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Allegato A
Seduta n. 266 del 15/1/2008
MOZIONI MARONI ED ALTRI N. 1-00261, LA RUSSA ED ALTRI N. 1-00265, CIRINO POMICINO ED ALTRI N. 1-00266, ELIO VITO ED ALTRI N. 1-00267, BARBI ED ALTRI N. 1-00268, VOLONTÈ ED ALTRI N. 1-00269 E FABRIS ED ALTRI N. 1-00270 SULLA VICENDA DELLA CESSIONE DELLA COMPAGNIA AEREA ALITALIA
(Sezione 1 - Mozioni)
La Camera,
premesso che:
la scelta da parte del Governo di intraprendere una trattativa riservata con Air France-Klm per la cessione delle quote di Alitalia possedute dal ministero dell'economia e delle finanze genera molte perplessità in vasti settori del mondo economico, sindacale e politico; gli effetti di tale scelta comporteranno il drastico ridimensionamento dell'aeroporto di Malpensa, provocando un danno economico enorme al Paese ed in primo luogo alla Padania, valutato attorno all'1 per cento del prodotto interno lordo nazionale;
durante questa fase così delicata, dai molteplici aspetti di natura sia economica che sociale, non è stata promossa da parte del Governo nessuna azione di confronto con i sindacati ed in generale con le istituzioni locali, in primo luogo le regioni del Nord;
l'importanza strategica del settore del trasporto aereo per il «sistema Paese» fa sì che ogni azione intrapresa dal Governo non possa prescindere da un confronto parlamentare che consenta un approfondimento delle linee di indirizzo da adottare per avviare un'eventuale trattativa di cessione;
la società Alitalia è stata interessata, negli anni passati, da investimenti di dimensioni colossali senza provocare effetti positivi sul piano del rilancio industriale; in tal senso non può essere quindi ritenuta accettabile alcuna iniziativa che porti ad una svendita del patrimonio pubblico,
impegna il Governo:
a comunicare immediatamente alla Camera dei deputati l'offerta di acquisto presentata dalla società Air France-Klm ed il relativo piano industriale e tutte le altre offerte di acquisto pervenute in relazione all'ipotizzata acquisizione delle quote di Alitalia possedute dal ministero dell'economia e delle finanze, specificando altresì quali siano stati i motivi di natura industriale che hanno determinato la scelta di avviare le trattative con la sola compagnia francese;
ad assumere direttamente la trattativa di un'eventuale cessione per garantire il rispetto degli asset industriali di Malpensa;
ad applicare una moratoria di tre anni al piano di trasferimento delle rotte di Alitalia dall'aeroporto di Malpensa a Fiumicino affinché si consenta un riposizionamento graduale dell'intero comparto industriale gravitante su Malpensa, così come venne negoziato dal Governo olandese
con Air France nell'accordo di acquisizione da parte della compagnia francese di Klm e a garantire il successivo ed immediato rilascio degli slot non più utilizzati;
a comunicare immediatamente alla Camera dei deputati quale tipo di società Alitalia andrà a costituire e a chiarire che tipo di rappresentanza sarà individuata in seno a tale società;
a confermare gli investimenti intrapresi dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali in termini di infrastrutture interessate alla cosiddetta catchment area di Malpensa, invitando a partecipare all'eventuale trattativa di cessione di Alitalia la regione Lombardia, la provincia di Varese, il comune di Milano e il Canton Ticino;
a chiare nel piano industriale prospettato con gli eventuali partner le eventuali necessità di ridimensionamento del personale e a prevedere adeguate forme di garanzia e idonei ammortizzatori sociali per i lavoratori di Malpensa e del sistema economico indotto, così come previsti per eventuali esuberi di Alitalia, qualora le decisioni assunte a conclusione del processo di privatizzazione comportino significativi impatti in termini occupazionali;
a corrispondere un risarcimento dei danni provocati, nel caso di comprovato danno economico in ragione degli investimenti prospettati dagli enti territoriali e da tutti i soggetti economici interessati dal processo di ridimensionamento dell'aeroporto di Malpensa;
a riconsiderare la decisione assunta in merito all'individuazione della società Air France-Klm quale partner unico con cui proseguire la fase di trattativa.
