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Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) (1746-bis).
(Ripresa esame dell'articolo 3 - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Riprendiamo dunque l'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 2).
Passiamo alla votazione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Delfino. Ne ha facoltà.
TERESIO DELFINO. Signor Presidente, annunciamo il nostro voto contrario e una forte insoddisfazione per questo articolato, non perché non ci sia una qualche volontà di perseguire la cosiddetta equità insieme al rigore, quanto piuttosto perché l'insieme delle misure contenute in questo provvedimento rischia - ne siamo quasi certi - di tramutare, a fine anno 2007, l'esultanza che oggi osservo nella maggioranza per la rimodulazione dell'IRPEF e delle detrazioniPag. 7per carichi familiari in una grande delusione. Le indagini delle associazioni dei consumatori, del forum delle famiglie, dell'ISTAT e di molti altri istituti di ricerca, a fine 2007, certamente, ci testimonieranno che le misure che stiamo prevedendo con questo disegno di legge finanziaria porteranno ancora altre difficoltà per i cittadini e, soprattutto, per le famiglie. Oggi, dopo un lungo dibattito sull'articolo 3 di questo provvedimento, registriamo una totale chiusura della maggioranza verso le proposte dell'UDC e verso le proposte delle opposizioni.
Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, abbiamo ricevuto una serie impressionante di risposte negative riguardo alla rimodulazione della detrazioni per i figli diversamente abili e per le famiglie numerose, alle detrazioni delle spese scolastiche, alle spese delle giovani coppie, alla esenzione, per le famiglie e i cittadini con redditi inferiori a quindicimila euro, dall'ulteriore aumento del bollo ed anche riguardo alla valutazione dei maggiori oneri che le famiglie numerose sopportano, certamente, per la cura dei loro figli, dovendo sostenere spese più alte. Allora mi domando, domando all'opposizione ed anche alla maggioranza ed al Governo: di quale dialogo noi stiamo parlando?
Di quale confronto stiamo parlando se su un tema così fondamentale, che incide sui bilanci di tutte le famiglie italiane, non abbiamo visto accogliere una sola proposta dell'opposizione, anche quelle che sembrano essere più naturali, più serene, più dettate dalla volontà di migliorare il testo in esame?
Un esempio è quello relativo alla detrazione delle spese scolastiche: come avviene per le ristrutturazioni edilizie e per la rottamazione, avevamo proposto che almeno le spese che le famiglie, in particolare quelle numerose, sopportano per la cura e l'educazione dei figli, così come previsto dalla Costituzione, fossero detraibili. In altri casi, la detraibilità è concessa alla generalità dei cittadini senza limiti di reddito; in questo caso, invece, l'Assemblea è stata completamente sorda!
Non si vuole introdurre il quoziente familiare? Ho già detto ieri - e lo ribadisco in sede di dichiarazione di voto - che una famiglia con due coniugi ed un figlio che ha un reddito di 50 mila euro è in una situazione del tutto diversa da quella in cui è, a parità di reddito, una famiglia in cui vi sono tre, quattro o cinque figli. Allora, se non si vuole introdurre il quoziente familiare, almeno si consenta la detrazione delle spese per la cura e l'educazione dei figli, che non mi pare debbano essere tassabili!
A detta della maggioranza, il disegno di legge finanziaria al nostro esame si muove lungo una direttrice e secondo una prospettiva favorevole alle famiglie, ai cittadini.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
TERESIO DELFINO. Al contrario, sotto questo profilo, il testo è assolutamente inconcludente. Signor Presidente, le chiedo scusa...
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere.
TERESIO DELFINO. Sto per concludere, signor Presidente. Mentre l'ISTAT rileva che siamo il paese più vecchio d'Europa, il governatore Draghi afferma che il deficit di istruzione è alla base della nostra mancanza di competitività. Davanti a questi dati, non vi è stata - lo ribadisco - alcuna disponibilità...
PRESIDENTE. La prego...
TERESIO DELFINO. ... al dialogo da parte di questa maggioranza. Pertanto, vanno bene i suoi appelli al dialogo, signor Presidente...
