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Svolgimento di interpellanze urgenti.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
(Opportunità che il ministro della giustizia si astenga da iniziative concernenti il rapporto tra procure, intercettazioni e personaggi del mondo del calcio - n. 2-00003)
PRESIDENTE. Il deputato Giovanardi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00003 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 1).
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, intendo illustrare la presente interpellanza in quanto ritengo che l'argomento sia importante, avendo coinvolto milioni di appassionati dello sport nel nostro paese, nonché un'opinione pubblica più vasta che, se non altro per curiosità, si è domandata cosa stia accadendo nel mondo del calcio e dello sport in generale.
Come in ogni altro caso nel quale improvvisamente esplode uno scandalo di dimensioni gigantesche, ci si è chiesti: è mai possibile che nessuno prima sapesse nulla? È mai possibile che quello che poi è emerso dalle intercettazioni fosse sconosciuto al mondo dello sport, ai giornalisti, ai politici? Inoltre, se vi erano stati segnali di denuncia di tale malcostume, perché la politica non è intervenuta? Perché i partiti non sono intervenuti? Perché chi sapeva non ha fatto il possibile per evitare che poi tutto lo sport italiano e milioni di appassionati di calcio rimanessero delusi nelle loro aspettative ed aspirazioni ad un campionato giusto, che esaltasse i valori dello sport?
Mi sono posto tali domande quando, lo scorso 23 maggio, su La Stampa è apparsa l'intercettazione di una telefonata dell'addetto stampa dell'onorevole Mastella - De Angelis - e Luciano Moggi, risalente al 9 febbraio 2005. In tale telefonata, De Angelis affermava: l'onorevole Mastella mi diceva che aveva preparato - su richiesta di Moggi - un comunicato stampa, chiedendo a Moggi di leggerlo per sapere sostanzialmente se lo stesso andasse bene o meno. Quindi, chiedeva a Luciano Moggi se poteva diffondere tale dichiarazione e se i contenuti della stessa fossero esatti. Pag. 21
La dichiarazione riguardava una polemica svolta nei confronti del presidente dell'Ancona calcio, Pieroni - a sua volta travolto da vicende giudiziarie e arrestato -, che il giorno prima su la Repubblica aveva reso una singolare intervista della quale successivamente darò lettura.
De Angelis legge a Moggi la seguente dichiarazione: trovo poco corretto - è Mastella che parla - lanciare accuse, peraltro senza l'onere della prova, attraverso interviste ai giornali. Così Clemente Mastella commenta la polemica di Pieroni, secondo il quale il calcio sta vivendo una stagione di gravi crisi e le insinuazioni contro il direttore generale della Juventus rappresentano un altro colpo mortale ad uno sport sull'orlo del tracollo.
Si tratta di affermazioni molto gravi che avrebbero meritato da parte di Pieroni un momento di maggiore riflessione ed è sospetto che vengano rilasciate mentre è in corso un'inchiesta giudiziaria che riguarda proprio l'Ancona calcio.
Poi vi è un gustoso duetto tra Moggi e De Angelis, nel quale Moggi dice: modifica qua, togli via quello, aggiungi quell'altro, questo non lo posso aggiungere.
E come finisce la telefonata? La telefonata termina con De Angelis che dice: d'accordo, va bene. E Moggi: mi raccomando, la faccia subito la dichiarazione, poi magari avvisi anche i giornali. Certamente, certamente - dice De Angelis - grazie, va bene, arrivederci.
Erano le ore 18,19 del 9 febbraio 2005. Un'ora dopo (ho controllato, naturalmente), le agenzie di stampa, l'Ansa, battono una dichiarazione del vicepresidente della Camera, onorevole Clemente Mastella, che diffonde esattamente il testo concordato con Moggi. Ma perché Moggi ha chiesto l'aiuto dell'onorevole Mastella? Perché il giorno prima, l'8 febbraio 2005, Pieroni aveva rilasciato un'intervista su la Repubblica in cui diceva testualmente: Luciano Moggi riesce a controllare attraverso i suoi uomini otto squadre di serie A? Ha uomini - non sono rapporti stretti, uomini - in 20 club tra serie B e C. Attraverso la Gea, presieduta dal figlio, duecento tra giocatori e allenatori sotto contratto; condiziona nemici e amici, calciatori, dirigenti, qualche presidente. E ancora: nel calcio, Luciano Moggi fa quello che vuole. Con me si è vantato di suggerire soluzioni all'attuale presidente federale, Carraro, tutti i giorni; dal suo periodo trascorso a Torino ha ereditato amici decisivi: uno è il veterinario Pierluigi Pairetto, designatore degli arbitri. Oggi Moggi ha amicizie in tutti i gradi della Federcalcio. Infine, non viene mai interrogato, deferito, punito. È un uomo vendicativo e ha contribuito a rovinare questo bel calcio e a distruggere Ermanno Pieroni.
