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Svolgimento di interrogazioni (ore 11,07).
(Carenza di organico presso il Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Ancona - n. 3-00262)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'interno, Marcella Lucidi, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Ciccioli n. 3-00262 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni sezione 1).
MARCELLA LUCIDI, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, le carenze di organico del comando provinciale dei vigili del fuoco di Ancona sono sostanzialmente in linea con quelle riscontrabili, a livello nazionale, nella maggior parte degli altri comandi provinciali. Peraltro, nell'ambito del progetto «Soccorso Italia in 20 minuti » che tende a ridurre i tempi di intervento attraverso una più capillare distribuzione dei presidi dei vigili del fuoco sul territorio, in provincia di Ancona è prevista l'istituzione del distaccamento permanente di Falconara. Tale distaccamento e quello misto di Arcevia, la cui istituzione è già stata disposta con decreto ministeriale del 3 febbraio scorso, non appena potranno essere operativi contribuiranno sicuramente ad alleggerire i carichi di lavoro e di intervento del comando di Ancona.
Per quanto riguarda, nello specifico, le vicende del settembre scorso richiamate nell'interrogazione, preciso che in entrambe le occasioni sono prontamente scattate le ordinarie procedure di intervento che, per gli eventi di maggiore impegno operativo, dispongono normalmente l'allerta ed il coinvolgimento di tutti i distaccamenti della provincia e dei comandi più vicini; procedure che, nelle situazioni più gravi, prevedono la mobilitazione delle colonne mobili regionali.
L'intervento di squadre di vigili provenienti da località vicine non deve quindi essere considerato come indice di un'insufficienza operativa del comando di Ancona, bensì come una usuale modalità di Pag. 2intervento che viene attivata al verificarsi di determinati presupposti oggettivi.
Colgo, peraltro, l'occasione per sottolineare come, nonostante le difficoltà, anche nelle circostanze segnalate i dispositivi di soccorso tecnico urgente e la grande professionalità ed abnegazione dei vigili del fuoco impegnati abbiano consentito di fronteggiare efficacemente l'emergenza e di salvaguardare l'incolumità delle persone.
PRESIDENTE. Il deputato Ciccioli ha facoltà di replicare.
CARLO CICCIOLI. Signor Presidente, la risposta fornita dal sottosegretario è da ritenersi, dal punto di vista burocratico, assolutamente compiuta, ma insoddisfacente per il contenuto.
Per brevità citerò alcuni dati che fanno riferimento sia alla situazione nazionale sia a quella locale dei comandi dei vigili del fuoco. Per quanto riguarda la mia provincia, Ancona, mancano nell'organico dei vigili del fuoco trentasei unità. Al fine di avere un quadro completo della situazione a livello nazionale, occorre dire che in tutta Italia mancano, rispetto alla media europea, 15 mila unità, di cui 3-4 mila unità per far fronte alle esigenze e millecinquecento tenuto conto dell'organico ormai in età avanzata. Vi è, quindi, assolutamente bisogno, anche a causa dei pensionamenti in corso (intorno alle 2 mila unità), di un intervento di rinfoltimento del numero dei vigili del fuoco. Spesso, infatti, le squadre dei vigili del fuoco, che dovrebbero essere organizzate in un numero predeterminato per far fronte alle varie esigenze che si manifestano, sono composte soltanto da tre o quattro unità che così si trovano ad operare, spesso in situazioni di rischio professionale, al di sotto del margine di sicurezza.
Tra i lavori usuranti, quello dei vigili del fuoco sicuramente comporta aspetti problematici. Vi sono quindi persone che, attraverso i normali accertamenti sanitari, vengono dichiarate inabili al servizio e sono destinate a svolgere servizi di segreteria o altre mansioni.
Tutto questo rende meno sicura la protezione civile e, in caso di catastrofi - naturali o create dall'uomo -, la possibilità di intervento.
Tra l'altro, si tratta di un discorso ormai vecchio di anni, riguardante un impegno politico - vecchio Governo, nuovo Governo - volto a stabilizzare il precariato, cioè, i cosiddetti vigili del fuoco a centoventi giorni, i quali prestano servizio, poi ne escono, poi rientrano e così via, da un lato, rappresentando, una grande risorsa per completare gli organici ma, dall'altro, non garantendo continuità all'azione.
Per tutti questi motivi, mi sarei aspettato una risposta perlomeno progettuale che prevedesse, di qui a qualche tempo, un aumento degli organici: un po' più del 20 per cento del numero di quelli che vanno in pensione. Tutto ciò non c'è stato per cui mi dichiaro insoddisfatto.
Citavo i casi della provincia di Ancona che, casualmente, si riferiscono a due eventi avvenuti nel mese di settembre (ricordo che a settembre ho presentato al riguardo un'interrogazione). Il primo, lo ricordo, ha visto una grande azienda andare completamente distrutta a causa di un incendio perché il primo intervento sul posto è stato messo in atto solo da parte dei vigili del fuoco locali, che erano sotto organico (sono poi dovute intervenire altre squadre). Per quanto concerne il secondo episodio, quello dell'alluvione, ugualmente, concordo sull'essenzialità di un piano organico e di intervento che coinvolga anche i centri vicini (soprattutto in caso di eventi naturali imprevedibili o così eccezionali); segnalo tuttavia che anche in quel caso si è lavorato ai limiti del collasso, senza rispettare orari, turni e quant'altro, posto che l'emergenza è stata piuttosto prolungata. Quindi, ritengo che vi sia la necessità di un intervento organico da parte del Governo.
Infine, aggiungo che negli ultimi giorni circa 40 unità sono state spostate da altre sedi per l'emergenza Napoli. Più esattamente, le cifre che mi hanno fornito sul piano sindacale parlano di 28 persone trasferite nell'area napoletana e 12 unità Pag. 3per tre o quattro mesi, in distacco temporaneo. Insomma, si tratta di altre 40 unità che sono state sottratte da altre zone che pure erano al limite di sicurezza. Di tutto questo dovrà occuparsi il Ministero dell'interno e la sua direzione generale specifica, formulando richieste precise perché, effettivamente, siamo ormai in una fascia al di fuori di quella di sicurezza.