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Allegato A
Seduta n. 170 del 14/6/2007
(Sezione 2 - Iniziative per contrastare il dilagare di fenomeni di violenza e di eversione)
LA RUSSA, MENIA, BUONTEMPO, PROIETTI COSIMI, LAMORTE, FILIPPONIO TATARELLA, GERMONTANI, LEO, MIGLIORI, PEDRIZZI, ANTONIO PEPE e SALERNO. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
sabato 9 giugno 2007, in occasione della visita di Stato a Roma del Presidente Bush, si sono svolti scontri tra manifestanti e forze dell'ordine sia al termine del corteo di contestazione, sia, in nottata, presso la stazione ferroviaria Tiburtina;
il bilancio degli scontri è grave sia sotto il profilo dei danni materiali causati durante le suddette contestazioni, che ammontano ad alcune decine di migliaia di euro, sia sotto quello che attiene alle forze dell'ordine, che contano almeno una trentina di feriti tra carabinieri ed agenti della polizia di Stato;
proprio dai sindacati della polizia si sono levate voci di protesta contro l'ordine impartito agli agenti di non reagire agli attacchi da parte dei manifestanti, con la conseguenza che questi sono stati esposti a sessanta minuti di fitta sassaiola;
gli otto giovani arrestati sabato 9 giugno 2007 durante il corteo di protesta sono già tornati tutti in libertà, in seguito alla decisione dei giudici della IV sezione del tribunale penale di Roma di convalidare gli arresti, contravvenendo, però, alla richiesta del pubblico ministero di applicare la misura della custodia cautelare in carcere;
al processo, che si svolgerà l'11 luglio 2007, i giovani dovranno rispondere di lesioni come conseguenza di altro delitto, violenza e resistenza a pubblico ufficiale, fattispecie, quest'ultima, aggravata dal lancio di corpi contundenti;
nonostante il timore di scontri, rafforzato anche dai recenti avvenimenti a Rostock, gli organismi addetti alla sicurezza non hanno previsto alcuna zona di sicurezza, quale, ad esempio, la creazione di una cosiddetta «zona rossa», e hanno preferito, invece, dare credito agli organizzatori del corteo di protesta, i quali avevano garantito, in diverse occasioni, che non si sarebbero verificati scontri e che, al suo interno, non avrebbero trovato posto esponenti dei movimenti del «blocco nero»;
nella notte che ha preceduto l'arrivo nella capitale del Presidente degli Stati Uniti d'America è stata profanata la lapide che, in Via Fani, ricorda il sequestro di Aldo Moro ed il sacrificio degli uomini della sua scorta, sulla quale è stata scritta la seguente dicitura: «Bush come Moro»;
tutti questi avvenimenti si inseriscono in un filone di contestazione che affonda le sue radici nell'eversione, nel terrorismo e nella violenza e che, appena una settimana prima degli scontri di Roma, è sfociato anche nella marcia «anti 41-bis» svoltasi a L'Aquila il 3 giugno 2007, durante la quale i partecipanti non solo hanno manifestato aperto sostegno a Nadia Lioce e agli altri detenuti per reati di terrorismo e eversione, ma hanno anche scandito slogan pesantemente offensivi contro lo Stato, la Chiesa, le vittime del terrorismo Massimo D'Antona e Marco Biagi, i caduti di Nassiriya e contro l'ispettore di polizia Filippo Raciti, morto durante gli scontri di Catania -:
quali iniziative, anche di carattere normativo, il Governo intenda assumere per contrastare il dilagare di fenomeni di violenza e di eversione quali quelli descritti in premessa, garantendo il diritto di tutti i cittadini al rispetto delle più elementari libertà democratiche, quali la sicurezza e la possibilità di esprimere liberamente le proprie opinioni. (3-00974)
(13 giugno 2007)