(1-00261) (Nuova formulazione) «Maroni, Gibelli, Giancarlo Giorgetti, Cota, Dozzo, Alessandri, Allasia, Bodega, Bricolo, Brigandì, Caparini, Dussin, Fava, Filippi, Fugatti, Garavaglia, Goisis, Grimoldi, Lussana, Montani, Pini, Stucchi».
(5 gennaio 2008)
La Camera,
premesso che:
la dismissione delle pubbliche partecipazioni richiede una procedura di selezione trasparente, non discriminatoria, dunque la scelta strategica a favore di Air France-Klm compiuta dal Governo, non sembra affatto rispondere a tale criterio, né tanto meno l'attività di ulteriore negoziazione appare essere orientata in tal senso;
il salvataggio di Alitalia costituisce un progetto di interesse nazionale su cui è opportuno e doveroso che il Parlamento esprima il suo orientamento;
scopo della vendita della quota di proprietà dello Stato non può e non deve essere quello di «fare cassa», bensì quello di restituire competitività alla compagnia di bandiera, asset che nessun grande Paese europeo ha ceduto e che costituisce un motore fondamentale dell'industria del turismo e dell'economia nazionale;
riguardo il futuro della compagnia di bandiera, l'obiettivo, da sempre condiviso dal Governo, è di individuare un partner industriale per Alitalia in grado di garantire non solo il risanamento, ma anche lo sviluppo e la crescita della predetta compagnia;
mentre Air One ha presentato le linee guida strategiche del suo piano ai sindacati ed alla stampa, c'è, invece, poca chiarezza sull'offerta Air France-Klm e, come se non bastasse, l'amministratore delegato Spinetta ha riferito, nei giorni scorsi, di ignorare, quasi del tutto, alcuni capitoli della vicenda Alitalia;
i firmatari del presente atto di indirizzo non condividono l'atteggiamento di carattere «rinunciatario» di alcuni esponenti della maggioranza di Governo, riportato da molti organi di stampa, vale a dire che siamo un Paese che non può
«gareggiare più in prima fascia» e che, quindi, deve svendere al migliore offerente le sue leve di competitività;
è indispensabile che il Ministro dell'economia e delle finanze riferisca alla Camera dei deputati, in ordine alle caratteristiche dei due piani ed ai criteri sulla base dei quali si è operata la scelta a favore di Air France-Klm sia da parte del consiglio di amministrazione di Alitalia, che da parte del suddetto ministero;
in particolare, il Parlamento deve essere informato dettagliatamente circa:
a) le azioni che saranno intraprese per garantire il risanamento della compagnia Alitalia;
b) gli investimenti previsti nell'arco temporale dei prossimi 5 anni e, laddove fossero stati già pianificati, nei periodi successivi;
c) la strategia di rilancio: in che modo, cioè, verrà garantita, a lungo termine, una crescita sostenibile della compagnia nel contesto internazionale;
d) le caratteristiche di network delle due proposte e che sviluppo o contenimento è previsto per il network domestico, internazionale ed intercontinentale (questo anche alla luce della dichiarata esigenza espressa dal Nord Italia di mantenere, soprattutto per la comunità business, collegamenti diretti dal bacino milanese con il mondo);
e) le implicazioni, per lo scalo di Malpensa, che discenderanno dalla proposta Air France-Klm, in termini di taglio di destinazioni, rotte, ridimensionamento del personale;
f) il numero di destinazioni e rotte che lo scalo di Fiumicino manterrebbe ed eventuali politiche di ridimensionamento del relativo personale;
il Ministro dell'economia e delle finanze deve, altresì, rendere noto, dinanzi al Parlamento, laddove si optasse definitivamente per la proposta Air France-Klm, ed in considerazione del congestionamento dello scalo di Fiumicino già presente oggi, non solo le azioni che si intendono perseguire, nel breve e medio periodo, al fine di evitare che si ripetano episodi di gravi disagi del servizio già verificatisi negli scorsi mesi, ma anche in che modo ciascuna delle due proposte intenda tutelare e valorizzare le attività di terra di Alitalia servizi, a cui fa capo circa il 50 per cento della forza lavoro del gruppo Alitalia;
è necessario che il Ministro dell'economia e delle finanze, Padoa Schioppa, renda noti il contenuto della proposta di Air France-Klm riguardo il predetto comparto di attività del gruppo Alitalia, nonché i criteri adottati dagli advisor di Alitalia e dal ministero dell'economia e delle finanze, per la parte di sua competenza, chiarendo quali identità e ruolo manterrebbe la futura compagnia Alitalia nella proposta di Air France-Klm (indiscrezioni di stampa riferiscono che il nome del futuro gruppo rimarrà Air France-Klm e che Alitalia diventerà uno dei molteplici marchi gestiti dal gruppo);
