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Seguito della discussione delle mozioni Rampelli n. 1-00026, Pedrizzi n. 1-00027, Paoletti Tangheroni n. 1-00033, Volontè n. 1-00052, D'Elia n. 1-00053, Bonelli n. 1-00054, Venier n. 1-00057, Maroni n. 1-00059 e Sereni n. 1-00063: Iniziative volte a sostenere il rispetto dei diritti umani in Cina.
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta del 27 novembre 2006 si è svolta la discussione sulle linee generali delle mozioni ed è intervenuto il rappresentante del Governo.
Avverte che è stata presentata un'ulteriore riformulazione della mozione Sereni n. 1-00063
(Nuova formulazione) e che è stata ritirata la mozione Bonelli n. 1-00054.
Avverte altresì che è stata presentata la risoluzione Mellano n. 6-00009.
PATRIZIA SENTINELLI, Viceministro degli affari esteri. Esprime parere favorevole sulle mozioni D'Elia n. 1-00053, Venier n. 1-00057 e Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), nonché sulle mozioni Rampelli n. 1-00026 e Paoletti Tangheroni n. 1-00033, purché riformulate; esprime altresì parere favorevole sulla parte motiva e sul primo capoverso del dispositivo e parere contrario sulla restante parte della mozione Volontè n. 1-00052; esprime, infine, parere contrario sui rimanenti atti di indirizzo.
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Osservato che al processo di liberalizzazione economica avviato già prima della fine del periodo della guerra fredda dalla Repubblica popolare cinese non si è accompagnato un cambiamento politico nel senso di un maggior pluralismo, ritiene che la comunità internazionale debba adoperarsi per assicurare il rispetto dei diritti umani e della libertà religiosa in Cina, considerando prioritario mantenere l'embargo sul commercio delle armi; dichiara pertanto voto favorevole sulla mozione Volontè n. 1-00052.
SERGIO D'ELIA (RosanelPugno). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla sua mozione n. 1-00053 e sulla mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), sottolineando la gravità dell'azione repressiva condotta dalle autorità cinesi, segnatamente in Tibet; sottolinea, quindi, l'opportunità che la revoca dell'embargo sulla vendita di armi alla Repubblica popolare cinese sia subordinata alla verifica di inconfutabili progressi in tema di rispetto dei diritti umani.
FABIO RAMPELLI (AN). Ricordato che il Parlamento europeo si è espresso, a larga maggioranza, a favore dell'embargo sul commercio delle armi con la Cina, non accetta la riformulazione proposta dal Governo della sua mozione n. 1-00026, sulla quale i deputati del suo gruppo esprimeranno voto favorevole.
PAOLO AFFRONTI (Pop-Udeur). Ricordati i forti cambiamenti in corso in Cina per effetto del suo significativo sviluppo economico, lamenta tuttavia che sono tuttora irrisolti i problemi connessi alla salvaguardia dell'ambiente, al rispetto dei diritti dei lavoratori, alla tutela delle diverse forme di libertà di informazione ed espressione, nonché alla deteriore condizione delle donne; dichiara pertanto voto favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione).
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Nel ritenere che il Governo abbia assunto, nei confronti della Repubblica popolare cinese, un atteggiamento volto a favorire gli scambi commerciali, ma assolutamente neutrale nei confronti della tutela dei diritti umani, civili e religiosi, dichiara che i deputati del suo gruppo esprimeranno voto favorevole sulla sua mozione n. 1-00027, nonché sulle mozioni Rampelli n. 1-00026, Paoletti Tangheroni n. 1-00033 e Volontè n. 1-00052 e voto contrario sui restanti atti di indirizzo.
IACOPO VENIER (Com.It). Lamentato il tentativo dell'opposizione di strumentalizzare il tema del rispetto dei diritti umani in Cina, ritiene che le iniziative del Governo italiano nei confronti del predetto Pag. XIPaese debbano essere rispettose della sua autonomia politica e sociale; dichiara, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla sua mozione n. 1-00057 e sulla mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione).
RAMON MANTOVANI (RC-SE). Nel ritenere opportuno il ricorso all'embargo sul commercio delle armi quale forma di pressione nei confronti della Cina, condizionandone l'eventuale revoca ad effettivi e verificabili progressi nel campo del rispetto dei diritti umani, civili e religiosi, esprime un orientamento favorevole alle mozioni D'Elia n. 1-00053 e Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), nonché al dispositivo della mozione Venier n. 1-00057 e contrario agli altri atti di indirizzo, nei quali si esprimono giudizi inaccettabili dal punto di vista del diritto internazionale.
