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Discussione della mozione Bandoli ed altri n. 1-00041 sulle iniziative volte a sostenere l'approvazione, da parte dell'Assemblea generale dell'ONU, della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni (ore 23,40).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della mozione Bandoli ed altri n. 1-00041 sulle iniziative volte a sostenere l'approvazione, da parte dell'Assemblea generale dell'ONU, della Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni (Vedi l'allegato A - Mozioni sezione 1).Pag. 135
Avverto che lo schema recante la ripartizione dei tempi riservati alla discussione della mozione è pubblicato in calce al resoconto della seduta del 19 novembre 2006.
(Discussione sulle linee generali)
PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali della mozione.
È iscritta a parlare l'onorevole Bandoli, che illustrerà anche la sua mozione n. 1-00041. Ne ha facoltà.
FULVIA BANDOLI. Signor Presidente, considerata l'ora, mi limiterò agli aspetti essenziali e, quindi, non vi porterò via moltissimo tempo. Questa mozione parlamentare è stata presentata da tutti i capigruppo dell'Unione, ma ha già ricevuto in questi giorni - e mi fa piacere particolarmente segnalarlo - interesse anche da parte di vari gruppi della minoranza. Spero che nel prosieguo della discussione ed in sede di votazione si possa arrivare ad un testo condiviso, perché l'argomento che stiamo discutendo è rilevante.
Il 29 giugno di quest'anno il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato per la prima volta la Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni. Parliamo di centinaia di popoli e parliamo soprattutto di 370 milioni di persone indigene, che in tutto il mondo sopportano quotidianamente ingiustizie e violazioni di diritti primari. Quindi, parliamo di un tema importante sul quale l'organizzazione delle Nazioni Unite arriva con ritardo.
La cosa più importante è che il Consiglio per i diritti umani ha adottato un testo che sarà sottoposto all'Assemblea generale delle Nazione Unite entro il 2006, quindi tra poche settimane; da qui deriva l'urgenza con la quale abbiamo insistito per mettere all'ordine del giorno questa mozione. Infatti, vorremmo che il Parlamento italiano e il Governo in questa sede si impegnassero rispetto all'adozione di questa Dichiarazione in modo preciso e chiaro, assicurando alle Nazioni Unite, come chiediamo nella mozione, il voto favorevole dell'Italia, nonché un impegno a sostenere l'approvazione della Dichiarazione e ad adoperarsi affinché la dichiarazione stessa sia approvata, rompendo anche qualche resistenza che qua e là ancora rimane, soprattutto sia approvata nel testo che è stato adottato dal Consiglio per i diritti umani.
Insisto su questo punto perché, essendo il testo frutto di lunghe e difficili mediazioni tra i vari Stati e le delegazioni dei popoli indigeni, è chiaro che qualsiasi cambiamento significherebbe rimettere in discussione lo stesso testo e, quindi, rinviarne a data da destinarsi l'approvazione definitiva. Ciò non lo vogliono i rappresentanti dei popoli indigeni e non lo vuole l'Organizzazione delle Nazioni Unite che così faticosamente è giunta a questo testo.
La Dichiarazione dei diritti dei popoli indigeni estende ai popoli indigeni tutti i diritti umani che finora non erano loro riconosciuti. In tale Dichiarazione, in particolare, si stabilisce che i popoli indigeni sono uguali a tutti gli altri popoli e, allo stesso tempo, si riconosce il diritto di tutti i popoli a considerarsi diversi e ad essere rispettati come tali.
I popoli indigeni hanno sofferto molte ingiustizie storiche - quale risultato della loro colonizzazione, dell'espropriazione delle loro terre e delle risorse - che hanno loro impedito di esercitare in particolare un diritto allo sviluppo in conformità con i propri bisogni ed interessi.
Un altro principio importante è quello della salvaguardia delle culture e delle pratiche tradizionali indigene, che contribuisce allo sviluppo equo e sostenibile nonché ad una corretta salvaguardia dell'ambiente. Un principio che purtroppo spesso si dimentica, in quanto, violando i diritti delle popolazioni indigene, spesso si attuano anche violazioni dirette alla sostenibilità ambientale e ai grandi patrimoni naturali.