il Ministro Padoa Schioppa dovrà, infine, fare luce in ordine ai criteri in base ai quali sono stati venduti gli slot di Alitalia a London Heathrow, nonché specificare quali criteri sono stati adottati per convalidare la decisione tecnica del consiglio di amministrazione di Alitalia;
il 24 dicembre 2007, il portavoce del Governo, Silvio Sircana, ha affermato testualmente, in un'intervista a Sky Tg24, che «il Governo si è preso il tempo necessario per analizzare i documenti, che non sono banali. Sono documenti complessi che vanno valutati con grande attenzione»;
il 27 dicembre 2007, nella conferenza stampa di fine anno, il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha affermato, invece, testualmente: «Abbiamo ricevuto il rapporto della compagnia e il Governo deciderà rapidamente entro la metà di gennaio»;
è necessario chiarire le ragioni in base alle quali il 28 dicembre 2007 il Ministro dell'economia e delle finanze, Tommaso Padoa Schioppa, ha espresso orientamento favorevole affinché l'Alitalia avviasse una trattativa in esclusiva con Air France-Klm,
impegna il Governo:
a riferire tempestivamente in Parlamento in ordine a tutti gli interrogativi esposti in premessa, soprattutto alla luce del fatto che la scelta di rinunciare allo sviluppo dello scalo milanese di Malpensa comporterebbe un danno al sistema economico nazionale, calcolato in non meno di 15 miliardi di euro l'anno, dal momento che, nell'area di pertinenza dell'hub di Malpensa, si registra, tra l'altro, il più alto tasso di crescita di domanda di mobilità aerea e che, proprio nello stesso scalo, si è consolidata, per oltre il 60 per cento, la domanda di mobilità aeroportuale intercontinentale.
(1-00265)
«La Russa, Ronchi, De Corato, Airaghi, Frassinetti, Gamba, Saglia, Tremaglia, Armani».
(14 gennaio 2008)
La Camera,
premesso che:
la pluriennale crisi dell'Alitalia è conseguenza dell'assenza di un adeguato progetto industriale privo, tra l'altro, di una visione internazionale sul piano delle alleanze;
tale crisi ha da tempo raggiunto il punto di non ritorno;
si rilevano i gravi ritardi del Governo, che, invece di negoziare direttamente il destino della nostra compagnia di bandiera con altri Governi anch'essi azionisti di riferimento di grandi compagnie aeree, ha bruciato mesi e mesi per mettere in piedi formali procedure di vendita e/o di fusione, affidandole poi a che non poteva decidere;
è valutata positivamente la decisione di negoziare in via esclusiva con Air France-Klm, che ha proposto un'interessante offerta pubblica di scambio, di guisa che il ministero dell'economia e delle finanze potrebbe essere il secondo azionista di una delle più grandi compagnie aeree del mondo nel settore passeggeri e in quello delle merci;
questa possibilità offrirebbe all'Alitalia l'opportunità di un autentico processo di internazionalizzazione attiva e non di una vendita, conservando, così, il logo e gli interessi di fondo della nostra compagnia di bandiera;
sono da considerare le possibili ripercussioni sull'aeroporto di Malpensa, il cui sviluppo, comunque, non può essere affidato alle decisioni di un'unica compagnia aerea,
impegna il Governo:
a concludere nei tempi previsti la trattativa con il gruppo Air France-Klm per diventare, attraverso anche una più forte partecipazione all'aumento di capitale previsto, oltre che determinando il giusto valore delle azioni Alitalia in suo possesso, il suo secondo azionista dopo lo Stato francese, conservando così il marchio Alitalia e tutelando gli interessi di fondo dell'Italia;
ad attivare tutti quegli ammortizzatori sociali che si rendessero necessari per evitare di scaricare sui lavoratori gli effetti di una decennale politica fallimentare dell'Alitalia;
ad accelerare, d'intesa con la regione Lombardia, tutte quelle infrastrutture di collegamento viario e ferroviario necessarie a consolidare il ruolo di Malpensa nel mercato nazionale ed internazionale del trasporto aereo;
a sollecitare il sistema imprenditoriale e finanziario italiano a partecipare e sostenere lo sviluppo di altre compagnie
aeree nazionali, favorendo, in tal modo, una sana concorrenza con i conseguenti benefici effetti sui consumatori.
