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Allegato A
Seduta n. 242 del 14/11/2007
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(Sezione 12 - Orientamenti del Governo in tema di lavoro intermittente)
FABRIS, SATTA, DEL MESE, GIUDITTA, D'ELPIDIO, CIOFFI, ROSSI GASPARRINI, ADENTI, AFFRONTI, MORRONE, PICANO, ROCCO PIGNATARO, LI CAUSI e CAPOTOSTI. - Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. - Per sapere - premesso che:
l'articolo 37 del decreto legislativo n. 276 del 2003 disciplina la possibilità di ricorrere al lavoro intermittente (o a chiamata) per particolari periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno;
si tratta di una disposizione particolarmente importante e utile per tutti gli operatori di quei settori che necessitano di un surplus di personale in particolari periodi, spesso a cadenza ciclica, come nel caso di ristoratori, albergatori e operatori commerciali, in genere nei periodi di maggior afflusso turistico;
si tratta, inoltre, di una norma cruciale grazie alla quale viene evitato da molte aziende il ricorso al lavoro nero per sopperire alle esigenze di surplus di personale;
pur tuttavia, non sembra che gli effetti benefici prodotti per l'economia nazionale da tale norma abbiano ottenuto adeguata considerazione nell'ambito del protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività -:
se quanto descritto dalla presente interrogazione corrisponda al vero e in tal caso quali iniziative il Governo intenda assumere per venire incontro alle esigenze di tutti quegli operatori economici e commerciali che si avvalgono di prestatori di lavoro per particolari periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno, considerata la necessità di dover abbattere l'annoso problema derivante dall'ampliamento delle sacche di lavoro nero in molti settori dell'economia nazionale.(3-01421)
(13 novembre 2007)