Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Vigilanza sulle società cooperative - n. 3-00484)
PRESIDENTE. L'onorevole D'Ulizia ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00484 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
LUCIANO D'ULIZIA. Presidente, onorevole ministro, le imprese cooperative hanno molti meriti: creano occupazione, sviluppo economico, danno la casa a chi non se la può permettere e sviluppano nel loro complesso la solidarietà. Esse hanno anche una capacità di autogestione e di autoregolamentazione. Pur tuttavia, la legge, a differenza che per le altre tipologie di imprese, dispone attraverso controlli una revisione permanente: alcune imprese sono sottoposte a revisione annuale, altre ad una revisione biennale, e per quelle che non rispettano la legge vi è l'istituto della liquidazione coatta o del commissariamento. Vi è quindi una differenza sostanziale tra il trattamento che subiscono le imprese cooperative e quello che subiscono invece le imprese ordinarie.
La nuova legislazione prevede...
PRESIDENTE. Dovrebbe concludere, onorevole D'Ulizia.
LUCIANO D'ULIZIA. ...che vi siano dei controlli. Noi abbiamo quindi presentato questa interrogazione per capire come vengono svolti tali controlli.
PRESIDENTE. Il ministro dello sviluppo economico Pier Luigi Bersani, ha facoltà di rispondere.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. In virtù del decreto legislativo n. 220 del 2 agosto 2002 c'è la possibilità per il ministero di avvalersi, a proposito di questi controlli, sulla base di apposite convenzioni, di revisori delle associazioni nazionali, per l'attività di revisione nei confronti delle cooperative non aderenti ad alcuna associazione nazionale. Questa facoltà non è stata mai esercitata, in quanto dopo il trasferimento delle competenze in materia di cooperazione dal Ministero del lavoro a quello dello sviluppo economico sono state stipulate le convenzioni fra i due ministeri, in virtù delle quali sono gli uffici periferici del Ministero del lavoro a continuare ad effettuare, per conto del Ministero dello sviluppo economico, l'attività di revisione.
Nelle ultime due convenzioni del 2006 sono stati aggiornati i termini degli accordi fra i ministeri ed è stata rilanciata l'attività di vigilanza di questi uffici periferici. Noi contiamo che possa esserci un miglioramento dell'efficienza delle revisione sulle società cooperative che non aderiscono ad associazioni nazionali (sono la metà delle quasi 70 mila complessive),Pag. 49anche attraverso un monitoraggio del numero delle revisioni cooperative effettuate ed una verifica dell'efficienza delle revisioni effettuate dalle associazioni nazionali.
Con riferimento alla possibilità che una cooperativa, pur non aderendo ad alcuna associazione nazionale, possa essere revisionata da una di queste associazioni, attraverso il versamento del contributo di vigilanza, la questione è stata esaminata dagli uffici - salto i passaggi tecnici molto complessi - e la conclusione in termini giuridici è la seguente.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI (ore 16,18)
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Lo scopo del decreto legislativo a cui facevo riferimento è quello di assicurare la vigilanza su tutti gli enti cooperativi associati revisionati dalle associazioni e non revisionati dallo Stato. Ciò che avvalora la volontà di una cooperativa di assoggettarsi alla revisione di un'associazione non è tanto il versamento del contributo, bensì la scelta di adesione decisa dall'organo competente di aderire all'associazione medesima.
Solo da questa scelta scaturisce l'obbligo per la cooperativa al versamento dei contributi biennali da parte dell'associazione di revisione. Su questa interpretazione tecnica a fine novembre ha concordato all'unanimità, esprimendo un parere peraltro non vincolante, anche la commissione centrale per le cooperative, che è un organo consultivo del ministero.
PRESIDENTE. Mi sembrava di averla già sentita qualche ora fa, signor ministro (Commenti del ministro Bersani)...!
L'onorevole D'Ulizia ha facoltà di replicare.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor ministro, mi ritengo soddisfatto solo in piccola parte e cercherò comunque di spiegare i motivi, anche se il tempo a disposizione è insufficiente. In effetti, mentre le imprese cooperative associate alle centrali vengono quasi tutte revisionate, con una percentuale vicina al 90 per cento, quelle non aderenti, che dovrebbero essere revisionate dallo Stato tramite la convenzione da lei citata, raramente sono soggette a tale procedura. Sono così emersi casi di cooperazione spuria che registriamo abbastanza frequentemente. Quindi, la convenzione da lei citata tra il Ministero dello sviluppo economico e quello del lavoro non funziona. Allora perché il Governo e il ministero non accedono alla convenzione con le centrali che hanno dimostrato un grado maggiore di efficienza e controllo delle imprese cooperative?
Lei ha detto che si cerca di migliorare. Tuttavia, esiste un dato precedente. Le cooperative non aderenti sono revisionate, a seconda del biennio, in una percentuale che oscilla tra il 5 e il 10 per cento. Le cooperative aderenti alle centrali sono revisionate in una percentuale vicina al 90 per cento. Il Governo avrebbe dovuto tener conto di questi dati. Come si dice solitamente, il vino cattivo caccia quello buono. La cooperazione cattiva scaccia quella buona.
Quindi, chiediamo al Governo un'iniziativa urgente, perché tutti i giorni assistiamo a fatti del genere. Credo che vi sia da dire qualcosa in più. Oggi il controllo delle imprese è importante perché ne certifica la qualità e l'efficienza. Quindi, in conclusione, mi dichiaro soddisfatto solo in piccola parte e sollecito il Governo ad assumere quei provvedimenti meglio spiegati nel testo dell'interrogazione da noi presentata.