(1-00266)
«Cirino Pomicino, Barani, Nardi, Francesco De Luca».
(14 gennaio 2008)
La Camera,
premesso che:
la scelta, da parte del Governo, di intraprendere una trattativa riservata con la società Air France-Klm per la cessione della quota di Alitalia posseduta dal ministero dell'economia e delle finanze, genera molte perplessità in vasti settori del mondo economico, sindacale e politico; gli effetti di tale scelta comporteranno il drastico ridimensionamento dell'aeroporto di Malpensa, provocando un danno economico enorme al Paese valutato attorno all'1 per cento del prodotto interno lordo nazionale;
durante questa fase così delicata, dai molteplici aspetti di natura sia economica che sociale, non è stata promossa da parte del Governo nessuna azione di confronto con i sindacati ed in generale con le istituzioni locali, in primo luogo le regioni del Nord;
l'importanza strategica del settore del trasporto aereo per il «sistema Paese» fa sì che ogni azione intrapresa dal Governo non possa prescindere da un confronto parlamentare che consenta un approfondimento delle linee di indirizzo da adottare per avviare un'eventuale trattativa di cessione;
la società Alitalia è stata interessata negli anni passati da sostanziosi investimenti pubblici senza provocare effetti positivi sul piano del rilancio industriale; in tal senso non può essere quindi ritenuta accettabile alcuna iniziativa che porti ad una svendita del patrimonio pubblico,
impegna il Governo:
a comunicare immediatamente alla Camera dei deputati la proposta presentata dalla società Air France-Klm ed il relativo piano industriale e tutte le altre proposte pervenute in relazione all'ipotizzata acquisizione delle quote di Alitalia possedute dal ministero dell'economia e delle finanze, specificando altresì quali siano stati i criteri ed i motivi di natura industriale che hanno determinato la scelta di avviare le trattative con la sola compagnia francese;
a comunicare immediatamente alla Camera dei deputati quale tipo di società Alitalia andrà a costituire e a chiarire che tipo di rappresentanza sarà individuata in seno a tale società;
ad assumersi direttamente la responsabilità della trattativa di una eventuale cessione per garantire il rispetto degli asset industriali di Malpensa, invitando a partecipare alla trattativa le istituzioni più prossime allo scalo di Malpensa;
ad applicare una moratoria di tre anni al piano di trasferimento delle rotte di Alitalia dall'aeroporto di Malpensa a Fiumicino affinché si consenta un riposizionamento graduale dell'intero comparto industriale gravitante su Malpensa, così come venne negoziato dal Governo olandese con Air France nell'accordo di acquisizione da parte della compagnia francese di Klm;
a garantire l'immediato rilascio degli slot non più utilizzati da Alitalia affinché possano essere messi da subito a disposizione delle compagnie che volessero servirsene per realizzare nuovi collegamenti;
a confermare gli investimenti intrapresi dallo Stato, dalle regioni e dagli enti locali per il miglioramento delle infrastrutture di accessibilità dell'aeroporto, in particolare all'interno della cosiddetta catchment area di Malpensa, e ad assicurare i dovuti finanziamenti in tempi compatibili con il loro necessario rapido completamento;
a rivedere gli accordi bilaterali internazionali per il traffico aereo, al fine di favorire la «libertà di volo» dei cittadini, e a promuovere una sostanziale liberalizzazione del mercato, intervenendo presso le competenti istituzioni europee e modificando le normative nazionali relative ai diritti di traffico e alla assegnazione degli slot in senso più liberistico e nella direzione del mercato;
a chiarire nel piano industriale prospettato dai possibili partner le eventuali necessità di ridimensionamento del personale e a prevedere, qualora le decisioni assunte a conclusione del processo di privatizzazione comportino significativi impatti in termini occupazionali, adeguate forme di garanzia e idonei ammortizzatori sociali per i lavoratori di Malpensa e del sistema economico indotto, in linea con quanto già previsto per eventuali esuberi di Alitalia;
a consentire anche ad Ap holding di presentare una propria proposta vincolante, al fine di permettere un confronto tra offerte e piani industriali in condizioni ugualmente impegnative per i proponenti e con criteri e modalità di valutazione trasparenti;
a riconsiderare la decisione assunta in assenza di criteri di scelta in merito all'individuazione della società Air France- Klm quale partner unico con cui proseguire la fase di trattativa.