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
TERESIO DELFINO. ... ma certamente non va bene il comportamento della maggioranza e del Governo su questi temi.Pag. 8Grazie (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Peretti. Ne ha facoltà.
ETTORE PERETTI. Signor Presidente, il collega Delfino ha motivato molto bene il nostro dissenso sull'articolo 3. Alle sue, desidero aggiungere soltanto una considerazione.
Questa impostazione di politica fiscale del Governo contiene un errore di fondo: si cerca di perseguire l'equità modificando la curva delle aliquote IRPEF, partendo dal presupposto che vi sia coincidenza tra reddito nominale dichiarato e reddito reale. Il presupposto è erroneo perché sappiamo bene che il nostro paese è caratterizzato da elevata evasione fiscale.
Quindi, abbiamo ribadito che gli incentivi vanno concessi in base al numero dei figli: è questo, a nostro avviso, l'unico criterio per assicurare un'equità che vada oltre la mendacità delle dichiarazioni dei redditi. Sosterremo questa proposta anche in seguito, quando la nostra critica investirà l'articolo 5. Grazie, signor Presidente.
PRESIDENTE. Grazie a lei.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fugatti. Ne ha facoltà.
MAURIZIO FUGATTI. Signor Presidente, ribadisco il voto contrario del gruppo della Lega Nord sull'articolo 3.
Noi contestiamo il modo in cui esso è stato dapprima portato, e poi riformulato, in Commissione: alle 9 di sera, con gli uffici già chiusi! Eppure, si tratta di un argomento importante, perché l'IRPEF riguarda, direttamente o indirettamente, tutti gli italiani.
L'articolo in esame è stato «venduto» al paese come quello che attua la redistribuzione, come disposizione volta a dare maggiore disponibilità ai ceti meno abbienti. Abbiamo dovuto constatare, però, che, per reperire la disponibilità, sono stati colpiti proprio i ceti meno abbienti! Si pensi al bollo sugli autoveicoli e sui motocicli: per le auto non catalizzate e per quelle «Euro 1», le più colpite, il bollo aumenterà di oltre il 50 per cento. Ma chi sono i possessori delle auto non catalizzate o «Euro 1»? Sono i ricchi a dover piangere ovvero le categorie meno abbienti?
A nostro modo di vedere, sono i poveri, le categorie meno abbienti, quelle che ancora hanno l'«euro 0» o l'«euro 1», su cui graverà l'aumento del bollo auto. Lo stesso discorso vale per il bollo dei motorini, perché è logico che i motorini più vetusti appartengano alle categorie meno abbienti. Quindi, crediamo che, alla fine, questa ridistribuzione del reddito e questo tipo di incentivi ai ceti sociali più in difficoltà siano una favola e una farsa. Ne è una dimostrazione anche il fatto che non è stato accettato l'emendamento sulla clausola di salvaguardia. Abbiamo detto: dati i nostri dubbi che, sotto i 40 mila euro, tutti ci guadagnino, facciamo in modo che, con la clausola di salvaguardia, nessuno ci rimetta rispetto alla legislazione precedente. Questo non è stato accettato e ci sorge il dubbio che voi stessi abbiate bisogno di quei fondi e di quelle disponibilità, che si vanno a reperire proprio sotto i 40 mila euro. Sono state bocciate la gran parte delle nostre proposte, se non tutte, per quanto riguarda il sostegno alla famiglia e ai giovani. Oggi, per i giovani...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MAURIZIO FUGATTI. ... arrivare a sposarsi e ad avere una casa e dei figli, soprattutto in Padania, dove il costo della vita è molto elevato, è difficoltoso. Abbiamo presentato emendamenti a favore delle giovani coppie e delle famiglie numerose, per incentivare anche la natalità, che, come ci confermano i dati, sta via via diminuendo nel nostro paese, ma sono stati tutti bocciati. Crediamo serva più attenzione per i giovani e per le famiglie, che questa finanziaria e, soprattutto, questoPag. 9articolo 3, non ha, di certo, favorito. Ribadiamo, ancora una volta, quindi, il voto contrario della Lega Nord.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Armani. Ne ha facoltà.
