governo si è trovato a dover affrontare una situazione economica particolarmente grave, auspica che le forze politiche presenti in Parlamento superino le pregiudiziali reciproche per contribuire al varo di una manovra che consenta di rilanciare l'economia nazionale e lo sviluppo del Paese e consolidi la posizione dell'Italia nel contesto internazionale.
RAFFAELE FITTO (FI). Nel rilevare che la manovra economica in esame contraddice le linee indicate nel DPEF, giudicaPag. VIIIla legge finanziaria per il 2007 iniqua, penalizzante per i ceti medi e per il Mezzogiorno, nonché sostanzialmente ispirata dalla sinistra radicale. Paventa inoltre il probabile ricorso del Governo al voto di fiducia al fine di celare le profonde divisioni esistenti all'interno della maggioranza.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI (Ulivo). Rilevata l'opportunità di modificare la procedura di esame parlamentare dei documenti di bilancio, ritiene che la manovra economica proposta dal Governo sia in grado di conciliare l'obiettivo del risanamento della finanza pubblica con quelli della crescita e di una maggiore equità sociale. A suo avviso, inoltre, essa, sia pur migliorabile nel corso dell'esame parlamentare, è già in grado di riportare il Paese sulla via di una crescita stabile e duratura, grazie ad alcune importanti misure, come la riduzione del cuneo fiscale, gli investimenti in ricerca e sviluppo e le iniziative volte alla redistribuzione del reddito.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Giudicata fallimentare la politica economica perseguita dal Governo, particolarmente punitiva per le categorie produttive del Paese, sottolinea la necessità di procedere ad una riforma strutturale del sistema previdenziale che elimini inaccettabili forme di privilegio di stampo clientelare ed assistenziale; nel ritenere altresì essenziale promuovere un autentico processo di liberalizzazioni, nonché garantire maggiore efficienza nell'azione della pubblica amministrazione, auspica riforme istituzionali e fiscali in senso federale.
ORIANO GIOVANELLI (Ulivo). Ricordata la disponibilità mostrata dall'Esecutivo nel senso di recepire istanze rappresentate da enti locali e società civile, ritiene che il disegno di legge finanziaria per il 2007, sebbene perfettibile, rappresenti il condivisibile presupposto per la modernizzazione del Paese.
MARCO ZACCHERA (AN). Richiama le numerose forme di imposizione fiscale che il disegno di legge finanziaria in discussione propone di introdurre, delle quali sottolinea il carattere iniquo.
MARIA LEDDI MAIOLA (Ulivo). Rileva che la particolare consistenza della manovra varata dal Governo - peraltro attenta alle esigenze delle fasce sociali più deboli della popolazione - è dovuta ai deludenti esiti della politica economica attuata dal precedente Esecutivo di centrodestra; ritiene inoltre essenziale procedere a più incisive riforme sul versante della spesa, segnatamente con riferimento alla necessità di garantire maggiore efficienza nell'azione della pubblica amministrazione.
ROBERTO GIACHETTI (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede che la Presidenza valuti la possibilità di attribuire ai relatori o ai gruppi della maggioranza il tempo di cui, per un disguido, non ha potuto usufruire all'inizio della seduta il relatore sul disegno di legge finanziaria.
PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza valuterà la richiesta formulata.
Rinvia il seguito della discussione congiunta al prosieguo della seduta, che sospende fino alle 14.
La seduta, sospesa alle 13,05, è ripresa alle 14.