(1-00267)
«Elio Vito, Gelmini, Romani, Testoni, Casero, Lupi, Aprea, Bernardo, Berruti, Bocciardo, Colucci, Craxi, Gregorio Fontana, Jannone, Moroni, Palmieri, Paroli, Pecorella, Ravetto, Rivolta, Romele, Valducci, Verro, Uggé».
(15 gennaio 2008).
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).
La Camera,
premesso che:
la difficile crisi gestionale e finanziaria, che per troppi anni ha caratterizzato i bilanci della compagnia di bandiera, sembra avviarsi verso una soluzione grazie alle scelte e le procedure adottate dall'attuale Governo per la cessione della quota di controllo pubblico e alla conseguente individuazione di un interlocutore di rilevanza mondiale in grado di competere da protagonista sul mercato globale;
nonostante le note condizioni di bilancio, un'impresa come Alitalia riveste un ruolo strategico per l'economia del Paese e per la mobilità dei cittadini, in termini di capacità di attrazione turistica, di ricaduta in settori caratterizzati da elevati investimenti tecnologici, nonché di occupazione diretta e indiretta;
gli scenari internazionali registrano tassi di crescita della domanda di trasporto aereo ben superiore alle aspettative, con effetti che potranno tradursi in opportunità, tanto per i diversi vettori operanti nei cieli italiani, quanto per il sistema degli scali aeroportuali, laddove sostenute dai necessari interventi di infrastrutturazione viaria, ferroviaria e di miglioramento dei servizi a terra;
un simile scenario potrà trovare un'attuazione coordinata e coerente, anche ai fini dell'individuazione delle priorità e della destinazione delle relative risorse finanziarie, solo se tempestivamente inquadrato in un piano degli aeroporti, così come già indicato nella mozione 1-00219, approvata nella seduta del 19 settembre 2007;
una particolare attenzione merita il futuro dello scalo aeroportuale di Malpensa, che sin qui, nonostante l'indiscutibile rilevanza economico-sociale del territorio di riferimento, non ha potuto sviluppare le sue potenzialità - tanto che già ora sono disponibili slot inutilizzati - a causa delle mancate o contraddittorie scelte operate nel passato a livello nazionale
e locale per quanto riguarda i diversi ruoli degli scali lombardi e di quelli dell'area milanese in particolare, nonché a causa degli storici ritardi nella destinazione delle risorse e nella realizzazione delle infrastrutture di interconnessione viaria e ferroviaria. Basti pensare che le risorse per la Pedemontana lombarda sono state individuate solo con la legge finanziaria per il 2007, mentre la regione Lombardia non ha ancora approvato il progetto per l'individuazione del tracciato definitivo. Tutto ciò a fronte di rilevantissimi utili della società Sea s.p.a., che hanno oscillato negli ultimi anni attorno agli 80 milioni di euro annui;
la convocazione del cosiddetto «tavolo per Milano» denota l'impegno del Governo al confronto con le amministrazioni locali per la definizione di un quadro di interventi che consenta appieno la valorizzazione delle attuali capacità di collegamento dello scalo lombardo, indipendentemente dalle scelte e dalle strategie di una singola compagnia aerea;
a tal riguardo, possono rappresentare importanti opportunità gli effetti dell'accordo open skies che, dal mese di marzo 2008, consentirà l'arrivo di nuove compagnie per l'esercizio dei voli transatlantici e i cui benefici potrebbero ampliarsi, qualora la Commissione europea riuscirà ad estenderne l'efficacia verso l'Asia e l'Africa;
gli errori e i ritardi sin qui registrati, tanto a livello aziendale, quanto nella strategia di politica infrastrutturale e trasportistica portata avanti dai Governi nazionali e locali, non possono ricadere unicamente sui lavoratori della compagnia di bandiera e degli aeroporti coinvolti dall'annunciato cambiamento di organizzazione dell'azienda, prospettato nel piano industriale presentato dall'amministratore delegato dell'Alitalia;
il piano industriale non escluderebbe una rivalorizzazione dello scalo di Malpensa condizionata ad una effettiva riorganizzazione del sistema aeroportuale milanese che sia capace di rimodulare il ruolo dello scalo di Linate attorno al concetto di city airport e ad una adeguata politica di investimento infrastrutturale che colmi gli attuali deficit infrastrutturali di Malpensa, al fine di garantire la piena fruibilità dello scalo;
