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Allegato A
Seduta n. 121 del 7/3/2007
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(Sezione 6 - Stanziamenti straordinari a favore della regione Lazio in relazione al piano di rientro del deficit sanitario della regione)
MARONI, ALESSANDRI, ALLASIA, BODEGA, BRICOLO, BRIGANDÌ, CAPARINI, COTA, DOZZO, DUSSIN, FAVA, FILIPPI, FUGATTI, GARAVAGLIA, GIBELLI, GIANCARLO GIORGETTI, GOISIS, GRIMOLDI, LUSSANA, MONTANI, PINI, POTTINO e STUCCHI. - Al Ministro per i rapporti con il Parlamento. - Per sapere - premesso che:
il 28 febbraio 2007 il Governo ha siglato con la regione Lazio l'accordo sul piano di rientro del deficit sanitario, redatto ai sensi dell'articolo 1, comma 180, della legge n. 311 del 2004;
al fine di coprire il disavanzo sanitario di 11,2 miliardi di euro, il piano di rientro della regione Lazio prevede: da un lato, di accedere ad anticipazioni statali per 310 milioni l'anno, a partire dal 2008, per un complessivo ammontare di 5,8 miliardi di euro; dall'altro lato, si fa riferimento ad un «concorso statale al ripiano dei disavanzi 2005 e precedenti, stimabile in circa 2.300 milioni di euro, sulla base di specifico provvedimento legislativo da proporsi da parte del Governo»;
nei precedenti Consigli dei ministri del 2 e del 16 febbraio 2007, è stato effettivamente discusso uno schema di decreto-legge che prevedeva uno stanziamento di 3 miliardi di euro per il ripiano delle regioni con maggiori difficoltà economiche, subordinatamente all'innalzamento della leva fiscale regionale;
in termini politici, non si comprende quale criterio autorizzi il Governo ad approvare un piano regionale di rientro che affida la copertura di una parte cospicua del relativo disavanzo ad un decreto-legge, che, di fatto, non esiste e che, anche qualora tempestivamente approvato dal Governo, dovrebbe comunque essere sottoposto al vaglio del Parlamento;
non è dato sapere in base a quale criterio automatico di calcolo sia riconosciuta alla regione Lazio, a valere sui 3 miliardi di euro che il Governo ha preannunciato di destinare al ripiano dei disavanzi sanitari regionali, una quota di spettanza pari a ben 2,3 miliardi di euro;
il preannunciato intervento di ripiano del disavanzo sanitario della regione Lazio si pone assolutamente in contrasto con l'articolo 4, comma 3, del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, che, nel sancire la responsabilità delle regioni sulla copertura degli eventuali disavanzi di gestione nel settore sanitario, rappresenta una sorta di criterio fondamentale di riferimento che non può essere disapplicato, pena lo stravolgimento del complessivo equilibrio di rapporti Stato-regioni;
la previsione di un ulteriore intervento statale di ripiano dei disavanzi sanitari regionali - aggiuntivo rispetto al fondo transitorio di 1 miliardo di euro per l'esercizio finanziario in corso, già previsto dalla legge finanziaria per il 2007 - rappresenta un vulnus insanabile al nuovo patto della salute, che, al punto 1), richiede, letteralmente, «un'assunzione di autonomia ed inderogabile responsabilità di bilancio da parte delle regioni, sia nell'utilizzo di eventuali maggiori risorse liberate da efficientamenti del sistema sanitario regionale, sia nell'adozione di misure di ripiano di disavanzi» -:
se effettivamente, come preannunciato dagli organi di stampa, il Governo
intenda mettere a disposizione della regione Lazio uno stanziamento straordinario di 2,3 miliardi di euro a copertura dei disavanzi sanitari pregressi e come il Governo intenda giustificare tale intervento alla luce del principio dell'inderogabile responsabilità di bilancio regionale previsto dalla normativa vigente e recentemente confermato da questa stessa maggioranza in sede di stipula del nuovo patto per la salute.
(3-00700)
(6 marzo 2007)