ANGELO BONELLI (Verdi). Ricordate le forti contraddizioni che connotano l'impetuoso sviluppo dell'economia cinese, stigmatizza l'azione repressiva condotta, in particolare, nei confronti di lavoratori ed organi di informazione; lamentata altresì la mancata salvaguardia dell'ambiente, ritiene che le iniziative del Governo italiano debbano essere assunte nell'ambito dell'Unione europea.
FEDERICO BRICOLO (LNP). Osservato che la crescita economica registrata nella Repubblica popolare cinese non è stata accompagnata da significativi progressi sul piano dei diritti umani, evidenzia che la posizione assunta dal Governo italiano, favorevole all'eventuale revoca dell'embargo sul commercio delle armi con la Cina, appare ispirata ad una logica puramente commerciale.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel dichiarare voto favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), auspica, tra l'altro, che le prossime olimpiadi che si svolgeranno a Pechino siano un'occasione per diffondere i valori della società pluralistica e il rispetto dei diritti umani.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Sottolinea preliminarmente la necessità che l'eventuale revoca dell'embargo sul commercio delle armi con la Cina sia disposta in sede europea.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
MAURO DEL BUE (DC-PS). Rilevato quindi che le varie mozioni presentate si differenziano principalmente rispetto al tema dell'eventuale possibilità di procedere alla revoca di tale embargo, a condizione che si registrino effettivi progressi nel campo della tutela dei diritti umani e civili nella Repubblica popolare cinese, preannunzia il proprio voto contrario sulla mozione Venier n. 1-00057 ed un orientamento favorevole sugli altri documenti di indirizzo presentati.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nell'esprimere rammarico per il fatto che non si sia pervenuti ad una mozione unitaria sulla materia in esame, manifesta contrarietà alla posizione recentemente assunta dal Presidente del Consiglio, segnatamente sull'eventuale revoca dell'embargo sulla vendita di armi alla Repubblica popolare cinese. Dichiara quindi voto favorevole sui documenti di indirizzo presentati dall'opposizione, nonché sulla risoluzione Mellano n. 6-00009 e voto contrario su tutti i restanti documenti di indirizzo.
VALDO SPINI (Ulivo). Osservato che la mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), della quale raccomanda l'approvazione, pur denotando un atteggiamento di apertura nei confronti del Governo della Repubblica popolare cinese, risulta chiara e dettagliata nel richiamare gli elementi di criticità del sistema cinese, sottolinea che la possibilità dell'eventuale revoca dell'embargo sul commercio delle armi risulta condizionata a sostanziali progressi in tema di rispetto dei diritti umani e di riforme democratiche in quel paese. Dichiara quindi voto Pag. XIIfavorevole sulle altre mozioni presentate dai gruppi di maggioranza e voto contrario sui documenti di indirizzo presentati dall'opposizione.
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Invita l'Assemblea ad esprimere un voto favorevole sulla sua risoluzione n. 6-00009, che riproduce, con coerenza, il testo della risoluzione votata a larghissima maggioranza il 7 settembre scorso dal Parlamento europeo, che chiedeva il mantenimento dell'embargo sulla vendita di armi alla Repubblica popolare cinese.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
CARLO GIOVANARDI (UDC). Precisa che il precedente Governo non ha mai neanche prospettato l'opportunità di revocare l'embargo sul commercio delle armi con la Repubblica popolare cinese.
TEODORO BUONTEMPO (AN). Osserva che ragioni di mero interesse economico-commerciale, in particolare delle imprese di paesi occidentali, tra i quali anche l'Italia, non possano avere come conseguenza la totale mancanza di rispetto e le continue violazioni dei diritti umani da parte delle autorità cinesi.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Avverte altresì che è stata chiesta la votazione per parti separate delle mozioni Paoletti Tangheroni n. 1-00033 e Volontè n. 1-00052, nel senso di votare distintamente le parti sulle quali il Governo ha espresso parere favorevole.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge le mozioni Rampelli n. 1-00026 e Pedrizzi n. 1-00027, ed approva la parte motiva ed i capoversi terzo e quarto del dispositivo della mozione Paoletti Tangheroni n. 1-00033, della quale respinge la restante parte; approva quindi la parte motiva ed il primo capoverso del dispositivo della mozione Volontè n. 1-00052, della quale respinge la restante parte, nonché la mozione D'Elia n. 1-00053; respinge quindi le mozioni Venier n. 1-00057 e Maroni n. 1-00059; approva infine la mozione Sereni n. 1-00063 (Ulteriore nuova formulazione), nella parte non assorbita, e respinge la risoluzione Mellano n. 6-00009.