posto che è stato individuato un interlocutore privilegiato con il quale è stata avviata la trattativa, appare necessario mettere in condizione il Parlamento di conoscere almeno le linee guida del piano industriale che si è predisposto a base dell'offerta presentata dal gruppo franco-olandese;
appare necessario il rapido avvio di un confronto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei lavoratori della compagnia di bandiera e degli scali interessati,
impegna il Governo:
a sollecitare Alitalia nella prosecuzione delle procedure di cessione, eventualmente ricorrendo alla trattativa in esclusiva, a definire chiare condizioni che assicurino la valorizzazione del mercato nazionale e delle sue potenzialità di sviluppo e la salvaguardia del brand Alitalia, nonché a concordare strumenti operativi e gestionali e tempistiche atti a scongiurare eventuali conseguenze traumatiche sull'operatività dello scalo di Malpensa e sul tessuto economico di riferimento, a tal fine favorendo un'applicazione ottimale e, per quanto possibile, graduale della nuova organizzazione e dei volumi di traffico;
a conservare una presenza pubblica italiana nei futuri assetti azionari di Air France-Klm anche al fine di tutelare gli interessi di fondo dell'Italia;
ad affrontare il tema della difesa occupazionale del comparto e - laddove indispensabili - approntare, d'intesa con le organizzazioni dei lavoratori, le opportune forme di sostegno del reddito e di ammortizzatori sociali, volti a limitare gli effetti sulla condizione dei lavoratori e alla salvaguardia delle professionalità maturate, con particolare riguardo al settore
manutentivo, e scongiurare che nel mercato nazionale si possano verificare situazioni di dumping sociale e di sleale concorrenza, attivando una politica di concertazione che favorisca l'introduzione dei contratti collettivi nazionali per tutto il settore;
ad accelerare l'elaborazione e la conseguente presentazione al Parlamento del piano nazionale aeroporti, al fine di indicare una strategia coerente di sviluppo del sistema aeroportuale italiano, con particolare riguardo a quelli del Nord Italia e della Lombardia e, al fine di assicurare piena capacità e massima sicurezza al sistema dell'aviazione civile nazionale, a supportare le attività nazionali ed internazionali del fornitore dei servizi di navigazione aerea;
a proseguire nel confronto con le amministrazioni locali, in primo luogo della Lombardia, e la società di gestione aeroportuale Sea s.p.a., al fine di meglio delineare il rapporto tra gli scali di Malpensa e Linate e per la definizione di un coerente piano di sviluppo e miglioramento dell'infrastrutturazione viaria e ferroviaria a supporto e integrazione dello scalo di Malpensa, individuando un preciso calendario di interventi, di corrispondenti risorse finanziarie e responsabilità dei diversi livelli istituzionali, anche al fine di rafforzare la candidatura del capoluogo lombardo per l'Expo 2015 e lo sviluppo del polo espositivo di Rho Pero;
ad adottare le opportune misure per favorire il rafforzamento della crescita del traffico merci con il cargo city di Malpensa, mediante un piano di sviluppo mirato al miglioramento dei servizi, quali la logistica merci, l'attività intermodale, i servizi door to door aereo/gomma, il trattamento lungo tutta la filiera della merci dalla preparazione allo stoccaggio;
a garantire una puntuale verifica ed attuazione della disciplina in materia di utilizzazione degli slot eventualmente inutilizzati sullo scalo di Malpensa, consentendo anche ad altri vettori di operare, al fine di garantire una reale pluralità di offerta all'utenza;
a farsi promotore per favorire l'iniziativa della Commissione europea, al fine di raggiungere l'obiettivo dell'estensione degli accordi open skies anche ai principali interlocutori asiatici e africani;
ad attivare tutte le procedure previste da leggi nazionali e comunitarie, al fine di assicurare la piena compatibilità ambientale dell'aeroporto di Malpensa;
ad istituire un osservatorio permanente sul controllo della qualità dell'aria e per la valutazione dell'incidenza dell'inquinamento acustico nelle aree limitrofe all'aeroporto.
