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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Ordine di priorità tra il tema delle coppie di fatto ed i problemi delle famiglie italiane - n. 3-00479)
PRESIDENTE. L'onorevole Capitanio Santolini ha facoltà di illustrare l'interrogazione Volontè n. 3-00479 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6), di cui è cofirmataria.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Signor Presidente, non c'è bisogno di ricordare al ministro Bindi che la famiglia è il nucleo fondamentale della società. Non lo diciamo solo noi, ma la nostra Costituzione e, soprattutto, dichiarazioni internazionali, dalla Dichiarazione dei diritti del fanciullo alla Dichiarazione fondamentale dei diritti dell'uomo, in cui si dice che la famiglia è ambiente naturale e nucleo fondamentale, richiamando quella naturalità della famiglia che qualcuno vuole negare e legandola semplicemente ad un fatto culturale. Sappiamo che non è così, perché è ben altro.
In questo contesto, si parla delle coppie di fatto. Sappiamo, anche da indagini che non sono state smentite, che le coppie di fatto, in gran parte, sono «di fatto» perché è conveniente, altrimenti perderebbero alcuni benefici dello Stato e perché sono in attesa di matrimonio, quindi, il matrimonio non è negato (sono coppie di fatto per modo di dire) e sono un quantità irrisoria rispetto ai 22 milioni di famiglie italiane. Hanno già moltissime tutele, non ultima quella di avere la precedenza, quando si scrivono i figli all'asilo e quando si devono avere assegnazioni...
PRESIDENTE. Onorevole Capitanio Santolini, deve concludere...
LUISA CAPITANIO SANTOLINI. Allora, chiediamo al Governo cosa si intenda per estensione dei diritti eventuali e se non sia il caso di pensare prima alle famiglie che sono numerose e che non sono state aiutate neanche da questa legge finanziaria.
PRESIDENTE. Il ministro per le politiche della famiglia, Rosy Bindi, ha facoltà di rispondere.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Signor Presidente, vorrei rassicurare l'onorevole Capitanio Santolini ed il suo gruppo politico che questo Governo ha a cuore i 22 milioni di famiglie italiane ed i 58 milioni di italiani.
È la prima volta che è stato nominato un ministro per la famiglia, ma vorrei anche richiamare le importanti scelte che sono state compiute in questo disegno di legge finanziaria a favore della famiglia, non solo perché è previsto, per la prima volta, esplicitamente, un fondo, non solo perché il fondo per le politiche sociali è stato riportato ad un miliardo di euro, non solo perché è stato istituito un fondo per la non autosufficienza, ma anche perché, in questo disegno di legge finanziaria, ben tre miliardi sono favore delle famiglie con reddito medio-basso, delle famiglie con figli, consistenti in detrazioni fiscali ed assegni familiari.
In questo disegno di legge finanziaria, per la prima volta, c'è un piano per la costruzione di asili nido che darà risposte vere agli obiettivi di Lisbona. Sono previsti: il rilancio dei consultori, provvedimenti in favore delle famiglie numerose e protezione della maternità per le lavoratrici precarie. Insomma, è una finanziaria che vuole dare attuazione all'articolo 29 della Costituzione che parla esplicitamente di diritti della famiglia, prevedendo, daPag. 41questo punto di vista, una serie di misure che potremo anche definire volte a realizzare una solidarietà tra le generazioni che, proprio nella famiglia, trovano il loro punto d'incontro.
Detto questo, è altrettanto chiaro ed evidente che la nostra Carta costituzionale, così come riconosce un plusvalore alla famiglia fondata sul matrimonio, naturalmente ci spinge e vuole che non vengano discriminate le persone che compiano altre scelte di vita...
Sono scelte di vita che noi non intendiamo equiparare alla famiglia fondata sul matrimonio, ma allo stesso tempo non vogliamo siano fonte di discriminazioni per le stesse persone in relazione al riconoscimento dei loro diritti individuali. Infatti, il primato della nostra Carta costituzionale è la persona, l'individuo che cresce e sviluppa la sua personalità nelle formazioni sociali, delle quali la famiglia non è la sola a far parte.
Del resto, l'interrogazione dell'onorevole Santolini fa esplicito riferimento ad alcuni diritti che sarebbero già riconosciuti ad alcuni convinventi more uxorio. Vorrei far presente che molti di questi diritti sono riconosciuti dalla giurisprudenza, ma non dalla legislazione. Mi sento autorizzata dalla vostra interrogazione a trasferire dalla giurisprudenza consolidata alla legislazione quegli stessi diritti. Si veda, ad esempio, la possibilità di assistenza in ospedale o di subentrare nel contratto di affitto. Inoltre, credo che si debba superare quella discriminazione che ancora esiste tra i figli nati nel matrimonio e quelli nati fuori dal matrimonio.
Il Governo lavorerà con questo spirito: non equiparazione con la famiglia fondata sul matrimonio e non discriminazione delle persone.
PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di replicare.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, onorevole ministro, la fantasia mi sembra sia al centro di questa risposta. Purtroppo non è fantasioso quanto abbiamo ascoltato prima di questa interrogazione, cioè il tentativo, da parte di una forza politica della sua maggioranza, di usare parole e di dimostrare come sia sotto scacco il diritto di opinione del Santo Padre e del Vaticano. Invece di ascoltare parole di dispiacere per quanto accaduto con i volantini de il manifesto, stiamo cercando di discutere circa le opinioni di un cardinale dello Stato Vaticano (Commenti della deputata Poretti). Lei sa, onorevole ministro, che qualche minuto fa è stato reso noto il maxiemendamento e da quest'ultimo sono stati tolti 60 milioni di euro per il fondo famiglia, tanto per renderci conto di come vengono trattati i 22 milioni di italiani che hanno una famiglia nel nostro paese.
Lei sa che nelle interrogazioni che seguiranno molti esponenti dei partiti d'ispirazione comunista chiederanno che ci siano riconoscimenti pubblici per i Pacs degli omosessuali, alla Zapatero, come se lo Stato dovesse verificare cosa accade nella stanza da letto privata delle persone. Noi difendiamo la famiglia, la legittimità di cittadinanza dei valori cristiani, la nostra Costituzione, come in quest'aula Nilde Jotti e Togliatti la difesero nel dibattito dell'Assemblea costituente.
Non esistono obblighi europei, lei lo ha detto bene ed io lo voglio ripetere: non ci sono direttive che obbligano i paesi membri dell'Unione europea a legiferare a favore delle unioni omosessuali o dei Pacs. Tutti sappiamo - lo abbiamo ascoltato e lo ascolteremo dopo la nostra interrogazione - che la vera intenzione coincide con quella del modello Zapatero.
Dunque, onorevole ministro Bindi, c'è bisogno di un auspicio: che anche su questo provvedimento si formi lo stesso schieramento di laici e di cattolici che si trovò in questo Parlamento con riferimento alla legislazione sulla fecondazione, poi ribadita anche dal popolo italiano. Difendiamo la famiglia e non inventiamoci diritti individuali che sono già riconosciuti e riconoscibili attraverso il codice oggi vigente nella nostra nazione (Applausi dei deputati del gruppo UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)).