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Allegato A
Seduta n. 121 del 7/3/2007
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(Sezione 13 - Iniziative normative a favore delle piccole e medie imprese fornitrici di grandi aziende di distribuzione)
LA RUSSA, CICCIOLI, AIRAGHI, ALEMANNO, AMORUSO, ANGELI, ARMANI, ASCIERTO, BELLOTTI, BENEDETTI VALENTINI, BOCCHINO, BONGIORNO, BONO, BRIGUGLIO, BUONFIGLIO, BUONTEMPO, CASTELLANI, CASTIELLO, CATANOSO, CIRIELLI, CONSOLO, GIORGIO CONTE, CONTENTO, GIULIO CONTI, COSENZA, DE CORATO, FILIPPONIO TATARELLA, GIANFRANCO FINI, FOTI, FRASSINETTI, GAMBA, GASPARRI, GERMONTANI, ALBERTO GIORGETTI, HOLZMANN, LAMORTE, LANDOLFI, LEO, LISI, LO PRESTI, MANCUSO, MARTINELLI, MAZZOCCHI, MELONI, MENIA, MIGLIORI, MINASSO, MOFFA, MURGIA, ANGELA NAPOLI, NESPOLI, PATARINO, PEDRIZZI, ANTONIO PEPE, PERINA, PEZZELLA, PORCU, PROIETTI COSIMI, RAISI, RAMPELLI, RONCHI, ROSITANI, SAGLIA, SALERNO, GARNERO SANTANCHÈ, SCALIA, SILIQUINI, TAGLIALATELA, TREMAGLIA, ULIVI, URSO e ZACCHERA. - Al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
da molti anni, ormai, le attività delle piccole e medie imprese sono messe a dura prova e le loro difficoltà di crescita sono sempre più insostenibili;
in data 14 ottobre 2005, il comitato economico e sociale europeo sulla grande distribuzione ha denunciato come il sistema della grande distribuzione abbia il potere di imporre ai fornitori obblighi contrattuali, quali i contributi per l'immissione nel listino e per lo spazio sugli scaffali, sconti retroattivi su merce già venduta, contributi di entità ingiustificata per le spese di pubblicità, nonché la fornitura in esclusiva;
i fornitori di prodotti alimentari alla grande distribuzione hanno spesso difficoltà finanziarie per via delle lunghissime scadenze di pagamento, il che equivale, nei fatti, a contrarre prestiti a tasso zero;
talvolta, le catene della grande distribuzione impongono ai fornitori di rifornirle di prodotti alimentari sottocosto per un certo periodo, pena l'esclusione della vendita;
le grandi aziende di distribuzione, spesso di proprietà straniera, stanno perseguendo una politica di «distruzione» dei piccoli imprenditori loro fornitori, non pagandoli, ovvero pagandoli dopo molto tempo, e, soprattutto, usando dei «trucchi» contabili che non permettono il normale riconoscimento delle situazioni finanziarie reciproche e, quindi, l'avvio, in tempi brevi, delle relative procedure di conciliazione;
questi comportamenti, al limite della legalità, non solo causano disagi, ma anche fallimenti ed una chiara alterazione della concorrenza, il che toglie, inoltre, ai piccoli imprenditori la possibilità di ricorrere ad ogni alternativa, essendo l'attività di molti di questi legata alla vendita alle grandi catene di distribuzione;
tali comportamenti continuano a perpetrarsi, nonostante quanto denunciato con l'interrogazione n. 3-00087 presentata in data 5 luglio 2006, alla quale il Governo, ad avviso degli interroganti, ha risposto in modo evasivo -:
se il Ministro interrogato intenda adottare urgenti iniziative a carattere normativo a tutela delle piccole e medie imprese, volte a definire delle procedure abbreviate per il riconoscimento dei propri diritti da parte delle piccole e medie imprese fornitrici di grandi aziende di distribuzione, procedure che, però, non comportino il ricorso alla magistratura, il che determinerebbe costi troppo alti e tempi lunghissimi.
(3-00707)
(6 marzo 2007)