(1-00268)
«Barbi, Meta, Mario Ricci, Attili, Beltrandi, Soffritti, Ferdinando Benito Pignataro, Bonelli, Nicco, Soro, Sereni, Bressa, Quartiani, Giachetti, Marantelli, Fiano, Lovelli».
(15 gennaio 2008).
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).
La Camera,
premesso che:
la compagnia di bandiera è stata oggetto nel corso degli anni di ingenti investimenti che non hanno prodotto effetti positivi sul piano del rilancio industriale;
in tal senso non può essere quindi ritenuta accettabile alcuna iniziativa che porti ad una svendita del patrimonio pubblico;
il destino di Alitalia e l'importanza strategica del settore del trasporto aereo necessitano di un approfondimento e non possono pertanto essere sottratti al confronto parlamentare;
la compagnia di bandiera ha rappresentato nel tempo un formidabile veicolo di promozione turistica del nostro Paese e pertanto la sua cessione non può essere ridotta ad una mera operazione di cassa;
fino ad oggi nessun grande paese europeo ha ceduto la propria compagnia aerea di bandiera;
è necessario individuare un partner industriale per Alitalia in grado di garantire non solo il risanamento, ma anche lo sviluppo e la crescita della predetta compagnia;
impegna il Governo:
a fornire immediatamente alla Camera dei deputati ogni utile informazione relativa alla offerta di acquisto presentata dalla società Air France-Klm ed il relativo piano industriale, nonché tutte le altre offerte di acquisto pervenute in relazione all'ipotizzata acquisizione delle quote di Alitalia;
a precisare, in particolare, quali siano stati i motivi di natura industriale che hanno determinato la scelta di avviare le trattative con la sola compagnia francese e se si tratti di una cessione soltanto parziale o totale delle azioni possedute dall'azionista di riferimento di Alitalia;
a tutelare il patrimonio di investimenti intrapresi dagli enti interessati in termini di infrastrutture legate alla cosiddetta catchment area di Malpensa, invitando a partecipare all'eventuale trattativa di cessione di Alitalia la regione Lombardia, la provincia di Varese ed il comune di Milano;
a chiarire quale identità e ruolo manterrebbe la futura Alitalia nella proposta di Air France-Klm;
a chiarire, altresì, sulla base di quali criteri sono stati venduti gli slot di Alitalia a London Heathrow e secondo quale visione strategica, atteso che tale cessione avviene proprio durante il processo di vendita della compagnia;
a specificare quali criteri sono stati adottati dal Governo per convalidare la decisione tecnica del consiglio di amministrazione di Alitalia;
a precisare se ha inteso e intende rispettare i principi di trasparenza e non discriminazione sanciti dalla normativa vigente in tema di dismissione di pubbliche partecipazioni ed espressione del principio costituzionale di imparzialità;
ad assumere ogni utile iniziativa per il rilancio di Alitalia nell'ambito di una quadro più ampio di riforma del trasporto aereo nel nostro Paese già avviato nella scorsa legislatura e che va completato con scelte chiare anche rispetto ai diversi asset infrastrutturali;
a prevedere interventi volti alla valorizzazione degli attuali asset infrastrutturali, garantendo, ad esempio, per Malpensa l'immediato rilascio degli slot non più utilizzati da Alitalia affinché possano essere messi da subito a disposizione delle compagnie che volessero servirsene per realizzare nuovi collegamenti;
a valutare una revisione degli accordi bilaterali internazionali per il traffico, al fine di favorire la «libertà di volo» dei cittadini e a promuovere una sostanziale liberalizzazione del mercato intervenendo presso le competenti istituzioni europee e modificando le normative nazionali relative ai diritti di traffico e alla assegnazione degli slot in senso più liberistico e nella direzione del mercato;
a valutare in modo serio ed approfondito tutte le offerte di acquisto pervenute su Alitalia al fine di verificare la presenza e l'attendibilità nelle proposte e quindi nei rispettivi piani industriali di quegli elementi in grado di raggiungere effettivamente gli obiettivi di risanamento e di rilancio della compagnia di bandiera;
a scongiurare eventuali ridimensionamenti dei livelli occupazionali per i lavoratori di Malpensa e del sistema economico indotto.