PIETRO ARMANI. Annuncio il voto contrario di Alleanza Nazionale su questo articolo, che rimette in discussione tutto il sistema dell'imposta personale sul reddito, non soltanto penalizzando il nucleo familiare e non avviando quel sistema di quoziente familiare, che poteva essere veramente il sostegno per le famiglie, ma introducendo, praticamente, due progressività che si cumulano: la progressività sugli scaglioni, che aumentano di aliquote e di numero, e la progressività sulle detrazioni, che diminuiscono mano mano che cresce il reddito. Il doppio effetto di queste due progressività porterà certamente ad una riduzione della propensione al risparmio e all'investimento e, come è stato già detto dai colleghi che mi hanno preceduto, avrà anche un riflesso sui consumi. Vedremo, il prossimo anno, se la curva di Laffer, che dovrebbe essere considerata da chi vuole avviare una lotta all'evasione, sarà o meno rispettata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Misuraca. Ne ha facoltà.
FILIPPO MISURACA. Annuncio il voto contrario di Forza Italia, soprattutto dopo che, ieri, abbiamo assistito ad interventi di colleghi del mio gruppo, in modo particolare, gli onorevoli Crosetto e Zorzato, che, entrando nel merito di questo articolo, hanno rivolto un appello all'Assemblea per l'approvazione dei subemendamenti da loro presentati. Come non dimenticare, poi, anche l'appello dell'onorevole Porcu in riferimento ad tema molto importante, quello dei disabili e delle famiglie bisognose. Avremmo voluto partecipare a questa votazione, non tanto - lo dico chiaramente - con un voto favorevole, ma, almeno, con l'astensione, se fossero stati accettati alcuni nostri subemendamenti. Ciò non è stato fatto. C'è la volontà da parte del Governo, della maggioranza e del relatore di non voler partecipare al contributo positivo che l'opposizione e il gruppo di Forza Italia vogliono dare. Allora, signor Presidente, nostro malgrado, siamo convinti di votare contro questo articolo 3.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Patarino. Ne ha facoltà.
CARMINE SANTO PATARINO. Signor Presidente, intervengo a titolo personale. Non possiamo assolutamente essere d'accordo con l'atteggiamento adottato dalla maggioranza e dal Governo. Avevamo pensato che, dopo i richiami fatti anche dal Capo dello Stato, vi sarebbe stata da parte vostra una diversa presa di posizione. Tuttavia, ci siamo resi conto che avete fatto muro contro muro anche di fronte a proposte emendative come quelle riguardanti, ad esempio, interventi a favore dei portatori di handicap. Questo spiega ancora una volta, se mai ve ne fosse stato bisogno, che il vostro comportamento è di assoluto distacco nei nostri confronti. Pertanto, non possiamo che esprimere voto contrario.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, vorrei annunciare il voto contrario del gruppo Democrazia Cristiana-Partito Socialista e sintetizzare l'articolo 3 in tre capisaldi. Il viceministro Visco ha organizzato un semplicissimo modello fiscale per la famiglia, composto da tre soli capitoli: in primo luogo, ha chiesto quanti figli hanno; in secondo luogo, ha chiesto quanti soldi hanno; in terzo luogo, ha deciso di mandare al Governo centrale questi soldi in proporzione ai figli.
Pag. 10
PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 491
Votanti 490
Astenuti 1
Maggioranza 246
Hanno votato sì 276
Hanno votato no 214).
Prendo atto che gli onorevoli Lupi, Garnero Santanchè e Ronchi non sono riusciti a votare e che avrebbero voluto esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Capitanio Santolini 3.01, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 498
Maggioranza 250
Hanno votato sì 213
Hanno votato no 285).
Avverto che non procederemo alla votazione dell'articolo 4, in quanto tale articolo è stato soppresso a seguito dell'approvazione nella seduta di ieri dell'emendamento 3.500 del Governo. Risultano pertanto preclusi anche gli emendamenti riferiti a tale articolo. Procederemo invece all'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 4.