Si dice che la politica non sapesse, che i partiti non sapessero. Qui abbiamo il caso di chi, un anno prima che scoppiassero i fatti che sono scoppiati, racconta esattamente come stanno le cose. Io penso che un esponente politico, chi è a conoscenza di questi fatti, la prima cosa che dovrebbe fare è verificare se le accuse siano o meno fondate. Mi sembra poi singolare che un esponente politico, Vicepresidente della Camera, per prima cosa corra a difendere Moggi e concordi con lo stesso i comunicati stampa a difesa dello stesso e di attacco di chi denuncia questo malcostume.
Ma facciamo un passo in avanti, affrontando quello che è anche il merito dell'interpellanza. L'onorevole Mastella diventa ministro della giustizia e, nella stessa pagina de La Stampa in cui appaiono le intercettazioni, si legge: Mastella minaccia gli ispettori in procura a Napoli. I giudici ora individuano il responsabile della fuga di notizie sugli intercettati. Il Vicepresidente della Camera Mastella, che si fa dettare le dichiarazioni da Moggi, diventa, come ministro della giustizia, quello che interviene sul caso Moggi e sul caso del calcio.
Allora credo che il minimo che si possa chiedere all'onorevole Mastella sia quello di astenersi dall'interessarsi di questa vicenda e di delegare un qualche sottosegretario. Tuttavia, spero di non leggere nuovamente sui giornali che si sta interessando di una vicenda della quale, purtroppo, si è già interessato e nel modo che abbiamo visto.Pag. 22
Quindi, chiedo al Governo una parola chiara (e mi aspetto una parola chiara) sia sugli aspetti morali che emergono da queste vicende, che sono agli atti, sia sulle conseguenze che ne possono derivare nel prosieguo di questa vicenda che, evidentemente, se non è ancora conosciuta dall'opinione pubblica, è perché è vero quello che diceva Pieroni, ossia che Moggi ha amicizie dappertutto, ha complicità a tutti i livelli, come recentemente la documentazione che ho illustrato sta qui a testimoniare.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dottor Paolo Naccarato, ha facoltà di rispondere.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevoli deputati, gli articoli apparsi di recente sui giornali, cui fa riferimento l'interpellante onorevole Giovanardi, inducono erroneamente i lettori a ritenere che il ministro della giustizia, nel proporre modifiche all'attuale normativa in materia di intercettazioni telefoniche, sia stato determinato da un interesse personale, posto che una telefonata tra le migliaia intercettate nei confronti del signor Luciano Moggi riguarderebbe, ancorché solo indirettamente, il ministro medesimo.
Deve preliminarmente evidenziarsi che la telefonata in questione non vede il ministro diretto interlocutore ed appare assolutamente trasparente e sotto nessun profilo sospetta.
Quanto richiesto dall'allora direttore generale della Juventus, infatti, non venne poi recepito nel testo della dichiarazione resa all'Ansa dall'onorevole Mastella in data 9 febbraio 2005.
CARLO GIOVANARDI. Non è vero!
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Proprio al fine di contemperare le esigenze di giustizia con il diritto di riservatezza del singolo, è intendimento del ministro della giustizia proporre al Governo una regolamentazione della diffusione delle intercettazioni telefoniche, al fine di permettere che le stesse debbano essere usate unicamente come strumento di indagine e non in maniera scandalistica, con indebite pubblicazioni sui giornali di stralci di conversazioni che possono ledere la privacy e la dignità di tutti i cittadini, talvolta neppure interessati dal procedimento penale, nel cui ambito sono state autorizzate le suddette intercettazioni, come bene potrebbe insegnarmi l'onorevole Giovanardi.
Il Ministero della giustizia evidenzia come i tempi di diffusione di atti di indagine che riguardano il personaggio oggi più esposto ai media generano inevitabilmente il sospetto di strumentalizzazione dell'intera vicenda, al fine di fare notizia sul nuovo ministro della giustizia e di ledere la reputazione dello stesso.