In tale Dichiarazione viene anche riconosciuto il diritto delle famiglie a conservare una responsabilità condivisa per l'educazione, la formazione e l'istruzione Pag. 136dei figli, il diritto effettivo e pieno al godimento, sia come collettività sia come individui, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali contenute nella Carta delle Nazioni Unite, nonché il diritto a non essere mandati via dalle loro terre e, se vi fosse necessità di mobilità, che quest'ultima sia condivisa dalle popolazioni stesse. Ogni individuo indigeno ha, inoltre, diritto ad una cittadinanza, alla vita, all'integrità fisica e mentale, alla libertà e alla sicurezza personale.
Insomma, si tratta di principi che, a noi che ne usufruiamo da tempo, possono sembrare ovvi, ma che per i popoli indigeni significherebbero una conquista veramente importante.
Ritengo che con l'impegno del nostro Governo a sostenere l'approvazione della Dichiarazione, adoperandosi fattivamente affinché la Dichiarazione sia approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, si possa fornire un segno di sensibilità rispetto a questi temi nonché un contributo per attenuare eventuali resistenze.
Dal momento che la discussione si svolge a tarda ora, che diversi colleghi, anche dell'opposizione, non si sono potuti trattenere in aula a causa di concomitanti impegni e che altri consegneranno un intervento scritto, voglio sottolineare che vi è piena disponibilità, da parte mia e di tutti i capigruppo dell'Unione che hanno sottoscritto questa mozione, ad esaminare eventuali osservazioni - sempre che non cambino la sostanza della mozione in esame - nel prosieguo del dibattito.
PRESIDENTE. Constato l'assenza degli onorevoli Paoletti Tangheroni, Evangelisti e Venier, iscritti a parlare: s'intende che vi abbiano rinunziato.
È iscritta a parlare l'onorevole Francescato. Ne ha facoltà.
GRAZIA FRANCESCATO. Signor Presidente, data l'ora tarda - è un orario veramente infelice; argomenti di questa portata, estremamente importanti, non dovrebbero essere relegati in questi orari perché veramente moltissimi colleghi amerebbero intervenire sul tema -, e confermando il pieno sostegno dei Verdi alla mozione in esame, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del mio intervento.
PRESIDENTE. Onorevole Francescato, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali della mozione.
(Intervento del Governo)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Famiano Crucianelli.
FAMIANO CRUCIANELLI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri. Ben comprendo che l'ora è molto tarda; tuttavia, svolgerò un brevissimo e sintetico intervento per esprimere l'opinione del Governo sulla mozione.
L'Italia, di concerto con i partner dell'Unione europea, agisce sul piano internazionale per la promozione e la protezione dei diritti delle popolazioni indigene, riconoscendo l'importanza che queste attribuiscono al proprio sviluppo ed alla propria identità sociale, economica e culturale. Nel quadro di questa azione, il Governo ha sostenuto, fin dall'inizio dei suoi lavori, l'attività dell'apposito gruppo di lavoro creato in seno alla Commissione per i diritti dell'uomo delle Nazioni Unite. Il presidente del gruppo di lavoro ha presentato il risultato dell'attività durante la prima sessione del Consiglio dei diritti umani, che il 29 giugno 2006 ha adottato, con trenta voti a favore, due contrari e dodici astensioni, la risoluzione che contiene il progetto di Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle popolazioni indigene.
L'auspicio è che l'Assemblea generale ora accolga e quindi formalizzi il testo approvato dal Consiglio. L'adozione della Dichiarazione ha comportato un negoziato Pag. 137lungo undici anni, che è stato molto complesso, sia per la natura degli interessi coinvolti sia per le possibili conseguenze derivanti dal testo. L'Italia, insieme alla maggior parte degli Stati membri dell'Unione europea, ha da subito accolto con entusiasmo l'adozione della Dichiarazione, consapevole che la sua approvazione definitiva permetterà di rafforzare ed estendere gli universali diritti civili e sociali nei confronti delle persone indigene. Prova ne è che le conclusioni del Consiglio affari generali e relazioni esterne dell'Unione europea del settembre 2006 fanno stato dell'auspicio dei venticinque paesi membri affinché la Dichiarazione sui diritti delle popolazioni indigene venga adottata dall'Assemblea generale.
Alla luce di quanto sopra, risultano accettabili entrambi i paragrafi della parte dispositiva della mozione in oggetto, che impegna il Governo a votare a favore della risoluzione dell'Assemblea generale per l'adozione del testo della Dichiarazione, sostenendola e adoperandosi a questo fine.
PRESIDENTE. La ringrazio, sottosegretario Crucianelli.
Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.