Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Comunicazioni del Governo sulla vertenza in atto tra editori e giornalisti.
PRESIDENTE. Avverte che dopo le comunicazioni del ministro del lavoro e della previdenza sociale avrà luogo la discussione: lo schema recante la relativa ripartizione dei tempi è riprodotto in calce al resoconto della seduta di ieri.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Rende le comunicazioni all'Assemblea:
(Vedi resoconto stenografico pag. 73).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle comunicazioni del Governo.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Nel sottolineare la necessità di riaffermare l'identità e l'autonomia dei giornalisti, la cui professionalità è troppo spesso messa in discussione da inopinate scelte editoriali dettate prevalentemente da interessi meramente commerciali, rileva che la crisi in atto dimostra il fallimento degli editori vicini al centrosinistra. Sottolinea inoltre che le nuove tecnologie digitali devono accrescere la qualità dell'informazione non potendo in alcun modo sostituire la coscienza critica del lavoro giornalistico.
ENZO CARRA (Ulivo). Nel sollecitare una chiusura della vertenza in atto tra editori e giornalisti che offra soluzioni adeguate alla gravissima situazione professionale della categoria e favorisca l'adozione di interventi mirati alla necessaria innovazione tecnologica, auspica che il Governo assuma un ruolo più attivo in merito alla questione in discussione.
PIERO TESTONI (FI). Rilevato che il Governo, con interferenze improprie ed approssimative, ha contribuito a rendere più aspra e radicale la contrapposizione in atto tra editori e giornalisti, ritiene necessario prendere atto dei significativi cambiamenti sopraggiunti nel settore della comunicazione. Sottolinea, quindi, l'opportunità che si individui una soluzione contrattuale equilibrata fondata sul rispetto reciproco delle parti.
PIETRO FOLENA (RC-SE). Nell'auspicare che il Parlamento sostenga un forte e deciso atto del Governo al fine di aprire quanto prima un tavolo delle trattative, stigmatizza la precarizzazione del lavoro giornalistico, che appare priva di giustificazione a fronte degli elevati profitti dei grandi gruppi editoriali. Sollecita quindi un concreto impegno del Governo a favore della stabilizzazione dei lavoratori precari, perseguendo il prioritario obiettivo di risolvere la vertenza in atto.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
MASSIMO NARDI (DC-PS). Nel ritenere che la vertenza in atto non abbia un contenuto meramente economico ma riguardi la libertà del giornalismo italiano, sottolinea altresì la necessità di garantire la competitività delle aziende editoriali; auspica, quindi, l'individuazione di una soluzione che consenta una ragionevole ed equilibrata composizione della vertenza medesima.
NICOLA TRANFAGLIA (Com.It). Sottolineata l'elevata diffusione del precariato nel settore dell'editoria, sollecita il Governo ad effettuare severi controlli al fine di individuare fenomeni di illegalità e di mancanza di rispetto delle regole contrattuali. Ritiene altresì opportuno un intervento del Governo che non si limiti all'adozione di un provvedimento sull'editoria, ma preveda, tra l'altro, un più qualificato iter formativo per la professionalità giornalistica.
Pag. XIVMAURIZIO GASPARRI (AN). Nel ritenere che le comunicazioni rese dal ministro del lavoro e della previdenza sociale non forniscano elementi utili, invita l'Esecutivo ad assumere più incisive iniziative al fine di favorire la composizione della vertenza in atto tra editori e giornalisti; rilevato altresì che la legge di riforma del sistema radiotelevisivo non ha prodotto i paventati effetti a danno delle aziende editoriali, riterrebbe essenziale procedere ad una significativa modernizzazione del settore.
GIUSEPPE GIULIETTI (Ulivo). Sottolineata la delicatezza della questione oggetto dell'odierna discussione, che trae origine dalla profonda anomalia del mercato dell'informazione, caratterizzato da un elevatissimo tasso di concentrazione, evidenzia l'opportunità di incentivare meccanismi di liberalizzazione e di pervenire all'approvazione di un provvedimento di riforma dell'editoria, anche per consentire un ampliamento del mercato. Rilevato altresì che si dovrebbe affrontare il problema della precarizzazione del lavoro, che rischia di limitare l'autonomia dei giornalisti, auspica l'apertura di tavoli di trattativa per portare a conclusione la vertenza in atto tra editori e giornalisti.
RODOLFO DE LAURENTIIS (UDC). Rilevata la necessità di una condivisione tra le forze politiche sui principi che devono regolare il settore delle comunicazioni, anche al fine di garantire il rispetto del dettato costituzionale in materia, invita il Governo ad individuare, attraverso un'azione più incisiva, gli strumenti necessari a garantire la competitività del medesimo settore, anche alla luce dei significativi mutamenti che ne accompagnano la rapida evoluzione.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Osservato che la vertenza contrattuale in atto tra editori e giornalisti investe la questione più ampia del pluralismo dell'informazione ed evidenziate le prospettive aperte nel settore dall'avvento delle nuove tecnologie, giudica adeguato il ricorso allo strumento della contrattazione collettiva, soprattutto a tutela dei numerosi lavoratori precari. Invita, quindi, il Governo a proseguire nella sua opera di persuasione per favorire la conclusione della vertenza.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Sottolineato il carattere anomalo della vertenza in atto tra editori e giornalisti, paventa il rischio di una destrutturazione della professione di questi ultimi, con deleterie conseguenze per la libertà, l'indipendenza ed il pluralismo dell'informazione. Lamentato, infatti, l'atteggiamento talvolta irresponsabile dell'editoria italiana, a fronte dei sussidi statali di cui usufruisce, auspica che il Governo porti a compimento anche la necessaria riforma del settore radiotelevisivo, strettamente connessa al tema del pluralismo dell'informazione.
ANTONIO SATTA (Pop-Udeur). Stigmatizzata la posizione di assoluta chiusura assunta dalla federazione degli editori riguardo alle istanze dei giornalisti, il cui contratto è scaduto da oltre due anni, sottolinea che il sindacato dei giornalisti sta conducendo una battaglia di civiltà e di legalità a favore della libertà di informazione. Auspica altresì che il Governo possa favorire, in tempi brevi, la conclusione della vertenza in atto su una situazione gravemente lesiva non solo dei diritti dei lavoratori, ma anche dell'intera opinione pubblica del Paese.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Nell'evidenziare che il processo di sempre maggiore concentrazione che investe il settore dell'editoria non consente di porre il pluralismo quale principio fondamentale della libertà dell'informazione, sottolinea la necessità di individuare adeguati strumenti di tutela dell'autonomia della professione giornalistica.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle comunicazioni del Governo.
Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 19,35, è ripresa alle 19,40.
Pag. XV