(1-00269)
«Volontè, Tassone, De Laurentiis, Dionisi».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).
La Camera,
premesso che:
la gravissima crisi gestionale e finanziaria che caratterizza da molti anni la compagnia aerea Alitalia ha reso inevitabile e doveroso l'intervento del Governo volto a cedere la quota di controllo pubblico e contemporaneamente a individuare partners adeguati a mantenere in capo alla compagnia di bandiera un ruolo di protagonista nel sistema del trasporto aereo internazionale;
Alitalia riveste infatti, pur nelle condizioni di estrema difficoltà economica in cui versa, un ruolo strategico soprattutto nel sistema del trasporto aereo del nostro Paese, e svolge una funzione fondamentale non solo per la mobilità interna di persone e di merci, ma per tutta l'economia nazionale;
in proposito vale la pena di ricordare la grande capacità di attrazione turistica delle nostre città e il consistente indotto, caratterizzato peraltro da forti investimenti tecnologici;
è infine evidente che il fallimento di Alitalia e la inevitabile marginalizzazione del nostro maggiore vettore nazionale, comporterebbe gravissime ripercussioni anche in termini di occupazione;
è altresì accertato che la tendenza internazionale vede affermarsi una sempre maggiore richiesta di trasporto aereo, e da questo punto di vista la scelta del Governo di intraprendere una trattativa con Air France-Klm appare certamente apprezzabile, consentendo una autentica internazionalizzazione della nostra compagnia, con effetti positivi che potrebbero svolgersi già nel breve periodo anche per i vari vettori già attivi nei cieli e negli aeroporti italiani, nonché per lo stesso sistema aeroportuale nazionale, che dovrà essere sostenuto da necessari interventi su infrastrutture e servizi a terra;
tale scelta ha tuttavia generato anche molte perplessità in numerosi settori economici a causa delle implicazioni che ne deriverebbero, e una forte preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivare circa il futuro dello scalo di Malpensa, il cui ruolo potrebbe essere ridimensionato, con conseguenti ricadute sia a livello economico che occupazionale;
vi è dunque la necessità di una strategia complessiva di rilancio del trasposto aereo e di un più chiaro indirizzo governativo in tal senso, considerate le carenze infrastrutturali che oggi penalizzano fortemente il settore della mobilità aerea;
non esiste quindi alcuna posizione pregiudiziale nei confronti della società Air France-Klm e nulla osta al buon esito della trattattiva, esprimendosi piena fiducia nelle alte capacità imprenditoriali e gestionali dei suoi dirigenti;
impegna il Governo:
ad informare il Parlamento dei contenuti e della concreta portata dell'offerta di Air France-Klm su Alitalia, così come risultante dalla trattativa svolta, prima che si proceda all'effettiva cessione delle azioni possedute dal Ministero dell'economia e delle finanze, con particolare riferimento alla salvaguardia dei livelli occupazionali e alle implicazioni inerenti l'assetto del mercato nazionale del trasporto aereo;
a svolgere la trattativa con Air France-Klm nei tempi previsti e secondo la massima trasparenza, tutelando gli interessi italiani;
ad adottare iniziative volte ad evitare speculazioni finanziarie sul titolo Alitalia garantendo, così, i risparmi di azionisti a obbligazionisti;
a consolidare e potenziare il ruolo dell'aeroporto di Milano Malpensa nel mercato nazionale e internazionale del trasporto aereo attraverso un piano per il suo adeguamento infrastrutturale;
ad adottare iniziative volte a sostenere lo sviluppo di altre compagnie aeree nazionali al fine di promuovere l'effettiva concorrenza nel settore dalla mobilità aerea;
ad avvalersi, nell'ambito della succitata trattativa, di tutti gli strumenti a propria disposizione al fine di salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti Alitalia e di promuovere lo sviluppo del traffico aereo in Italia;
ad elaborare una strategia per tutelare i lavoratori dalla politica fallimentare che per anni ha governato l'Alitalia, eventualmente ricorrendo anche ad un adeguato sistema di ammortizzatori sociali.
(1-00270)
«Fabris, Satta, Affronti, Adenti, Capotosti, Cioffi, D'Elpidio, Del Mese, Giuditta, Li Causi, Morrone, Picano, Pignataro, Rossi Gasparrini».
(Mozione non iscritta all'ordine del giorno ma vertente su materia analoga).