Ritenendo, in conclusione, che nella condotta del ministro della giustizia non sia ravvisabile alcuna irregolarità, non vi sono i presupposti per dar seguito alla richiesta degli onorevoli interpellanti in relazione all'opportunità di delegare ad un sottosegretario il compito di seguire la materia delle intercettazioni telefoniche.
PRESIDENTE. L'onorevole Giovanardi ha facoltà di replicare.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, sono insoddisfatto della risposta. Quando un Governo risponde il primo giorno di svolgimento delle interpellanze urgenti raccontando bugie, non su opinioni ma su alcuni fatti, partiamo molto male! Infatti, l'Ansa, un'ora più tardi, riporta esattamente il testo concordato con Moggi (è testuale, parola per parola).
Certo, Moggi aveva chiesto anche di aggiungere qualcosa in più, ma è stato concordato un testo che l'addetto stampa dell'onorevole Mastella ha sottoposto a Moggi per il placet: va bene se l'onorevole Mastella dà alle agenzie questa dichiarazione? Te la leggo. Mastella rende certe affermazioni, mentre Moggi sostiene di Pag. 23voler aggiungere alcune cose e di volerne togliere altre. Allora, è stato concordato questo testo, che è stato dato alle agenzie e firmato dall'onorevole Mastella (ma si legga Moggi).
Questo qualifica anche il livello morale del modo in cui inizia ad operare l'attuale Governo. È normale, plausibile che un parlamentare si presti a fare da cassa di risonanza di una persona a cui vengono addebitate cose che oggi sono diventate di pubblico dominio, svolgendo attività di questo tipo?
Ricordo che, nella scorsa legislatura - forse lo ricorderanno anche i colleghi -, alcuni ministri si sono dimessi perché, in un colloquio personale con i giornalisti, hanno espresso una valutazione personale e, a gran voce, tutti dal centrosinistra hanno chiesto le loro dimissioni (e loro si sono dimessi!). Ricordo che un sottosegretario aveva espresso una valutazione sui tedeschi e successivamente si è dimesso. Erano parole dette privatamente!
In questo caso, l'attuale Governo avalla la situazione e afferma di non vedere niente di strano e di singolare in questo tipo di comportamento. Succede sempre nel mondo! Quando qualcuno ha un problema, si rivolge ad un parlamentare amico ed autorevole ed il parlamentare si presta a concedergli il favore, rendendo un comunicato stampa in sua difesa. È una cosa normalissima, o no? In vent'anni di politica non mi era mai capitato di vedere una cosa di questo genere. Mai! Poi, il Governo ci viene a dire in questa sede che non è vero che è stato concordato! Mente! Io ho fatto una collazione degli atti al riguardo; invito i colleghi parlamentari a leggere la registrazione pubblicata su La Stampa del 23 maggio 2006. Si può vedere l'agenzia ANSA del 9 febbraio scorso, alle ore 19, che fa riferimento a quel colloquio, avvenuto lo stesso giorno alle ore 18, e si trova, firmata Clemente Mastella, la dichiarazione concordata e avallata da Moggi.
Allora, caro sottosegretario, partiamo da questo e diciamo la verità, non le bugie. Non tentiamo di mistificare i fatti, raccontando al Parlamento cose false. Racconti al Parlamento cose vere o, altrimenti, se è in grado, dica che non è vero quello che dico io; ma non lo può fare, perché è tutto agli atti! Allora, mi dica che per questo Governo il fatto che un ministro attualmente in carica concordi un testo con Luciano Moggi e si presti a fare dichiarazioni in conto terzi su La Stampa è una cosa normale, morale, tranquilla! Dov'è il problema? C'è un problema? Ci mancherebbe altro! E questo è il Governo dei «morali», di quelli che hanno una moralità superiore, come ci hanno sempre raccontato. Questa è la maggioranza di quelli che hanno una moralità superiore: complimenti! Questa è la partenza di un Governo che avalla, giustifica e dice che tutto ciò è normale!
