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Allegato A
Seduta n. 28 del 19/7/2006
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(Sezione 6 - Misure di sostegno a favore delle imprese cooperative)
D'ULIZIA. - Al Presidente del Consiglio dei ministri. - Per sapere - premesso che:
come si evince dal secondo rapporto Unioncamere sulle imprese cooperative in Italia, le cooperative attive a fine 2005 in Italia sono 70,4 mila e rappresentano l'1,4 per cento dell'imprenditoria nazionale, con circa il 4,7 per cento degli occupati sul totale dei lavoratori;
riguardo alle previsioni occupazionali nelle cooperative, si evidenzia come la domanda di lavoratori proveniente dal settore cooperativo mostri segnali positivi: in particolare, il dato maggiormente rilevante indica, attraverso una compiuta indagine, che le cooperative ritengono di creare entro il 2006 103.310 nuovi posti di lavoro, con una crescita di nuovi assunti pari al 10,4 per cento rispetto al 2005;
di recente il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro ha analizzato, nell'ambito del rapporto sul mercato del lavoro 2004, il contributo delle cooperative all'occupazione, facendo emergere il rafforzamento della cooperazione nell'arco del quadriennio 2000-2004 e, soprattutto, come le cooperative rappresentino uno «strumento di espansione occupazionale per le fasce meno forti del
lavoro», capaci, quindi, di riservare attenzione al bisogno di impiego dei lavoratori «deboli»;
il Censis, nel trentanovesimo rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese, ha riconosciuto come le cooperative, pur nell'ambito del sistema economico italiano in affanno, abbiano saputo rafforzarsi nel tempo sotto il profilo della numerosità, della diffusione territoriale e della rilevanza strategica e, malgrado la crisi economica, crescono più rapidamente della media delle altre aziende, in termini di unità, fatturato e addetti;
la spiegazione di questi dati di eccellenza è da ricercarsi nel ruolo della cooperazione, ovvero la capacità comprovata delle imprese cooperative e dell'intero sistema cooperativo italiano di allontanare il Paese dal vulnus recessivo;
la cooperazione, notoriamente, produce i suoi effetti con modalità anticiclica, interviene cioè laddove appare scarsa l'offerta di lavoro, abitazione ed altro, in difetto di una vera economia imprenditoriale, a favore di chi aspira al bene primario della casa e non può permetterselo per valori di mercato irraggiungibili, aiutando ad ottenerlo a prezzi accessibili (cooperative edilizie); è così anche per le altre categorie cooperative, da quelle sociali, in particolare per i disabili, a quelle di consumo;
un sistema produttivo neo-capitalistico, caratterizzato da scarso dinamismo o addirittura in fase di stagnazione, è allora surrogato dal sistema cooperativo, che lo sostituisce nei potenziali economici inespressi ed apporta al prodotto interno lordo un contributo determinante per il suo incremento -:
come il Governo intenda intervenire per riconoscere il positivo ruolo svolto dalle imprese cooperative, quale esempio virtuoso da valorizzare e sostenere, e per consentire all'economia cooperativa di accentuare e proseguire la propria funzione anticiclica. (3-00134)