Io non sono un giustizialista, non ho chiesto le dimissioni di Mastella: non ho fatto come il centrosinistra, che ha chiesto per molto meno le dimissioni di ministri e sottosegretari. Ho visto che oggi l'Olanda decide anche per il partito per la pedofilia, dopo l'eutanasia per i bambini. Ebbene, il centrosinistra ha chiesto le mie dimissioni perché mi sono permesso di criticare l'Olanda in quanto fa cose che io non condivido: dovevo dimettermi perché ho un'opinione diversa dalla loro. In questo caso, invece, tutto bene! Dunque, non sono un giustizialista, non ho chiesto le dimissioni, come ha fatto mille volte il centrosinistra rispetto ad esponenti del centrodestra. Ho chiesto non di astenersi sulla questione delle intercettazioni, di astenersi dal caso specifico delle dichiarazioni che riguardano Moggi ed il mondo del calcio e che coinvolgono direttamente il ministro della giustizia in carica. Lo coinvolgono per degli atti! Che il Governo venga a dire che neanche sotto questo profilo rileva una qualche opportunità, viste le cose che oggi sappiamo, di non interessarsi di questa vicenda, signor Presidente, mi lascia assolutamente insoddisfatto. Se il buongiorno di un Governo si vede dal mattino, partiamo davvero molto male!
(Iniziative per la messa in sicurezza della statale 52 bis in corrispondenza della galleria Zuglio nel comune di Arta Terme (Udine) - n. 2-00005)
PRESIDENTE. L'onorevole Di Centa, alla quale ricordo che ha quindici minuti a disposizione, ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00005 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
MANUELA DI CENTA. Signor Presidente, signor sottosegretario Meduri, onorevoli colleghi, il giro ciclistico d'Italia doveva passare sotto la galleria di Zuglio il 25 maggio 2006, ma in quel giorno si è verificata lungo la statale 52 bis, in corrispondenza della galleria di Zuglio nel comune di Arta Terme, in provincia di Udine, una frana che ha fatto crollare la galleria stessa e compromesso la viabilità della statale 52 bis, con deviazione della viabilità.
Le chiedo di sapere in quali tempi, che devono essere strettamente brevi, sia previsto il ripristino del collegamento viario e la successiva messa in sicurezza della statale 52 bis, tenendo presente che la chiusura della statale penalizza fortemente non solo la viabilità pendolare e locale, ma soprattutto le aziende situate a monte dell'interruzione stradale, aziende che operano nel comparto del legno e nel settore turistico, nonché il collegamento internazionale tra Italia e Austria via Passo Monte Croce Carnico.
L'interruzione è avvenuta nella valle alpina della Carnia, valle del But, nel Friuli-Venezia Giulia, dove gli abitanti, con grandi sacrifici, cercano di mantenere vivi i piccoli paesi e le piccole frazioni montane, anche se molto scomode da raggiungere. Chiaramente, l'interruzione della statale 52 bis offre un ulteriore motivo per abbandonare la comunità ed i paesi montani e trasferirsi in pianura. Soprattutto per questo è urgente un segno di forte ed immediata risposta per il ripristino della strada e, di conseguenza, della viabilità per gli abitanti della valle del But e della Carnia.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture, dottor Meduri, ha facoltà di rispondere.
LUIGI GIUSEPPE MEDURI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture. Signor Presidente, l'evento franoso rilevato dagli onorevoli interpellanti, che ha danneggiato la galleria naturale di Zuglio, il 25 maggio scorso, alle ore 11, al chilometro 7 + 200 della strada statale 52 bis Carnica, in comune di Arta Terme, è seguito ad un periodo invernale caratterizzato da forti precipitazioni meteorologiche e da cicli di gelo e disgelo.
L'ANAS ha fatto conoscere che il compartimento per il Friuli-Venezia Giulia è prontamente intervenuto, realizzando una pianificazione del traffico sui medesimi standard funzionali che ha consentito di mantenere la continuità del collegamento internazionale con l'Austria e di quello pendolare locale. Nessuna località è rimasta isolata.
In data 30 maggio 2006, ossia ieri, è stato dato l'avvio ai lavori di ripristino del piano viabile, previa completa messa in sicurezza del fronte franoso.
L'ANAS riferisce che i lavori attualmente in corso di esecuzione procedono con mezzi e manodopera adeguati a garantire il ripristino della viabilità entro 30 giorni lavorativi.
PRESIDENTE. L'onorevole Di Centa ha facoltà di replicare.
MANUELA DI CENTA. Signor Presidente, ringrazio il sottosegretario Meduri per la risposta.
Io mi dichiaro parzialmente soddisfatta. Infatti, da un lato, sono soddisfatta per il fatto che vi siate interessati velocemente a questa materia, dimostrando attenzione per la gente di montagna. Dall'altro lato, mi auguro che siate in grado di mantenere questo impegno. Vigilerò comunque che ciò avvenga nei 30 giorni che avete stabilito (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti.
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